HOUSTON!!! HO 3000 PROBLEMI!

00:12 Stuprano una ventenne sul treno Varese-Milano
ed i fenomeni progressisti non fanno nemmeno un affaccio in prima pagina.
Ma c’è posto per meetoo e pippe sul femminicidio per La Stampa.
Una pacca sul sedere fa più notizia di uno stupro.
A proposito oggi sui treni parte il controllo del green pass, poi agli stupri ci pensiamo dopo.


06:00 La follia del certificato di parità di genere nelle aziende, la descrizione del Sole 24 ore.


07:48 Da leggere anche Gianluca Veneziani su Libero sull’italiano ucciso a New York da afro-razzista che non fa notizia.


09:32 Intervista da incorniciare di Alessandro Rico a Andrea Crisanti sulla Verità.
Nel giorno in cui si mettono d’accordo su rischio malattia per bambini.


10:46 Luca Ricolfi e lo scetticismo sull’utilità dei vaccini per evitare contagi a pagina 30 di Repubblica.


11:35 Super green pass, è già caos sui controlli.


12:17 Repubblica sulla svolta europea dei rider:
“Devono essere assunti”. Complimenti!


15:18 Il ministro Giovannini rassicura su opere pubbliche
e Giuseppe Conte con il Pd nel seggio lasciato da Gualtieri.
 
Dopo che ad ottobre è sfumata la proposta di fusione tra Unicredit e la banca senese,
è rimasta in stand by l’operazione di privatizzazione prevista per la MPS.

“Un’occasione persa” per Unicredit, definisce Kepler Cheuvreux,
compagnia indipendente europea di servizi finanziari,
che insiste a tal proposito sostenendo che la fusione
“avrebbe potuto rafforzare la posizione competitiva di Unicredit in Italia,
aggiungendo una quota di mercato del 3-4% al suo 11-12% aumentando il valore dell’azione del 13%”.


Per ora, rimangono tutti in attesa di conoscere quali siano i piani del Mef al riguardo,
essendo tuttora il ministero il maggior azionista della banca con una quota del 64%.

Secondo il quotidiano il Messaggero, il tesoro avrebbe infatti in mente di privatizzare la banca entro fine 2023,
salvo interventi della Commissione Europea che potrebbe concedere 18 mesi di tempi supplementari per gestire l’uscita del Tesoro dalla banca.

Questi sembrerebbero anche essere i tempi concessi dall’UE per permettere alla banca
di adempiere ai processi necessari per realizzare la sua privatizzazione, tra i quali:

la ristrutturazione dell’istituto attraverso la cessione dei crediti deteriorati,

la separazione delle cause legali

e un’iniezione di capitale pari a circa 3 miliardi.



Con questi propositi, in quest’ultima settimana, la riapertura del dialogo tra MPS e Mef
(Ministero dell’economia e delle finanze) per il riavvio delle trattative con DG COMP
(Dictetorate General for competition, direzione generale della concorrenza) ha avuto conseguenze immediate.


Le quotazioni del titolo MPS sono infatti salite dell’8,51% negli ultimi cinque giorni.
Risultato notevole se considerato nel contesto attuale, in un mercato con indici mondiali in calo.


Secondo quanto riportato da radiosienaTV, a dicembre 2020,
l’agenzia di rating Fitch, a seguito del cambio di prospettiva sulle valutazioni di MPS
aveva rivisto il rating watch sui rating di lungo termine della banca da “evolving” a “negativo”.


Il cambio di prospettiva sulle valutazioni di MPS era dovuto al deterioramento del capitale della banca,
alla materializzazione di rischi legali maggiori del previsto
e per l’impatto dello spin-off di attività e passività a favore di Amco,
società che opera nel settore della gestione e del recupero di crediti deteriorati.

Questi fattori avevano previsto uno shortfall patrimoniale.

Con questa previsione, Fitch aveva assicurato una presa di decisione sul credit watch negativo
dal momento in cui ci sarebbe stata maggiore chiarezza sull’aumento di capitale per la banca.


Fine novembre 2021 e, secondo il report di teleborsa, l’agenzia Fitch ha rimosso il titolo MPS dal “rating watch negativo”
a seguito della riduzione dei rischi per la capitalizzazione e la riduzione dei rischi legali.

Queste riduzioni hanno mitigato l’atteso shortfall di capitale.

