VOLEVO DIRE A TIZIANO FERRO CHE SPESSO NON ME LO SO SPIEGARE NEMMENO IO

Ahahahahahah


Il Covid tutto inghiotte, anche la libertà, anche i diritti più elementare.
Al punto che, qualche volta, diventa difficile distinguere una democrazia liberale dal regime dei talebani.


Da questo punto di vista, la storia di Charlotte Bellis,
giornalista neozelandese in forze ad Al Jazeera, ha dell’incredibile.

La donna, che si trovava al quartier generale dell’emittente in Qatar, ha scoperto di essere incinta.

Tuttavia, nel Paese, essere in dolce attesa senza essersi prima sposate è considerato addirittura un reato.

La reporter e il suo compagno, quindi, avrebbero dovuto fare la cosa più ovvia: rientrare nella loro nazione d’origine.


Manco per idea: le norme antivirus, con lo strascico di restrizioni ai movimenti dei viaggiatori, lo impedivano.


La coppia ha allora fatto un altro tentativo in Belgio,
ma essendo privi di un permesso di lungo soggiorno, i due si sono ritrovati di nuovo nei guai.


Sapete come hanno risolto?

Bellis ha dovuto riprendere in mano la sua rubrica afgana
e sfruttare i contatti che aveva maturato con le locali autorità.

Insomma, ha dovuto chiedere ospitalità ai talebani.


I quali, con ogni probabilità consapevoli dell’occasione di guadagnare, senza la minima fatica,
un clamoroso spottone mondiale, l’hanno accolta a braccia aperte.

Persino rassicurandola: “Qui andrà tutto bene” .


Che lo dicessimo noi italiani ai tempi della prima ondata di Covid,
durante il regno del caudillo Giuseppe Conte, è un altro paio di maniche…


Ecco a cosa si è ridotto l’Occidente:

paralizzato dal virus,

da limitazioni demenziali che peraltro, com’è ormai ampiamente dimostrato, non servono a impedirne la diffusione,

umiliato persino dai talebani.
 
Tra i tanti rinvii imposti dal Covid, in queste settimane,
c’è stato anche quello del processo contro Kelly Duda.

L’imputazione?

Oltraggio a un magistrato in udienza.


Si tratta di un noto giornalista americano e di un meno noto reato, rubricato all’articolo 343 del codice penale.
Il fatto che sia poco “praticato” (forse) non lo rende meno odioso.


Duda, 54 anni, è considerato il massimo conoscitore dei contorni e dei retroscena
del grande scandalo del sangue infetto che negli anni 80-90, in Italia
(caso Poggiolini, per intenderci, peraltro concluso con tutte assoluzioni)
e in numerosi altri Paesi fu utilizzato per le trasfusioni causando gravi malattie in migliaia di pazienti.

Il 4 dicembre 2017 è stato sentito come testimone su richiesta delle parti civili.

Duda si è recato a Napoli per essere ascoltato.

A quel punto però, sostiene l’interessato, l’accusa non era più interessata alla sua testimonianza
e il procuratore Lucio Giugliano avrebbe considerato irrilevante la sua testimonianza,
che puntava a sottolineare un legame tra il sangue infetto proveniente dall’Arkansas e gli imputati del “caso” italiano.


Sorpreso dall’atteggiamento della Procura,
che prima della fine del processo avrebbe chiesto l’assoluzione degli imputati
,
al termine dell’udienza Duda si è trovato a salutare il procuratore Giugliano commentando:

«In my country, what you did today as a prosecutor would be disgraceful».

Tradotto:

«Nel mio Paese, quello che lei ha fatto oggi sarebbe una vergogna».


A quel punto, il magistrato ha detto a Duda che aveva appena commesso un reato.

Il pm reagì chiamando la polizia giudiziaria che fermò il giornalista e si fece consegnare il suo passaporto.

Il magistrato chiese di trattenere Kelly Duda per il suo comportamento,
ma le accuse non furono ritenute tali da giustificare tale misura di restrizione della libertà.


Duda tornò negli Stati Uniti, ma la denuncia del magistrato ha portato, nel 2019, al rinvio a giudizio del giornalista Usa.


Non so chi abbia torto o ragione
– cioè se le accuse del processo Marcucci-Poggiolini fossero fondate e fossero state “provate” dalla testimonianza di Duda –
ma mi sembra indegno di un Paese civile e democratico
la super-protezione che l’ordinamento assicura a un magistrato
.


