Val
Torniamo alla LIRA
Possibile che non si sveglino, gli italiani?
Ancora non lo capiscono che spetta solo a loro mettere fine alla “dittatura sanitaria”
che, per molti aspetti, ha sospeso la democrazia, cancellato diritti e quasi azzerato la libertà?
Ce l’ha coi connazionali, Gioele Magaldi:
«Sono davvero meravigliato dall’esasperante lentezza degli italiani nel comprendere la situazione della quale sono prigionieri:
com’è possibile che non capiscano che il coronavirus è solo un pretesto per devastare l'economia per poi svenderla
a chi ha organizzato questa crisi, come già all’epoca di Mario Monti dopo la “tempesta” pilotata dello spread?».
Il presidente del Movimento Roosevelt condanna senza riserve la sottomissione che oggi dimostrano troppi italiani,
ancora disposti a obbedire ai diktat più insensati del cosiddetto distanziamento sociale:
«Persino la devastante chiusura di bar e ristoranti è stata un atto squisitamente politico,
voluto da Conte e Speranza, e neppure richiesto dagli scienziati del Comitato Tecnico-Scientifico».
Eppure, si rammarica Magaldi, sono stati in pochi – ristoratori e avventori –
ad aderire alle cene organizzate il 15 gennaio nell’ambito dell’iniziativa “Io Apro”.
«Si temono le multe, senza vedere che – in mancanza di una vera disobbedienza civile – i soprusi governativi dureranno all’infinito,
proprio grazie ai “pecoroni” che si piegano a qualsiasi ordine imposto dall’alto, proprio come avviene nelle dittature».
Sanzioni?
Magaldi invita a non avere paura: «Il servizio di Sostegno Legale del Movimento Roosevelt
mette gratuitamente un pool di avvocati a disposizione di chiunque venga sanzionato:
si tratta infatti di disposizioni spesso incostituzionali, comunque antidemocratioche,
e oltretutto catastrofiche per la vita delle persone e l'economia del nostro paese, ormai prossimo al collasso».
Viceversa il governo sarà ulteriormente incoraggiato – com’è stato finora – a vessare i cittadini in misura ancora maggiore.
«Immagino le risate, da parte dei gestori della crisi: mai avrebbero immaginato di avere a che fare con così tante “pecore”, senza coraggio né dignità»,
letteralmente esasperato dai “covidioti”:
«Possibile che siano così tonti, gli italiani?
Davvero non capiscono che la fine delle restrizioni più assurde dipende solo da loro?».
Se i cittadini trovassero il coraggio civile di protestare e infrangere le regole,
«i gestori dell’emergenza sarebbero costretti a cambiare registro».
«E’ incredibile che la stragrande maggioranza dei cittadini non se ne siano ancora accorti:
sono proprio lenti di comprendonio, e ancora “ipnotizzati” da una narrazione mainstream di tipo terroristico,
che presenta il Covid come se fosse l’Ebola e finge di credere che i lockdown e le zone rosse siano davvero utili, per contenere il virus».
Gioele Magaldi denuncia quella che, a suo modo di vedere, è la vera motivazione di una gestione così suicida dell’emergenza sanitaria:
«Un’élite massonica neoaristocratica e neoliberista tenta di affondare l'economia per poi ricomprare il “made in Italy” a prezzo di saldo:
era già successo nel 2011 con l’iniziativa dei gruppi privati che usarono Mario Monti come prestanome.
E sta nuovamente accadendo oggi – stavolta col pretesto del virus – e utilizzando Giuseppe Conte come pedina».
Un gioco di portata mondiale, «organizzato da grandi oligarchi,
gli stessi che usano il sistema-Cina come modello per archiviare democrazia e libertà in Occidente,
sostituendo i liberi cittadini con uno stuolo di sudditi impauriti e “terremotati” dalla distruzione della loro economia tradizionale».
Una regia occulta e spietata:
«Ridurre in miseria le persone, anche con i lockdown, produce sudditi disperati e disposti a vivere di elemosine,
dopo che “gli amici degli amici” si saranno ricomprati, a prezzo di realizzo, le attività fatte fallire».
Riguardo al piccolo maremoto di palazzo esploso negli ultimi giorni, Magaldi apprezza il tentativo di Renzi
«Ha giustamente attaccato Conte.
Ma lo stesso Renzi non ha certo dimostrato di avere la visione adeguata
a traghettare l’Italia fuori dalla crisi che la sta distruggendo, ormai da decenni,
rispetto a cui la gestione-Conte dell’emergenza rappresenta il colpo di grazia finale».
E’ vero, ammette Magaldi: Renzi ha candidato Mario Draghi a Palazzo Chigi senza l’intenzione di tendergli un tranello.
Altri invece vorrebbero l’ex presidente della Bce alla guida del governo, ma al solo scopo di “bruciare” la sua candidatura al Quirinale nel 2022».
Magaldi assicura che Draghi, già massone neoaristocratico, ha “divorziato” dall’oligarchia del rigore europeo, di cui pure era stato un autorevole esponente.
«Oggi Draghi è tornato alle origini, cioè a una sana impostazione progressista e keynesiana.
Quindi ha ben altre idee, rispetto a quelle di Conte, su come “resuscitare” l’Italia.
Potrebbe farlo, domani, anche dal Quirinale: a patto che, da qui a due anni, dell’Italia non restino che le macerie».