Fitch rating conferma quindi tutti i rating dell’istituto (inclusi rating standalone) a “B” con outlook “evolving”.


L’agenzia di rating, oggi, è sicura nell’affermare che i rischi per la capitalizzazione di MPS “sono diminuiti
poiché la banca è tornata ad una redditività positiva nel 2021,
oltre ad aver implementato azioni per rafforzare i suoi coefficienti patrimoniali regolamentari
e ad aver ridotto la sua esposizione a rischi legali”.


Sembrerebbe infatti che il deficit di capitale previsto della banca,
relativo ai requisiti SREP (processo di revisione e valutazione prudenziale, uno dei più importanti indicatori della solidità di una banca),
si sia ridotto rispetto alle precedenti aspettative.


Da sottolineare anche che il Mef contribuirà direttamente nel colmare il deficit con un aumento di capitale nel 2022.



L’outlook “evolving” riflette invece “la significativa incertezza residua per i creditori di MPS”.

Se l’aumento di capitale venisse ritardato in modo significativo
o l’importo di cui è costituito fosse limitato da considerazioni sugli aiuti di Stato,
il profilo creditizio di MPS potrebbe risentire di un’incapacità di ristrutturare con successo e di un danno reputazionale.
 
Con Circolare n 17/E del 3 dicembre con oggetto

"Riduzione dell’aliquota IVA per le somministrazioni di gas metano"

le Entrate forniscono chiarimenti sul decreto-legge 27 settembre 2021, n. 130 (cd. “decreto Energia”),

recante «Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale»,

convertito, con modificazioni, dalla legge 25 novembre 2021, n. 171.


Il decreto, con riferimento al quarto trimestre del 2021, prevede, in sintesi:

  • l’annullamento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema
  • applicate nel settore elettrico alle utenze domestiche
  • ed alle utenze non domestiche in bassa tensione (articolo 1);

  • la riduzione al 5 per cento dell’aliquota IVA
  • applicabile alle somministrazioni di gas metano destinate a usi civili e industriali,
  • contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021 (articolo 2, comma 1);

  • la riduzione delle aliquote relative agli oneri generali del settore gas (articolo 2, comma 2);

  • la rideterminazione delle agevolazioni relative alle tariffe elettriche
  • riconosciute ai nuclei familiari in stato di disagio economico, fisico e sociale (articolo 3).
Con la circolare si forniscono chiarimenti in merito all’ambito applicativo dell’agevolazione fiscale.
Riduzione dell'aliquota IVA al 5% sulle bollette di gas

L'articolo 2, comma 1, del d.l. n. 130 del 2021 stabilisce che:

«In deroga a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633,
le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali

di cui all’articolo 26, comma 1, del testo unico delle disposizioni legislative
concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative,
di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504,
contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021,
sono assoggettate all’aliquota IVA del 5 per cento.


Qualora le somministrazioni di cui al primo periodo siano contabilizzate sulla base di consumi stimati,
l’aliquota IVA del 5 per cento si applica anche alla differenza derivante dagli importi ricalcolati sulla base dei consumi effettivi
riferibili, anche percentualmente, ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021
».

La disposizione in commento, in sostanza, riduce temporaneamente al 5 per cento l’aliquota IVA
applicabile alle somministrazioni di gas metano per 5 combustione per usi civili e industriali,

facendo riferimento, a tal fine, all’articolo 26, comma 1, del Testo unico delle accise - TUA.


L’aliquota IVA del 5 per cento è, quindi, applicabile, seppure in via temporanea
  • sia alle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali ordinariamente assoggettate all’aliquota del 10 per cento,
  • sia a quelle per usi civili (che superano il limite annuo di 480 metri cubi) e industriali ordinariamente assoggettate all’aliquota del 22 per cento.
Occorre, pertanto, assumere ai fini IVA
la stessa qualificazione di “usi civili” e di “usi industriali” utilizzata per l’applicazione dell’accisa sul gas naturale.


In particolare, il comma 2 dell’articolo 26 ricomprende negli usi civili
«anche gli impieghi del gas naturale, destinato alla combustione,
nei locali delle imprese industriali, artigiane e agricole, posti fuori dagli stabilimenti,
dai laboratori e dalle aziende dove viene svolta l’attività produttiva,
nonché alla produzione di acqua calda, di altri vettori termici o di calore,
non utilizzati in impieghi produttivi dell’impresa, ma ceduti a terzi per usi civili»
.