La frase oggetto dell’accusa – peraltro nemmeno resa pubblica dal giornalista –
diventa “ingiuriosa” perché a riceverla è stato un magistrato.

Se al suo posto ci fosse stato qualunque altro soggetto pubblico la cosa sarebbe finita lì,
al massimo con un reciproco risentimento, più o meno giustificato.

La ratio della legge (datata 1938) sta nella volontà di proteggere il prestigio degli organi
e dei soggetti investiti di funzioni pubbliche. Ma non tutti, solo i magistrati.


Un reato che fa rammentare quello del vilipendio al Presidente della Repubblica,
che nel codice penale (articolo 278) ha preso il posto del vilipendio al Re,
come se l’inquilino del Quirinale fosse sostanzialmente lo stesso come “rappresentante” del popolo,
sia che si tratti di Monarchia, sia che si tratti di Repubblica.

Qualcosa dovrebbe esserci di diverso, tra le due forme istituzionali.

Qualcosa di diverso per i cittadini
che non dovrebbero più essere giudicati per “lesa maestà”,
che si tratti di maestà di un re, di un presidente o di un magistrato.


Sarà sempre troppo tardi il giorno in cui si dovesse provvedere alla cancellazione di simili reati, peraltro “utilizzati” anche in questi anni.

Ricordiamo il processo subito da Francesco Storace (con assoluzione provvidenziale e sacrosanta)
per una causa di vilipendio contro il presidente Napolitano.

O la condanna subita in via definitiva dal senatore Bossi, sempre per vilipendio contro Napolitano.

Bossi fu graziato da Mattarella.

Ma sarebbe stato anche più importante se Mattarella si fosse intestato l’iniziativa di cancellare il reato.


Ed invece un noto militante dell’estrema destra, il docente universitario Marco Gervasoni,
è inquisito per questo reato consumato contro Mattarella.

E una parlamentare grillina ha rischiato la stessa sorte.
 
La Cina è uno dei mercati mondiali evoluti con il maggior numero di auto elettriche e ibride immatricolate,
come percentuale del totale, e per questo è un caso di studio ottimale per capire come si comporti questo mercato nel caso dell’usato.

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In effetti, un nuovo sondaggio di Geek NEV mostra che le nuove auto
vendute per 100.000 yuan (14 mila euro) o meno
in Cina mantengono in media il 67,8% del loro valore dopo il primo anno,
mentre le auto che funzionano con il vecchio motore a combustione interna
mantengono il 74,3% di il loro valore dopo tre anni sulla strada
“.

Quindi le auto elettriche perdono valore molto più rapidamente di quelle con motore termico.

Un fattore di cui gli acquirenti dovranno tenere conto.

I veicoli elettrici hanno difficoltà a mantenere il loro valore a causa dell’imprevedibile deterioramento delle loro batterie
e del modo in cui i sussidi cinesi per i veicoli elettrici hanno portato a prezzi più elevati
veicoli che, normalmente, non avrebbero mai raggiunto quel valore.

Caixin osserva che “non esistono dati facilmente accessibili o standard comunemente accettati per valutare la qualità delle batterie usate”.

Inoltre, le batterie si sono evolute più velocemente di quanto le case automobilistiche possano tenere il passo.

Il rapporto afferma che “l’autonomia media che un veicolo elettrico può percorrere con una singola carica
è aumentata da 212 chilometri (131,7 miglia) nel 2017 a 391 chilometri nel 2020”.

I sussidi iniziati nel 2010 e che saranno gradualmente eliminati nel prossimo anno
offrivano fino a 70.000 (circa 10 mila euro) yuan alle case automobilistiche.

Quei numeri sono passati a “100.000 yuan per un’auto che potrebbe viaggiare da 150 chilometri a 250 chilometri con una singola carica
e 120.000 yuan per un’auto con un’autonomia di oltre 250 chilometri”.

Questo ha spinto a un miglioramento delle prestazioni delle auto nuove, quindi a una svalutazione di quelle usate.

Wuling Mini EV e Tesla Model 3, i due veicoli elettrici più venduti sul mercato cinese dal 2020,
sono riusciti a mantenere il prezzo dell’usato dopo un anno allo stesso livello dei veicoli convenzionali,
secondo i dati diffusi dalla CADA a novembre.

