OGNUNO DI NOI HA VISSUTO QUALCOSA CHE L'HA CAMBIATO PER SEMPRE

Noi stiamo difendendo il nostro territorio e il futuro dei nostri figli.

Ma stiamo prestando un servizio all’intera umanità: perché quello che parte da questi paesi finirà per dilagare ovunque.


Ringrazio Giuseppe Cruciani: in televisione ha difeso la causa dei ragazzi che non possono più prendere l’autobus o frequentare la palestra.

E intanto, in mezzo a questa crisi bruciante, osserviamo la Spagna:

ha rimosso ogni restrizione e sta puntualmente registrando un boom di prenotazioni turistiche.

Credete che il nostro governo non sappia cosa sta facendo?

Credete che non si renda conto dei danni che sta provocando?

Pensate che disprezzo ha per gli italiani:
arriva al punto da creare delle condizioni che costringono i nostri connazionali a vivere le vacanze all’estero, perché qui non è più possibile.

Vi rendete conto dei soggetti con cui abbiamo a che fare?


Penso al Pd, che si dichiara di sinistra e quindi teoricamente in difesa dei più poveri.

A loro dico: siete ridicoli.

Cosa racconterete, a ottobre, quando inizierà la campagna elettorale?

Con che faccia andrete nelle piazze?

E a dire che cosa?

Idem i 5 Stelle, i voltagabbana per eccellenza: con che faccia ripeteranno che “uno vale uno”?

E la Lega, che si proclama a favore degli italiani?

Ha votato due volte l’approvazione del Green Pass, così come Forza Italia Forza Italia.

Che schifo, ragazzi. Che deserto.

Mi sono appena sentito con Stefano Puzzer:
condividiamo la necessità che si crei una grande alleanza, basata su una precisa consapevolezza.

Oggi è facile, creare una nuova piattaforma: dentro, però, ci devono essere persone che abbiano fatto un salto,
altrimenti si rischia di ripetere le illusioni vissute con i 5 Stelle.

Apprezzo Mauro Scardovelli, che resta un punto di riferimento per molti di noi:
aveva organizzato un convegno limitando l’accesso ai soli possessori di “Super Green Pass”,
ma in poche ore si è accorto dell’errore e ha annullato il convegno.


E’ stato un gesto fantastico, simbolico: una sorta di prova.

I grandi devono superare delle prove, e lui ha chiesto scusa: questo mi è piaciuto, è un gesto di umanità.

Io sono due anni che subisco ogni genere di vessazione, e nessuno mi ha mai chiesto scusa.

Solo da persone che sono come noi possiamo sentirci dire “scusa”.

Visto che ha fatto questo grande gesto, Mauro merita di continuare la sua opera: ovvero, unire le persone.

Quello che ci aspetta, adesso, è una totale resistenza: stiamo fermi, ancora.

Se non hanno raso al suolo tutto quello che potevano, è perché siamo stati fermi.

Questo stare fermi continua a fortificarci.

Ci logorano, ci scoraggiano; perdiamo i lavoro, abbiamo tutti contro.

Ma siamo diventati, letteralmente, quei mattoni con i quali adesso si può davvero costruire qualcosa.

Oggi siamo stabili, non ci muoviamo più di fronte a nulla.

Dobbiamo continuare con questa resistenza, cercando anche di renderla più bella
e più sopportabile possibile, più interessante, più proficua.

E intanto dobbiamo prepararci, perché quello che abbiamo subito non si ripeta più, in futuro.



Pensate: a ottobre matura il vitalizio, per i parlamentari; fino ad allora non muoveranno il culo dalla poltrona.

Dopo, però, cominceranno ad agitarsi.

Già oggi c’è una mezza crisi di governo.

Draghi (che sta lassù, e non si capisce a chi appartenga) avverte i partiti:
o votate compatti, o non si va avanti.

Pensate come si scanneranno, in autunno, quando saremo in piena campagna elettorale.


Non è intelligente continuare ad appellarsi al governo,
pur sapendo che è proprio questo governo ad aver generato il disastro:
non puoi chiedere al piromane di spegnere l’incendio, o al ladro di sventare la rapina.

Se gli esercenti, le loro associazioni di categoria, si fossero rivolte agli italiani, anziché al governo, chiedendo

“vi sembra giusto limitare l’accesso ai negozi ai soli possessori di Green Pass, costringendoci così a perdere una quota degli incassi?”,

forse gli italiani avrebbero risposto che no, non era affatto giusto.