Per quanto concerne gli usi industriali, il comma 3 ricomprende in questi ultimi
«gli impieghi del gas naturale, destinato alla combustione, in tutte le attività industriali produttive di beni e servizi
e nelle attività artigianali ed agricole, nonché gli impieghi nel settore alberghiero,
nel settore della distribuzione commerciale, negli esercizi di ristorazione,
negli impianti sportivi adibiti esclusivamente ad attività dilettantistiche e gestiti senza fini di lucro,
nel teleriscaldamento alimentato da impianti di cogenerazione
che abbiano le caratteristiche tecniche indicate nella lettera b) del comma 2 dell’articolo 11 della legge 9 gennaio 1991, n. 10,
anche se riforniscono utenze civili.
Si considerano, altresì, compresi negli usi industriali, anche quando non è previsto lo scopo di lucro,
gli impieghi del gas naturale, destinato alla combustione, nelle attività ricettive
svolte da istituzioni finalizzate all’assistenza dei disabili, degli orfani, degli anziani e degli indigent
i».


Validità temporale della riduzione dell'aliquota IVA al 5%

L’agevolazione, come chiarito dalla circolare,
trova applicazione con riferimento alle somministrazioni di gas metano per combustione contabilizzate
nelle fatture emesse per i consumi relativi ai mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2021,

sia che essi siano semplicemente stimati sia che si tratti di consumi effettivi.

Qualora le somministrazioni di gas siano, comunque, contabilizzate sulla base di consumi stimati,
l’aliquota IVA del 5 per cento si applica anche in relazione ai successivi eventuali conguagli,

derivanti dalla rideterminazione degli importi dovuti sulla base dei consumi effettivi riferibili, anche percentualmente,
all’ultimo trimestre del 2021, a prescindere dal momento di fatturazione degli stessi.


La disciplina ordinariamente vigente, trova applicazione in relazione al gas metano somministrato:
  • fino al 30 settembre 2021

  • e, successivamente, per il gas erogato a decorrere dal 1° gennaio 2022.
 
Guarda un po' te.
Poi chiediamoci il perchè di certe prese di posizione.
Francamente - fateci attenzione - come mai in numerose pubblicità
appaiono delle persone "diversamente bianche" ?
Sono forse la parte preponderante del paese ? Non mi sembra.
Dobbiamo certificare qualcosa ? Non mi sembra.
Abbiamo commesso dei crimini o prevaricazioni ? Non mi sembra.
Questa è l'Italia. La popolazione italica è bianca. Qualcuno è sì abbronzato,
ma dal sole o dalle lampade. Ed alllora ? Viva gli Italiani.
PS: l'articolo non è tratto da un giornale sovranista, proviene dal Corriere.



Perché su Pinkney i lettori del New York Times non sanno nulla, a parte l’età e il cognome?

L’interesse del quotidiano, e il vigore investigativo messo in campo,
sarebbero stati diversi se le parti fossero state rovesciate.

Se cioè la vittima fosse stata afroamericana e l’omicida un bianco;
a maggior ragione se quel bianco fosse stato un membro
di qualche organizzazione che predica e pratica la violenza, per esempio una milizia di destra.


La tragedia sarebbe finita in prima pagina, un team di reporter sarebbe stato mobilitato per indagare l’ambiente dell’omicida, la sua storia e le sue motivazioni.


Pinkney è un afroamericano residente a Washington Heights, un’area di Harlem.

La polizia lo ha riconosciuto come un membro di Ebk, acronimo di Everybody Killas («uccidiamo tutti»),

una gang la cui base operativa è nel quartiere di Queens.


Ebk è nata da altre bande criminali con le quali mantiene stretti rapporti: i Bloods, i Crips, i Nightingale.


Il raggio d’azione di Ebk si estende fino alla California dove un rapporto della procura di San Joaquim

la descrive come «una gang che ha come politica la guerra aperta».


Si finanzia con il narcotraffico; è coinvolta in una lunga serie di sparatorie.


Pinkney era stato arrestato 11 volte dal 2012 per crimini gravi.


Nel 2018 era stato condannato a quattro anni di carcere per aver partecipato a una feroce aggressione di branco.
Fu liberato dopo due anni.



Per trovare queste notizie, diffuse dalle forze dell’ordine, bisogna andare sui siti di qualche tv locale,
oppure di un tabloid populista, il New York Post.

