LA PIU' PERDUTA DELLE GIORNATE E' QUELLA IN CUI NON SI E' RISO (Nicolas de Chamfort)

Scusate ma voi raddrizzate proprio le banane ? Ma lo fate a mano oppure mettendole nel Kulo ?

Mi sa che dovete imparare qualcosa.
Io non ve lo spiego, arrangiatevi.......
 
......per questo cerchiamo di educarli noi...:lol::lol::lol:
quelle 2 ore che torniamo a casa la sera oppure il sabato e la domenica? io ancora ricordo la mazza che alle elementari la madre superiore usava per bacchettarci:sad::sad: un'altra volta mi chiuse nel pollaio perchè avevo preso un limone dalla pianta e l'avevo suato come un pallone, oggi sti poveri prof se chiamano stupido un ragazzo rischiano pure una denuncia, il post di alicetta rimarrà impresso nella mia memoria si stava meglio quando si stava peggio:wall::wall:
 
SIL il discorso sai bene che è lungo. Torno a quanto scritto ieri.
Bisogna riappropriarsi della famiglia, se vogliamo che i figli crescano con dei principi.

I maestri, prof. - da 20 anni a sta parte - non dico tutti, sono dei scalda sedie.
 
Nel settore calzaturiero i Piccoli si sentono martellati dalla concorrenza sleale dell'estero e da chi produce fuori e poi scrivere sulle scarpe made in Italy. Come Rudizzo «dopo 40 anni che la nostra azienda è sul mercato non ce la facciamo più, in più i signori delle banche ci stanno scavando la fossa e siamo costretti a chiedere aiuto ai fornitori». La globalizzazione «è stata una mazzata sui piedi» aggiunge Lettore 333. «L'Unione europea si deve dare una regolata e mettere paletti alla delocalizzazione e ai rapporti con la Cina. E meno male che i cinesi cominciano giustamente a chiedere salari più alti!». Qualcuno pur in questa condizioni di mercato sfavorevole ce la fa e se capita è grazie alla capacità di esportare. Come Ilaria Mugnaini che ha una piccola azienda di abbigliamento per bambini: «Ho diversificato il mio prodotto cercando di posizionarmi nella fascia alta e ritagliandomi una nicchia. La differenza l'ha fatta l'estero che assorbe il 70% del mio fatturato, il restante 30% di fatturato Italia è un disastro in quanto produci, fatturi ma non sai mai quando riscuoterai e questo non è giusto. Non possiamo noi imprenditori fare da banca per gli altri». Sono un figlio di imprenditore scrive il giovane Amartya che si dice fortunato perché è stato mandato a studiare fuori. «La società di mio padre da 10 anni paga solo tasse senza vedere utili e come sia possibile ciò rimane un mistero italiano».
 
credimi dany, quando ho sentito la notizia sono rimasto impietrito, come gaz si fa a sparare su un neonato:wall::wall::wall: neppure gli animali fanno ste cose:wall::wall::wall: è l'essere umano che è fa schifo:wall:

:wall::wall: bambina di sei mesi sparata alla testa come un esecuzione...il padre centrato al cuore ....questa è una simulazione di rapina sotto esiste un odio razzista...le vittime erano cinesi :(
 
SIL il discorso sai bene che è lungo. Torno a quanto scritto ieri.
Bisogna riappropriarsi della famiglia, se vogliamo che i figli crescano con dei principi.

I maestri, prof. - da 20 anni a sta parte - non dico tutti, sono dei scalda sedie.[/QUOTE]
mai fare di tutta un'erba un fascio, per esperienza di vita posso dirti che la mia mugliera (no la mia donna:-o) rompe il gaz dalla mattina alla sera e si porta anche il lavoro a casa, stamattina si è svegliata alle 6 per correggere altri compiti cosi da port accudire il pargoletto quando si svegliava, e alla fine prende meno di un'operaio specializzato :wall::wall::wall:
 
Un imprenditore napoletano che si firma «Avvilito» sostiene che lo Stato è il suo debitore primario, rimborsa con 24 mesi di ritardo e non garantisce nemmeno i pagamenti tra privati. «È l'unico Stato europeo con una polizia fiscale - rincara R.S. - ma abbiamo uno dei tassi di evasione fiscale più alti e quindi la Guardi di Finanza serve a poco». Nella 1968 se la prende anche lei con uno Stato che «ci chiede di pagare le tasse su cifre mai incassate». Ed è quasi un coro. «Ci sono alcuni mesi come maggio, agosto e novembre che il 16 del mese si spendono cifre mostruose tra tasse e Iva, quasi la metà dell'utile di un anno, uno sproposito» denuncia Marco. È assurdo anche il sistema che «ti fa pagare le tasse sulle rimanenze di magazzino perché ci si paga pure l'Inps, pago l'Inps su del materiale che non ho venduto. E poi quando non si riesce a pagar tutto arriva Equitalia che nel pieno rispetto della legalità si prende tutto quello che trova».
Il nome di Equitalia, l'agenzia pubblica di riscossione oggetto in queste settimane di attacchi dinamitardi, ricorre tante volte nei messaggi degli «imprenditori dimenticati» di Corriere.it . I giudizi sono forti e gli epiteti ancora peggio. L'accusa è di non comprendere le dinamiche della crisi e di essere la spada di Damocle che si abbatte impietosa su chi è stato ridotto al lastrico dai mancati pagamenti della pubblica amministrazione. Uno Stato che non dà ma mena. «Sono un 35enne di Milano - scrive Fax76 - sono un lavoratore autonomo da sempre, mai fatto il dipendente, ho debiti per 350 mila euro dovuti a incassi non pervenuti e lo Stato non ti aiuta a riprenderli. Così sono entrato mio malgrado nel mondo dei decreti ingiuntivi». Persino quando finanzia le imprese per la ricerca e l'innovazione lo Stato si mostra patrigno e profondamente ingiusto. Spiega Paolo Sensini: «Chi prende i finanziamenti? Guardate i titoli delle ricerche proposte, dei progetti. È fuffa, fuffa allo stato puro nell'80% dei casi. E sono sempre i grandi a trarne beneficio. Quei grandi che scrivono bilanci di 200 pagine in cui tutto è possibile. Prendono i soldi, ci fanno cassa e nessuna ricerca».
 
UCG pazzesco: sotto i 5 euri solo qualche giorno fa sopra i 7.... che rapina legalizzata.

Gli orsetti si stanno divertendo...sopra 41 euri...
 

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