NELLA VITA Ci SONO COSE CHE TI CERCHI E ALTRE CHE TI VENGONO A CERCARE.

Grazie ....10 100 1000 grazie all'Europa.

Milano, 10 luglio 2014 - È un dossier corposo quello che Coldiretti Lombardia presenterà oggi al prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca e ai suoi colleghi: nero su bianco, sono indicati tutti i problemi che hanno messo ko la filiera del riso in Italia, primo produttore in Europa con i suoi 14 milioni di quintali di chicchi ogni anno.
Il nemico numero uno è l’importazione europea che i coltivatori bollano come «selvaggia».

Tonnellate su tonnellate di riso, coltivato in Cambogia o Myanmar «con prodotti fitosanitari che da noi sono vietati, come è emerso dai controlli», attacca il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini, varcano ogni anno i confini del Vecchio Continente senza dazi, a prezzi risicati che hanno mandato sul lastrico non poche aziende italiane.
 
Solo la Lombardia, dove si coltiva a riso il 40% dei 216mila ettari di produzione nazionale, ha perso nel 2013 11mila ettari, il 12% del totale, e senza che il 2014 prometta un’inversione di rotta.
Sotto assedio ci sono le diecimila famiglie che lavorano nella filiera del riso lungo tutto lo Stivale, sotto attacco i gioiellini del made in Italy, come la Lomellina (58mila ettari coltivati, -7,7% in un anno) e Pavia (15.812 ettari, -17,3%), tra le principali terre di risaie in Europa.
 
I Governi italiani non hanno mai brillato per la cura con la quale seguono l’agricoltura, pur essendo questo un settore altamente strategico. Lo hanno caricato di tasse e di normative esacerbanti, alle quali si aggiungono quelle dell’Unione Europea.
Non eseguono i corretti e richiesti controlli di qualità sulle merci importate e prodotti a costi significativamente minori perché meno tassati e regolamentati.
È un problema strutturale, determinato da una mentalità che sembrerebbe vedere negli agricoltori quasi dei nemici da sopprimere con tasse, leggi, regolamenti ed importazioni deregolamentate.


Attenzione, però: la burocrazia non è commestibile.
 
Le Banche ? ............meglio starne alla larga. :D

Genova, 9 lug. – Concessero un fido da un milione e mezzo di euro alla societa’ di costruzioni genovese “Pesce Pietro Spa”, gia’ in stato di decozione.
Pilotarono il fido affinche’ parte del denaro andasse ad una societa’ creditrice della “Pesce Pietro” affinche’ quest’ultima rientrasse a sua volta con lo scoperto che aveva con la Banca Carige.
Per questo due funzionarie del centro fiduciario dell’istituto di credito genovese sono state indagate dal pm Francesco Pinto per bancarotta preferenziale in concorso.
Nell’ambito della stessa inchiesta per bancarotta fraudolenta, sono indagati lo stesso Pietro Pesce, l’avvocato d’affari Sergio Bianchi e l’amministratore della “Pesce Pietro”, Vincenzo Tedone. Bianchi e Tedone sono stati interdetti per ordine del gip di Genova da ruoli dirigenziali in societa’ pubbliche e private.

L’ufficio di Galleria Mazzini di Bianchi e’ stato nuovamente perquisito.
Sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza i computer dell’avvocato, a cui erano gia’ stati sequestrati 560mila euro, la somma che la societa’ immobiliare “Capo di Santa Croce”, riconducibile a Bianchi e intestata a suo figlio Matteo, doveva alla “Pesce Pietro” gia’ in fase di fallimento.
 
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Avanti così che c'è la ripresa.......sissì, la ripresa.......

(ASCA) - Roma, 10 lug 2014 - ''In Italia, oltre una impresa su quattro e' divenuta deteriorata. Le sofferenze lorde'',nel periodo agosto 2008-luglio 2012, ''sono passate da 43 a 166 miliardi. Il complesso di crediti deteriorati ha superato i 290 miliardi dagli 86,5 miliardi di fine 2008'', cosi' il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nel suo intervento alla 54* assemblea dell'Abi. men/sam/alf
 
Avanti così che c'è la ripresa.......sissì, la ripresa.......