Il New York Times ha scelto una reticenza che sconfina nell’autocensura, coerente con la linea editoriale degli ultimi anni.

I canoni del giornalismo americano sono stati stravolti,
in particolare durante gli anni di Donald Trump quando
nelle redazioni dei media progressisti è diventato un vanto praticare il «giornalismo resistenziale».


La ricerca di equilibrio o imparzialità è stata considerata una debolezza: il fine giustifica i mezzi.


Con l’omicidio dell’afroamericano George Floyd da parte di un agente bianco il 25 maggio 2020 a Minneapolis,
e il rilancio del movimento antirazzista Black Lives Matter, i principali quotidiani hanno abbracciato slogan come «tagliamo fondi alla polizia».

Gli episodi di saccheggi e violenze avvenuti con il pretesto dell’antirazzismo sono stati minimizzati.

Il New York Times si è fatto promotore di un’iniziativa, The 1619 Project,
che rilegge l’intera storia americana come una derivazione dello schiavismo
che condizionerebbe tuttora ogni istituzione, l’intero sistema legale, la cultura e la scuola.


Una purga all’interno della redazione ha allontanato diversi reporter che non erano allineati con il radicalismo di Black Lives Matter.


Qualche voce dissenziente resiste isolata, come l’opinionista Bret Stephens che ancora una settimana fa ammoniva:
in passato quando la sinistra americana è stata lassista sull’escalation del crimine, ha favorito una potente riscossa della destra.

A New York gli omicidi sono aumentati del 42% dal 2019.

La prima reazione politica c’è già stata: l’elezione del nuovo sindaco Eric Adams, un afroamericano che viene dai ranghi della polizia.
Lo hanno plebiscitato i gruppi etnici meno privilegiati, vittime principali dell’escalation di violenza.


«Le vite dei neri contano» è uno slogan che per Black Lives Matter

sembra applicarsi solo quando gli assassini sono bianchi e razzisti;


la stragrande maggioranza delle morti violente, tra i Black come tra gli ispanici,

passano inosservate perché i killer appartengono allo stesso gruppo etnico.


La reticenza del Times include il tema della scarcerazione facile.


Il giornale appoggia le procure «progressiste»

che mettono in libertà anche criminali pericolosi, professionisti della violenza,

che rappresentano una minaccia costante per la comunità.


All’indomani della morte di Giri un editoriale della direzione confermava questa linea,

attaccando quei procuratori che non procedono abbastanza speditamente a svuotare le carceri.



Questa vicenda offre uno sguardo inquietante sul «nuovo giornalismo»,

militante e condizionato dalla sua agenda ideologica.



Anche la cronaca nera si piega a questa logica tribale.
 
Non è del tutto giustificata l’euforia
con cui molti hanno accolto il ritiro del controverso “memorandum” di “linee guidadell’Ue
contro l’uso di termini cristiani, come Natale e Maria.

La Commissaria, la laburista e laicista maltese Helena Dalli,
ha detto chiaramente che “ci riproverà” perché i tempi non erano ancora maturi.

La guerra continua.

Già.

Il punto è che quel memorandum conferma una tendenza poco osservata:

la tendenza dell’Ue a fondere il suo vecchio laicismo

nel “pacchetto” ideologico del politicamente corretto

e a fare di quest’ultimo la propria ideologia intersezionale,

il pensiero unico dell’Ue,

una specie di religione da Super-Stato etico.



Pochi hanno notato che in quel memorandum si proponeva,

oltre alla cancellazione di nomi cristiani,

anche di bandire le parole “sessuate” come “signore” e “signora” (da sostituire con “colleghi”)

e si sconsigliava l’uso dell’espressione “colonizzazione di Marte” (da sostituire con inviare umani su Marte).



Ciò significa che, nell’ideologia dell’Ue, il suo vecchio laicismo anti-religioso alla francese
(che ha del tutto soppiantato l’ispirazione cristiana dei padri fondatori)
si sta sempre più “arricchendo” con le altre ideologie che formano il “pacchetto intersezionale” del politicamente corretto.

Alle lotte tradizionali contro le ingerenze clericali e contro il riconoscimento delle radici cristiane dell’Europa
si sono aggiunte ora nuove tematiche ideologiche (quella del gender e quella “de-coloniale”);
e si è aggiunto anche l’uso della neo-lingua “anti-discriminatoria”
come grimaldello tattico per imporre la nuova super-ideologia.



