Macroeconomia Fine dell'euro: scenari possibili o ipotetici (2 lettori)

tommy271

Forumer storico
Lo stato nazione (senza scomodare il Trattato di Westfalia) affonda le sue origini molto più indietro nel tempo ... sarebbe velleitario credere di cancellare nel giro di una decina d'anni almeno 1500 anni di storia europea.
Sarà probabilmente inevitabile, ma la storia ha i suoi tempi ...
 

stockuccio

Guest
già che ci sono metto un altro articolo ... 'svilimento terminale della moneta' ... azz
più che scudo contro inflazione sposo la tesi che avevo già riportato ... http://www.investireoggi.it/forum/1195873-post137.html ... l'oro NON è uno scudo contro l'inflazione ma contro il malgoverno sostiene Armstrong

CHICAGO BLOG Il futuro è d’oro


Il futuro è d’oro

Mario Seminerio
Oggi segnaliamo un interessante commento di Greg Gibbs, di Royal Bank of Scotland, ripreso da Alphaville, che dà l’esatta misura di quello che sta accadendo sui mercati europei, e quello che ci attende nel prossimo futuro: la monetizzazione del debito pubblico dei paesi di Eurolandia, in perfetto stile-Fed o Bank of England. Perché non ci sono davvero alternative a questo esito, o meglio l’alternativa è la Grande Depressione 2.0. Spiegato agevolmente il motivo del rally dell’oro.
Scrive Gibbs:
Se il mercato non comprerà i titoli governativi, dovranno farlo le banche centrali. Non c’è altra scelta. L’alternativa è semplicemente troppo dannosa per l’economia per essere contemplata. Se le banche centrali non compreranno il debito, i governi saranno forzati ad un surplus di bilancio. Immaginate la carneficina se le maggiori economie fossero costrette a passare da un deficit in doppia cifra a un surplus, stiamo parlando di uno scenario da Grande Depressione o peggio.
Anche solo approssimarsi a quell’esito è cosa troppo brutta da prendere in considerazione, quindi quando i costi di indebitamento cominceranno a crescere, come fatto di recente nella periferia dell’Eurozona, il contagio si diffonderà al mercato azionario ed ai mercati globali. Questo ha forzato i governi dell’Eurozona ad affrontare il problema gettandovi del denaro. Il pacchetto da 1 trilione di dollari ha una certa credibilità solo perché coinvolge i paesi centrali di Eurolandia ed il Fondo Monetario Internazionale, che hanno ancora costi di indebitamento relativamente bassi. Tuttavia, il pacchetto avrebbe poca efficacia se la Bce non fosse coinvolta.
L’acquisto di titoli governativi da parte della Bce (monetizzazione) è critico. Essa rappresenta la più credibile fonte di fondi poiché crea moneta. E’ indubitabilmente vero che le azioni della Bce, questa settimana rendono più chiaro che mai ciò che è globalmente il problema del debito sovrano. Tutti i paesi, non solo l’Eurozona, quando i rendimenti cominceranno a crescere a causa dei rischi di default sovrano, forzeranno le proprie banche centrali a comprare i titoli, cioè a monetizzare.
Potete parlare quanto volete di sterilizzazione, ma quando la banca centrale è forzata lungo questo percorso, potete star certi che i tassi non verranno alzati. Le banche centrali punteranno a tassi reali negativi, e fin quando la “casa fiscale” non sarà rimessa in ordine, punteranno alla crescita del Pil nominale. Che questo derivi da maggiore inflazione o da crescita reale sarà di secondaria importanza. Malgrado l’inflazione debba ancora esplodere, il prezzo dell’oro ci sta dicendo che questa minaccia è del tutto reale nel più lungo periodo. Giustamente, quindi, la gente non si fida più della fiat money.
Perfetto, sposiamo in toto questa analisi. Quali scenari, quindi? Il nuovo patto di stabilità, di cui si è iniziato a discutere dalle parti di Bruxelles, e su cui non scommetteremmo del denaro, dovrà misurarsi con questa nuova realtà di monetizzazione. Ai paesi verrà richiesto, in modo anche formalmente ruvido, di risanare la propria finanza pubblica, ma la prospettiva di avere in azione le presse della Bce limiterà la tensione ad agire, perché di fatto il moral hazard è drammaticamente aumentato.
Quanto alle tecnicalità scelte dalla Fed, ne abbiamo parlato ieri a Nove in punto, con Oscar Giannino. Contrariamente alle nostre elucubrazioni a caldo, la Bce punta alla sterilizzazione automatica, non a vendere i Bund presenti nel proprio portafoglio. In altri termini, le banche centrali europee, per conto della Bce, comprano titoli di stato dell’Eurozona e pagano i venditori (le banche commerciali) con un assegno. Le banche commerciali depositano questo assegno sul conto accentrato che detengono presso la banca centrale, o utilizzano la facility del deposito overnight, che però rende praticamente zero. Così facendo, le riserve bancarie libere presso la Bce si gonfieranno, come nel caso dell’easing quantitativo della Fed.
La Bce potrà in seguito, se le banche commerciali finiranno col detenere troppa liquidità “libera”, pensare ad interventi di drenaggio attraverso operazioni di pronti contro termine o con depositi a termine, per evitare che la massa di liquidità pressoché infruttifera accumulata nelle riserve bancarie libere possa improvvisamente prendere la strada di un aumento del credito all’economia. Per ora non ci sono rilevanti rischi inflazionistici, ma i mercati si portano avanti. Attendiamoci mercati azionari tonici, così come tutte le asset class a rischio.
Siamo entrati nella fase dello svilimento terminale della moneta. E ricordate di tenere nei vostri portafogli d’investimento una quota di oro.
 

