LE PERSONE NON FANNO i VIAGGI, SONO I VIAGGI CHE FANNO LE PERSONE. (1 Viewer)

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ROMA – Non solo lunghezza per le dimensioni di un pene conta anche la circonferenza.
Quella “giusta” è di almeno di 9 centimetri.
Lo dice la scienza, in particolare gli urologi britannici, che si sono armati di metro e hanno misurato gli organi sessuali di 15mila connazionali.

Il numero, infatti, arriva da uno scientificissimo studio del King’s College di Londra,
che ha decretato che un pene “normale” (inteso come nella media, non che gli altri siano mostri) misura, come circonferenza, tra i 9,31 centimetri e gli 11,66 centimetri.

Gli scienziati britannici hanno anche dato, ovviamente, i numeri della lunghezza “normale”: a riposo intorno ai 9,16 centimetri, in erezione 13,2 centimetri.

Ma per chi corresse a misurarsi il membro e trovasse misure differenzi, niente paura: ad essere a disagio per peni particolarmente piccoli sono gli uomini.
Ma per le donne non è certo (solo) quello che conta. :lol::lol:
 

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Buongiorno. Che giornatina oggi. Una notizia dietro l'altra.

Se vuole sopravvivere, l'Europa deve abbandonare l'euro. Così la pensa Stefano Fassina, economista e deputato Pd.
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La moneta unica è stata imposta agli europei senza che ci fossero i presupposti politici e economici adatti. E i risultati di questa operazione sono stati disastrosi.
Onorevole Fassina, recentemente ha detto che l'«euro è finito». Anche l'Italia, secondo lei, dovrebbe abbandonare la moneta unica?
«L'euro è il tassello di una linea di politica e economica che non funziona e che sta portando l'Eurozona al naufragio. Come dimostra la Grecia, non ci sono le condizioni politiche per una correzione della rotta economica. Non è un problema dell'Italia o della Grecia. È un problema di tutti. Anche della Francia e della Germania».
L'errore è quindi a monte: abbiamo sbagliato a entrare nell'euro...
«Allora abbiamo fatto degli errori politici. Abbiamo pensato a uno scenario che non si è verificato. Si è sognato un'integrazione politica che non c'è stata. L'euro non solo non ha avvicinato i Paesi, ma anzi li ha allontanati. Ha divaricato le opinioni pubbliche degli Stati. L'integrazione politica è stata minata dall'euro stesso».
Dall'euro si passa alla Troika. Renzi ci va a braccetto, ma lei la critica. Non si sente un po' incoerente?
«Renzi per ragioni di consenso è quello meno disciplinato rispetto ai governi precedenti. Penso al governo Monti, per esempio. Il Jobs Act era nell'agenda della Troika, che interviene direttamente nella gestione dei governi. E quando non interviene direttamente, lo fa con le raccomandazioni delle commissioni. È evidente che vivo in contraddizione, ma provo a spostare quelle posizioni del Pd che non funzionano, che non aiutano il Paese a venire fuori dalla spirale di stagnazione, di disoccupazione e di aumento del debito pubblico».
 

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Quel che mi chiedo. Ma non c'è conflitto di interessi fra un Presidente di Regione e l'attività romana della Serracchiani ? E' più a Roma che in Regione. Faccia una scelta o a Lei è tutto permesso ? ....e non dimentichiamoci che sino allo scorso anno era pure deputata europea.

Cividale del Friuli (Udine) - Manca il personale del 118 e l'ambulanza arriva quando ormai è troppo tardi.
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Un uomo ha perso la vita per un infarto, a soli 47 anni. A distanza di pochi giorni dalla tragedia della piccola Nicole, la neonata morta a Catania per l'assenza di posti letto nelle terapie intensive di ben quattro ospedali, un'altra vittima squarcia il velo sulla malasanità che dilaga da nord a sud. Questa volta accade in Friuli Venezia Giulia, dove il comparto è appannaggio della specialità regionale.
Un malore improvviso aveva colpito Erik Tuan poco dopo le 20 dello scorso 25 febbraio nella sua casa di San Pietro al Natisone, in provincia di Udine: immediato l'allarme della moglie al pronto soccorso. Da qui, 40 minuti di vuoto, fatali. Il tempo passa e l'ambulanza non arriva: è parcheggiata a motori spenti nel piazzale dell'ospedale più vicino, quello di Cividale. Non ci sono operatori che possano intervenire, perché quel giorno in molti sono a casa per malattia, e l'altro mezzo di soccorso in servizio è impegnato in un'altra urgenza. Quando finalmente si sentono le sirene in lontananza la situazione è compromessa e i tentativi di rianimazione si rivelano inutili.
La vicenda è un fulmine a ciel sereno in un momento in cui la giunta regionale guidata da Debora Serracchiani è alle prese con l'attuazione della riforma sanitaria.
 

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Prima portiamo a casa un po' di voti......poi penseremo al resto :lol::lol:

Riforma della scuola, tutto rinviato, Renzi: "Le assunzioni non slitteranno"
 

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Il presidente della Camera di commercio di Palermo, Roberto Helg, è stato arrestato con l’accusa di aver chiesto, in qualità di vice presidente della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo, una tangente di 100.000 euro per la concessione della proroga dell’affitto di un ristorante nello stesso scalo.

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"Proprio nella veste di rappresentante Gesap, l’Helg ha chiesto e ottenuto il pagamento di una somma di denaro di 100.000 euro ad un esercente del settore della ristorazione, affittuario di uno degli spazi commerciali dell’aeroporto, il quale si era rivolto a lui per ottenere la proroga triennale del contratto a condizioni favorevoli.