Quindi nell’acquistare un veicolo elettrico dovete valutare anche il fatto
che la sua obsolescenza può essere molto più rapida rispetto a quella di un veicolo a combustione interna,
la cui tecnologia si evolve molto più lentamente.


Per cui potreste trovarvi con in mano un veicolo costoso nuovo, ma di poco valore da usato
 
Avete una minima idea di quanto aumenteranno i costi delle batterie ?

Avete una minima idea del tipo e della quantità di materiale che bisogna "cavare" per costruire una batteria ?

Avete una minima idea dei costi di smaltimento delle batterie, che saranno obsolete in pochi anni ?

Ma di questi problemi di inquinamento, se ne fregano tutti.


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L’Europa ha cercato di allontanarsi dal carbone e dal petrolio,
il continente è diventato sempre più dipendente dal gas naturale,
visto come un trampolino di lancio accessibile ed a basse emissioni sulla via della decarbonizzazione.

Questa dipendenza dal gas naturale liquefatto ha aumentato la dipendenza dell’Unione europea dalla Russia ricca di gas.

Putin ha sfruttato questa stretta geopolitica mantenendo strette le forniture di gas all’Europa
per portare avanti i propri obiettivi politici nel continente,
inclusa la spinta per ottenere il via libera al gasdotto Nord Stream 2,
consentendo alla Russia di pompare LNG direttamente in Germania aggirando l’Ucraina .


Chiaramente, questo singhiozzo nell’industria energetica globale
è anche parte integrante di quella che sarà inevitabilmente una strada accidentata verso la decarbonizzazione globale.

“Come con ogni altra rottura nell’economia globale,
[la crisi energetica] suggerisce che il mondo potrebbe entrare in un nuovo regime”,
ha recentemente riportato l’Atlantic.


“Dopo 12 anni di ripresa dalla crisi e disavanzi pubblici troppo piccoli,
un decennio in cui la depressione della domanda era il problema più grande del mondo,
stiamo improvvisamente irrompendo in un mondo di scarse forniture”.


Svezzare l’economia globale dai combustibili fossili rappresenta un grosso problema,
la cui soluzione sarà nella migliore delle ipotesi complicata.

I combustibili fossili hanno offerto al mondo un grande grado di sicurezza energetica,
che la transizione verso l’energia verde complicherà
prima che il mondo sia in grado di stabilizzarsi e adattarsi a una “nuova normalità”.

L’alternativa, ovviamente, è vista da molti come peggiore.

Continuare a bruciare combustibili fossili a qualcosa di vicino ai livelli storici non è un’opzione.

L’urgenza di decarbonizzare
inevitabilmente causeranno dei dossi sulla strada
e questa crisi energetica globale è probabilmente solo l’inizio.


L’accumulo di energia è uno dei modi più essenziali e infallibili senza compromettere seriamente la sicurezza e l’indipendenza energetica.

Le fonti di energia rinnovabile a emissioni zero come il solare e l’eolico
sono ottime per generare energia pulita, ma sono intermittenti.

A differenza del carbone, del petrolio e del gas naturale,
che possono essere bruciati al momento giusto per soddisfare la domanda,
il sole e il vento possono essere generati solo quando soffia il vento e il sole splende.

L’accumulo di energia consente a questa energia di essere tenuta in riserva fino a quando non è necessaria,
reimmettendola nella rete quando necessario.

Nonostante la natura essenziale di questo servizio, il settore dell’accumulo di energia è ancora agli inizi.

Ma si prevede che crescerà a un ritmo vertiginoso nei prossimi anni.

“Entro i prossimi cinque anni, l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA)
prevede che la capacità di accumulo di energia globale si espanda del 56% per raggiungere oltre 270 GW entro il 2026,
spinta dalla crescente necessità di creare sistemi elettrici flessibili che si basano maggiormente su fonti rinnovabili,
Il Guardian ha riferito all’inizio di questo mese.
 
Una pensata sensata - ogni tot - la partorisce anche lui.



“A inizio primavera” il Green pass “va tolto”.

Lo afferma Matteo Bassetti, in un’intervista ad Adnkronos.

“La gente è stufa. Non si può andare avanti così”.

Ha lanciato poi un avvertimento al mondo della politica, spiegando che

"quando un cittadino è stufo, quando hai a che fare con una malattia infettiva,
è il pericolo maggiore in cui puoi imbatterti, perché non segue più alcuna regola”.



