DIO LI FA E POI NON TIRA L'ACQUA

Piccoli investitori all’assalto di Wall Street.

Sembra il titolo di un film, ma è quello che è accaduto (e che sta accadendo) attorno alle azioni di Gamestop.

Come, per rimanere dalle parti della settima arte, nella celebre pellicola natalizia "Una poltrona per due", ma questa volta è tutto vero.

Assestando un colpo micidiale al mito (ammesso che qualcuno vi abbia mai seriamente creduto) della sedicente “razionalità dei mercati”.


Gamestop è una catena di negozi specializzata – come il nome suggerisce – nella vendita di videogiochi.

Fondata nel 1984 negli Stati Uniti, si è poi espansa con quasi 6mila punti vendita in numerose altre nazioni.


Fino a meno di un decennio fa leader nel settore, così come già accaduto per Blockbuster (che ha chiuso i battenti nel 2013),
negli ultimi anni ha dovuto fronteggiare la sempre più serrata concorrenza del digitale.

Con i videogiochi in vendita sulle piattaforme di download, il supporto fisico è destinato ad essere soppiantato dal formato immateriale.

Ne consegue una crisi che dura ormai qualche tempo.


Il futuro di Gamestop, insomma, sembrava segnato.

Non però quelle delle sue azioni, quotate sul Nasdaq, finite nel mirino degli utenti del social network Reddit.

Questi, con un semplice passaparola, hanno spinto al rialzo i corsi di borsa della società.

Innescando una spirale che li ha portati a sfiorare i 500 dollari, in un turbinio di saliscendi che non sembra al momento avere ancora fine.

Giusto per capirci: quando Gamestop dominava il comparto a fatica superava i 60 dollari ad azione.


L’obiettivo – raggiunto – era quello di concertare un’azione contro fondi d’investimento
che, fiutando le difficoltà di Gamestop, avevano scommesso sul suo continuo ribasso.

L’azione contraria li ha letteralmente affossati, causandogli perdite miliardarie.

Davide che sconfigge Golia?

Più Robin Hood, come il nome della piattaforma di trading da cui sono partiti buona parte degli ordini di acquisto.

E che successivamente, senza particolari spiegazioni, sembra aver bloccato la possibilità di negoziare i titoli.

Insomma, il mercato va bene solo quando i grandi fondi speculativi guadagnano?

In caso contrario arriva la cavalleria.


Fin qui la cronaca.

Potrebbe quasi sembrare il racconto delle vicissitudini un circolo ricreativo per ricchi senza di meglio da fare.

Infastiditi per una volta da una truppa di piccoli, ma ben organizzati.

Divertente quanto indice di un sempre maggiore distacco del mondo della finanza dalla realtà.

Un motore che letteralmente gira a vuoto
.

Mettendo l’ennesima – ma sicuramente non l’ultima –
parola fine all’infinita retorica che vorrebbe i mercati capaci di autoregolarsi
e trovare nell’elemento “prezzo” il punto di caduta ottimale.

Garantito il quale, insomma, tutto il resto si collocherebbe in una situazione di equilibrio.

Quasi un ottimo paretiano, per gli amanti della teoria dei giochi.


Così, evidentemente, non è.

Fosse solo un diletto per pochi, assisteremmo facendoci qualche risata sulle disgrazie altrui.


Peccato che quello attorno a Gamestop sia lo stesso identico meccanismo che da qualche decennio pretende di giudicare i conti pubblici.


Per noi almeno dal 1981, quando con il divorzio Tesoro – Banca d’Italia,
venne deciso di dare ai mercati l’ultima parola sul finanziamento delle esigenze del bilancio statale.

Proprio quei mercati che vivono di reazioni uterine e che si fanno prendere dal panico,
che è l’esatto contrario della razionalità
, in un batter d’occhi.


Quegli stessi mercati cui nel 2011 bastò un ordine (per quanto grande) di vendita sui Btp

– anch’essa apparentemente concertata, dato che partì quasi in contemporanea da due “market maker” come Deutsche Bank e Goldman Sachs –

per innescare la crisi dello spread, poi rientrata nonostante nel frattempo i nostri fondamentali economici fossero letteralmente colati a picco.



