LE PERSONE NON FANNO i VIAGGI, SONO I VIAGGI CHE FANNO LE PERSONE. (3 lettori)

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Val

Torniamo alla LIRA
Nessuno prende provvedimenti...tutti tacciono....e noi paghiamo per le intercettazioni centinaia di milioni .....

Un nuovo tassello sulla famigerata inchiesta Why not è stato portato alla luce dal settimanale Panorama.
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E riguarda Luigi de Magistris. Infatti, nell’archivio di Gioacchino Genchi, il consulente tecnico dell'allora titolare dell'inchiesta a Catanzaro, c’erano "i tabulati dei direttori dei servizi segreti" e "utenze riconducibili alla Santa sede, al Vaticano".
Come scrive Panorama, "il fatto è emerso il 12 febbraio scorso, in un’udienza del processo che si sta svolgendo a Salerno sull’ipotesi che l’inchiesta "Why not", condotta tra 2006 e 2007 in Calabria da De Magistris, sia stata ostacolata. Quel giorno è stato interrogato in aula Alfredo Garbati, il pm calabrese che nel dicembre 2007, due mesi dopo l’avocazione decisa dal capo della Procura generale di Catanzaro, subentrò a De Magistris in "Why not". È stato Garbati a rivelare che nella banca dati c’erano anche "52 utenze telefoniche riferibili al Consiglio superiore della magistratura", tra cui quelle personali di alcuni suoi membri, più "14 utenze della segreteria generale della presidenza della Repubblica"".
Inoltre, Panorama elenca altri tabulati telefonici finiti nei controlli: dall’utenza del Procuratore nazionale antimafia a quelle di tredici parlamentari passando per quella del premier.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Condivido...sottoscrivo...anzi aggiungo .....andate a lavorare, ma veramente.

Un sacco di lamenti, non tutti però proprio uguali in decenza. Una cosa è il lamento del magazziniere o del giardiniere o dell’elettricista, insomma dello stipendiato a stipendio normale e da tempo senza stipendio. Altra è il lamento dello stipendiato ad almeno un milione l’anno. E’ senza stipendio anche questo, ha diritto anche lui. Però non sta morendo di fame.
E quindi sarebbe giunta l’ora che i calciatori tutti di tutte le squadre avessero un soprassalto minimo di dignità e decenza. Venti squadre di serie A hanno alla grossa un miliardo di monte stipendi, insomma i giocatori incassano tutti insieme un miliardo l’anno. Tirassero fuori lo 0,5% ciascuno del proprio stipendio. Non moriranno di fame, non andranno in miseria. Gli farà il solletico alla tasca tirar fuori tutti insieme cinque milioni. Bastano e avanzano al Parma per giocare fino a fine campionato e per pagare le bollette e lo stipendio alla gente a stipendio normale. Basta con la manfrina, hanno stufato. Non è consentito ai calciatori travestirsi da minatori di miniera dismessa bisognosi di cassa integrazione straordinaria.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Berlusconi intercettato: “Stasera ho due bambine, giornalista e brasiliana”

:lol::lol: ridicolo. Si perdono per così poco.
Ma chi di noi - con gli amici - non ha mai chiamato "bambina" una bella fighetta ? Dai, ma svegliamoci. Questi sonoi problemi del Paese ? :lol::lol::lol:

Ho trovato questo commento in rete. Non male .

"Diciamoci la verità, e lo dico da votante M5S, questa magistratura ha rotto il *****:
nel 92 era da 20 anni che si sapeva che DC.PCI, PSI commettevano reati… e si è salvato solo il PCI…nel 2011 si sapeva da 20 anni che Berlusconi e compari delinquevano come oggi si sa che da 20 anni gli ex PCI, DS,cooperative e affini delinquono.
Il punto è: a che gioco gioca la MAGISTRATURA?
Non è che, invece di intervenire prontamente, lasci cristianamente proliferare il Male per raccogliere il risultato?
Parliamoci chiaro soprattuto negli ultimi 5-10 anni magistratura, finanza, carabinieri, servizi HANNO TUTTI GLI STRUMENTI per indagare dentro di noi…e, a ben vedere, (anche se questo non assolve) solo l’ignorante (nel senso che non conosce), si può dichiarare nel bordello legislativo, ONESTO.
Francamente questo rilascio di (in fin dei conti) pettegolezzi sono solo strumentali e servono alla Massa Babbea per continuare ad alimentarsi nell’invidia… intanto i Grandi Potentati Ebrei Americani che tirano le fila di FED e BCE ci preparano giorno dopo giorno la schiavitù."
 

Val

Torniamo alla LIRA
Gli strozzini legalizzati persistono......

Ma ci sono già alcuni aspetti che fanno dubitare dell’effettivo risultato del Jobs Act, almeno sul fronte della sicurezza dei lavoratori e della realizzazione delle aspettative di vita dei nuovi assunti, gli unici che saranno sottoposti al regime delle tutele crescenti. Su Repubblica di oggi, infatti, Matteo Pucciarelli e Silvia Valenti si sono finti una coppia in cerca di mutuo per acquistare la prima casa.
Queste le caratteristiche dei due fidanzati a caccia di sostegno economico: lui 30 anni, geometra, contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti appena firmato, 1600 euro al mese e tredicesima; lei trentenne, grafica, un vecchio indeterminato a 1200 euro al mese e tredicesima.
La loro caccia tra gli sportelli bancari è giustificata da una casa localizzata alla semi periferia di Milano, dal valore di 200mila euro e 70mila euro di anticipo richiesti.
La loro sfilata avviene negli uffici dei maggiori gruppi creditizi del Paese. Primi, Bnl-Bnp Paribas non si scopre troppo: “Rientrate, ma serve un garante”. In casa Unicredit, il dato principale è quello della ragazza, che ha un vecchio contratto ma a stipendio più basso: quasi a voler affermare implicitamente che rimane quello più sicuro dei due. A Monte dei Paschi, si rinvia il tutto a 3 o 6 mesi.
Idem alle popolari, dove, da una parte, vengono richiesti da sei a 24 mesi di lavoro pregresso a tempo indeterminato per tranquillizzare i creditori. Dall’altra, poi c’è chi propone anche l’assicurazione contro l’eventuale perdita del lavoro, dal costo modico di 12mila euro. Unico caso quello di Deutsche Bank, che accoglie i due giovani con i propositi di chi riconosce che “è pur sempre un contratto a tempo indeterminato”.
Insomma, l’adeguamento del sistema del credito alle novità introdotte con il Jobs Act sembra lontano anni luce da quel cambiamento tanto sbandierato.
Se il mondo del credito non aggiornerà i propri registri alle novità del contratto a tutele crescenti, allora, il solco che divide già ora – in termini di sicurezza del lavoro – vecchi e nuovi assunti non potrà che allargarsi anche al fronte ben più grave dell’accesso al credito. Al momento, stante un probabile incremento dei posti di lavoro, le uniche garanzie sembrano assicurate ai datori di lavoro, mentre i lavoratori temono di doversi rassegnare a un precariato perenne, quantomeno agli occhi delle banche.
 

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