Macroeconomia Fine dell'euro: scenari possibili o ipotetici (1 Viewer)

ricpast

Sono un tipo serio
il problema è il debito ... :D ...
che gli USA detengano il 79,9% delle GSE e di AIG per evitare di consolidarli in bilancio come dovrebbe se fosse in possesso dell'80% e dopo che il 24 dicembre scorso il Tesoro ha di fatto aperto a favore delle GSE una linea di credito senza limiti per tre anni mi induce a considerare quelle società consolidate :)

paragoniamo Grecia e USA
debito/pil grecia intorno al 120%, USA consolidando le predette quasi il 140%
deficit greco molto elevato ma in forte contrazione, con le misure adottate dal governo passerà da circa il 14% al 3% nel 2014, gli USA sono ufficialmente oltre il 12% ma non hanno piani di rientro
i valori assoluti dei debiti greci e statunitensi non sono minimamente paragonabili, il debito privato greco è inferiore a quello statunitense
inoltre la Grecia ha una economia sommersa che ha un valore oltre 1/4 del loro pil, quindi margini di recupero migliori rispetto agli USA
tralascio banche, immobili, ecc. ecc.
i rating delle due però non sono simili :)


Grandfather Economic Report - Home Page - by MWHodges
U.S. National Debt Clock : Real Time


Sulla sostenibilità del debito usa nel medio-lungo termine in assenza di manovre tese alla sua riduzione sono d'accordo con te.

Ma paragonare usa e grecia non ha alcun senso.
 

Comandante Gerard

Forumer storico
non credo il marasma sia finito, è solo un'altra imbarazzante e incredibile puntata

Non lo credo neanch´io...pero´bisogna prendere atto: hanno nuclearizzato la "speculazione", usando l´arma totale , o meglio , hanno detto che la useranno e sembrano credibili stavolta. Era l´unica cosa che poteva funzionare e pare funzioni. La Bce si mettera´a stampare come fa la Fed...poi fra due tre anni max si vedra´cosa succedera´. E´veramente una incredibile storia ad altissima tensione, ma a questo punto il finale vero nessuno puo dire chi e quando veramente si scrivera´...
 

ricpast

Sono un tipo serio
hanno nuclearizzato la "speculazione",

che poi solo al tg1 o roba del genere possono dire....finita la speculazione!
:lol::lol:

Oggi niente spèeculazione?!
:lol::lol:

Son tutti fr.oci.....col kiulo degli altri
:lol::lol:

12735115531.gif
 

stockuccio

Guest

Comandante Gerard

Forumer storico
Meno male che c'è la speculazione

Per l'ennesima volta si celebra la grande sceneggiata dei politicanti: si cerca e si trova il capro espiatorio, la trama dei biechi speculatori che da dietro un pc lanciano in nome dell'avidità il proditorio attacco contro l'euro.
Sui vari tg prezzolati ed in particolare attraverso l'imbarazzante tg5 vengono servite al popolino, in tutte le salse, le immagini dei nostri nanoeroi pseudostatisti che si stracciano le vesti , rinunciano al sonno e danno l'anima per eliminare l'odioso speculatore che vuole affamare le vecchiette...ed alla fine paiono riuscire nell'impresa...l'euro è salvo! (Per ora)
Ma la verità sta invece nell'esatto contrario: riassumiamo.
Da mesi e mesi si trascinava il tormentone sui conti greci.
La speculazione, finalmente, spazza via in modo brutale in pochi attimi tutte le chiacchiere, i proclami, le mistificazioni dei politicanti sulla situazione economica reale e mette tutti con la faccia al muro.
Alla fine viene fuori che la Grecia truccava e taroccava anche maldestramente i propri conti da almeno 10 anni.. nessuno in Europa se ne era accorto...nessuno sapeva...
Poi si è cominciato a parlare di richio "contagio", di possibili altri paesi sotto attacco, di Portogallo poi Spagna , Italia....scatta l'allarme rosso. Parola d'ordine: la "speculazione" vuole la dissoluzione dell'euro e dell'Europa. Non c'è più tempo. Panico. Riunioni notturne fiume. Alla fine si è costretti a decidere di usare l'"arma nucleare", cioè l'acquisto dei tds da parte della Bce attraverso le varie banche centrali : si può cantare vittoria , l'euro è stato salvato dai nostri eroi.
Ora si scopre la verità anche qui: i problemi economici di Portogallo e Spagna (tralasciando l'Italia, per ora) non sono un'invenzione, sono seri , serissimi, tanto che gli stessi stati vengono caldamente invitati ad attuare manovre tampone di "rigore" al più presto...
Altro che colpa della speculazione...
La speculazione anzi è necessaria oltre che utile, perché è svelatrice e rivelatrice delle vere colpe e delle vere responsabilità, che stanno tutte sulle spalle dei politicanti, che al massimo riescono a pensare alle prossime elezioni o all'orticello. Manca totalmente un'idea e una visione politica che vada oltre il mattino seguente. La colpa è anche nostra, di tutti, perché questi vengono votati ed eletti come nostri rappresentanti e di ciò loro possono vantarsene e farsi scudo. Continuiamo pure cosi: il conto prima o poi arriverà e qualcuno lo dovrà pagare davvero.
 