E’ il libero mercato, bellezza.
 
In molti l’hanno ribattezzata la nuova lotta di Davide contro Golia.

Stiamo parlando, ovviamente, del caso GAMESTOP: facendo lievitare le azioni del noto venditore di videogiochi,
un pugno di piccoli investitori l’ha salvato dalla bancarotta, facendo tremare tutta Wall Street.

In pratica, a causa di questo «scherzetto», gli onnipotenti fondi di investimento
– pronti a banchettare sull’ennesima vittima della speculazione finanziaria –
si sono ritrovati in pancia un buco da circa 70 miliardi di dollari.

Un’enormità.

Il colpo di genio è evidente: sfrutto le regole malate del mercato per beffare i padreterni dell’alta finanza.

Che, naturalmente, non l’hanno presa bene.


Ma chi c’è dietro al miracolo GameStop?

Innanzitutto c’è Michael Burry.
Medico e gestore di un hedge fund, forse ne avrete già sentito parlare.

Nel 2008, quando tutti ritenevano il mercato immobiliare solido come una roccia,
Burry fu uno dei pochi che si accorse che la bolla dei mutui subprime stava per scoppiare.

Nonostante tutti lo ritenessero un folle, Burry iniziò a «shortare» quei titoli (cioè a venderli allo scoperto), diventando poi milionario.

Alla vicenda è stato dedicato anche un film, "La grande scommessa" (2015), in cui Burry è impersonato da Christian Bale.

È proprio dal suo sostanzioso investimento che ha preso il decollo l’operazione GameStop.


Un altro dei protagonisti della vicenda è Ryan Cohen.
Classe 1986, nel 2011, all’età di soli 25 anni, ha fondato Chewy,
una piattaforma di e-commerce che vende articoli per animali domestici.

Nel giro di qualche anno, la sua azienda ha riscosso un notevole successo,
tanto che Cohen è stato inserito da Fortune nella lista dei «40 under 40» più influenti del pianeta.


Impossibile poi non parlare di Jamie Rogozinski,
il creatore dell’account che su Reddit ha permesso alla community di riunirsi e coordinare le operazioni.

Vive a Città del Messico con la moglie e i due figli gemelli, di mestiere fa il consulente.

A prima vista, si direbbe un uomo qualunque.

Eppure, tutto si può dire tranne che il miracolo di GameStop sia nato dall’intuizione di un uomo banale.
 
Il patron di Tesla Elon Musk non poteva non dire la sua su quanto sta accadendo con l’affaire Gamestop.

Il miliardario se la prende con la pratica dello shorting, e mette in chiaro le sue idee.


“Non puoi vendere case che non possiedi. Non puoi vendere auto che non possiedi.
Ma puoi vendere azioni che non possiedi !?” scrive su Twitter Musk

” Queste sono cazzate. Lo shorting è una truffa. E’ legale solo per recessi di vecchie ragioni”.

Il riferimento del magnate di Space X è relativo a quanto sta accadendo attorno alle azioni della catena Gamestop,
in grossa crisi a causa della progressiva diminuzione di importanza delle consolle di gioco.

Le sue azioni, quotate sul Nasdaq, sono finite nel mirino degli utenti del social network Reddit.

Questi, con un semplice passaparola, hanno spinto al rialzo i corsi di borsa della società.

Innescando una spirale che li ha portati a sfiorare i 500 dollari,
in un turbinio di saliscendi che non sembra al momento avere ancora fine.

Giusto per capirci: quando Gamestop dominava il comparto a fatica superava i 60 dollari ad azione.

Una manovra di opposizione ai fondi d’investimento che, come degli squali che girano attorno a un animale in difficoltà,
avevano scommesso sul ribasso della catena di vendita di videogame.


Lo shorting a cui si riferisce Musk è un modo per guadagnare scommettendo che il prezzo delle azioni di una società scenderà.

Detta in italiano “vendita allo scoperto”,o vendita a nudo, è un’operazione finanziaria
che consiste nella vendita di titoli non direttamente posseduti dal venditore,
ma presi in prestito dietro il versamento di un corrispettivo,
con l’intento di ottenere un profitto a seguito di un movimento ribassista in una borsa valori.