“Agli italiani andrebbe eretto un monumento.
Il 90% si è vaccinato, e la percentuale continua a crescere.
Hanno e abbiamo rispettato tutte le regole,
ma nonostante questo resistono restrizioni insensate“.

Riferendosi anche “al limite di 5000 spettatori negli stadi, che poi non si capisce perché siano 5 mila sia a San Siro,
che ne può contenere 80 mila, sia a La Spezia che ha 11 mila posti”.

Tra poco pare che si torni al 50%, e non ha comunque senso
dato che nei cinema e nei teatri, quindi al chiuso, viene accettata la capienza totale.

Limitare gli ingressi, con così tanti vaccinati, le mascherine e la sanificazione degli ambienti
oltre che sbagliato è anacronistico”.


Della “ mascherina all'aperto non se ne può più, buttiamola!
La Francia la abolisce martedì.
Nel Regno Unito l’hanno vista appena.
L’hanno abbandonata anche in gran parte della Spagna.
Non vedo perché l’Italia debba proseguire.
Se nelle prossime 2 o 3 settimane i dati del contagio e dei ricoveri continueranno a scendere
sarà il momento di abbandonare le limitazioni, almeno quelle più cervellotiche”.


“Molte leggi sono fatte esclusivamente per tutelare chi le scrive, e non i cittadini.
Magari non le capiscono nemmeno gli stessi legulei. Stiamo arrivando all’isteria”



Per quanto riguarda i tamponi.
In particolare a scuola.

“Bisogna smettere di fare il tampone a chi non sta male.
È questo il vizio di forma, perché dal momento che scopri che uno è positivo non è che lo puoi mandare a scuola”.

Dobbiamo capire che i tamponi vanno fatti solo a chi ha sintomi e a chi deve uscire dalla quarantena”.

Anche perché

“non stiamo facendo i tamponi per effettuare il tracciamento,
che comunque è impossibile a questo ritmo.
Li stiamo facendo a uso esclusivamente individuale:
ho dati che dimostrano che c’è chi ne fa due nello stesso giorno, mattina e pomeriggio.
L’altro giorno a Milano, a una persona che era in isolamento perché positiva,
hanno mandato a casa i sacchetti per lo smaltimento speciale dei rifiuti. È assurdo”.


È chiaro che il virus circola e lo farà ancora per parecchio tempo,
così come purtroppo continueranno a esserci dei morti”,
sottolineando però che in un Paese con 60 milioni di abitanti
non è possibile considerare “un’emergenza assoluta avere 1.500 persone in terapia intensiva”.



Riguardano la nuova variante Omicron2
“è la fotocopia di Omicron 1, un po’ più contagiosa”,
ma con lo stesso impatto su chi contrae il viurs.

In Danimarca, dove è diventata prevalente,
“c’è stata una riduzione di ricoveri a fronte di un aumento del 50% dei contagi”.


Un altro dato importante è emerso da uno studio inglese,
che spiega che tre dosi del vaccino sarebbero ancora più efficaci contro Omicron 2.

Per questo “serve il coraggio, come comunità scientifica, di convincere la politica,
ed in particolare il ministero della Salute,
che questo virus grazie ai vaccini ed all’immunità naturale
nella stragrande maggioranza dei casi non si evolve più in forma grave
.
Se arriverà il Sars-Cov-3, faccio un esempio, non va tamponato di nuovo il mondo intero”.
 
Complesso da seguire e capire, ma interessante.


I sistemi orbitali sono spesso auto-organizzati e/o caratterizzati da relazioni armoniche.

Ispirandoci alla teoria musicale, riscriviamo le equazioni di Geddes e King-Hele (QJRAS, 24, 10–13, 1983)
per simmetrie speculari tra le distanze dei pianeti del Sistema Solare in una forma elegante e compatta
utilizzando i 2/3 potenza dei rapporti delle lunghezze del semiasse maggiore di due pianeti vicini
(otto coppie, compresa la cintura degli asteroidi).

Questa metrica suggerisce che il Sistema Solare potrebbe essere caratterizzato da una struttura in scala
e simile a uno specchio rispetto alla cintura di asteroidi che mette in relazione i pianeti terrestre e gioviano.

