dalla suizzera

L'accordo sui frontalieri non si tocca

Widmer-Schlumpf ad Agno incontra il Governo - Fischi della Lega - LE FOTO
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AGNO - "L'accordo sui frontalieri non si tocca perché finirebbe per indebolire la Svizzera": è questo, in estrema sintesi, il messaggio scaturito dall'incontro tra il governo ticinese e la consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf conclusosi attorno alle 19.45 ad Agno.
La ministra non ha rilasciato dichiarazioni ai giornalisti e non ha partecipato alla conferenza stampa sostenendo che non intende esprimersi su un tema oggetto di trattativa: davanti alla stampa si è presentato Paolo Beltraminelli, accompagnato dal cancelliere di Stato Giampiero Gianella. Il presidente del consiglio di Stato ha spiegato che "Berna non intende considerare la disdetta per l'accordo del 1974 perché ritenuto indispensabile nelle trattative in campo fiscale contro la doppia imposizione. L'obiettivo è comunque quello di trovare un accordo più favorevole per il Ticino nell'imposizione dei frontalieri".




Non solo strette di mano però per la ministra, accolta con i fischietti in segno polemico da alcuni esponenti della Lega, capitanati dal coordinatore del movimento Attilio Bignasca.
 
Dobbiamo competere con il Ticino

Confine: Roberto Maroni si è espresso sull'importanza della carta sconto benzina
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COMO - "La carta sconto benzina funziona e sta dando ottimi risultati, non è un privilegio ma un sacrosanto diritto che questo territorio ha, perché confina con il Canton Ticino e questa è una specificità sua e non di altri". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni incontrando, nella sede di ConfCommercio Como, i gestori delle stazioni di carburante della provincia lariana in cui si applica la carta sconto benzina introdotta dalla Giunta regionale lombarda.
"Governare - ha proseguito - significa risolvere i problemi del territorio in base alle loro specificità e questa era la soluzione giusta per questo tipo di problema e per questo territorio che confina con uno Stato extracomunitario come la Svizzera".
"Per la carta sconto - ha proseguito Maroni - abbiamo dovuto battagliare, insieme all'assessore Massimo Garavaglia, per avere i fondi necessari dal governo italiano. Alla fine (...) ci ha dato 20 milioni di euro per la copertura della carta sconto per il 2014 ma sapevamo che non erano sufficienti, per cui, come Regione Lombardia, abbiamo messo altri 10 milioni prendendoli dal nostro bilancio e questi 10 milioni continueremo a chiederli al governo battendo i pugni sul tavolo. Questa carta sconto benzina va mantenuta e anzi rafforzata".
"Con il Canton Ticino - ha quindi sottolineato il presidente Roberto Maroni - voglio avere una leale competizione, ma sapendo che loro hanno strumenti nelle loro mani, come quello di ridurre la pressione fiscale, che noi abbiamo. Per cui (...) serve altro, serve qualcosa di diverso, come appunto la zona economica speciale, perché questo è quello che serve per risolvere i problemi di questo territorio".
"(...) Venerdì scorso in giunta abbiamo approvato una proposta di legge identica a quella presentata dalla Regione Calabria per la zona di Gioia Tauro su cui il precedente governo aveva già espresso un parere favorevole - ha osservato Maroni - Se c'è bisogno di concedere queste agevolazioni fiscali e burocratiche alla zona di Gioia Tauro allora vanno concesse anche alle aree di confine lombarde".
"E se passa questa nostra proposta - ha concluso - tutte le oltre 40.000 attività imprenditoriali di queste zone beneficeranno di una riduzione della pressione fiscale e quelle nuove che sorgeranno avranno addirittura otto anno di azzeramento della pressione fiscale".
 