Anche la tattica della “neo-lingua” è stata appresa dall’Ue prendendola dall’arsenale del politicamente corretto:

come primo passo si interdice una parola (per esempio Natale) stigmatizzandola e denigrandola come “discriminatoria”;

si getta così un’ombra anche sulla festa del Natale in sé e, quindi, anche sulla religione che la esprime.

Prima o poi saranno soppresse.


Così anche interdicendo le parole sessuate come “signori e signore”
al fine di non discriminare chi non si sente né maschio né femmina,
si introduce surrettiziamente l’idea (anti-scientifica) propria della teoria del gender

che l’umanità non si dividerebbe in maschi e femmine,

che il sesso biologico non conterebbe nulla,

e che quel che conta è l’auto-identificazione arbitraria di genere dell’individuo, eccetera.


La neo-lingua “corretta” è una tattica di decostruzione culturale:

con essa si può decostruire il buon senso,

la scienza e persino una religione,

e fare emergere allo steso tempo un nuovo retto-pensiero unico alternativo.




L’Ue mostra di essere pronta ad assorbire l’intero “pacchetto” delle ideologie
e dei metodi del politicamente corretto e a farne la propria nuova ideologia, un nuovo pensiero unico europeo.

Di questa tendenza si era già visto di recente qualche segno.


In seguito alla bocciatura in Italia del Ddl Zan molti nella Penisola e in altri Paesi europei
commentarono “gli italiani si sono allontanati dall’Europa”,

come se vi fosse un Vangelo europeo che prescrivesse l’autoidentificazione di genere

e la propaganda a opera delle lobby Lgbt+ – rivolta soprattutto ai bambini – della ovvietà e facilità del cambiamento di sesso.


Analogamente, nel luglio scorso la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen,

definì “vergognosa” e “discriminatoria” la legge ungherese che vieta la condivisione ai minori di contenuti relativi all’omo-transessualità.


Intimò al Governo ungherese di “raddrizzare il tiro” e minacciò sanzioni (il blocco dei finanziamenti previsti per il
Next Generation Eu).

Non entriamo qui nel merito.

Ci basta mostrare che è reale la tendenza a un pensiero unico europeo che coincide con il pacchetto delle ideologie politicamente corrette.



Del “pacchetto” fa parte anche il catastrofismo climatico degli ambientalisti radicali

che per molti aspetti sembra il presupposto sottostante al Green New Deal

che è l’attuale Vangelo della Commissione Ue presieduta dalla stessa von der Leyen.



A quel pacchetto non poteva mancare il laicismo, tanto diffuso tra gli eurocrati e i burocrati bruxellesi,
da essere riuscito da tempo a fare delle istituzioni europee un centro attivo di de-cristianizzazione dell’Europa,
come è stato evidente soprattutto quando nel 2000 l’Ue ha rifiutato di riconoscere le sue innegabili radici cristiane
o come quando nel 2009 i laicisti avevano ottenuto che la Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu)
definisse una “violazione della libertà religiosa” l’esposizione del crocefisso nelle scuole scolastiche europee
(ma la sentenza fu poi ribaltata dalla stessa Cedu nel 2011).


Da parte sua, la vecchia ideologia laicista ha trovato
nella retorica politicamente corretta delle discriminazioni sessiste presenti nel linguaggio
una nuova tematica per rafforzare la sua guerra al Cristianesimo
e colpire (e discriminare) la maggioranza dei cittadini europei,

che si sentono religiosamente o culturalmente cristiani,

che credono nella famiglia naturale

e che Dio “maschio e femmina li creò”.



L’Ue mostra di avere la tentazione di voler vietare l’espressione di simili pensieri “scorretti”.


La vecchia lotta dei laicisti al Cristianesimo è anch’essa una “cancel culture” ante litteram:

mentre nelle Università anglo-sassoni il movimento “woke”
vuole cancellare la memoria degli autori classici e dei grandi personaggi storici,

in Europa i laicisti e i chierici del politicamente corretto vogliono cancellare da tempo la memoria e la presenza cristiana in Europa.


A ciascuno la sua parte, sui due lati dell’Atlantico, nella cancellazione della cultura occidentale.


Con la differenza che lo Stato e il Governo statunitensi sono restati finora immuni dal movimento “woke”,

mentre la Commissione Ue mostra di voler essere il centro motore di una cancellazione della cultura e della tradizione europea.