Queste relazioni sono basate su un rapporto 9/8 moltiplicato per potenze di 2,
che corrispondono musicalmente all’intervallo dell’Epogdoon pitagorico (una Seconda maggiore) e la sua aggiunta con una o più ottave.

Estensioni dello stesso modello vengono discusse e trovate compatibili
anche con gli ancora ipotetici asteroidi vulcanoidi rispetto agli oggetti transnettuniani.

La relazione trovata suggerisce anche che l’auto-organizzazione planetaria del nostro sistema
potrebbe essere generata dalle risonanze 3:1 e 7:3 di Giove, che è già noto per aver modellato la cintura degli asteroidi.

Il modello proposto prevede le principali lacune dell’asteroide di Kirkwood
e il rapporto tra i parametri orbitali planetari con una precisione del 99%,
che è tre volte migliore rispetto a un modello alternativo di risonanza armonica recentemente proposto per il Sistema Solare.

Inoltre, i rapporti delle coppie planetarie vicine corrispondono a quattro “consonanze” musicali
aventi rapporti di frequenza di 5/4 (terza maggiore), 4/3 (quarta perfetta), 3/2 (quinto perfetto) e 8/5 (sesto minore);
la probabilità di ottenere questo risultato casualmente ha ap < 0,001.

Le consonanze musicali sono toni “piacevoli” che si relazionano armoniosamente quando suonati insieme,
il che suggerisce che le orbite dei pianeti del nostro Sistema Solare potrebbero formare una sorta di struttura gravitazionalmente ottimizzata e coordinata.

La modellazione fisica indica che le perturbazioni che non conservano l’energia
potrebbero portare un sistema planetario in uno stato periodico auto-organizzato
con caratteristiche vagamente simili a quelle che si trovano nel nostro Sistema Solare.

Tuttavia, la nostra scoperta specifica suggerisce che l’organizzazione planetaria del nostro Sistema Solare
potrebbe essere piuttosto peculiare e basata su strutture dinamiche più complesse e sconosciute.
 
Conclusione

Una caratteristica interessante del Sistema Solare è la sua architettura a riflessione speculare
che è composta da quattro pianeti terrestri interni (Mercurio, Venere, Terra e Marte)
e quattro pianeti giganti gassosi esterni (Giove, Saturno, Urano e Nettuno)
divisi dalla cintura degli asteroidi.

Nessun altro sistema esoplanetario simile al nostro è stato ancora scoperto.


Abbiamo mostrato che le equazioni di Geddes-King-Hele per simmetrie speculari tra le distanze dei pianeti,
quando elevate alla 2/3a potenza, esprimono valori molto vicini ai rapporti semplici
che si trovano nelle consonanze armoniche del 12-TET e sistemi di sintonizzazione 12-TJI utilizzati nella musica classica e occidentale.

Questo risultato contraddice la breve critica di Abhyankar (1983)
secondo cui “non c’è niente di particolarmente musicale” in tali equazioni.

Naturalmente, qui, intendiamo che la parola “musicale” si riferisca alla presenza dei rapporti
che si trovano nei sistemi di accordatura classica che hanno proprietà matematiche specifiche.


Geddes e King-Hele hanno notato le simmetrie speculari ma non il ridimensionamento che abbiamo evidenziato nelle nostre equazioni.

Questo risultato contraddice ulteriormente l’affermazione di Abhyankar (1983)
secondo cui tali equazioni non possono dirci nulla “sull’origine del Sistema Solare o sulla sua stabilità”.

Infatti, sembra che il nostro Sistema Solare possa essere interpretato dall’Eq. (25) (raffigurato in Figura 7) o Eq. (26)
che mette in relazione i rapporti delle coppie di pianeti rispecchiati dalla cintura degli asteroidi
come una serie ponderata da potenze crescenti di 2 dell’epogdoon del tono pitagorico ( il rapporto 9/8).

I raggi orbitali dei pianeti interni possono essere previsti da quelli di quelli esterni, e viceversa,
con una precisione circa tre volte superiore a quella del modello di risonanza dell’orbita armonica recentemente proposto da Aschwanden (2018).

In effetti, mostra solo un errore medio dello 0,8% (ovvero un’accuratezza maggiore del 99%)
contro un errore del 2,5% del metodo alternativo.

Inoltre, la probabilità di trovare solo consonanze musicali tra tali rapporti adiacenti
ha un valore p < 0,1<0.1 %, il che rende improbabile che si tratti di un risultato casuale.