Roberto Helg ha approvato insieme alla giunta camerale il piano triennale di prevenzione della corruzione. La camera di commercio, infatti, "ai sensi del proprio Statuto promuove la cultura della legalità come condizione necessaria per la crescita economica, in particolare, nel campo della lotta al racket delle estorsioni e dell’usura". Helg è accusato di estorsione aggravata. Nella Camera di commercio esiste anche lo sportello legalità al fine "di avviare una propria concreta iniziativa nel settore della prevenzione all’usura e dei fenomeni estorsivi, in stretta collaborazione con la Prefettura di Palermo con la quale ha sottoscritto un Protocollo di Intesa per attuare una più stretta sinergia di intervento nella tutela degli imprenditori della provincia. Ciò - è scritto nel sito della Camera di Commercio - ha consentito di avviare la realizzazione di un’importante "rete di partenariato" con soggetti pubblici e privati di provata esperienza ed impegno su queste tematiche, che ci consente di fornire gratuitamente assistenza quotidiana agli imprenditori della provincia di Palermo, che versano in gravi condizioni economiche e quindi a rischio usura, o già vittime di fenomeni usurari o estorsivi".
 

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Prima l’aspirina, ora la tachipirina. L’allarme arriva sempre dall’Inghilterra: tempo fa uno studio condannava l’abuso dell’acido acetilsalicilico – responsabile della morte di centinaia di persone l’anno nel Regno Unito – e oggi una ricerca punta il dito contro il paracetamolo.
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Tanti i suoi effetti collaterali a lungo termine e troppi pochi gli avvertimenti sui possibili rischi del farmaco.
Cuore, intestino e reni – secondo le analisi condotte dagli scienziati – le vittime del’antidolorifico. Chi ne fa uso regolarmente da anni rischia seriamente di compromettere tali organi vitali. Non che il farmaco non sia sicuro, ma un (ab)uso reiterato nel tempo può provocare seri e fatali problemi cardiovascolari, gastrointestinali e renali, denunciano i ricercatori, dopo aver vagliato i dati di precedenti studi su circa 660mila pazienti. E i numeri sono preoccupanti: i “paracetamolo addicted” presentano il 63% in più di possibilità di morire, il 68% in più di avere un infarto o un ictus e il 50% in più di contrarre accusare emorragie o ulcere allo stomaco.
Autore dello studio – pubblicato, peraltro, sul British Medical Journal – è un team del Leeds Institute of Rheumatic and Musculoskeletal Medicine, coordinato dal professor Philip Conaghan, che spiega: “Crediamo che il rischio del paracetamolo sia più elevato di quanto sia invece percepito dalla comunità scientifica. Visti sia il largo utilizzo che la grande disponibilità come analgesico da banco, è auspicabile un’approfondita verifica dei suoi effetti”. Inoltre, gli esperti mettono in dubbio anche gli effettivi benefici dell’antidolorifico, tradizionalmente prescritto in terapie contro il dolore cronico lombare e da osteoartrite.
 

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Ma và....le pecore sono scappate ormai.

Dopo la comparsata in televisione nel salotto buono di Bruno Vespa, Beppe Grillo sceglie il Corriere della Sera per confessare i propri errori.
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Dalle oceaniche piazze riempite a suon di "vaffa" ai divieti tivù, il leader dei Cinque Stelle rinnega se stesso per fermare l'emorragia pentastellata e tentare la strada del dialogo grazie alla mediazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul diritto di cittadinanza e la riforma della Rai".
 

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‘La riapertura delle rateizzazioni rappresenta un’importante occasione per le imprese e per i cittadini più colpiti dalla crisi economica – dice l’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo – Grazie a questo provvedimento i contribuenti possono usufruire di nuove condizioni favorevoli per regolarizzare i pagamenti e allo stesso tempo viene agevolato il recupero degli importi dovuti allo Stato e ai vari enti pubblici creditori”.
Oggi circa la metà delle riscossioni di Equitalia avviene tramite il pagamento dilazionato.

Nei primi due mesi del 2015 sono pervenute in media circa 20 mila nuove richieste alla settimana, portando l’ammontare complessivo di rateazioni a 2 milioni 650 mila per un importo di circa 28,5 miliardi di euro (sul sito i dati per provincia).
 

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ROMA- “Sfasciare” Silvio Berlusconi non si può. Ma si può stangare. Tonino il molisano ha preferito chiudere la guerriciola con il fu-Cavaliere con un indennizzo piuttosto che con una sentenza. La cifra che il principe decaduto di Arcore ha mollato, con il beneplacito dell’avvocato Niccolò Ghedini, è top secret. La privacy vale anche per Tonino, l’uomo che aveva fatto della trasparenza la bandiera di una vita.
La battaglia politica è conclusa. Berlusconi è un ex, Di Pietro è più di un ex. Come fra vecchie signore, la guerra è continuata nei piccoli dispetti quotidiani. Berlusconi, quando era l’Unto del Signore, non si sarebbe fatto intimidire da una querela in più. Adesso anche lui comincia a non avere più voglia di combattere. Già ha in casa un vermicaio chiamato Forza Italia. La sua roccaforte presa d’assalto dal Matteo Salvini per un verso e da Matteo Renzi per un altro verso. E poi Raffaele Fitto, Brunetta, i dipendenti del partito licenziati, i pm di Milano, Bari, Napoli, le olgettine, la Ruby “messicana”… Alt! Il fido Ghedini tratta e chiude la partita di Viterbo. Il fu Cavaliere sta invecchiando, e vuole invecchiare senza altre complicazioni. Ne ha abbastanza, ma Di Pietro basta!
 

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