Dubai, il governo si tira fuori
e le Borse tornano a scendere
( strofinacci di mierda )
Operatori all'ingresso della Borsa di Dubai
MILANO - Il pesante indebitamento di Dubai World non sarà garantito dallo stato e le Borse arabe (tutte crollate), quelle europee (con i listini principali giù dell'1%) e la stessa Wall Street (che oscilla sulla parità) hanno vissuto una seduta nevrastenica.
L'emiro Abdulrahman al-Saleh ha ricordato che i creditori dovranno assumersi "la loro parte di responsabilità per la loro decisione di prestare soldi" dato che il governo "fin dalla fondazione aveva stabilito che la compagnia Dubai World non era garantita da Dubai". Intanto la banca centrale degli Emirati arabi uniti ha assicurato che fornirà liquidità extra al sistema bancario, anche se Saleh dubita che ce ne sarà bisogno.
E così, come era prevedibile, alla riapertura del mercato azionario dopo la richiesta di moratoria sui 59 miliardi di dollari debiti di Dubai World e il lungo weekend festivo, le Borse degli Emirati Arabi Uniti hanno vissuto un lunedì nero: il Dubai Financial Market è crollato del 7,3%, il Nasdaq Dubai del 10,2% e il listino principale di Abu Dhabi l'8,3%, con i titoli bancari tra i più penalizzati. Sabato fonti vicine al governo di Abu Dhabi avevano fatto sapere che i cugini di Dubai, quelli ricchi e col petrolio, avrebbero valutato caso per caso i debiti da risanare dei loro vicini in difficoltà.
Sui mercati valutari l'euro è tornato sopra 1,50 dollari mentre il petrolio a New York è scivolato nuovamente sotto quota 75 dollari al barile.
Nel Vecchio continente il listino peggiore è stato Milano, seguito a ruota da Parigi (meno 1,1%), mentre Londra e Francoforte hanno entrambe perso un punto percentuale. A Piazza Affari l'indice Ftse All Share ha chiuso in perdita dell'1,21% a 22.374 punti e il Ftse Mib in ribasso dell'1,25% a quota 21.928.
30/11/2009 - 20:15