Inoltre, il nostro modello potrebbe essere esteso per prevedere la struttura del gap interno della cintura di asteroidi e gli oggetti transnettuniani.


Inoltre, l’Eq. (23) [o Eq. (24)] mostrano che il coefficiente 18 nell’Eq. (16)
è direttamente collegata alle risonanze 3:1 e 7:3 con Giove che, in virtù della sua grande massa,
ha probabilmente svolto un ruolo decisivo nell’architettura orbitale del Sistema Solare.

Questo ruolo principale sembra confermato nella Figura 6A dove le previsioni planetarie dell’Eq. (13)
basati su Giove (curva blu con cerchi) sono ben bilanciati tra le altre serie.

Le due risonanze citate caratterizzano le principali lacune di Kirkwood della cintura degli asteroidi.

Pertanto, sebbene la fisica alla base di tale risultato non sia ancora determinata, queste relazioni empiriche non sembrano essere casuali.


Abbiamo anche determinato che per esponenti k prossimi a 2/3
c’è un minimo convergente sia nell’errore medio che massimo tra la nostra metrica planetaria
proposta e sia i 12 toni musicali che le 7 consonanze armoniche.

In particolare, per il Sistema Solare, tali rapporti planetari sono rappresentati da consonanze musicali armoniche
che assumono valori di frequenza pari a 2 n /12 con n= 4, 5, 7 e 8, o, in alternativa,
5/4 (Terza maggiore), 4/3 (quarta perfetta), 3/2 (quinta perfetta) e 8/5 (sesta minore).

È interessante notare che i sette pianeti del Sistema Solare Trappista-1 (etichettati b, c, d, e, f, g e h)
presentano una serie di rapporti di risonanza orbitale approssimativi nei periodi dei pianeti adiacenti (da b ↔c a g ↔ h) che comprenda le stesse consonanze:

si tratta di 8:5, 5:3, 3:2, 3:2, 4:3, 3:2 (cfr Gillon et al., 2017 ; Tamayo et al., 2017 ; Agol et al., 2021),
che corrispondono ai toni Ab , A , G , G , F e G (con C come tono di riferimento).

Pertanto, suggeriamo che i sistemi orbitali quasi stabili potrebbero essere caratterizzati
da rapporti di numeri interi standard come quelli che caratterizzano le consonanze musicali.

Tuttavia, questi rapporti possono coinvolgere osservabili fisici diversi dai periodi orbitali.

Pertanto, per descrivere i sistemi orbitali dovrebbero essere considerate metriche orbitali alternative e/o complementari.


In effetti, le risonanze di moto medio, in cui i periodi orbitali o le velocità angolari medie dei corpi planetari
sono in rapporti di piccoli numeri interi, sono comuni nei sistemi planetari, sia nel nostro Sistema Solare che nei sistemi esoplanetari.

Il sistema trappista che menzioniamo è un buon esempio,
mentre nel nostro Sistema Solare esiste un’intera rete di risonanze di moto medio tra i satelliti interni di Saturno, ad esempio,
con molti altri esempi esistenti altrove (es. . Aschwanden, 2018).

Queste relazioni sono oggi ben comprese in quanto soddisfano la terza legge di Keplero
e possono essere facilmente spiegate nel contesto delle leggi del moto planetario basate sulla gravità newtoniana.

I meccanismi fisici che li sostengono, insieme ai processi di evoluzione secolare e mareale che li determinano,
sono ben consolidati e gli astrofisici hanno una buona comprensione dell’interazione tra movimento regolare e caotico
che è fondamentale per questi (e in realtà in una certa misura tutti) sistemi dinamici.

Tuttavia, tali risultati non escludono la possibilità di forme fisiche alternative di autorganizzazione dei sistemi orbitali
che sono ancora oggi sconosciute o non sono state ancora studiate.


Per il nostro Sistema Solare, i rapporti consonantici tra pianeti adiacenti
emergono quando i raggi orbitali ellissoidi vengono trasformati in raggi sferici di uguale volume
usando l’esponente k = 2/3, ma per il sistema Trappista-1,
i raggi orbitali devono essere trasformati in periodi usando l’esponente k = 3/2.

Pertanto, sembra che ciò che accade per il Sistema Solare
non possa essere facilmente spiegato nei termini dei consueti approcci di risonanza del moto newtoniano.