Tangenti: Erdogan adesso trema

Il terremoto corruzione in Turchia tocca direttamente il premier
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ANKARA - A due mesi dall'esplosione della tangentopoli del Bosforo, il terremoto corruzione in Turchia tocca ora direttamente Recep Tayyip Erdogan, di cui l'opposizione chiede le dimissioni immediate dopo la pubblicazione la notte scorsa di registrazioni di telefonate compromettenti attribuite al premier al figlio Bilal.
Nelle telefonate, fatte il 17 dicembre, mentre la polizia di Istanbul su ordine dei magistrati anticorruzione arrestava 52 personalità vicine al governo fra cui i figli di tre ministri, Erdogan e il figlio parlano di come nascondere ingenti somme di danaro depositate in case di persone vicine alla famiglia.
L'autenticità delle registrazioni non è stata confermata da fonti indipendenti. Il premier si è difeso definendolo "un indecente montaggio" e denunciando un nuovo "attacco odioso". Ma l'opposizione, a un mese dalle cruciali amministrative del 30 marzo, è convinta che le registrazioni siano autentiche. Il leader del principale partito di opposizione, il Chp, Kemal Kilicdaroglu, che ha accusato il premier di essere "il capo dei ladri", ha fatto sentire le telefonate fra Erdogan e il figlio ai deputati del suo partito durante una riunione in parlamento. "Abbiamo verificato, sono vere come il Monte Ararat", ha detto. La tv parlamentare ha interrotto la diretta dalla riunione quando è iniziata la lettura dei nastri.
Kilicdaroglu ha invitato Erdogan a "dimettersi o lasciare il Paese". Il suo vice Haluk Koc ha detto che il governo ora "ha perso ogni legittimità". Il capo del secondo partito di opposizione Devlet Bahceli ha chiesto l'avvio di immediate indagini sul premier. Kilicdaroglu ha convocato un vertice notturno del Chp, mentre Erdogan vedeva il capo dei servizi segreti, il fedelissimo Hakan Fidan.
L'apparente coinvolgimento diretto del premier ha messo in allarme i mercati. La lira turca ha perso lo 0,6% sul dollaro, la borsa di Istanbul il 3%. Erdogan aveva reagito all'esplosione della tangentopoli del Bosforo il 17 dicembre denunciando un "tentativo di colpo di stato" ordito dai suoi ex-alleati della confraternita islamica del predicatore Fetullah Gulen. E imprimendo al Paese, secondo l'opposizione, una svolta autoritaria. Sono stati revocati oltre 7000 funzionari di polizia e più di 200 magistrati, fra cui i titolari delle inchieste anti-corruzione, ora apparentemente ferme. Ma le intercettazioni raccolte dai pubblici ministeri (pm) hanno continuato ad uscire su internet.
 
Esce un fumetto sul "caso Ruby"

L'odissea anche giudiziaria delle serate ad Arcore raccontata a colpi di matita
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MILANO - L'inchiesta e il processo sul caso Ruby che hanno travolto Silvio Berlusconi, condannato a 7 anni di carcere per concussione e prostituzione minorile, per la prima volta raccontati a colpi di matita, disegnando passo passo l'esplosione del presunto scandalo, le presunte serate a luci rosse ad Arcore con le sue protagoniste e i botta e risposta in aula tra il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i legali dell'ex premier. Esce in libreria il primo 'graphic novel' sull'affaire con al centro la giovane marocchina: "Ruby. Sesso e potere ad Arcore".
Il romanzo a fumetti, scritto dai giornalisti Gianni Barbacetto e Manuela D'Alessandro e con i disegni di Luca Ferrara, sarà in libreria dal 28 febbraio, edito dalla casa editrice Round Robin. Attraverso le strisce a fumetti il libro, spiegano i suoi autori, narra il Ruby-gate come "la fine di un'epoca" e come "il cuore del berlusconismo e del desiderio di molti: sesso, potere e delirio di onnipotenza".
La vicenda raccontata attraverso i disegni, ma basata nella sua narrazione sugli atti giudiziari (alcuni dei quali riportati nel libro, dove si trova anche una cronologia degli avvenimenti), mostra che nel presunto scandalo delle serate a Villa San Martino "ci sono vittime e carnefici, ragazze che si concedono ai desideri del Re e personaggi - spiegano sempre gli autori - inquietanti che entrano a corte come amici, pur nuotando in un mondo torbido".
 