Geller

Banned
Per l'ennesima volta si celebra la grande sceneggiata dei politicanti: si cerca e si trova il capro espiatorio, la trama dei biechi speculatori che da dietro un pc lanciano in nome dell'avidità il proditorio attacco contro l'euro.
Sui vari tg prezzolati ed in particolare attraverso l'imbarazzante tg5 vengono servite al popolino, in tutte le salse, le immagini dei nostri nanoeroi pseudostatisti che si stracciano le vesti , rinunciano al sonno e danno l'anima per eliminare l'odioso speculatore che vuole affamare le vecchiette...ed alla fine paiono riuscire nell'impresa...l'euro è salvo! (Per ora)
Ma la verità sta invece nell'esatto contrario: riassumiamo.
Da mesi e mesi si trascinava il tormentone sui conti greci.
La speculazione, finalmente, spazza via in modo brutale in pochi attimi tutte le chiacchiere, i proclami, le mistificazioni dei politicanti sulla situazione economica reale e mette tutti con la faccia al muro.
Alla fine viene fuori che la Grecia truccava e taroccava anche maldestramente i propri conti da almeno 10 anni.. nessuno in Europa se ne era accorto...nessuno sapeva...
Poi si è cominciato a parlare di richio "contagio", di possibili altri paesi sotto attacco, di Portogallo poi Spagna , Italia....scatta l'allarme rosso. Parola d'ordine: la "speculazione" vuole la dissoluzione dell'euro e dell'Europa. Non c'è più tempo. Panico. Riunioni notturne fiume. Alla fine si è costretti a decidere di usare l'"arma nucleare", cioè l'acquisto dei tds da parte della Bce attraverso le varie banche centrali : si può cantare vittoria , l'euro è stato salvato dai nostri eroi.
Ora si scopre la verità anche qui: i problemi economici di Portogallo e Spagna (tralasciando l'Italia, per ora) non sono un'invenzione, sono seri , serissimi, tanto che gli stessi stati vengono caldamente invitati ad attuare manovre tampone di "rigore" al più presto...
Altro che colpa della speculazione...
La speculazione anzi è necessaria oltre che utile, perché è svelatrice e rivelatrice delle vere colpe e delle vere responsabilità, che stanno tutte sulle spalle dei politicanti, che al massimo riescono a pensare alle prossime elezioni o all'orticello. Manca totalmente un'idea e una visione politica che vada oltre il mattino seguente. La colpa è anche nostra, di tutti, perché questi vengono votati ed eletti come nostri rappresentanti e di ciò loro possono vantarsene e farsi scudo. Continuiamo pure cosi: il conto prima o poi arriverà e qualcuno lo dovrà pagare davvero.

Bella e condivisibile filippica contro tutto il mondo della politica.
Ma attenzione che nei sistemi democratici i politicanti di turno (di qualsiasi colore) devono tener conto degli umori degli elettori per essere appunto eletti ... e gli elettori non votano chi promette rigore nei conti di bilancio; la gente non vuole mai fare sacrifici, questo e' un dato di fatto ! :rolleyes:
Pertanto la colpa delle cattive finanze non e' imputabile ai soli politici, bensi' e' responsabilita' di tutti !
Queste sono le problematiche della democrazia ... Il migliore sistema di governo che si conosca in attesa che se ne scopra uno migliore. :cool:

Cmq, la fine del Mondo non arriva e chi compra sui ribassi, controcorrente, vince con o senza speculazione ... :up:
 

tommy271

Forumer storico
Ue, oggi nuovo patto di stabilità. Barroso: sanzioni cruciali

Essenziale vigilanza conti, no dubbi su indipendenza eurotower

13 maggio, 13:14


BRUXELLES - "Senza sanzioni" il Patto di stabilità e crescita "non sarà abbastanza credibile". Così il presidente dela Commissione Ue José Manuel Barroso ha sottolineato l'esigenza di introdurre nuove misure più realistiche ed eque per 'punire' chi in futuro non rispetterà le regole del Patto. "Più eque - ha poi precisato - perché potranno colpire tutti e non solo i Paesi che beneficiano dei fondi di coesione, come fino ad ora possibile".

