Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
a proposito sempre di step-up

ho fatto i calcoli per le emissioni che sto monitorando

allego il file

ce n'è solo una che mi crea dubbi, la Barclays 4,87500

con call

15/12/2014
 

Allegati

Ho dedicato più tempo che potevo nel weekend per leggere sia i documenti originali che le analisi e i commenti di Rott, Solenoide, Zorba, Negus, Mais e scusate se dimentico qualcuno.

Ovviamente sono indietro ma ancora una volta ho trovato moooooooolta più qualità e impegno qui che da qualunque altra parte: grazie a tutti, davvero :up::up:. fidw99, il file excell che hai appena postato è utilissimo per selezionare e ragionare sulle step-up :up::up:

Da tutto quello che ho letto, mi sono fatto 4 idee, banali, ma credo solide:

1. anche in questo caso la qualità dell'emittente paga sempre, sia nel caso di richiamo che, a maggior ragione, nel caso contrario;
2. calma, gesso e raziocinio aiutano sempre, più che mai con le p, che come dice bene zorba sono da professionisti: pensate a cosa sarebbe successo se i documenti fossero usciti lunedì o a metà settimana, invece che venerdì...ai primi timori di condizioni di richiamo più difficili, quanto di noi (almeno quelli alle prime armi) si sarebbero precipitati a vendere? quindi: continuare a studiare e cercare di capire, prima di tutto.
3. un portafoglio bilanciato aiuta sempre: TF, step-up e IRS (sebbene queste ultime sembrerebbero essere quelle più penalizzate, anches ecome si è detto con pmc intorno ai 50, ad avercene...).
4. fanno bene zorba e amorgos a ricordare i rischi delle p: volatilità, movimenti bruschi, scarsa liquidità, ecc ecc. Sarò di parte essendo decisamente sovrappesato sulle p, però vale anche la pena ricordare, come diceva mi pare vet, che non c'è niente che renda meglio in giro. allora in cambio del rendimento si puo sopportare il rischio meglio se l'emittente è sano. e torniamo al punto 1...

Infine, mi pare che la questione del rischio sui bancari sollevata da Sole e CatXL sia altrettanto importante di basel III e meriti di essere approfondita. qui torniamo al punto 2 e si aprono le porte per le prossime n pagine del forum...

E' il post più lungo (troppo lungo) che abbia scritto: finisco qui.
Buonanotte a tutti e buona settimana :).
 
Nel primo post ho aggiunto il link per scaricare il foglio in formato Excel ;)
Fatemi sapere se ci sono problemi.
Ciao e buona domenica a tutti :)

grande reef troppo ganzo :lol::up:
IO, come sempre, ho problemi.
Apro il file excel, ma cecando di ordinarlo come voglio io (mettendo prima i filtri su tutta la cella) non me lo fa fare, dicendo "per il completamento dell'operazione è nessario che le celle unite siano di dimensioni identiche"
...su questa cose sono proprio una frana...:rolleyes:
poi : è giusto che i campi YTC e CY diano dei dati senza la %
Cioè 11% di CY lo da 0,11...:help:
 
Ho dedicato più tempo che potevo nel weekend per leggere sia i documenti originali che le analisi e i commenti di Rott, Solenoide, Zorba, Negus, Mais e scusate se dimentico qualcuno.

Ovviamente sono indietro ma ancora una volta ho trovato moooooooolta più qualità e impegno qui che da qualunque altra parte: grazie a tutti, davvero :up::up:. fidw99, il file excell che hai appena postato è utilissimo per selezionare e ragionare sulle step-up :up::up:

Da tutto quello che ho letto, mi sono fatto 4 idee, banali, ma credo solide:

1. anche in questo caso la qualità dell'emittente paga sempre, sia nel caso di richiamo che, a maggior ragione, nel caso contrario;
2. calma, gesso e raziocinio aiutano sempre, più che mai con le p, che come dice bene zorba sono da professionisti: pensate a cosa sarebbe successo se i documenti fossero usciti lunedì o a metà settimana, invece che venerdì...ai primi timori di condizioni di richiamo più difficili, quanto di noi (almeno quelli alle prime armi) si sarebbero precipitati a vendere? quindi: continuare a studiare e cercare di capire, prima di tutto.
3. un portafoglio bilanciato aiuta sempre: TF, step-up e IRS (sebbene queste ultime sembrerebbero essere quelle più penalizzate, anches ecome si è detto con pmc intorno ai 50, ad avercene...).
4. fanno bene zorba e amorgos a ricordare i rischi delle p: volatilità, movimenti bruschi, scarsa liquidità, ecc ecc. Sarò di parte essendo decisamente sovrappesato sulle p, però vale anche la pena ricordare, come diceva mi pare vet, che non c'è niente che renda meglio in giro. allora in cambio del rendimento si puo sopportare il rischio meglio se l'emittente è sano. e torniamo al punto 1...

Infine, mi pare che la questione del rischio sui bancari sollevata da Sole e CatXL sia altrettanto importante di basel III e meriti di essere approfondita. qui torniamo al punto 2 e si aprono le porte per le prossime n pagine del forum...

E' il post più lungo (troppo lungo) che abbia scritto: finisco qui.
Buonanotte a tutti e buona settimana :).