Si impone una una domanda:

assumendo come propria religione il politicamente corretto,

in sostituzione del Cristianesimo,

l’Ue vuole forse rinnegare oltre alle sue radici cristiane anche la sua appartenenza alla civiltà occidentale?


.
 
I batteri sono microrganismi, esseri viventi piccolissimi con dimensioni nell'ordine del millesimo di millimetro.

Anche se non li possiamo vedere a occhio nudo, i batteri sono ovunque,
nel nostro corpo e in tutto l'ambiente che ci circonda;

alcuni di essi vivono addirittura negli ambienti più inospitali, come i fondali oceaneci o i ghiacciai.

Oltre a essere onnipresenti, i batteri sono anche tra le forme viventi più diffuse sulla Terra,
tanto che in un solo cucchiaio di terreno se ne possono trovare fino a 10.000 miliardi.


Spesso, i batteri sono associati al sudiciume o a determinate malattie,

ma molti di essi sono particolarmente utili all'uomo;

pensiamo, ad esempio, ai batteri che consentono la produzione dello yogurt

o a quelli che costituiscono la flora simbionte intestinale.


Tipo di Organismo

Procariote, solitamente unicellulare.


Dimensioni

Sono nell'ordine del micrometro, che è la milionesima parte del metro; in genere oscillano tra 0,2 e 10 µm;


Forma

La forma dei batteri varia in relazione al tipo di batterio considerato:


  • cocco: sferica
  • bacillo: a bastoncello
  • vibrioni: a virgola (presentano una curvatura)
  • spirilli: a spirale (forma ad elica cilindrica a passo ampio)
  • spirocheta: a cavatappi (sinusoidi a passo molto breve)

DIPLOCOCCHI: batteri associati due a due
batteri
STREPTOCOCCHI: a catenella
TETRADI: gruppi di quattro cellule
SARCINE: otto cocchi a forma di cubo
STAFILOCOCCHI: a grappolo
Esempi di Batteri dalle Forme Diverse
Forma dei Batteri


Riproduzione

Generalmente asessuata, per divisione semplice (o scissione binaria);
ogni batterio (cellula madre) si scinde in due unità,
dando origine a due cellule figlie identiche all'originale.

Durante questo processo si possono formare degli aggregati batterici,
da cui originano colonie costituite da cellule diverse per numero e posizione:

La riproduzione batterica avviene in due fasi distinte:
  • incremento delle dimensioni del batterio, che sintetizza e sviluppa le varie strutture cellulari;
  • divisione della cellula madre per originare due cellule figlie.

La crescita della popolazione batterica segue un andamento caratteristico, che la rende suddivisibile in quattro fasi:
  • DI LATENZA: i batteri sintetizzano le sostanze necessarie per prepararsi alla divisione e non aumentano di numero; la sua durata varia da specie a specie ed in relazione alle condizioni ambientali.
  • DI CRESCITA ESPONENZIALE: ogni 10 - 60 minuti il numero di batteri raddoppia (sviluppo logaritmico).
  • FASE STAZIONARIA: scarseggiano le sostanze nutritive ed il numero di nuove cellule equivale al numero di batteri morti.
  • MORTE: il drastico calo di nutrienti porta alla morte di un numero di batteri superiore rispetto a quello delle cellule ancora in grado di riprodursi.
Curva di crescita batteri
 
Vi chiederete il perchè del post sopra indicato.

Semplice. Alcuni giorni fa - per puro caso - sono finito in un 3d
ed ho solo fatto notare che è inutile chiedere il passaporto verde
ad un "vaccinato", perchè il "vaccinato" non è immune dal virus.
Come i media ci raccontano ogni giorno.
QUESTA E' VERITA'.

Ho fatto presente che sarebbe molto più utile abolire l'utilizzo delle
mascherine chirurgiche ed - ancora di più - di quelle "fatte in casa".

Nonostante avessi scritto LA VERITA' e cioè che le mascherine
chirurgiche abbiano una copertura stimata del 20% per chi le indossa
mi è stato risposto che vengono utilizzate dai medici anche in sala operatoria
contro i batteri.

Ecco il motivo del post sopra-citato.

Ed ora arriva quello che riguarda le dimensioni del virus.

Oh chiariamo. Tutta verità e SOLO VERITA'.
 
La dimensione di tutta la particella virale o batterica
può fornire una comprensione utile in come queste specie d'infezione possono provocare la distruzione sulle cellule ospiti.