L’evidenza suggerisce che l’esponente k potrebbe differire per diversi sistemi orbitali
e l’esponente trovato k = 2/3 potrebbe esprimere una metrica alternativa in grado di produrre una struttura orbitale auto-organizzante.


Questi diversi tipi di strutture armoniche potrebbero in futuro essere adeguatamente compresi e classificati
man mano che vengono scoperti sempre più sistemi esoplanetari.

Questo compito è reso più difficile oggi perché il test per una relazione come l’ Eq. (25)
nei sistemi esoplanetari potrebbe non essere possibile fino a quando la nostra conoscenza di essi non sarà completa.

In effetti, è difficile caratterizzare completamente informazioni orbitali dettagliate per tutti i pianeti grandi e piccoli,
oltre a possibili cinture di asteroidi in sistemi esoplanetari distanti.

La sfida per la ricerca futura sarebbe quella di giustificare la metrica proposta su basi fisiche
o di trovare una migliore spiegazione fisica per l’autorganizzazione del Sistema Solare, che, tuttavia, è oggi oggetto di dibattito.
 
In conclusione, i rapporti dei raggi orbitali di pianeti adiacenti del nostro Sistema Solare,
quando elevati ai 2/3 di potenza, esprimono i rapporti semplici che si trovano nelle consonanze musicali armoniche
e possono essere espressi da un’equazione semplice, elegante e altamente precisa
che rivela simmetrie di scala e speculari della sua distribuzione orbitale planetaria rispetto alla cintura di asteroidi,
la cui struttura interna è prevista anche dallo stesso modello illustrato nella Figura 7.

Le equazioni (25) e (26) suggeriscono che le simmetrie orbitali dello specchio di scala del Sistema Solare
potrebbero essere espresse dall’epogdoon pitagorico (il rapporto di tono 9/8) e la sua aggiunta con un massimo di sei ottave.

Inoltre, il rapporto 9/8 è strettamente correlato alle risonanze 3:1 e 7:3 di Giove
che formano la cintura degli asteroidi (Eq. (24)), che indica il ruolo primario svolto da Giove
nell’organizzazione delle orbite planetarie del pianeta. Sistema solare.


La correlazione matematica che abbiamo presentato tra rapporti musicali idealizzati
e dati planetari è molto simile a quella che cercava Johannes Kepler quando pubblicò le sue Harmonices Mundi nel 1619.

Il nostro risultato indica inoltre che i movimenti orbitali dei principali corpi del Sistema Solare sono probabilmente altamente organizzato.

A questo proposito, vorremmo anche sottolineare che la percezione estetica dei modelli nel nostro ambiente
è una dimensione fondamentale della cultura umana ed è stata cruciale nello sviluppo di una comprensione scientifica del mondo naturale.

Pertanto, il nostro modello empirico potrebbe portare alla futura scoperta di importanti strutture dinamiche di sistemi orbitali, che oggi sono ancora sconosciute.

Vale la pena citare l’ultimo paragrafo del documento originale di Geddes e King-Hele del 1983:

Il significato delle molte quasi uguaglianze è molto difficile da valutare.
Gli hard-boiled possono liquidarli come semplici giochi di numeri;
ma coloro che hanno occhi per vedere e orecchie per udire
possono trovare tracce di
qualcosa di molto più profondamente interconnesso
nel fatto che l’intervallo medio tra le note musicali emerge come l’unica costante numerica richiesta
un risultato che sicuramente avrebbe soddisfatto Keplero"
.

:mmmm: :mmmm: :mmmm:
 
Preferisco questo articolo.


Una settimana di votazioni a vuoto, per poi passare da Mattarella a Mattarella lasciando Draghi a Palazzo Chigi,
incluse le varie supercazzole para-virologiche trasformate in dogma religioso
(con tanto di obbligatorietà, ricatti e vessazioni).

In molti hanno commentato l’autopsia della politica italiana nella sua forma più desolatamente spettacolare:

un’esibizione di impotenza perfetta,

interpretata da partiti-fantasma

e leader di cartone,

incapaci di incidere minimamente in uno spartito imbarazzante.



Una sceneggiatura normalmente dettata dall’alto,
secondo traiettorie più o meno inconfessabili, ma in fondo ricorrenti da qualche decennio.