(ASCA) - Roma, 10 lug 2014 - ''In Italia, oltre una impresa su quattro e' divenuta deteriorata. Le sofferenze lorde'',nel periodo agosto 2008-luglio 2012, ''sono passate da 43 a 166 miliardi. Il complesso di crediti deteriorati ha superato i 290 miliardi dagli 86,5 miliardi di fine 2008'', cosi' il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, nel suo intervento alla 54* assemblea dell'Abi. men/sam/alf

sono 2 anni che dico che va tutto pene, ma tu non mi credi sei talmente preso a difendere il miglior statista degli ultimi 150 anni che hai perso il lume della ragione:D:D

giorno a tutti gli uomini sessuali del 3d una buona notizia per voi
Pillola preventiva ai gay per contenere l'Hiv
Italiasalute.it  - ‎1 ora fa‎
Il tasso di infezione da Hiv è 19 volte più alto fra gli omosessuali rispetto alla media. Per questo motivo, gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità hanno inserito l'assunzione di farmaci antiretrovirali come forma di prevenzione per questa categoria ...
 
A SIL vatti a fa' na mozzarella in carrozza :D

Questo interessante articolo sta scendendo nella pagina di IO, ma sarebbe da stampare.....

Soltanto in primavera era stata approvata in Europa la nuova politica di gestione dei salvataggi bancari, volta ad evitare che le perdite degli istituti ricadano in prima battuta sull’intera collettività, ossia sullo stato e, quindi, sul contribuente. Pertanto, si è deciso di seguire quello che potremmo definire il “modello Cipro”, ossia una forma raffinata delle misure imposte all’isola all’inizio del 2012, quando le banche furono salvate, facendo gravare sui loro correntisti e obbligazionisti le perdite.
Il ragionamento è il seguente: se una banca fallisce, la salveranno i suoi azionisti, obbligazionisti e risparmiatori, i quali, quindi, avranno maggiore cura nello scegliere l’istituto a cui affidare i propri risparmi o in cui investire.
Seguendo lo schema europeo (cosiddetto “bail-in”), si ha che una banca dovrà prima cercare di fare leva sulle risorse private (aumento di capitale, ristrutturazione dei bond emessi, attingendo ai conti correnti e depositi sopra i 100 mila euro, etc.) per almeno l’8% delle sue passività e solo se ciò dovesse risultare insufficiente potrà chiedere aiuto allo stato. Se anche questo intervento risultasse insufficiente o impossibile, allora potrà adire il fondo apposito costituito a livello europeo, dopo l’ok del Consiglio europeo, ossia dei capi di stato e di governo della UE.

APPROFONDISCI - Banche italiane tra le più vulnerabili. UE: basta ai salvataggi pubblici

Ma il primo passaggio resta, appunto, il ricorso ai capitali privati, ossia caricando le perdite su azionisti, obbligazionisti e correntisti. Qualcuno lo definì per Cipro un “prelievo forzoso”, ma avrebbe una natura diversa. Si chiamerebbe prelievo forzoso, se fosse lo stato a mettere le mani sui conti correnti e i depositi, come avvenne nel 1992 in Italia con il governo Amato (tassa dello 0,6%). In questo caso, invece, si tratterebbe di un coinvolgimento dei privati o “stakeholders” nelle perdite della propria banca.
L’accordo dovrebbe entrare in vigore dal 2015-2016, per cui non sono ancora effettive le nuove regole. Ma il caso Cipro è lì a ricordarci che tutto è possibile e lo stato di collasso finanziario in cui versano i paesi del Sud Europa (e non solo loro) obbligherebbe i governi a negare ulteriori salvataggi pubblici, i quali rischierebbero anche di provocare rivolte popolari incontrollabili. Da qui, la consapevolezza che i nostri soldi in banca non saranno in futuro così sicuri come abbiamo pensato fino ad oggi. E da qualche giorno scopriamo che quel futuro è molto più vicino di quanto avessimo previsto.
 
A SIL vatti a fa' na mozzarella in carrozza :D



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questa mozzarella:D:D

CESARO o Giggino 'a purpetta (la polpetta): “Berlusconi ci ...
ilmalpaese.wordpress.com/.../cesaro-giggino-a-purpetta-berlusconi-ci-ha-...
27/mar/2011 - Presidente della Provincia di Napoli.....forse intendeva Diktat? ... di Napoli, ex dipendente Asl, fornitore ufficiale di mozzarelle di bufala (spedite .... invece, Arcibaldo Miller, oggi capo degli ispettori del ministero della Giustizia, ...
 

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