Si tratta di un’operazione prettamente speculativa e che deve concludersi in breve tempo.


Nel frattempo, Musk ha commentato anche riguardo al DogeCoin, valuta virtuale nata “per scherzo”,
postando su Twitter l’immagine di copertina di un magazine (“Dogue”) parodia di Vogue.


Risultato è che il prezzo della moneta “parodia” Dogecoin è volato di oltre +50% soltanto nell’ora successiva al tweet di Musk.
 
Lo so. Sono ripetitivo.
Ma mi rode leggere certi dati ufficiali e constatare come ci hanno ridotti.


Il dato ufficiale mi dice che siamo circa 59.816.673 abitanti.

Sempre il dato ufficiale mi dice che i contagiati positivi - NON I MALATI - - da un anno a questa parte - sono 2.541.783 abitanti.

STIAMO PARLANDO DEL 4,25% DELLA POPOLAZIONE.

IL NULLA se rapportato ad altre patologie.
 
I nuovi casi di tumore in Italia tendono a diminuire.

Nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi (196.000 uomini e 175.000 donne), erano 373mila nel 2018: 2000 in meno in 12 mesi.


I cinque tumori più frequenti sono quello della
mammella, (53.500 casi nel 2019),
colon-retto (49000),
polmone (42.500),
prostata (37.000) e
vescica (29.700).

In calo, in particolare, le neoplasie del colon retto, dello stomaco, del fegato e della prostata e,
solo negli uomini i carcinomi del polmone, che continuano, invece, ad aumentare fra le donne (+2,2% annuo),
per la preoccupante diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta fra le italiane.

In crescita anche il tumore della mammella e, in entrambi i generi, quelli del pancreas, della tiroide e i melanomi (soprattutto al Sud).

Sono questi alcuni dei dati che emergono dal volume I numeri del cancro in Italia 2019,
il censimento ufficiale dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica-AIOM,
dell’Associazione Italiana Registri Tumori-AIRTUM, di Fondazione AIOM e di PASSI
(Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento
e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPEC-IAP)
giunto alla nona edizione e presentato oggi a Roma nell’Auditorium del Ministero della Salute in un convegno nazionale.

Alla presentazione ha partecipato il Viceministro alla Salute Dr. Pierpaolo Sileri che ha dichiarato:

"I risultati che abbiamo visto oggi sono legati a corretti stili di vita ma anche all'utilizzo di farmaci che in passato non c'erano. Su questo fronte non possiamo rimanere indietro":


Incidenza a livello regionale

L’incidenza più alta si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti)
,

la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti).


Quanti italiani vivono dopo una diagnosi di tumore


Quasi 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, il 5,3% dell’intera popolazione) vivono dopo la diagnosi di cancro,
cifra in costante crescita (erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, 2 milioni e 587mila nel 2010, circa 3 milioni nel 2015),
grazie ad armi sempre più efficaci e alla maggiore adesione ai programmi di screening.


Sopravvivenza in aumento



In aumento anche la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi.

Almeno un paziente su quattro, pari a quasi un milione di persone,
è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito.
 
E veniamo adesso a quelli più colpiti da decesso con concomitanza presenza covid.


GLI ULTRA 65ENNI IN ITALIA CON DIAGNOSI DI TUMORE


Nel biennio 2016-2017 sono state raccolte informazioni su un campione, rappresentativo per genere ed età,
di 22.811 persone di 65 anni o più residenti in Italia (non istituzionalizzati, né ospedalizzati o residenti in RSA, RSSA o Case di riposo);
di questi 3.019 hanno riferito di aver ricevuto una diagnosi di tumore, pari ad una prevalenza media annua nella popolazione generale di ultra
65enni del 12,8%, che si stima coinvolga circa 1.729mila ultra 65enni (stime in linea con quanto emerge dai dati dei registri tumori).