ilfolignate

Forumer storico
Dal Sole 24 Ore

Padoa-Schioppa: l'euro è incompatibile con la piena sovranità nazionale (Ft)

di Elysa Fazzino


Nella battaglia per l'euro, Tommaso Padoa-Schioppa spezza un'altra lancia a favore di una maggiore integrazione europea in un articolo pubblicato sul Financial Times, "L'euro rimane dalla parte giusta della storia". Secondo l'economista, considerato uno dei "padri fondatori" della moneta unica, è sbagliato credere che l'euro e la piena sovranità nazionale siano compatibili: questo credo impedisce all'Europa monetaria di andare fino in fondo con la "necessaria riforma", che comporta trasferimenti di sovranità.

Cittadella sotto assedio - Padoa-Schioppa, che è stato ministro dell'Economia e delle Finanze nel governo Prodi II e membro del board della Bce, usa la metafora della cittadella assediata per spiegare gli attacchi fatti all'euro negli ultimi mesi. L' "esercito" che ha assediato la "cittadella" della valuta europea, argomenta, è convinto che l'area dell'euro non possa mai diventare un'unione politica perché gli europei non lo desiderano e gli stati-nazione non rinunceranno mai al loro potere. Secondo gli aggressori, la cittadella è quindi destinata a capitolare.

I difensori della cittadella sono invece convinti che l'euro possa continuare a funzionare così com'è. "Per anni i capi di governo europei e i banchieri centrali hanno predicato che una moneta senza stato è un'invenzione brillante che può durare per sempre". In questa concezione, che Padoa-Schioppa non condivide, lo stato-nazione resta il solo padrone, il Trattato di Maastricht del 1992 è stato il passo finale nella costruzione dell'edificio europeo, non sono necessari altri trasferimenti di sovranità e l'Unione europea può "fare a meno dei normali strumenti fiscali, finanziari e monetari prescritti da tutti i libri di testo".

Lo stato-nazione, modello superato - I due campi nemici, continua Padoa-Schioppa, hanno però in comune lo stesso credo: che lo stato-nazione continuerà a essere il sovrano assoluto nei suoi confini. E' il modello inventato dal Trattato di Westfalia del 1648.

Ma i due campi "non vedono che viviamo già in un mondo differente, dove il potere politico non può essere monopolizzato da un singolo detentore. Invece, è distribuito su una scala verticale che va dal municipale, al nazionale, al continentale, al globale. Entrambi i campi sembrano ignorare che la storia è un processo dinamico guidato da contraddizioni". In sostanza, la dinamica della storia sta superando il modello della sovranità assoluta dello stato-nazione.

Obiettivi fissati da tre agenzie di rating – Quando è arrivata la crisi, l'esercito anti-euro è avanzato. I "battaglioni" erano migliaia di sale di negoziazione "connesse in un network globale". Gli obiettivi erano fissati "dall'intelligence di tre agenzie di rating".

