Nel 2017, per godere dei tassi di interesse estremamente bassi,
l’Austria emise un titolo a 100 anni, scadente nel 2117, che aveva un rendimento fisso del 2,1%-
In quel momento si trattava di interessi molto alti,
e , con i tassi negativi della BCE permanenti e un’inflazione quasi a zero,
il valore del titolo è volato alle stelle.
Ricordiamo che perfino i titoli decennali italiani rendevano meno del 2%,
i Bund addirittura giungevano nel 2019 ad avere un rendimento negativo.
Il centennale, nonostante le sua caratteristiche particolari, ebbe un boom del proprio valore.
Però le cose cambiano, e così sono cambiati i rendimenti sul mercato.
Cosa è successo al famoso titolo centennale Austriaco?
Lo vediamo nel seguente grafico:
Il valore di partenza 100 a 100 è tornato,
dopo però aver toccato un massimo nel 2021,
neanche molto tempo fa, un valore monstre di 225!!!
Praticamente in un anno si è più che dimezzato il prezzo.
Nel 2021, per un periodo, il BTP rese meno dello 0,5%.
Nello stesso periodo eravamo nel pieno dei tassi negativi e del PEPP,
il QE europeo nato per controbattere la crisi COVID.
L’inflazione era minima.
Ora l’inflazione nell’area euro è del 7,5%,
il PEPP è finito,
anche gli altri programmi di espsansione si chiuderanno presto,
mentre gli interessi probabilmente aumenteranno a luglio anche nell’Euro zona.
A questo punto, in meno di un anno, sembra cambiato tutto
e ciò che si era gonfiato con QE e tassi negativi
si sta sgonfiando rapidissimamente.
Peccato che fra quello che sta uscendo dal boom
ci siano anche molti nostri investimenti e molti fondi pensioni…