Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

perpetuals

Forumer attivo
allora se mi devo basare sull'emittente qui sul forum si parla sempre (salvo rare occasione)delle solite 10 o12 perpetual (sono solo quelle che danno garanzia?)grazie.:help:

ragiona con la tua testa, tieniti informato sui conti che escono ogni trimestre e diffida da ciò che costa troppo poco
diversifica più che puoi e ricordati che ognuno sul forum spinge ciò
che ha in portafoglio
per il resto buona fortuna
 

belindo

Guest
Non ti saprei dire.
Comunque sembra aver guadagnato 10 punti nell' ultima settimana.
D.POSTBANK FDG TR.05/UND. (WKN A0D24Z, ISIN DE000A0D24Z1) - Profil - Aktien, Aktienkurse - ARIVA.DE
Oltre a Basilea III penso sia dovuto al fatto che DB ha annunciato l' ADC per completare l' acquisto di postbank, dunque le sue emissioni equivaranno ad emissioni di DB. Pur essendo come tutti uno speculatore anche se non verra' richiamata nel 2011 essendo un IRS non mi preoccupo piu' di tanto, anzi forse preferisco cosi'.

Però secondo voi passare da 56 a 66 in circa 1 settimana non vuole dire qualcosa di più che un "semplice" acquisto da parte di DB e l'avvento di Basilea III? .................non è che si pensa serimaente al call per quest'anno???
 

samantaao

Forumer storico
allora se mi devo basare sull'emittente qui sul forum si parla sempre (salvo rare occasione)delle solite 10 o12 perpetual (sono solo quelle che danno garanzia?)grazie.:help:

NOOOOOOO
occhio, qui si parla prevalentemente di occasioni in base al proprio profilo di rischio!
qui spesso si cercano rendimenti a 2 cifre o forti gain in conto capitale, magari puntando sull'uscita di certe notizie o salvataggi, ocio!!
è ovvio che titoli di questo tipo siano i più chiaccherati

gli emittenti solidi con perpetual blindate per l'obbligazionista rendono molto meno, vedi generali, allianz, linde, munich, siemens, Solvay...

la parola "sicuro" è molto aleatoria, dipende dalla propensione al rischio
la parola "garanzia" scordala

aggiongo che basilea3 ha incasinato talmente tanto che dare giudizi adesso è più che mai difficile
 

ferdo

Utente Senior
ragiona con la tua testa, tieniti informato sui conti che escono ogni trimestre e diffida da ciò che costa troppo poco
diversifica più che puoi e ricordati che ognuno sul forum spinge ciò
che ha in portafoglio
per il resto buona fortuna

di pratiche alla Rosanello (bontà sua) non ne vedo qui ...
e sarebbero pure inefficaci!
 

serious sam

Nuovo forumer
Buongiorno a tutti e complimenti per il thread.
Pur avendo letto in passato alcuni passaggi sul tema non mi sono (sigh) mai deciso ad entrare sulle perpetue sperando in decisi cali delle quotazioni che negli ultimi tempi non si sono invece verificati.
Tra l'altro ora il tema si è complicato alla luce degli accordi di Basilea 3.
Ricordo però che, nelle letture di qualche mese fa, qualcuno affermava di iniziare a pensare ad una "exit strategy" dalle perpetue, probabilmente (vado a memoria e posso sbagliare) anche con riferimento agli effetti che una eventuale politica di rialzo dei tassi (anche se ipotizzata a distanza di 1-2 anni) avrebbe potuto comportare sui corsi di tali strumenti, per loro natura di lunghissimo corso.
Ora la domanda è: alla luce delle nuove regole è ancora sensato pensare a tale exit strategy (anche se differita nel tempo) oppure si deve ritenere non più valida?
Tradotto nel concreto, l'investitore che oggi decidesse di acquistare perpetue di emittenti relativamente affidabili (Intesa, Bpvn, Unicredit, Ing ad es.) dovrebbe farlo guardando unicamente al rendimento atteso (cedole ed eventuale rimborso alla call o comunque presumibilmente entro il 2023) tenendo quindi ben presente che, essendo i prezzi sui massimi relativi, questi potrebbero subire dei cali anche solo per l'effetto di una futura ripresa economica e dei conseguenti tassi di mercato (senza contare crisi di altro genere) nel corso di questo periodo di tempo?
Grazie a chi vorrà rispondere.
 