TRICHET: FIDUCIOSO SULL'EURO - Il presidente della Bce, Jean Claude Trichet si è detto più che fiducioso sul futuro della moneta unica europea ed ha avvertito che "una maggiore sorveglianza sulle politiche di bilancio" dei paesi dell'Eurozona "é essenziale". Il numero uno dell'istituto di Francoforte, inoltre, ha detto che "non ci sono dubbi sull'indipendenza" dell'Eurotower e che i piani di intervento messi a punto nello scorso fine settimana dai paesi europei intendono "ristabilire la normalita". Trichet ha parlato nel corso di un'intervista alla Radio Europe 1.
AL VIA RIFORMA PATTO, PARTE STRETTA SU CONTI
BRUXELLES - 'Sorvegliati speciali': non solo i Paesi attualmente consideratipiù a rischio, ma tutti gli Stati del club di Eurolandia, accomunati - chi più chi meno - da finanze pubbliche rese fragili dalla crisi economica e finanziaria più grave che si ricordi. Questa - dopo il varo del piano salva-Grecia e del maxi-piano per stabilizzare la zona euro - la strada che la Ue si appresta ad imboccare. Con una svolta 'rigorista' del Patto europeo di stabilità e di crescita annunciata dai leader dell'Eurozona e che oggi compirà i sui primi passi con la presentazione di una proposta della Commissione Ue. La proposta - che secondo Bruxelles può essere realizzata senza modifiche dei Trattati Ue - prevede: di rafforzare la vigilanza preventiva sulle manovre di bilancio e sulle riforme strutturali degli Stati membri; di rendere vincolante il parametro sul debito pubblico oltre a quello sul defict; di sanzionare i Paesi poco virtuosi; di creare un meccanismo permanente di risoluzione delle crisi e di potenziare il controllo di Eurostat sulla veridicità delle statistiche nazionali.
- CONTROLLO SU STESURA MANOVRE E RIFORME. Il cuore della riforma è quello del rafforzamento del controllo preventivo sulle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri. La Commissione Ue - secondo quanto appreso dall'ANSA - propone in particolare di introdurre, a partire dal 2011, un "Semestre europeo" all'inizio del quale il consiglio Ecofin - sulla base della situazione economica complessiva e dello stato delle finanze pubbliche dei singoli Paesi - detta le linee guida strategiche da seguire per preparare i Programmi di Stabilità e Programmi nazionali per le riforme. Programmi che saranno vagliati da Bruxelles e i cui contenuti, una volta approvati dall'Ecofin, dovranno essere riflessi nelle Finanziarie. Ulteriori raccomandazioni dell'Ecofin interverrano, poi, quando le manovre di bilancio e le riforme strutturali sono ancora "in fase preparatoria".
- DEBITO 'SORVEGLIATO SPECIALE'. Per quel che riguarda il braccio correttivo del Patto Ue, la Commissione Ue propone di dare un carattere vincolante anche al parametro del debito pubblico. Dunque, per uno Stato con deficit eccessivo e con un debito sopra il 60% non basterà più riportare il disavanzo sotto il 3%. Ma la chiusura della procedura Ue di infrazione dipenderà anche dalla valutazione che la Commissione e il Consiglio Ue daranno sul piano di rientro del debito e sulla sua effettiva attuazione.
- SANZIONI SU USO FONDI UE. Capitolo sanzioni. Bruxelles punta su un uso 'condizionato' dei fondi strutturali e di coesione della Ue. In pratica, le risorse comunitarie devono essere maggiormente utilizzate come "incentivi" per sostenere gli sforzi dei Paesi impegnati nel risanamento dei propri conti. Ma "in caso di politiche di bilancio inadeguate" da parte di un Paese, la Ue può decidere come e dove spendere le risorse comunitarie. Per rendere più stringente il rispetto del Patto é prevista anche la possibilità di sanzionare i Paesi poco virtuosi obbligandoli a versare una sorta di "deposito cauzionale fruttifero" nelle casse della Ue.
- MECCANISMO PERMANENTE ANTI-CRISI. Infine, la Commissione Ue sottolinea la necessità di creare un "robusto meccanismo permanente di risoluzione delle crisi", mettendo a punto un set di procedure "chiare e credibili" per fornire nel medio e lungo termine sostegno finanziario ai Paesi della zona euro in difficoltà. Un sostegno che nella proposta di Bruxelles deve essere legato a una "forte condizionalità" e deve assumere la forma di prestiti.
- DA EUROGRUPPO RICHIAMO ALL'ORDINE. La riforma del Patto, però, ha i suoi tempi. Per questo sarà già l'Eurogruppo di lunedì prossimo a lanciare la parola d'ordine: tutti i Pesi della zona euro, nessuno escluso, devono fare più sforzi per correggere i deficit eccessivi e accelerare il percorso di risanamento dei conti. Lo stesso concetto espresso dal presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso: "Il piano deciso per aiutare i Paesi dell'euro sotto attacco non prevede solo denaro per gli Stati, ma chiede anche di fare sforzi aggiuntivi, con un consolidamento supplementare delle finanze pubbliche". Da Spagna e Portogallo, a cui sono stati chiesti altri sacrifici per il 2010, passando per l'Italia, che ha il problema di un debito pubblico molto elevato, arrivando a Francia e Germania, non immuni da rischi. In particolare a Bruxelles si sottolinea come la situazione dell'Italia non sia assolutamente paragonabile a quella di Spagna e Portogallo, con un livello di deficit più sostenibile e un'esposizione sui mercati minore. Ma l'elevato debito del nostro Paese resta sempre sotto osservazione da parte della Commissione Ue, che ora attende di capire come si articolerà la manovra da 25 miliardi in due anni annunciata dal governo. Perché - spiegano a Bruxelles - "il problema non sono tanto le cifre e gli obiettivi che i Paesi indicano, ma come quei numeri e quegli obiettivi saranno raggiunti".
 