Ancora non lo capiscono che spetta solo a loro mettere fine alla “dittatura sanitaria”
che, per molti aspetti, ha sospeso la democrazia, cancellato diritti e quasi azzerato la libertà?
Ce l’ha coi connazionali, Gioele Magaldi:
«Sono davvero meravigliato dall’esasperante lentezza degli italiani nel comprendere la situazione della quale sono prigionieri:
com’è possibile che non capiscano che il coronavirus è solo un pretesto per devastare l'economia per poi svenderla
a chi ha organizzato questa crisi, come già all’epoca di Mario Monti dopo la “tempesta” pilotata dello spread?».
Il presidente del Movimento Roosevelt condanna senza riserve la sottomissione che oggi dimostrano troppi italiani,
ancora disposti a obbedire ai diktat più insensati del cosiddetto distanziamento sociale:
«Persino la devastante chiusura di bar e ristoranti è stata un atto squisitamente politico,
voluto da Conte e Speranza, e neppure richiesto dagli scienziati del Comitato Tecnico-Scientifico».
Eppure, si rammarica Magaldi, sono stati in pochi – ristoratori e avventori –
ad aderire alle cene organizzate il 15 gennaio nell’ambito dell’iniziativa “Io Apro”.
«Si temono le multe, senza vedere che – in mancanza di una vera disobbedienza civile – i soprusi governativi dureranno all’infinito,
proprio grazie ai “pecoroni” che si piegano a qualsiasi ordine imposto dall’alto, proprio come avviene nelle dittature».
Sanzioni?
Magaldi invita a non avere paura: «Il servizio di Sostegno Legale del Movimento Roosevelt
mette gratuitamente un pool di avvocati a disposizione di chiunque venga sanzionato:
si tratta infatti di disposizioni spesso incostituzionali, comunque antidemocratioche,
e oltretutto catastrofiche per la vita delle persone e l'economia del nostro paese, ormai prossimo al collasso».
Viceversa il governo sarà ulteriormente incoraggiato – com’è stato finora – a vessare i cittadini in misura ancora maggiore.
«Immagino le risate, da parte dei gestori della crisi: mai avrebbero immaginato di avere a che fare con così tante “pecore”, senza coraggio né dignità»,
letteralmente esasperato dai “covidioti”:
«Possibile che siano così tonti, gli italiani?
Davvero non capiscono che la fine delle restrizioni più assurde dipende solo da loro?».
Se i cittadini trovassero il coraggio civile di protestare e infrangere le regole,
«i gestori dell’emergenza sarebbero costretti a cambiare registro».
«E’ incredibile che la stragrande maggioranza dei cittadini non se ne siano ancora accorti:
sono proprio lenti di comprendonio, e ancora “ipnotizzati” da una narrazione mainstream di tipo terroristico,
che presenta il Covid come se fosse l’Ebola e finge di credere che i lockdown e le zone rosse siano davvero utili, per contenere il virus».
Gioele Magaldi denuncia quella che, a suo modo di vedere, è la vera motivazione di una gestione così suicida dell’emergenza sanitaria:
«Un’élite massonica neoaristocratica e neoliberista tenta di affondare l'economia per poi ricomprare il “made in Italy” a prezzo di saldo:
era già successo nel 2011 con l’iniziativa dei gruppi privati che usarono Mario Monti come prestanome.
E sta nuovamente accadendo oggi – stavolta col pretesto del virus – e utilizzando Giuseppe Conte come pedina».
Un gioco di portata mondiale, «organizzato da grandi oligarchi,
gli stessi che usano il sistema-Cina come modello per archiviare democrazia e libertà in Occidente,
sostituendo i liberi cittadini con uno stuolo di sudditi impauriti e “terremotati” dalla distruzione della loro economia tradizionale».
Una regia occulta e spietata:
«Ridurre in miseria le persone, anche con i lockdown, produce sudditi disperati e disposti a vivere di elemosine,
dopo che “gli amici degli amici” si saranno ricomprati, a prezzo di realizzo, le attività fatte fallire».
Riguardo al piccolo maremoto di palazzo esploso negli ultimi giorni, Magaldi apprezza il tentativo di Renzi
«Ha giustamente attaccato Conte.
Ma lo stesso Renzi non ha certo dimostrato di avere la visione adeguata
a traghettare l’Italia fuori dalla crisi che la sta distruggendo, ormai da decenni,
rispetto a cui la gestione-Conte dell’emergenza rappresenta il colpo di grazia finale».
E’ vero, ammette Magaldi: Renzi ha candidato Mario Draghi a Palazzo Chigi senza l’intenzione di tendergli un tranello.
Altri invece vorrebbero l’ex presidente della Bce alla guida del governo, ma al solo scopo di “bruciare” la sua candidatura al Quirinale nel 2022».
Magaldi assicura che Draghi, già massone neoaristocratico, ha “divorziato” dall’oligarchia del rigore europeo, di cui pure era stato un autorevole esponente.
«Oggi Draghi è tornato alle origini, cioè a una sana impostazione progressista e keynesiana.
Quindi ha ben altre idee, rispetto a quelle di Conte, su come “resuscitare” l’Italia.
Potrebbe farlo, domani, anche dal Quirinale: a patto che, da qui a due anni, dell’Italia non restino che le macerie».