belindo

Guest
Buongionro a tutti e buona domenica.
Stavo riflettendo un pò sulle nostre perpetue che mi avete e che mi state spiegando sempre meglio ma calconadone i rendimenti affettivi ho notato che i TF sono già livellati vicino al 100 quando il titolo ha una call entro il 2018 dando un rendimento già buono e con le quotazioni che non si sono impennate particolarmente nel post Basilea III, mentre le IRS con cal entro il 2018 si sono impennate ma con ancora rendimenti impressioanti se callate entro il 2018; da qui l'ovvia domanda perchè non buttarsi sulle IRS?
:ciao:
 

seneca

Forumer attivo
Obbligazion LT2

Boun pomeriggio a tutti

Qualcuno sa se c'e' un elenco da qualche parte con gli isin di obbl.
LT2 e magari qualche commento.
Grazie
 

perpetuals

Forumer attivo
NOOOOOOO
occhio, qui si parla prevalentemente di occasioni in base al proprio profilo di rischio!
qui spesso si cercano rendimenti a 2 cifre o forti gain in conto capitale, magari puntando sull'uscita di certe notizie o salvataggi, ocio!!
è ovvio che titoli di questo tipo siano i più chiaccherati

gli emittenti solidi con perpetual blindate per l'obbligazionista rendono molto meno, vedi generali, allianz, linde, munich, siemens, Solvay...

la parola "sicuro" è molto aleatoria, dipende dalla propensione al rischio
la parola "garanzia" scordala

aggiongo che basilea3 ha incasinato talmente tanto che dare giudizi adesso è più che mai difficile

ma allianz non ha callato ultimamente o sbaglio?
 

perpetuals

Forumer attivo
Buongiorno a tutti e complimenti per il thread.
Pur avendo letto in passato alcuni passaggi sul tema non mi sono (sigh) mai deciso ad entrare sulle perpetue sperando in decisi cali delle quotazioni che negli ultimi tempi non si sono invece verificati.
Tra l'altro ora il tema si è complicato alla luce degli accordi di Basilea 3.
Ricordo però che, nelle letture di qualche mese fa, qualcuno affermava di iniziare a pensare ad una "exit strategy" dalle perpetue, probabilmente (vado a memoria e posso sbagliare) anche con riferimento agli effetti che una eventuale politica di rialzo dei tassi (anche se ipotizzata a distanza di 1-2 anni) avrebbe potuto comportare sui corsi di tali strumenti, per loro natura di lunghissimo corso.
Ora la domanda è: alla luce delle nuove regole è ancora sensato pensare a tale exit strategy (anche se differita nel tempo) oppure si deve ritenere non più valida?
Tradotto nel concreto, l'investitore che oggi decidesse di acquistare perpetue di emittenti relativamente affidabili (Intesa, Bpvn, Unicredit, Ing ad es.) dovrebbe farlo guardando unicamente al rendimento atteso (cedole ed eventuale rimborso alla call o comunque presumibilmente entro il 2023) tenendo quindi ben presente che, essendo i prezzi sui massimi relativi, questi potrebbero subire dei cali anche solo per l'effetto di una futura ripresa economica e dei conseguenti tassi di mercato (senza contare crisi di altro genere) nel corso di questo periodo di tempo?
Grazie a chi vorrà rispondere.

se l'economia non riparte i tassi restano inchiodati
per il resto io compro solo sotto la pari così se il
titolo sale bene, se scende aspetto la call (ovviamente
bisogna selezionari titoli con ottimo rendimento e post
call)
 
Stato
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