IL MIO MIGLIORE AMICO E' COLUI CHE TIRA FUORI IL MEGLIO DI ME

Tutti bravi con il kulo degli altri.
Da molto tempo non vive più in Italia, ha preferito vivere a Parigi.
Ma visto che non vive più in Italia cosa ne può sapere dei problemi degli italiani??? Se ne stia in Francia!!!
Gli italiani, quelli veri, non hanno bisogno né di lui né di Montalbano!

Un'aggressione a testa bassa, infarcito di insulti senza precedenti.
Andrea Camilleri sceglie i microfoni di Radio Capital per attaccare, con violenza inaudita, il ministro dell'Interno.
 
Con molta molta molta franchezza.......lo castrerei. Proprio glielo taglierei via. Così non gli serve più.

È stato finalmente arrestato a Bologna il 35enne tunisino accusato di avere commesso violenza sessuale nei confronti di un'italiana di 36 anni.
La fuga dello straniero è terminata la scorsa notte, dopo mesi di ricerche.

Casalecchio di Reno (Bologna), 12 giugno 2019 - L’avrebbe costretta ad un rapporto sessuale sotto la minaccia di un cutter.
Minacciata perché «se non vieni con me ti sfregio con l’acido e faccio del male alla tua bambina».

E rapinata del portafoglio con dentro qualche decina di euro e alcuni effetti personali.
Accuse come macigni nei confronti di Jamal Nasibi, tunisino di 35 anni regolare in Italia,
una sfilza di precedenti per spaccio, furto, occupazione abusiva di terreni, arrestato l’altra notte
in via Corticella dai carabinieri della stazione Navile con i colleghi del V Reggimento dell’Emilia Romagna.
I quali hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Domenico Panza su richiesta del pm Augusto Borghini.

Nasibi era ricercato dalla notte del 13 aprile quando, stando alle accuse, picchiò e violentò la donna – 36 anni italiana –
nel parco Zanardi a Casalecchio. Ma quello sarebbe stato l’ultimo – e ben più grave – episodio che lo avrebbe visto protagonista.

I due si erano conosciuti una decina di anni fa («tra noi c’era un rapporto di semplice amicizia», ha raccontato la vittima)
poi di Nasibi, spesso nei guai e in passato già finito in manette, si erano perse le tracce.
Fino ad un anno e mezzo fa quando era ricomparso e aveva iniziato a mostrare particolare interesse nei confronti della donna.
Voleva una relazione, ma lei da tempo conviveva con un altro ragazzo dal quale aveva avuto una figlia.
Lo scorso inverno, però, Nasibi aveva assunto atteggiamenti «intimidatori», l’aveva seguita sia a Casalecchio, a casa, sia a Bologna, fin sotto il lavoro.
«Giungendo – scrive il gip – a minacciare che le avrebbe fatto del male gettandole dell’acido sul viso».
Minacce rivolte anche alla bambina, portata in Tunisia, il paese d’origine del padre, perché più sicura e per farla continuare la scuola.

L’1 aprile scorso, la donna aveva nuovamente incontrato Nasibi lungo la Porrettana.
Lei, impaurita, si era allontanata frettolosamente salendo su un bus diretto verso il centro.
Analoga situazione, ha raccontato ancora ai carabinieri del Navile, il 13 aprile, questa volta in piazza dell’Unità.
Lei ferma in attesa del mezzo pubblico, alle 11.30 del mattino, lui che si era avvicinato e l’aveva afferrata per un braccio: «Ora vieni con me».
Solo le sue urla disperate avevano attirato l’attenzione dei presenti e avevano messo in fuga il tunisino.
Quello, però, è stato il presagio dell’orrore materializzatosi poco dopo.

L’aggancio avviene in via Caravaggio: la 36enne scende dall’autobus, il suo aguzzino dietro.
«Adesso vieni con me», è la minaccia che arriva con un cutter puntato addosso.
E dopo averla colpita con alcuni schiaffi, con la lama sempre conficcata sul collo, avviene lo stupro.
Un fatto che il tunisino però nega. Per il gip, Nasibi «ha dato prova di un’assoluta carenza di autocontrollo dei più elementari freni inibitori»,
sottolineando anche che «le pregresse esperienze giudiziarie, non hanno evidentemente sortito alcun effetto deterrente».
Sulla sua testa pesava un ordine di cattura. L’altra notte era in via Corticella, fuori da un bar, sereno.
Non aveva fatto i conti con i carabinieri che dopo averlo riconosciuto, lo hanno catturato.

Venerdì l’interrogatorio di garanzia, sarà difeso dall’avvocato Matteo Sanzani.
 
Il battibecco tra i due nel salotto televisivo di Myrta Merlino.

In studio si parlava del rapporto odio-amore tra l'Italia e l'Ue e il conduttore di La7
ha dichiarato che l'atteggiamento del governo Conte nei confronti di Bruxelles è troppo spavaldo,
rimproverando all'esecutivo di scherzare col fuoco, in riferimento soprattutto alla linea dura adottata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini.

Il critico d'arte, appena prende la parola, prima rimprovera la Merlino per avergli dato la parola solo dopo un'ora di trasmissione,
poi va all'attacco di Formigli, che si era detto europeo, ancor prima che italiano.

"Ho sentito delle cose estremamente contraddittorie. In primis, io sono italiano e non sono affatto europeo",
precisa subito Sgarbi, che poi prosegue ironico: "Noi siamo barbari? E invece l'Europa è civile…".