Renzi a caccia nelle nostre banche

A Floris di Ballarò ha detto che l'obiettivo del rientro dei capitali è urgente
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ROMA - Poche ore dopo il via libera ottenuto ieri dal nuovo Governo italiano al Senato e alla Camera (vd suggeriti), il neopremier italiano Matteo Renzi - intervistato a tutto campo sul suo programma e i suoi obiettivi dal conduttore di Ballarò Giovanni Floris - ha spiegato in una lunga intervista per l'emittente Rai 3, che laddove i Governi di Silvio Berlusconi ed Enrico Letta, nel passato, non sono riusciti a portare a termine il recupero dei fondi nascosti allo Stato, l'Esecutivo diretto da Renzi ha intenzione di riuscire a completare l'opera su questo fronte con la clausola dell'urgenza. Snocciolando con agilità le cifre e i costi in gioco, il premier più giovane della storia d'Italia, non ha fatto mistero che per far rientrare i conti disastrati dello Stato italiano, ritiene urgente "il recupero di denari dagli accordi internazionali a partire dalla Svizzera". Renzi ha pure precisato i tempi di realizzazione per passare dalle parole ai fatti: "Entro un mese - ha osservato sicuro di sé - vediamo quanto prendiamo e da dove". Il capitolo fiscale sarebbe affrontato in maggio, aveva detto in ossequio all'ambiziosa formula, una riforma al mese.
 
"Parto sabato, ma sono rattristata"

Ecco la reazione di una studentessa ticinese 22.enne in partenza con Erasmus
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LUGANO - Tra gli studenti rimasti folgorati dalla decisione della Commissione europea - resa nota quest'oggi nel primo pomeriggio - di congelare il programma "Erasmus+" per la loro mobilità nelle università europee, c'è anche Laura Dick, classe 1991, studentessa ticinese dell'Università di Friburgo, che sabato prossimo partità alla volta di Francoforte sull'Oder, città extracircondariale nel Land del Brandeburgo, a ridosso del confine polacco. Laura, che sta svolgendo uno stage al "Corriere" e che ambisce a concludere il bachelor in storia contemporanea e giornalismo proprio grazie all'esperienza nell'Ateneo "Europa Universität Viadrina", racconta che "appena sono venuta a conoscenza delle intenzioni di Bruxelles, già ventilate - come tutti abbiamo sentito - negli scorsi giorni, mi sono spaventata. Mi sono detta: vuoi vedere che non parto?". Il provvedimento dell'UE, che tutti sperano possa ancora essere ritirato, scatterà , comunque, a partire dall'anno accademico 2014-2015. C'è ancora tempo.
"È triste pensare che alcuni miei coetanei, compagni di università si sono iscritti a Erasmus per l'anno prossimo, e se le cose restano così, non potranno partire precludendosi un'esperienza preziosa e certo importante per la loro formazione". Prosegue Laura: "Inizialmente ero quasi incredula. È l'ultima cosa cui avrei pensato in conseguenza del voto sull'iniziativa dell'UDC dello scorso 9 febbraio, contro l'immigrazione di massa.
 
Il Pil svizzero cresce ancora

Nel terzo trimestre 2013 ha raggiungo lo 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti
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BERNA - La crescita economica in Svizzera nel quarto trimestre 2013 ha raggiungo lo 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Su base annua, il prodotto interno lordo (PIL) reale sale dell'1,7%, ha indicato oggi la Segreteria di Stato dell'economia (SECO).
Queste cifre evidenziano un lieve rallentamento rispetto ai trimestri precedenti: nel terzo trimestre la crescita era stata dello 0,5% (+2,1% annuo), in quello precedente dello 0,6% (+2,7% annuo).
Sull'insieme del 2013 il PIL elvetico è salito del 2%, un dato in linea con le previsioni fornite dalla stessa SECO alla fine dell'anno. Per il 2014 le attese sono di un PIL in crescita del 2,4% e nel 2015 del 2,7%.
 