Quindi abbiamo in Italia :
60 - 64 anni 3.819.054

65 - 69 anni 3.468.709 abitanti
70 - 74 anni 3.215.420
75 - 79 anni 2.712,798
80 - 84 anni 2.162.715
85 - 89 anni 1.367.800
90 - 94 anni 599.445
95 - 99 anni 152.196
oltre 99 anni 14.132

per un totale di 13.693.215 abitanti.

Di questi 1.700.000 sono malati di tumore.


Quanti sono stati i decessi in queste fasce d'età, per concorso covid :

60 - 69 anni - 7.807 decessi = 0,10% della popolazione, dei quali almeno 930.000 hanno in corso una diagnosi di tumore

70 - 79 anni - 20.103 decessi = 0,34% della popolazione, dei quali almeno 760.000 hanno in corso una diagnosi di tumore

80 - 89 anni - 34.162 decessi = 0,97% della popolazione, dei quali almeno 450.000 hanno in corso una diagnosi per tumore

oltre 89 anni - 16.636 decessi = 2,17% della popolazione, dei quali almeno 98.000 hanno in corso una diagnosi per tumore.


In pratica - concretamente - abbiamo avuto 78.708 decessi su una popolazione di 17.512.269 = 0,45% della popolazione.

Però in questa fascia di popolazione abbiamo 2.240.000 malati di tumore.


I decessi nelle altre fasce d'eta - da 0 a 59 anni sono stati 3.613 - TREMILASEICENTOTREDICI -

su 42.304.404 abitanti - che corrispondono allo 0,0085% della popolazione.


MA QUANTI DI QUESTI AVEVANO UN TUMORE IN CORSO ?
 
Ultima modifica:
Aggiungiamo anche questi.


Ogni anno le malattie cardiovascolari hanno un record:

sono la prima causa di morte in Italia
e la diffidenza ad andare in ospedale per chi soffre di patologie cardiache
sta portando l'Italia "indietro di 20 anni".

Ricorda Giovanni Esposito, direttore della Cardiologia, Emodinamica
e dell'Utic dell'Azienda ospedaliera Università Federico II di Napoli e presidente eletto del Gise -

"che le malattie cardiovascolari restano nettamente la prima causa di morte in Italia,

con 240mila decessi ogni anno

e 7,5 milioni di persone che nel nostro Paese hanno a che fare con problematiche legate alla salute del cuore".



"Milioni di persone che, in caso divengano positive al Covid-19, sono a loro volta esposte
a un maggior rischio di complicanze cardiovascolari e di ricovero in terapia intensiva
e a una probabilità di decesso più che doppia (da 2 a 4 volte maggiore), rispetto a chi non ha problemi di questa natura.

La diffidenza dei pazienti a rivolgersi alle strutture sanitarie, nonostante l'impegno a mantenere attivi tutti i percorsi di diagnosi e cura,
di emergenza o urgenza, sta riportando il nostro Paese indietro di 20 anni sul tema della prevenzione delle patologie cardiovascolari". (ANSA).


Quanto sono i decessi per "concorso covid" ad oggi ? 88.000 in un anno.
E quanti di questi avevano le 2 patologie sopra riportate ?
 
Capisco la voglia. La passione. Ma ha nevicato ancora stanotte.
....il neurone bisogna farlo funzionare...ed a volte..rinunciare
o deviare per altra via.

Elisoccorso in volo questa mattina per il recupero di un escursionista precipitato attorno alle 9
nella zona della ferrata del Caminetto Pagani - dunque lungo il sentiero Direttissima - in Grignetta.

Alla caduta hanno assistito "in diretta" altri appassionati di montagna
che hanno così allertato il numero unico per le emergenze mettendo in moto la macchina dei soccorsi.

Da Como è decollata l'eliambulanza: individuato il soggetto,
i tecnici hanno avviato le manovre per raggiungere l'infortunato e issarlo poi a bordo.

L'intervento è stato richiesto per un ipotizzato codice rosso stante la dinamica dell'accaduto,
con un volo di circa 100 metri compiuto dal malcapitato.

Le condizioni del ferito - un uomo - appaiono serie.

Nell'impatto al suolo ha riportato infatti un importante trauma cranico-facciale.