Dunque, quando l'interlocutore gli dice che si sta prodigando in una difesa delle politiche adottate dal leader della Lega, il saggista gli risponde così:

"Dalla sicurezza alla materie economiche, passando per la legittima difesa…sono costretto a difendere Salvini".

E qui l'affondo alle toghe: "La magistratura è il vero cancro di questo Paese".
 
Eccoli qui i signori giudici buonisti.........

Rapinata da uno straniero durante una passeggiata, una donna di Bastia (Padova)
riesce a rintracciarlo grazie all'aiuto di un conoscente e del marito ma viene minacciata con un coltello ed un mattone.

La vittima, una donna di 57 anni, ha deciso di fare una camminata per i colli imboccando la strada sterrata di via Monte Cereo.
Erano all'incirca le 16:30 del pomeriggio quando la vittima, che in quel momento si trovava al telefono con un'amica,
viene intercettata da un giovane extracomunitario in bicicletta.
Vedendo nella donna sola una preda perfetta, lo straniero, in sella ad una bici rubata, si è avvicinato a lei e l'ha aggredita.
Dopo averla spinta a terra, le ha strappato il telefono cellulare di mano, prima di fuggire.

La 57enne si è rimessa subito in piedi e, mentre si riavvicinava verso il paese, ha chiesto aiuto ad un conoscente che percorreva la stessa via in auto.
Dopo avergli raccontato quanto le era appena accaduto, l'uomo l'ha fatta salire a bordo ed ha iniziato le ricerche del responsabile.

L'amica che si trovava al telefono con la vittima, dopo aver intuito la situazione,
ha contattato immediatamente il marito di quest'ultima.
Dopo aver preso l'auto, quindi, l'uomo si è messo alla ricerca della moglie.


I tre sono riusciti ad individuare il responsabile poco fuori dal paese, ma l'extracomunitario,
per nulla intenzionato a cedere il bottino e ad arrendersi, ha impugnato un coltello che aveva con sè.
Successivamente, dopo averlo fatto cadere a terra, ha afferrato un grosso mattone con cui ha tenuto sotto scacco i suoi inseguitori, minacciando di colpirli.
Questo gli ha permesso di proseguire con la sua fuga, interrotta tuttavia dai carabinieri di Bastia, allertati dalla 57enne.

Hassan Jallow, richiedente asilo gambiano pluripregiudicato, è stato quindi tratto in arresto.

Per lui l'accusa di porto d'armi ingiustificato, minacce aggravate e rapina, oltre a quella di ricettazione.
Come anticipato in precedenza, infatti, l'uomo si trovava in sella ad una bici, rubata poco prima del furto del cellulare, del valore di oltre 1000 euro.

Dopo il giudizio direttissimo, l'africano ha ricevuto l'obbligo di firma in caserma per 3 volte alla settimana. T
 
Oh poverino.
Tre mesi di cassa integrazione ordinaria.
Dal 3 giugno al 1° settembre 2019. Anche la Arti Grafiche Boccia, l’azienda del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia,
è costretta a far ricorso agli ammortizzatori sociali. L’accordo, firmato alla metà di maggio con le sezioni territoriali
di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom, Cisal e Ugl Grafici, prevede che la “cigo” riguardi un picco massimo di 50
sui 180 dipendenti per far fronte al “calo di commesse che rende necessario ridurre temporaneamente l’attività lavorativa”.

Fondata nel 1961 a Salerno da Orazio Boccia, nominato cavaliere del lavoro da Giorgio Napolitano,
e oggi guidata dal figlio Vincenzo, dal 31 marzo 2016 presidente dell’associazione degli industriali.
 
Un momento di difficoltà che ha visto la Arti Grafiche Boccia chiudere il 2017 “con una perdita di 3 milioni” su un fatturato da 42,4 milioni,
proseguono le fonti sindacali: il 2016 si era chiuso con un profitto netto di poco meno di 18mila euro, inferiore ai 27mila del 2015,
a fronte di ricavi netti che da un anno all’altro erano passati da 39,7 a 38 milioni.

Dicembre 2017. Pochi mesi dopo, da via Tiberio Claudio Felice partiva la prima richiesta di cassa integrazione
(che può essere concessa per un massimo di 52 settimane in 2 anni) e l’azienda otteneva un pacchetto di 3 mesi utilizzato tra il marzo e il giugno 2018.

Ora la cig serve di nuovo. Le imprese italiane se non producono mandano i lavoratori in cassa integrazione,
se guadagnano poco vogliono finanziamenti, se guadagnano tanto vogliono la flax tax.

E tu se vuoi chiamale imprese...Questo signore ha l'azienda in perdita ma sputa sentenze sul governo un giorno si e l'altro pure.

Le nostre aziende soffrono per mancanza di imprenditori di spessore non per colpa dei governi.
 
E' lungimirante, da parte di Confindustria, nominare Presidente uno che ha 180 persone occupate in un settore praticamente morto.
 
Da lunedì 17 giugno la testata di SportMediaset sarà inglobata in NewsMediaset.

È questa la decisione aziendale che va a colpire la redazione della testata storica sportiva del Biscione, rinnovata appena nove mesi fa.
La decisione arriva dopo che, nei giorni scorsi, era stato chiuso il telegiornale sportivo serale, che andava in onda alle 19 su Italia 1,
e lo studio televisivo aveva subito dei tagli. La decisione sarebbe stata presa per procedere a una razionalizzazione del personale
finalizzata a garantire un’ottimizzazione delle risorse.

Sotto NewsMediaset entreranno, oltre a SportMediaset, anche Studio Aperto, Tg4 e TgCom.
I direttori delle quattro testate saranno condirettori dell’agenzia diretta da Andrea Pucci
 
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