Sulla proposta del Negus
Situazione complessa e per certi versi molto delicata.
La situazione macroeconomica è in una fase di difficile interpretazione, tanto che nei report (e su internet) si legge letteralmente di tutto, e di più.
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Naturalmente ci siamo tutti dichiarati d'accordo nel chiedere prima un parere a tutta la comunità: suggerimenti, osservazioni e critiche saranno bene accetti, ma sempre tenendo ben presente il fine ultimo di questa proposta, che è quello di rendere più agevole, e quindi più fruibile, il contenuto di questa discussione.
L’intervento del Negus si sviluppa su due argomenti: finanza strategica (quantitativamente è la parte maggiore del post) e aspetti organizzativi. E’ significativo che ben pochi abbiano commentato il primo dei due aspetti, con questo mostrando già l’orientamento del forum.
Mi adeguo anch’io e provo a dire la mia su questo secondo aspetto.
Un forum partecipato come il nostro è un crocevia di persone e di esigenze le più disparate.
Vi partecipano infatti soggetti che hanno notevole familiarità con l’argomento e altri che ne hanno pochissima; vi è chi ha nei perpetuals uno strumento di investimento marginale e chi sostanziale; chi ha molto tempo da dedicare e chi ne ha poco o pochissimo; chi opera le proprie scelte dopo aver studiato la materia e chi segue (quasi) ciecamente le scelte di altri eletti a loro “consulenti” ufficiali (non è sorprendente la rapidità con la quale una decisione di investimento presa da alcuni trascini tanti altri?); chi interviene cercando di rendersi utile agli altri; chi non è estraneo a tentazioni narcisistiche (non dimentichiamoci che la rete è una sorta di surrogato della televisione, con la tentazione di comportarsi come se si fosse su di un palcoscenico televisivo); chi cerca un aiuto per formarsi un quadro generale e chi è interessato solo a informazioni spicciole; chi vi cerca semplicemente un guadagno e chi dà l’impressione di avere altrettanto a cuore la dimensione sociale del forum….
Soddisfare pienamente tante esigenze a mio avviso è semplicemente impossibile, se non sdoppiando il thread: uno conterrebbe l’operatività nelle sue varie forme (non solo i prezzi); il secondo raccoglierebbe tutte le informazioni di fondo che un investitore riflessivo in perpetuals non dovrebbe ignorare (notizie, regolamenti, considerazioni macro, approfondimenti su emittenti, proposte strategiche, etc.).
Il secondo thread conterrebbe un decimo (o forse meno) dei posts del primo e finirebbe per assomigliare un po’ a quello sui prospetti, da consultare con calma e solo se si vuole approfondire, cosa attualmente ben poco agevole. Non solo è difficile trovare, sepolti tra tanti (e, per carità, quasi tutti utili) messaggi, notizie e quesiti di carattere generale. Il problema è che diventa impossibile dare continuità ad un argomento sollevato e subito sommerso da decine di altri posts. Solo un secondo thread, dedicato a questo tipo di analisi potrebbe (stimolare a) raccogliere questi approfondimenti.
Il primo thread non avrebbe bisogno di particolari raccomandazioni: continuerebbe su di una falsariga già solida e vedrebbe certamente un’alta partecipazione. Il secondo avrebbe bisogno che qualcuno tracciasse meglio dei paletti entro i quali muoversi.
Personalmente non ho dubbi che il secondo thread sarebbe utilissimo per ispirare le scelte di investimento. Faccio solo alcuni esempi. Quest’anno ci sono state due drastiche flessioni nei corsi dei nostri bonds: ad aprile e a novembre. Siamo sicuri che, soffermandosi a ragionare per tempo, molti più forumisti non avrebbero saputo posizionarsi meglio prima della caduta dei corsi? Pensiamo alle tendenze sui cambi. Non sarebbe utile, di tanto in tanto, ragionare in modo documentato sulle sue possibili evoluzioni, per meglio cogliere le opportunità per chi investe in perpetuals? E sull’andamento dei tassi? E su certi emittenti? Potrei continuare….
Il rischio maggiore del secondo thread è quello di morire di inedia: è facile (o addirittura piacevole) contribuire al primo; molto più faticoso contribuire al secondo. Però forse vale la pena di provare: se fallisse, non dovremo comunque contabilizzare alcuna loss: basterà tornare all’antico.
P.S. la proposta “alla Bondboard” non è, a mio avviso, da scartare, ma mi sembra molto dispersiva: occorrerebbe una disciplina veramente teutonica per organizzarla e renderla produttiva