IlPorcospino

Forumer storico
Exit strategy

EXIT STRATEGY di N, Borri e P. Reichline da IlSole24Ore 13-5-2010
…. Per salvare il sistema monetario europeo esiste, tuttavia, una strada alternativa. Molte grandi nazioni federali che comprendono regioni o stati economicamente svantaggiati riescono ad avere una valuta solida e la stabilità monetaria. Negli Usa gli stati devono mantenere il pareggio di bilancio per ciò che riguarda le spese correnti, ma possono emettere titoli di debito (municipal bond) per coprire spese in conto capitale. La logica è chiara: le spese in conto capitale hanno un ritorno economico nel futuro e possono offrire garanzie basate sui redditi prodotti dalle opere pubbliche o dalle imposte di proprietà. Su queste obbligazioni, storicamente più sicure delle obbligazioni societarie, non esiste una garanzia del governo federale, e, infatti, si sono verificati episodi di default su municipal bond, che non hanno, tuttavia, innescato crisi più generali. Negli ultimi due anni, a causa della recessione, molti stati Usa hanno avuto un netto calo delle entrate fiscali. Ciò ha prodotto la necessità di ridurre le spese. In queste situazioni il governo federale interviene con trasferimenti compensativi. Questi ultimi, tuttavia, sono discrezionali e finalizzati a coprire solo le spese ritenute particolarmente importanti (come l'assistenza agli anziani, la sanità, l'istruzione e i sussidi di disoccupazione). I trasferimenti agli stati sono spesso finanziati con emissione di titoli pubblici, ma il debito sovrano senza garanzie è prerogativa esclusiva del governo federale.

I paesi dell'Eurozona sono disposti a centralizzare l'emissione del debito sovrano (un "bond europeo")? Accetterebbero il divieto di emettere titoli pubblici per la copertura delle spese correnti in cambio di un maggiore sostegno dal centro per far fronte alle crisi congiunturali? Queste scelte sono politicamente complesse e, anche se fossero adottate, dovrebbero essere seguite da politiche capaci di rimuovere le cause strutturali della debolezza economica dei paesi del Sud Europa. I benefici dell'Unione monetaria derivano principalmente dalle opportunità offerte dall'apertura dei mercati e dalla mobilità dei fattori produttivi.
 

stockuccio

Guest
voglio sperare non si prenda gli USA ad esempio :) ... entrate -7,9% uscite +14,2%

US More Bankrupt Than Ever - $83 Billion April Deficit Is Record For The Month, $30 Billion Worse Than Expected As Tax Receipts Plunge

picture-5.jpg

Submitted by Tyler Durden on 05/12/2010 13:11 -0500

Well, if nothing else, we now know officially just how great those tax receipts were. Good thing too - we can end that whole superficial tax receipt debate and focus on important things. April's tax deficit of $83 billion was the highest April deficit on record. America is now more bankrupt than ever. Income was $245.3 billion, 8% below the total recorded last April. Spending was $328.0 billion, up 14% year-over-year. A year ago in April the deficit was $20.9 billion. And here is the data: tax receipts down 7.9% YoY, Individual Income Tax down 21.5% YoY, and more importantly, spending: Total spending up 14.2%, National defense up 17%, Medicare up 39.4%, Social Security up 4.2% and General Government up 5.6%. At least interest payments were down 9.5%.
And now back to your regularly scheduled bankrupt country market melt up.



