Crisi economica: caduta dei consumi peggiore di quella prevista
Comunicato stampa di Federconsumatori e Adusbef sul crollo dei consumi dovuto alla crisi economica in atto
Oggi, ore 12:04 -
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COMMERCIO: LA CADUTA DEI CONSUMI PURTROPPO E’ DECISAMENTE PEGGIORE DI QUELLA ANNUNCIATA DALL’ISTAT.
SI CONTINUA A SOTTOVALUTARE LA CRISI IN ATTO.
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Sono ancora ottimistiche le stime sull’andamento delle vendite stilate oggi dall’Istat.
Purtroppo, i dati raccolti dal nostro Osservatorio Nazionale rivelano una situazione ben più drammatica, che non accenna a migliorare nemmeno in occasione delle festività natalizie.
Un andamento, purtroppo, ampiamente prevedibile che continua a determinare ripercussioni sempre più gravi sull’intera economia, come dimostrano i dati drammatici sul PIL italiano.
“Vista la totale assenza di misure di rilancio, riteniamo che vi sia ancora una profonda sottovalutazione della crisi in atto.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Ad essere sottovalutate sono anche le pesantissime ricadute che, tra effetti delle manovre ed intollerabili aumenti di prezzi e tariffe, si stanno verificando per le famiglie italiane, in particolar modo per quelle a reddito fisso e a basso reddito.
È inaccettabile, infatti, che di pari passo con la forte contrazione dei consumi si sia registrata negli ultimi anni una costante escalation dell’inflazione: +0,5% nel 2009, +1,5% nel 2010, fino ad arrivare al livello record registrato quest’anno, del +3%.
La stangata per prezzi e tariffe nel 2011, alla luce di questi aumenti, sarà estremamente pesante per le famiglie: ammonterà ad oltre 1.668 Euro.
Ma a pesare sulle tasche dei cittadini non sono solo gli aumenti. Le ricadute della manovra economica del Governo Monti, a regime, saranno di 1.129 Euro, a cui vanno sommate le ricadute determinate dalle precedenti manovre, pari a 2.031 Euro annui.
Il totale, nel 2014, raggiungerà una cifra impressionante, che determinerà una perdita insostenibile del potere di acquisto delle famiglie del -7,6%, con evidenti ripercussioni sul versante della produzione.
Per allontanare queste drammatiche prospettive è indispensabile puntare sul rilancio della domanda di mercato e degli investimenti nei settori innovativi, vera e propria “linfa vitale” per la ripresa della nostra economia.
Inoltre è necessario intervenire con determinazione per contrastare ogni forma di speculazione sui prezzi, intollerabile soprattutto in una fase come questa.