Citi: anteprima greca sui mercati con un'obbligazione a 20 anni - Acquista titoli greci
Di
Eleftheria Kourtali
Citigroup, seguendo altre società di investimento internazionali, prevede che quest'anno lo Stato greco si sposterà su mercati con emissioni a più lungo termine rispetto agli ultimi anni in cui si è concentrato su titoli a 7 e 10 anni, con il 2020 che oserà con successo emettere un'obbligazione di 15 anni.
Così, come egli stima, questo mese la Grecia tenterà il suo primo ingresso nei mercati con un nuovo bond a 20 anni.
Ricordiamo che il mese scorso JP Morgan e Société Générale avevano previsto che la Grecia procederà nel 2021 a emettere obbligazioni a lunghissimo termine,
dimostrando che la domanda di debito greco scadrà oltre il 2032, anno in cui scadranno le misure a lungo termine per la Grecia - esiste, nonostante la pandemia e nonostante il fatto che il paese sia lontano dall'investment grade.
JP Morgan aveva stimato che all'inizio del nuovo anno verrà emesso un nuovo bond greco a 20 anni, mentre la banca francese aveva previsto che entro il primo trimestre e se le condizioni saranno favorevoli, allora avremo un'uscita dalla Grecia con un bond di 20 o 30 anni.
Si segnala che i principali dealer hanno anche suggerito a ODDIH di procedere con un'emissione a lungo termine (20 anni o 30 anni) nel 2021.
Quattro uscite per i mercati
Citi, a sua volta, fornisce le stime per le uscite del nostro Paese dai mercati quest'anno,
precisando che partirà questo mese con l'emissione di un nuovo titolo ventennale per la raccolta di 2,5 miliardi di euro. Il secondo dei quattro deflussi che Citi prevede per quest'anno dalla Grecia, seguirà ad aprile con un bond a 7 anni per raccogliere anche 2,5 miliardi di euro, mentre a giugno si procederà con l'emissione di un nuovo bond a 10 anni da 2,5 miliardi con la riapertura di settembre del titolo raddoppiando le sue dimensioni.
In questo contesto,
Citi ribadisce di aver collocato le obbligazioni greche tra i top trade per il 2021, consigliando agli investitori l'acquisto del titolo greco con scadenza febbraio 2025 contro le obbligazioni italiane. Come sottolinea, questo scambio è iniziato il 16 dicembre con lo spread a 23 punti base e oggi si sta avvicinando a 24 punti base.
L'obiettivo è azzerare lo spread, mentre un'uscita da questo trade è consigliata se lo spread aumenta a 33,5 punti base.
Le "armi" dei legami greci
Secondo Citi, le obbligazioni greche sono diventate idonee per gli acquisti della BCE lo scorso anno e
la Grecia è stata l'unico emittente degli 11 maggiori paesi della zona euro in cui l'offerta lorda era inferiore agli acquisti della BCE nel 2020. Questo, insieme alla caccia ai rendimenti degli investitori, ha già favorito la convergenza delle obbligazioni greche 12 anni-15 anni con obbligazioni italiane e nel prossimo futuro la banca americana prevede anche i titoli a più breve termine. Oltre al PEPP, le obbligazioni greche riceveranno il sostegno del Recovery Fund, la caccia ai rendimenti che continuerà e la bassa offerta netta.
Nelle prospettive di finanziamento del 2021 pubblicate da ODDIH il 23 dicembre, sottolinea Citi, è stato riferito che l'Agenzia prevede di emettere obbligazioni greche per un importo di 8-12 miliardi di euro nel 2021, con Citi che stima che si muoverà al centro di questo intervallo e a circa 10 miliardi di euro. Altre fonti di finanziamento (come SURE, RRF, BEI, CEB) sono previste a 2,5-3 miliardi di euro. P
er quanto riguarda i nuovi titoli, un nuovo bond a 10 anni e un nuovo bond a 20 anni sembrano probabili quest'anno, con la prima emissione a gennaio.
Per quanto riguarda l'andamento delle obbligazioni della regione per quest'anno, Citi sottolinea che nonostante gli sviluppi politici negli Stati Uniti e gli sviluppi preoccupanti con la pandemia che non si è placata pur mantenendo i blocchi, le prospettive per i titoli di governo del Sud non hanno modificare.
Gli spread dovrebbero ridursi ulteriormente grazie al supporto della BCE, del Recovery Fund e della continua domanda di investimenti, mentre una delle principali previsioni di Citi è l'ulteriore riduzione degli spread delle obbligazioni dell'Eurozona a più alto rendimento, ovvero in Grecia e Italiano.
(Capital.gr)