padoa-schioppa ... parafrasando Garibaldi 'o si fa l'Europa o si muore'

Padoa-Schioppa: l'euro è incompatibile con la piena sovranità nazionale (Ft)

di Elysa Fazzino



Nella battaglia per l'euro, Tommaso Padoa-Schioppa spezza un'altra lancia a favore di una maggiore integrazione europea in un articolo pubblicato sul Financial Times, "L'euro rimane dalla parte giusta della storia". Secondo l'economista, considerato uno dei "padri fondatori" della moneta unica, è sbagliato credere che l'euro e la piena sovranità nazionale siano compatibili: questo credo impedisce all'Europa monetaria di andare fino in fondo con la "necessaria riforma", che comporta trasferimenti di sovranità.

Cittadella sotto assedio - Padoa-Schioppa, che è stato ministro dell'Economia e delle Finanze nel governo Prodi II e membro del board della Bce, usa la metafora della cittadella assediata per spiegare gli attacchi fatti all'euro negli ultimi mesi. L' "esercito" che ha assediato la "cittadella" della valuta europea, argomenta, è convinto che l'area dell'euro non possa mai diventare un'unione politica perché gli europei non lo desiderano e gli stati-nazione non rinunceranno mai al loro potere. Secondo gli aggressori, la cittadella è quindi destinata a capitolare.

I difensori della cittadella sono invece convinti che l'euro possa continuare a funzionare così com'è. "Per anni i capi di governo europei e i banchieri centrali hanno predicato che una moneta senza stato è un'invenzione brillante che può durare per sempre". In questa concezione, che Padoa-Schioppa non condivide, lo stato-nazione resta il solo padrone, il Trattato di Maastricht del 1992 è stato il passo finale nella costruzione dell'edificio europeo, non sono necessari altri trasferimenti di sovranità e l'Unione europea può "fare a meno dei normali strumenti fiscali, finanziari e monetari prescritti da tutti i libri di testo".

Lo stato-nazione, modello superato - I due campi nemici, continua Padoa-Schioppa, hanno però in comune lo stesso credo: che lo stato-nazione continuerà a essere il sovrano assoluto nei suoi confini. E' il modello inventato dal Trattato di Westfalia del 1648.

Ma i due campi "non vedono che viviamo già in un mondo differente, dove il potere politico non può essere monopolizzato da un singolo detentore. Invece, è distribuito su una scala verticale che va dal municipale, al nazionale, al continentale, al globale. Entrambi i campi sembrano ignorare che la storia è un processo dinamico guidato da contraddizioni". In sostanza, la dinamica della storia sta superando il modello della sovranità assoluta dello stato-nazione.

Obiettivi fissati da tre agenzie di rating – Quando è arrivata la crisi, l'esercito anti-euro è avanzato. I "battaglioni" erano migliaia di sale di negoziazione "connesse in un network globale". Gli obiettivi erano fissati "dall'intelligence di tre agenzie di rating".

In questa battaglia, "la cittadella è emersa come vincitrice perché alla fine ha messo da parte esitazioni, pregiudizi e divisioni". Ma, secondo Padoa-Schioppa, in un senso più profondo ha anche perso, perché "ha sbagliato nel credere che l'euro e la piena sovranità nazionale siano compatibili".

La causa sbagliata - L'esercito degli aggressori tornerà alla carica. E' potente, ma "scommette sulla causa sbagliata": il "ritorno al vecchio mondo dei tassi di cambio flessibili, dove ciascun paese si illude di potersi isolare dai vicini e cerca di incoraggiare la crescita con svalutazioni competitive, venendo meno ai debiti quando gli conviene". Questo sistema, secondo Padoa-Schioppa, può solo produrre "miseria economica, conflitto e pericoli per la sicurezza globale".

La cittadella "combatte per la causa giusta", cioè salvare l'Unione monetaria europea, "ma il suo persistente credo, che l'ha tenuta troppo a lungo disarmata, le impedisce tuttora di andare fino in fondo con la necessaria riforma". Quello che è in gioco in questa battaglia, è in fin dei conti, "l'onnipotente stato-nazione", conclude Padoa-Schioppa.
 

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