...che lavoro di fino che avete fatto in questo week :lol::up::):D;)
in tutto questo marasma di normative ed ipotesi, ditemi se ho cmq capito giusto, tra lo spucliare in inglese e le vs. utilissime precisazioni...dunque, non potranno far parte, secondo B3, come T1 o T2 o cmq non verranno conteggiati nel capitale (sarà poi discrezione dell'emittente richiamarli) i seguenti strumenti ibridi :
1) Step up;
2) Prima data di call posteriore al 01/01/2013;
3) Prima data di call NON posteriore al 01/01/2018.
Questo in sintesi.
Quindi, esempi terra terra :
ING 219 e BPCE 558, call 2013 e 2015, POTREBBERO far parte dei nuovi T2, in quanto NON step up :wall:
LODI 512 e BPVN 290, step up, call tra il 2013 e il 2018, NON DOVREBBERO far parte dei nuovi t2, al contrario della BPVN 373 non step up;
INTESA 506, step up ma call dopo il 2018, POTREBBE far parte dei nuovi t2;
BAWAG 897, RZB 862 : step up, call dopo il 2013 ma prima del 2018, dovrebbero essere escluse dai nuovi t2;

...è tutto corretto ??? :-?:titanic::specchio:
 
grande reef troppo ganzo :lol::up:
IO, come sempre, ho problemi.
Apro il file excel, ma cecando di ordinarlo come voglio io (mettendo prima i filtri su tutta la cella) non me lo fa fare, dicendo "per il completamento dell'operazione è nessario che le celle unite siano di dimensioni identiche"
...su questa cose sono proprio una frana...:rolleyes:
poi : è giusto che i campi YTC e CY diano dei dati senza la %
Cioè 11% di CY lo da 0,11...:help:

Il foglio non dovrebbe dare problemi, comunque ho separato il disclaimer in altra tabella. In caso avessi ancora problemi, prima di ordinare seleziona l'area di interesse (es. A2-H990). Per evitare guai poi non salvare.

Per avere la percentuale selezioni la colonna CY o YTC, poi da menu Formato->Celle->Percentuale
 
finora ho capito il 10% ogni anno dal 2013
se no quale altra ipotesi c'è?

PS per Nik: domani mattina esaudisco i tuoi desideri!

:up::lol:
si, quello lo dice BASILEA.
Il problema è che, per le IRS, non penso proprio che ce ne sia qualcuna step up.
Lasciando perdere la data della call, che anche se è tra il 2013 e il 2018 (metti ING 127 ad esempio) il succo del discorso non cambia : possono essere comprese tutte nei nuovi t2, possono non essere richiamati e far parte ancora del capitale dell'emittente.
Detto tra noi se io fossi l'emittente di una p t.v. irs e di una t.f. (esempio ING 127 vs. ING 219) quale sarebbe la prima che non callerei e lascerei inserita come nuovo t2 ??? Quale è che costa di meno all'emittente ???
 
Il foglio non dovrebbe dare problemi, comunque ho separato il disclaimer in altra tabella. In caso avessi ancora problemi, prima di ordinare seleziona l'area di interesse (es. A2-H990). Per evitare guai poi non salvare.

Per avere la percentuale selezioni la colonna CY o YTC, poi da menu Formato->Celle->Percentuale

reef 6 il nr. 1 :up:
ci provo domani però, ora son cotto e domani torno in trincea :lol:
grazie mille, domani sera ti dico ;)
 
Il focus sarà sugli ibridi bancari

Mercato sostanzialmente fermo alla vigilia
delle feste di Natale. Al netto di qualche piccolo
aggiustamento di portafoglio i livelli risultano
immutati con gli spread in movimento
laterale: Itraxx Crososver in area 450 punti
base eMain a 105 punti base. Volendo qualificare
ulteriormente i pochi scambi realizzati,
si sono osservati piccoli acquisti mirati o
sui titoli che avevano più sofferto nella correzione
di fine novembre o nel consueto comparto
degli industriali dei Paesi core. In settimana
è arrivato anche la pubblicazione di ulteriori
dettagli su Basilea 3, che non aggiungono
molto a quanto era stato già anticipato
a settembre, al netto di qualche sfumatura
leggermente più restrittiva.
Nei prossimi giorni è legittimo attendersi un
lavoro di dettaglio degli analisti sui numeri,
ratio e scadenze: a una prima impressione
viene confermata la sensazione di disposizioni
edulcorate rispetto ai primissimi timori
del mercato. Sembra esser confermata l’interpretazione
di un incentivo implicito all’esercizio
delle opzioni di rimborso anticipato
per i vecchi bond «ibridi»: questa impostazione
regolamentare «positiva» per i livelli
di mercato viene in qualche modo controbilanciata
dalla spinta di natura politica che
va nella direzione di una condivisione del peso
delle eventuali perdite tra tutti i portatori
di interessi in un dato emittente. Semplificando
all’estremo si potrebbe dire che se e
quando le cose vanno bene e la banca in questione
è solida e può accedere al mercato
dei capitali, dovrebbe far premio il profilo
regolamentare che spingerebbe verso una
graduale sostituzione dei vecchi bond subordinati
con capitale di più alta qualità dal punto
di vista della capacità di assorbire eventuali
perdite.
Al contrario, in caso di un istituto finanziario
in difficoltà, questa spinta potrebbe essere
spiazzata dalle considerazioni legate al burden
sharing e al nuovo «resolution regime»
in fase di studio ed elaborazione. Seguendo
questa linea interpretativa, una prima ovvia
reazione potrebbe esser quella di una polarizzazione
progressiva netta del mondo finanziario
in due grandi blocchi: i bond emessi dalle
banche «sane» e sistemiche la cui price action
potrebbe esser guidata dalla nuova regolamentazione
e quindi incorporare una elevata
probabilità di rimborso anticipato nel prossimo
futuro. Per le banche più fragili invece
potrebbero prevalere i timori legati all’implementazione
aggressiva del principio del burden
sharing dove le opzioni di rimborso anticipato
passerebbero in secondo piano o addirittura
potrebbero esser esplicitamente
escluse dalle autorità di controllo come già
successo lo scorso anno per le banche dell’Europa
continentale «salvate» con denaro
pubblico
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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