per quest'anno ce li presta la fed
han già mandato l'ordinativo in tipografia. ce li danno in dollari però. chissà se li accettano per buoni alla corte dei conti
Corte Conti avverte: l'Italia riduca il debito di 46 miliardi l'anno
di: WSI-TMNEWS+ASCA Pubblicato il 24 maggio 2011| Ora 10:51
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Corte dei Conti, la magistratura contabile in Italia.
Roma - L'Italia dovrà ridurre il debito pubblico di circa 46 miliardi ogni anno per raggiungere gli obiettivi indicati dall'Unione europea. Lo ha sottolineato la Corte dei conti presentando il rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica. L'istituto ha anche affermato che "gli effetti recessivi della crisi del 2008-2009 hanno causato una perdita permanente di prodotto valutabile di circa 160 miliardi nel 2013".
"La fine della recessione economica - secondo la magistratura contabile - non comporta il ritorno a una gestione ordinaria del bilancio pubblico, richiedendosi piuttosto sforzi anche maggiori di quelli finora accettati".
"Tanto più - ha spiegato la Corte dei conti - che va tenuto conto delle implicazioni dell'inasprimento dei vincoli europei e in particolare della nuova regola, assistita da apposita sanzione di tipo praticamente automatico, secondo la quale i paesi che registrano un rapporto tra debito pubblico e prodotto superiore al 60% dovranno ridurre lo scarto fra il dato effettivo e questo valore-soglia di un ventesimo all'anno (del 3% all'anno, pari oggi a circa 46 miliardi nel caso dell'Italia)".
Altro monito della Corte dei Conti: l'Italia è ai primi posti in Europa per l'evasione fiscale. "Per quanto riguarda le dimensioni - afferma la magistratura contabile - le stime richiamate convergono tutte nell'indicare come il fenomeno evasivo raggiunga in Italia un livello di punta nel panorama europeo, con l'eccezione della Grecia e della Spagna". "Va segnalato - spiega però la Corte dei conti - che gli indicatori utilizzati evidenziano un aumento di compliance a partire dal quarto trimestre del 2009, dopo un riacutizzarsi del fenomeno evasivo negli anni della crisi".