E' stato trasferito all'Ospedale Sant'Anna di Como.
1612100011846.png

L'immagine non è di oggi. C'è molta più neve.

E' un ragazzo, classe 1998, nato a Monza ma residente in Brianza,
l'escursionista precipitato questa mattina per oltre un centinaio di metri nella zona della Scala del Caminetto Pagani, in Grignetta.

Stanotte è nevicato e l’abbassamento della temperatura ha intensificato la presenza di ghiaccio.

Il soccorso alpino raccomanda massima attenzione alla situazione nivometeorologica nella zona:
ci sono parecchi distacchi recenti e le ultime nevicate hanno determinato una serie di criticità.

Il bollettino neve e valanghe di Arpa Lombardia indica un pericolo marcato su Retiche, Adamello e Orobie Centrali,
con neve fresca ventata e distacchi di fondo a quote medio basse.
 
La speculazione dei piccolissimi investitori guidati da Wallstreetbet,
limitata da alcune app per gli acquisti sul mercato azionario,
sembra che in futuro si volgeranno verso il mercato dell’argento, sia monetato sia a livello industriale.

Questo è stato anticipato proprio da Wallstreatbet in un post su Pinterest, loro principale mezzo di comunicazione.


Il mercato dell’argento è uno dei più manipolati al mondo.

Qualsiasi azione contro gli short sull’argento sarebbe EPICA.

Sappiamo che i miliardi delle banche stanno manipolando oro e argento per coprire l’inflazione reale.


Sia nel caso industriale che in quello monetato,
la politia monetaria delle banche centrali non è stata mai così favorevole all’investimento in argento per coprire l’inflazione.

L’argento corretto per l’inflazione dovrebbe essere a 1000 $ invece di 25 $.

Perché non spremere $ SLV al prezzo reale.

Pensa ai guadagni. Se non ti interessano i guadagni, pensa alle banche come JP MORGAN che distruggeresti lungo la strada.



Tldr- Metti il mercato all’angolo.
GV pensa che sia possibile schiacciare gli short. C..O,
DOPO AVER VISTO $AG e $GME, ANCHE IO PENSO CHE SI POSSA FARE.

COMPRATE ARGENTO E I VOSTRI GUADAGNI SARANNO SENZA LIMITI.

CHIEDETE IL FISICO SE POSSIBILE, F…NE DELLE BANCHE.



Quindi, in modo chiaro ed esemplare, chi è dietro ad uno dei siti che guidano i milioni di piccoli speculatori
sta indicando un bersaglio grosso, cioè l’argento.

Ci scusiamo per il linguaggio, ma questo è quello che ci siamo trovati a tradurre.


Sembra che qualcosa si sia già messo in moto per il forte afflusso di risorse negli ETF dell’argento:


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Mentre i prezzi sono ancora piuttosto contenuti


silver-spot-31-1.png



Se pensate di diventare ricchi seguendo le speculazioni di Wallstrettbet
ricordate che questo gruppo di speculatori, che si vanta di guidare grandi numeri,
è probabilmente diretto da qualcuno di professionale, gente che ha a disposizione,
per esempio, le costose piattaforme di Bloomberg.

Questi “Generali” usano i piccoli speculatori come carne da cannone.

Se indicano l’argento è perchè, probabilmente, loro si sono già costruiti una buona posizione da cui trarre un utile notevole.


Quindi imparate ad usare la testa e ricordate che,

quando si seguono certe speculazioni,

si rischia di restare con il cerino in mano e di brucarsi tanto.
 
una cosa è certa su covid.........questi signori della farmaceutica e dei vaccini stanno facendo più soldi speculando in borsa che producendo farmaci :fiu::fiu:basta vedere i rialzi pazzeschi avuti nel 2020 con ininterrotto proseguo a ogni news ipotesi approvazione, con tanto di indagine dove gli stessi del cda hanno venduto grandi quote a target raggiunto.... scandaloso, ma al contempo fantastico per i pochi fortunati azionisti che avevano questi titoli con bilanci, ancora oggi negativi........ in sostanza è il mondo che li ha INGRASSATI per fare ricerca....il colmo.
bserata
 

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