Ripresa a passo lento per le banche

Rapporto congiunturale dell'ABT col KOF - Nel 2013, 109 unità lavorative in meno
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LUGANO - C’è qualche piccolo spiraglio di ripresa per il settore bancario ticinese. È quanto emerge dalla periodica indagine congiunturale dell’istituto KOF di Zurigo, in collaborazione con ABT e l'Ufficio cantonale di statistica. Lo studio intravede alcuni miglioramenti sul fronte della clientela svizzera, ma le prospettive che riguardano la clientela estera rimangono molto difficili. Il direttore dell’Associazione bancaria ticinese, Franco Citterio, mette però le mani avanti: si tratta di una «tregua», piuttosto che di una svolta. A preoccupare sono le molteplici pressioni, soprattutto esterne, a cui la piazza continuerà a essere sottoposta nei prossimi mesi.
«Si è innescato un lungo processo di trasformazione per adeguare la piazza alla nuova clientela rispondente ai criteri internazionali di denaro dichiarato - spiega Citterio -. I tempi sono stretti, perché entro il 2017-2018 bisognerà aver concluso questa fase per dare un futuro solido alle banche svizzere». Tra i dati di rilievo c'è quello che riguarda il numero dei dipendenti nel settore, che nel 2013, rispetto all'anno precedente, sono diminuiti complessivamente di 109 unità, per un totale di 6.931 dipendenti.
 
Crescono gli impieghi: bene il Ticino

Barometro del quarto trimestre 2013: nel terziario registrato un +1,7%
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NEUCHÂTEL - Secondo la statistica dell'impiego (STATIMP), nel quarto trimestre 2013 in Svizzera si contavano 4,189 milioni di occupati, ovvero l'1,0% in più rispetto all'anno precedente. L'impiego nel settore secondario è salito di 5.000 unità (+0,4%) e in quello terziario di 38.000 unità (+1,2%). Convertito in equivalenti a tempo pieno, il volume dell'impiego ha raggiunto 3,537 milioni (+1,1%); anche nel settore secondario e terziario ha conosciuto una crescita, rispettivamente dello 0,4% (+4.000) e dell'1,3% (+34.000). Al netto delle variazioni stagionali, la crescita dell'occupazione è stata dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Sulla base dell'andamento dell'indicatore delle prospettive d'impiego (1,03; +0,5%) e del numero dei posti liberi (+3.600; +7,9%) rispetto all'anno precedente, si prevede un incremento dell'occupazione anche nel prossimo trimestre.

Addetti per settori e rami economici
Il settore secondario ha registrato un leggero aumento dell'occupazione rispetto all'anno precedente. Mentre l'andamento nel ramo «Attività manifatturiere» (-600; -0,1%) è rimasto leggermente negativo, nei rami «Costruzioni» (+4.000; +1,3%) continua a svilupparsi in maniera positiva. Nel settore terziario l'andamento è stato positivo su base annua per la maggior parte dei rami economici. Le maggiori variazioni positive sono state registrate già nell'ultimo trimestre nei rami «Sanità e servizi sociali» (+8.000; +1,5%) e «Insegnamento» (+8.000; +2,8%). Il ramo «Attività finanziarie e assicurative» ha registrato per la terza volta consecutiva su base annua un lieve calo dell'occupazione (-700; -0,3%).