Virus SARS-CoV-2



Credito di immagine: Kateryna Kon/Shutterstock.com

Dimensione di SARS-CoV-2

Da quando il coronavirus 2 (SARS-CoV-2) di sindrome respiratorio acuto severo in primo luogo
è stato identificato a dicembre di 2019, molti specialisti della malattia infettiva
come pure i ricercatori per quasi ogni viale di medicina,

stanno studiando come questo virus si sparge ed infetta gli esseri umani,

la vasta gamma degli effetti sulla salute che severi può causare

ed infine che droghe potranno efficacemente uccidere sicuro questo virus.


Oltre ad informazioni meccanicistiche, i ricercatori egualmente hanno valutato
le caratteristiche del contenuto e di dimensione delle particelle SARS-CoV-2.

Sopra l'analisi degli articoli negativo-macchiati SARS-CoV-2 da microscopia elettronica,
i ricercatori differenti hanno avuti risultati varianti,
ma il diametro del virus è stato trovato per variare fra 50 nanometro a 140 nanometro.


Oltre a misurare la dimensione sferica della particella del virus,
egualmente è stato confermato che la lunghezza dei tumori di dimensione
che circondano la superficie esterna di SARS-CoV-2 può variare di lunghezza da 9 a 12 nanometro.


Perché la dimensione importa?

Intorno al mondo, i funzionari della sanità hanno acconsentito quali maschere d'uso
possono impedire la diffusione del virus fra le persone.

Mentre questo può essere vero,
determinate maschere sono considerate molto più efficaci a minimizzare il rischio di esposizione, specialmente le maschere N95.


Mentre le maschere N95 dai produttori differenti
possono avere specifiche leggermente differenti,
le capacità protettive offerte dalle maschere N95
in gran parte sono attribuite obbligo alle maschere di eliminare almeno 95% di tutte le particelle
con un diametro medio di 300 nanometro o di meno.


La dimensione di una particella del virus in gran parte determina
come le persone possono proteggersi e quelli intorno loro
dall'acquisto del SARS-CoV-2.

Conoscere la dimensione di singola particella del virus può anche permettere i ricercatori ed i fornitori di cure mediche
per arguire la quantità di persone del virus sono esposti agli itinerari differenti diretti.


Per esempio, le goccioline respiratorie sono in genere 5-10 micrometri (µm) di lunghezza;
quindi, può essere arguito che una persona che ingerisce, inala, o altrimenti è esposta a SARS-CoV-2
che le goccioline respiratorie positive possono essere esposte alle centinaia o a migliaia di particelle del virus che aumenta la probabilità dell'infezione.


Le goccioline respiratorie possono essere trasmesse attraverso
la tosse,
lo starnuto,
il contatto con le superfici contaminate,
o persino attraverso gli aerosol inalati;

quindi, ogni persona deve intraprendere le azione adeguate per diminuire la loro esposizione a queste particelle
indossando le maschere e praticando le misure sicure di distanza sociale.


How Coronaviruses Work
Come confronta ad altri virus?

Fin qui, la ricerca ha indicato che i virus che sono stati identificati ed isolato
possono variare nella dimensione del diametro da 20 nanometro a grande quanto 500 nanometro.

Oltre al virus sferico le particelle gradiscono SARS-CoV-2,
di cui i diametri forniscono informazioni sulle loro dimensioni,
la lunghezza dei bastoncini o i virus a forma di filamento possono misurare financhè 1.000 nanometro.


Virus, specialmente quelli che provengono dagli animali come SARS-CoV-2, può differire notevolmente nella loro dimensione.

I più piccoli virus animali conosciuti sono icosaedri,
che appartengono alle famiglie di Picornaviridae e di Paroviridae
e possono avere un diametro variare fra 20 e 30 nanometro.


Comparativamente, la più grande e maggior parte del virus complesso corrente conosciuto all'uomo è il Mimivirus gigante,
che ha un diametro totale della particella, di cui include le fibre che estendono fuori dal capsid, di circa 750 nanometro.


Dimensioni varianti del virus



Credito di immagine: Meletios Verras/Shutterstock.com

Confrontando i batteri e le dimensioni SARS-CoV-2

Il virus SARS-CoV-2 è una particella molto più piccola confrontata ai modelli primari per biologia cellulare batterica,

compreso il crescentus di bacillo sottotitoli, di staphylococcus aureus e di Escherichia coli e di Caulobacter,

che hanno un volume delle cellule che varia da 400 nanometro a grande quanto 3 il µm (3000 nanometro).