Nella fattispecie:

la necessità di congelare lo scenario politico italiano, per ultimare l’euro-normalizzazione del paese
secondo i dettami del più che vincolante programma che i dominus hanno affidato a Bruxelles, per questa parte di Occidente.

Invece, il resto del mondo – Russia, India, Giappone, paesi arabi, Africa, Sudamerica, gran parte dell’Asia –
sembra uscito dall’ipnosi psico-sanitaria ispirata dagli stregoni di Davos e dai loro libracci.


Oggi, greta ricompare direttamente dal benzinaio al momento di fare il pieno:
la sua auto elettrica, nuova fiammante, sembra l’ultimo regalo di un destino tragicomico
e, forse, drammaticamente preoccupante, almeno quanto il rumore di cingoli e ferraglia
che risuona lungo le frontiere orientali dell’Europa.

E mentre gli ultimi scossoni (senza precedenti) oggi arrivano dal Canada in subbuglio,
dopo che persino il “laboratorio Israele” annuncia un ripensamento radicale delle imposizioni farmacologiche,
rivelatesi nella migliore delle ipotesi completamente inutili,
l'Italia politica in agonia – urne disertate lo scorso ottobre da oltre metà degli elettori –
ripropone a inizio 2022 una sorta di resa, di genuflessione senza parole, gesti, idee, pensieri, progetti, analisi e programmi.

Palazzo Chigi resta nelle mani di un terminale (dichiarato) del massimo potere ordoliberista:
il suo prestigio personale sembra l’unica chance, virtuale, per un ipotetico cambio di rotta,
di cui però finora non s’è vista traccia.

Anzi: sulla carta, la decretazione sommaria delle peggiori restrizioni non lascia sperare, francamente, in nulla di buono.



Chi ha visto di cosa sono stati capaci, gli ultimi governatori del Belpaese
(rigorosamente non eletti, e con mano libera su tutto nel silenzio assordante dei partiti e delle massime istituzioni)
non può che tendere a “verticalizzare” le spiegazioni, in cerca di una qualche possibile riposta.

Torna in mente la Struttura evocata da Paolo Rumor nel libro “L’altra Europa”:
una casta di prescelti, già re-sacerdoti, agli ordini di padroni non terrestri.

Che dire, allora, dell’arte – recente – della politica?

Solo un raffinato espediente per cementare un po’ di consenso?

E i famosi superpoteri sovranazionali?

E poi le sigle altisonanti, le consorterie occulte ?

Solo livelli intermedi, anch’essi, di un potere sovrastante e non negoziabile?

Gli studiosi della paleoastronautica, ferrati anche nel monitoraggio della testualità dei libri antichi
(spesso definiti “sacri” dopo la fabbricazione delle religioni, una volta spariti gli antichi signori cosmonautici)
dicono che quanto avviene oggi è sempre accaduto, in fondo:

manipolazione genetica del Sapiens e manipolazione del gregge umano mediante narrazioni favolistiche.


Analogie:
la vera ratio dell’operazione planetaria scattata nel 2020 – il dominio possibilmente assoluto sugli individui –
ormai ridonda ovunque, tracimando dai social e arrivando a lambire lo stesso ignobile manistream.

Dopo il Covid
il mitico pseudo-vaccino,
il distanziamento universale permanente,
la patente di cittadinanza a punti (vincolata alla sottomissione),
e nel frattempo la narrazione della crisi climatica
per spingere la riconversione produttiva e finanziaria in salsa ecologica,
da accelerare con l’impennata folle dell’inflazione,
il rincaro inaudito dalle materie prime,
l’incubo dell’interruzione dei rifornimenti,
il panico energetico,
magari anche qualche bella cannonata.

Se questo è il quadro, non richiede commenti l’ultima performance della politica italiota,
messa in scena (come se fossimo in tempo di pace) da ex partiti palesemente inservibili.


Milioni di cittadini, intanto, vedono e soffrono: la loro sfiducia ha raggiunto evidenze impensabili.


Molti, poi, si domandano:

Perché tutto questo?

Perché tutto insieme?

E perché proprio adesso?


Il cittadino medio (non dormiente) si è anche accorto di un aspetto inquietante e ambivalente:

il potere attuale lo sta letteralmente perseguitando.

Come se – in ultima analisi – temesse un possibile risveglio di massa,
propiziato proprio dai maltrattamenti inflitti alla mandria:
finora docile, per lo più, ma per quanto ancora?
 

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