Addetti per Grandi Regioni
Nel quarto trimestre 2013 tutte le Grandi Regioni hanno registrato un aumento dell'occupazione rispetto all'anno precedente, con l'incremento più netto ancora una volta nella Svizzera centrale (+1,8%). Nel settore secondario è stata registrata una lieve flessione solo nella regione di Zurigo (-0,6%) e nella Svizzera orientale (-0,8%). Nel settore terziario la crescita dell'occupazione si è mantenuta stabile in tutte le regioni, anche se è stata più netta nella Svizzera centrale, in Ticino e nella Svizzera nordoccidentale (+1,7% in ciascuna di esse) e più debole nell’Espace Mittelland (+0,5%).

Posti liberi
Nel quarto trimestre 2013 si contavano 3.600 posti liberi in più sulla piazza economica svizzera rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+7,9%). Nel settore secondario questa cifra è salita di 800 unità (+7,3%), mentre nel terziario sono stati registrati 2.600 posti liberi in più (+8,1%). Il numero di posti liberi corrisponde a una quota dell'1,2% sul totale della domanda di lavoro nel settore secondario e a una quota dell'1,1% nel terziario.

Prospettive di impiego
Nel quarto trimestre 2013 le imprese che intendevano mantenere stabile il proprio organico nel trimestre successivo rappresentavano il 71% dell'occupazione totale. Quelle che prevedevano un aumento o una riduzione degli effettivi coprivano rispettivamente l'11 e il 5% dei posti di lavoro. L'indicatore delle prospettive d'impiego calcolato in base a tali cifre ha segnato un lieve aumento rispetto all'anno precedente (1,03; +0,5%) e ha continuato ad attestarsi su valori superiori a 1,00 sia nel settore secondario (1,03; +0,7%) che nel terziario (1,03; +0,4%). Questi dati sembrano indicare che l'organico nel trimestre prossimo sarà ampliato oppure rimarrà invariato. Le previsioni più rosee sono state nuovamente rilevate nel ramo «Attività informatiche e altri servizi informativi» (1,15; +6,0%) e quelle meno positive nei rami «Servizi di alloggio e di ristorazione» (1,00; +1,3%) nonché «Insegnamento» (1,00; -1,1%).

Difficoltà nel reclutamento di personale qualificato
Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, l'indicatore della difficoltà di reclutamento di personale qualificato è rimasto quasi invariato (30,4%; -0,1%), anche se i vari rami hanno registrato sviluppi contrastati. Per esempio, nel settore secondario è risultato più difficile trovare personale qualificato (36,9%; +1,7%), mentre nel terziario è stato leggermente più facile (28,2%; -0,7%).
 
Renzi a caccia nelle nostre banche

A Floris di Ballarò ha detto che l'obiettivo del rientro dei capitali è urgente
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ROMA - Poche ore dopo il via libera ottenuto ieri dal nuovo Governo italiano al Senato e alla Camera (vd suggeriti), il neopremier italiano Matteo Renzi - intervistato a tutto campo sul suo programma e i suoi obiettivi dal conduttore di Ballarò Giovanni Floris - ha spiegato in una lunga intervista per l'emittente Rai 3, che laddove i Governi di Silvio Berlusconi ed Enrico Letta, nel passato, non sono riusciti a portare a termine il recupero dei fondi nascosti allo Stato, l'Esecutivo diretto da Renzi ha intenzione di riuscire a completare l'opera su questo fronte con la clausola dell'urgenza. Snocciolando con agilità le cifre e i costi in gioco, il premier più giovane della storia d'Italia, non ha fatto mistero che per far rientrare i conti disastrati dello Stato italiano, ritiene urgente "il recupero di denari dagli accordi internazionali a partire dalla Svizzera". Renzi ha pure precisato i tempi di realizzazione per passare dalle parole ai fatti: "Entro un mese - ha osservato sicuro di sé - vediamo quanto prendiamo e da dove". Il capitolo fiscale sarebbe affrontato in maggio, aveva detto in ossequio all'ambiziosa formula, una riforma al mese.
 

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