I gradi di tali specie batteriche contribuiscono spesso alle loro diverse strategie riproduttive
ed infine massimizzano la loro capacità di produrre e rilasciare la grande prole.


Mentre i confronti di dimensione fra i virus ed i batteri possono essere utili ai ricercatori,
è egualmente utile confrontare la dimensione di SARS-CoV-2 ad altre cose che sono incontrate giornalmente.

Per esempio, un acaro della polvere è µm in genere 200 nella dimensione.

Se poniamo 100 una particella di nanometro SARS-CoV-2, questa rende all'acaro della polvere 2000 volte più grandi.

Riferimenti

 
Quindi - secondo le mie conoscenze - e conseguentemente - secondo il mio pensiero -

invece che porre l'obbligo di un "passaporto verde" che non ha valore,

in quanto il destinatario potrebbe essere positivo e quindi ritrasmettere il virus,

sarebbe molto più utile e corretto - ai fini del contenimento del virus -

rendere obbligatorio almeno l'utilizzo della mascherina FFP2.


Mascherina che indosso sempre quando sono a contatto con terze persone.......
.......sperando che quel 5% di tolleranza statistica, non colpisca proprio me ........
 
Pechino cerca di muoversi per sostenere con lo strumento monetario
il sistema bancario e finanziario interno, minacciato dal crollo di Evergrande.

La PBOC ha tagliato il coefficiente di riserva obbligatoria bancaria per la seconda volta quest’anno,
mentre Pechino ha comunicato che sta preparando una politica ad hoc per il settore immobiliare.

Nessuna delle due mosse ha cambiato l’impressione generale secondo cui la Cina sta facendo il minimo indispensabile per sostenere l’economia.

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RRR non è altro che “Reserve requirement ratio”,
la percentuale di riserve obbligatorie che le banche devono detenere a fronte agli impieghi.

Tagliare questa percentuale significa dare alle banche la possibilità di fare più prestiti,
e infatti si verranno a liberare circa 188 miliardi di dollari di risorse.


Tre giorni dopo che il premier Li Keqiang ha suggerito un taglio alla RRR, la PBOC ha debitamente seguito.

La banca centrale ha subito affermato che il taglio dell’RRR è una manovra di routine,
in parte per sostituire i prestiti MLF (cioè verso le città, Municila Liquidity Facility) in scadenza
che le banche hanno preso in prestito dalla banca centrale.

La PBOC ha affermato che la sua politica monetaria stabile non è cambiata,
minimizzando l’idea che questo sia l’inizio di un ciclo di allentamento.


La crisi dei colossi immobiliari ormai bussa alle porte
e l’impressione è che non ci sia ancora una politica chiara per risolverla,
anche se il governo, comunque, si sta muovendo.


Il Politburo lunedì ha promesso di fornire alloggi più convenienti l’anno prossimo.

Ha indicato che Pechino adotterà più di un approccio dal lato dell’offerta,
aumentando l’offerta di terreni e alloggi nel settore privato,
per affrontare i prezzi elevati delle case, cosa che comunque darà lavoro al settore costruzioni
gettandogli una ciambella di salvataggio, ma non è detto che questo cambiamento sarà sufficiente.


Vale la pena sottolineare che il precedente taglio del RRR a luglio
non ha abbassato molto i costi complessivi dei prestiti aziendali, come ha sottolineato China Bull Research.

Infatti, il tasso medio ponderato sui prestiti alle imprese è aumentato di 10 bps al 5,3% nel terzo trimestre.

In altre parole, il taglio dell’RRR non è stato trasmesso all’economia reale se non in parte.


Dove sono finiti i soldi?

Almeno una parte della liquidità è stata convogliata sul mercato obbligazionario,
poiché gli investitori hanno preso in prestito fondi a breve termine nel mercato interbancario per acquistare titoli di stato.

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Praticamente la Cina ha dato acqua, ma, nonostante il regime comunista, non può obbligare il cavallo a bere.


I soldi non sono andati nei prestiti, ma sono rimasti semplicemente liquidi a breve
per poter dar carburante a una prossima eventuale, spinta speculativa.

Banche e investitori non vogliono investire nell’immobile ora,
ma attendere qualche affare ad altro rendimento.


Il contrario di quanto vorrebbe il politburo
 

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