In questa battaglia, "la cittadella è emersa come vincitrice perché alla fine ha messo da parte esitazioni, pregiudizi e divisioni". Ma, secondo Padoa-Schioppa, in un senso più profondo ha anche perso, perché "ha sbagliato nel credere che l'euro e la piena sovranità nazionale siano compatibili".

La causa sbagliata - L'esercito degli aggressori tornerà alla carica. E' potente, ma "scommette sulla causa sbagliata": il "ritorno al vecchio mondo dei tassi di cambio flessibili, dove ciascun paese si illude di potersi isolare dai vicini e cerca di incoraggiare la crescita con svalutazioni competitive, venendo meno ai debiti quando gli conviene". Questo sistema, secondo Padoa-Schioppa, può solo produrre "miseria economica, conflitto e pericoli per la sicurezza globale".

La cittadella "combatte per la causa giusta", cioè salvare l'Unione monetaria europea, "ma il suo persistente credo, che l'ha tenuta troppo a lungo disarmata, le impedisce tuttora di andare fino in fondo con la necessaria riforma". Quello che è in gioco in questa battaglia, è in fin dei conti, "l'onnipotente stato-nazione", conclude Padoa-Schioppa.

14 maggio 2010
 

ilfolignate

Forumer storico
L'euro non è sotto attacco, dice il presidente Bce Trichet

sabato 15 maggio 2010 10:40

BERLINO, 15 maggio (Reuters) - L'euro non è sotto attacco, nonostante abbia toccato il minimo contro il dollaro degli ultimi 18 mesi. Lo ha detto oggi il presidente della Bce Jean-Claude Trichet.
In un'intervista pubblicata dal giornale tedesco Der Spiegel, Trichet dice che l'Europa si è ritrovata nella situazione peggiore dalla Seconda guerra mondiale e forse dalla Prima.
Ma descrive come un "nonsenso" le voci che i governi della zona euro avrebbero forzato la Bce ad agire questa settimana.
Trichet ha anche chiesto un passo avanti nel reciproco monitoraggio dei budget dei governi della zona euro, e ha detto che servono sanzioni effettive per il mancato rispetto del Patto di stabilità.
Più che i mercati valutari sono i governi europei, ha detto Trichet a Der Spiegel, ad avere la responsabilità del calo dell'euro.
"Non è questione di un attacco all'euro. Ha a che fare con il settore pubblico e quindi con la stabilità finanziaria nella zona euro", ha detto Trichet.
"E' chiaro che la prima responsabilità degli Europei è adottare misure appropriate per neutralizzare le attuali tensioni in Europa".
"E' un nonsenso", ha detto Trichet commentando il fatto che il pubblico avrebbe avuto l'impressione che la Banca centrale europea sia stata costretta ad agire dai governi, mandando un segnale negativo sulla propria indipendenza e credibilità.
"Prendiamo le nostre decisioni in completa indipendenza e molte volte ci siamo messi contro i capi di governo".
Alla domanda se la Grecia dovrebbe lasciare l'eurozona, il presidente della Bce ha risposto: "No, non è una possibilità. Quando un Paese entra nell'unione monetaria, condivide un destino comune con gli altri".
"Quello di cui abbiamo bisogno - ha però aggiunto - è un passo avanti nella sorveglianza reciproca delle politiche economiche in Europa. Abbiamo bisogno di meccanismi migliori per prevenire e sanzionare le cattive condotte".
 

