L’Europa si trova di fronte a una situazione preoccupante:
le riserve di gas sono in netto calo,
spingendo il continente a incrementare significativamente le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL)
per evitare una crisi energetica.
Questo scenario sta sollevando timori di rincari dei prezzi e di possibili emergenze durante l’inverno.
Ma cosa sta accadendo esattamente e quali sono le cause di questa situazione?
In Germania, il paese più esposto, le riserve d
i gas sono scese al 52% della capacità totale,
un dato molto lontano dall’85% dello stesso periodo del 2024.
L’impianto di Rehden, il più grande del paese, è praticamente vuoto,
con un riempimento di
appena il 2,45% al 6 luglio, secondo i dati più recenti.
A livello europeo, le riserve si attestano al
58%, contro il 76% di un anno fa, secondo Gas Infrastructure Europe.
Questa situazione spingerà l’Europa verso un
aumento massiccio delle importazioni di GNL nel terzo trimestre del 2025,
con un incremento stimato del 50% rispetto all’anno scorso, secondo S&P Global.
Questo boom della domanda rischia di far salire i prezzi,
già sotto pressione a causa delle tensioni geopolitiche, come l’escalation tra Iran e Israele.
Nonostante il mercato sia attualmente in grado di gestire shock della domanda
senza misure di emergenza, le riserve potrebbero raggiungere solo il 75-80% entro l’inverno.
Un livello così basso, insolito per il periodo, comporta rischi significativi,
soprattutto in caso di eventi imprevisti come un inverno rigido o ulteriori instabilità geopolitiche.
Tuttavia, gli operatori di mercato, in attesa di prezzi più favorevoli, stanno ritardando gli acquisti,
creando il rischio
di una carenza di gas alla fine dell’estate.
Anche ICIS avverte che un inverno particolarmente freddo o ulteriori tensioni globali potrebbero spingere i prezzi alle stelle.
Attualmente, il prezzo del gas al
TTF di Amsterdam, il benchmark europeo, si mantiene a 34 per megawurottora,
in calo rispetto ai 57 euro di febbraio 2025, ma ancora più alto rispetto a luglio 2024.
