Val
Torniamo alla LIRA
Siamo arrivati a 4 milioni di miliardi di dollari di debiti, cioè di derivati e “swap”.
Cioè: 54 Pil mondiali.
Noi ci stracciamo le vesti perché il debito pubblico dell’Italia si avvicina ad essere una volta e mezzo il Pil nazionale,
ma non diciamo niente sul fatto che il debito del pianeta è 54 volte il Pil terrestre.
Importantissima la svolta sopraggiunta nel 2008:
le banche centrali hanno iniziato a immettere moneta illimitatamente,
per far fronte alle esigenze di liquidità (emerse con la crisi della Lehman Brothers, rimasta a secco:
l’unico modo per far fallire la finanza è proprio la mancanza di liquidità).
Ma voi capite che, per gestire 4 milioni di miliardi di dollari (54 Pil mondiali), occorre almeno un 3-4% di liquidi: e non c’erano.
Ed ecco la soluzione delle banche centrali: emettere moneta, soprattutto elettronica, in modo illimitato.
Di qui la mia previsione, purtroppo rivelatasi esatta: il sistema crollerà quando verrà il crampo al dito del governatore della banca centrale.
Qual è la caratteristica di questo capitalismo ultra-finanziario e collateralizzato?
Non deve arrivare, tutta questa moneta, all'economia reale.
L’economia finanziaria va benissimo, perché va bene anche quando va male:
pompano moneta a corso legale, e quindi si pagano interessi e cedole, si allungano i tempi dei titoli tossici, eccetera.
E quindi, paradossalmente, la finanza funziona sempre.
A patto che, appunto, all'economia reale non arrivi niente.
Di qui sostengo la nascita delle piattaforme finanziarie alternative,
delle monete complementari,
delle cryptovalute,
del credito “fai da te”
e di tante altre cose, che per certi versi rappresentano il futuro della nostra economia,
perché sono le eredi delle antiche cambiali (alla base del “miracolo economico” italiano).
E anche le cambiali sono saltate per aria, con l’aumento dei tassi d’interesse:
non era più conveniente accettare una cambiale,
perché lo sconto che ti facevano in banca era salito al 20% (prima era solo del 3-4%).
Da allora, abbiamo vissuto un delirio, un declino ininterrotto.
E il conto l’hanno pagato soprattutto i giovani:
questa è la prima generazione che ha meno opportunità, rispetto a quelle di cui avevano beneficiato i loro genitori.
(Nino Galloni, dichiarazioni rilasciate in una conferenza di “FlipItaly” ripresa su YouTube il 1° dicembre 2021.
Economista e saggista, Galloni è figlio di Giovanni Galloni, già ministro, vicepresidente del Csm e autorevole dirigente della Dc, vicinissimo ad Aldo Moro).
Cioè: 54 Pil mondiali.
Noi ci stracciamo le vesti perché il debito pubblico dell’Italia si avvicina ad essere una volta e mezzo il Pil nazionale,
ma non diciamo niente sul fatto che il debito del pianeta è 54 volte il Pil terrestre.
Importantissima la svolta sopraggiunta nel 2008:
le banche centrali hanno iniziato a immettere moneta illimitatamente,
per far fronte alle esigenze di liquidità (emerse con la crisi della Lehman Brothers, rimasta a secco:
l’unico modo per far fallire la finanza è proprio la mancanza di liquidità).
Ma voi capite che, per gestire 4 milioni di miliardi di dollari (54 Pil mondiali), occorre almeno un 3-4% di liquidi: e non c’erano.
Ed ecco la soluzione delle banche centrali: emettere moneta, soprattutto elettronica, in modo illimitato.
Di qui la mia previsione, purtroppo rivelatasi esatta: il sistema crollerà quando verrà il crampo al dito del governatore della banca centrale.
Qual è la caratteristica di questo capitalismo ultra-finanziario e collateralizzato?
Non deve arrivare, tutta questa moneta, all'economia reale.
L’economia finanziaria va benissimo, perché va bene anche quando va male:
pompano moneta a corso legale, e quindi si pagano interessi e cedole, si allungano i tempi dei titoli tossici, eccetera.
E quindi, paradossalmente, la finanza funziona sempre.
A patto che, appunto, all'economia reale non arrivi niente.
Di qui sostengo la nascita delle piattaforme finanziarie alternative,
delle monete complementari,
delle cryptovalute,
del credito “fai da te”
e di tante altre cose, che per certi versi rappresentano il futuro della nostra economia,
perché sono le eredi delle antiche cambiali (alla base del “miracolo economico” italiano).
E anche le cambiali sono saltate per aria, con l’aumento dei tassi d’interesse:
non era più conveniente accettare una cambiale,
perché lo sconto che ti facevano in banca era salito al 20% (prima era solo del 3-4%).
Da allora, abbiamo vissuto un delirio, un declino ininterrotto.
E il conto l’hanno pagato soprattutto i giovani:
questa è la prima generazione che ha meno opportunità, rispetto a quelle di cui avevano beneficiato i loro genitori.
(Nino Galloni, dichiarazioni rilasciate in una conferenza di “FlipItaly” ripresa su YouTube il 1° dicembre 2021.
Economista e saggista, Galloni è figlio di Giovanni Galloni, già ministro, vicepresidente del Csm e autorevole dirigente della Dc, vicinissimo ad Aldo Moro).