Comandante Gerard

Forumer storico
L'euro non è sotto attacco, dice il presidente Bce Trichet

Infatti...non c'è alcun attacco, si sta scavando la fossa da solo, o meglio, gliela scava chi non ha pensato prima a costruire una politica, un'economia e delle istituzioni europee con poteri e rappresentatività reale; ma mi pare già aria fritta questo discorso, per la constatazione evidente che ciò è impossibile, se non in scenari da "Città del Sole"...quindi vado ancora più in là: forse ci si sta avvicinando veramente alla fase terminale delle monete-cartaccia: corsi e ricorsi di vichiana memoria , niente di più. Senza un corrispettivo reale fisicamente esistente, riconoscibile e accettato da tutti, il valore della moneta è di fatto solo una convenzione, solo quello che gli viene attribuito dalle nostre consuetudini mentali e psico-logiche. Se un tempo fu decisa la convertibilità in oro (Bretton-Woods..), a un certo punto, tralasciando i motivi, fu deciso di abolirla : iniziò la più grande fase espansiva della storia con l'economia del debito, che è andata avanti fino ad ora... probabilmente questo superciclo economico è al capolinea e non avendo un modello diverso si continua a cercare di rianimarlo sempre con lo stesso meccanismo, cioè producendo ulteriori e sempre più giganteschi ed incontrollabili debiti. Dalla convertibilità in oro ora si pùò dire di essere arrivati al paradosso della convertibilità in.... debiti!!
Anche un bambino capirebbe che qualcosa non torna...
 

tommy271

Forumer storico
L'euro non è sotto attacco, dice il presidente Bce Trichet

Infatti...non c'è alcun attacco, si sta scavando la fossa da solo, o meglio, gliela scava chi non ha pensato prima a costruire una politica, un'economia e delle istituzioni europee con poteri e rappresentatività reale; ma mi pare già aria fritta questo discorso, per la constatazione evidente che ciò è impossibile, se non in scenari da "Città del Sole"...quindi vado ancora più in là: forse ci si sta avvicinando veramente alla fase terminale delle monete-cartaccia: corsi e ricorsi di vichiana memoria , niente di più. Senza un corrispettivo reale fisicamente esistente, riconoscibile e accettato da tutti, il valore della moneta è di fatto solo una convenzione, solo quello che gli viene attribuito dalle nostre consuetudini mentali e psico-logiche. Se un tempo fu decisa la convertibilità in oro (Bretton-Woods..), a un certo punto, tralasciando i motivi, fu deciso di abolirla : iniziò la più grande fase espansiva della storia con l'economia del debito, che è andata avanti fino ad ora... probabilmente questo superciclo economico è al capolinea e non avendo un modello diverso si continua a cercare di rianimarlo sempre con lo stesso meccanismo, cioè producendo ulteriori e sempre più giganteschi ed incontrollabili debiti. Dalla convertibilità in oro ora si pùò dire di essere arrivati al paradosso della convertibilità in.... debiti!!
Anche un bambino capirebbe che qualcosa non torna...

Giusta osservazione.
Prima c'era l'oro, si è poi passati a valutare la "forza" e il "peso" delle nazioni.
Devo però dire che maggiore quantità d'oro non è quasi mai corrisposto a maggior ricchezza e potenza.
 

Comandante Gerard

Forumer storico
Giusta osservazione.
Prima c'era l'oro, si è poi passati a valutare la "forza" e il "peso" delle nazioni.
Devo però dire che maggiore quantità d'oro non è quasi mai corrisposto a maggior ricchezza e potenza.

Vero.
E purtroppo, nel valutare il "peso" della nazioni, c'è sempre stata, c'è, e temo ci sarà, una variabile fondamentale che esprime direttamente la "forza" delle nazioni: la potenza militare. Quando la Francia, recentemente, ha deciso, suscitando anche un notevole stupore, di entrare nella Nato, qualcuno ha giustamente pensato che qualcosa si stesse muovendo, che il concetto di esercito europeo, che avrebbe un alto valore simbolico, potesse essere seriamente discusso in termini concreti. Nulla di tutto ciò è successo.
Quindi ci sono dei potentissimi interessi, e qui mi riferisco soprattutto all'asse atlantico anglo-americano che fanno di tutto per ostacolare questo progetto teorico...evidentemente hanno dei buoni motivi geopolitici e strategici, al di la dell'euro e degli enormi problemi finanziari, per mantenere le cose come stanno, e ci stanno riuscendo benissimo.
 

stockuccio

Guest
Deutschland ueber alles...i tedeschi rompono gli indugi e vanno in battaglia
contro gli anglo - americani: e stavolta non si scherza, pare; è la prima volta che io ricordi che anche l'ottimo Capretta in qualche modo si schiera...

Informazione Scorretta: Merkel e l'opzione nucleare

io ho rispolverato gli anfibi da un pezzo :up: http://www.investireoggi.it/forum/1338975-post2965.html

noi italiani per ora in retroguardia ... comunque certo non erano le nostre banche a speculare, mentre quelle tedesche ... un pochino ...
 

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