Allora, forse, il governo avrebbe preso una posizione più ragionevole.

E invece: hanno continuato a dare fiducia, forza, a potere.

Sembra di assistere a uno spettacolo dove c’è qualcuno che ha addomesticato e incantato l’umanità.

Molta gente non sa più nemmeno cosa dire, non sa spiegare perché si è ridotta a vivere così,
in un paese dove chiudono 500 cinema, mentre la Spagna si prepara a vivere un boom turistico impressionante.


Vedete, in questo periodo stiamo approcciando la primavera.

E in primavera esce ciò che è rimasto vivo sotto la terra.

Noi, certo, siamo stati sommersi.

Hanno voluto seppellirci, ma hanno dovuto fare i conti col fatto che noi eravamo dei semi.


Vi dico questo:

la mattina, quando vi alzate,

pensate alla cosa più bella che potete fare.

State sopravvivendo alla più grossa persecuzione che potessimo incontrare.


Cos’abbiamo, a cuore?

Il nostro tornaconto? No di certo: quello è già stato totalmente consegnato al fuoco.

Siamo al servizio di qualcosa di più alto.


Siamo arrivati liberi, su questa Terra; liberi torneremo a casa.

Sentitevi belli, sempre.
 
....azz messi male male.


I dati parlano chiaro e concordano.

L’attività sessuale si è ridotta nel periodo della pandemia:

lo dice uno studio italiano, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Epidemiology
e condotto da un consorzio di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità,
dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, dell’Università di Genova e dell’Università di Pavia.


Lo ribadiscono i dati della piattaforma Incontri-ExtraConiugali.com:

a causa del Covid e poi dei vari lockdown il fenomeno delle “coppie bianche” si è accentuato.
Si stima che 497.200 persone stanno insieme senza avere rapporti sessuali.

Senza contare il numero di persone che non si trovano in una relazione e che comunque non fanno sesso: 1,8 milioni di italiani.


Dati che confermano una direzione già prevista da un rapporto Censis 2019
che analizzava le nostre abitudini sessuali (in calo) rispetto a 20 anni prima
ed in linea con le stime dell’Associazione matrimonialisti italiani secondo cui le coppie bianche sono il 30%.

In altre parole la pandemia ha dato lo sprint a un fenomeno già in corso.


«Certo non è facile lasciarsi andare fisicamente durante una pandemia:
per chi convive, e magari ha mille pensieri prima del sesso,
e ancor più per le coppie più giovani e per i single», spiega l’esperta.

«In questa fase le app di incontri e l’uso di device a supporto della sfera sessuale sono stati utili, così come l’autoerotismo», spiega l’esperta.

Ma, chiaro, un’utilità temporanea.

«La sessualità è un bisogno biologico e, per quanto ci possa apparire soggetta a mode e nuove abitudini, tale resta».

Soprattutto ora che le restrizioni sono state allentate, è il caso di rimboccarsi le maniche.


«Se un partner o entrambi si chiedono se è normale non fare sesso, la coppia ha già fatto il primo passo per affrontare la questione.
Riconoscere di avere una difficoltà e parlarne significa provare a uscire dall’empasse», dice l’esperta.

Spesso le cause sono organiche o ormonali (vaginismo, disfunzione erettile, squilibri nei livelli ormonali).

Oppure riflettono la difficoltà di una fase della coppia (tipicamente, dopo la nascita di un bambino) o, ancora, la salute della relazione:

«Se si passa la serata a discutere dei figli, difficilmente ci si ritroverà poi sotto le lenzuola.
Magari uno dei due tradisce o sta pensando di farlo».

Oppure, ancora, ci sono dei tabù che riguardano il sesso che non sono ancora stati affrontati.


Il primo passo per “riportare il colore” in una coppia bianca, dunque, è riconoscere di avere un problema e parlarne.

«Sia chiaro, rapporti non frequenti ma di qualità non sono un problema:
nessuno deve pensare che esista un “numero di volte” normale o non normale, giusto o non giusto.
Coppie diverse hanno abitudini sessuali diverse».


Appunto, purché ne abbiano.

Già il fatto di parlare del proprio desiderio di riaccendere il desiderio, potrebbe motivare il partner a rimettersi in gioco.


«Oppure si può tentare di cambiare la situazione introducendo qualche diversivo, per esempio sex toys.
O, ancora, si può provare ad accendere la libido raccontandosi le proprie fantasie o con il sexting:
è un’esperienza che gratifica molte coppie, ognuna deve cercare la sua strada».


Qualcuno potrebbe pensare anche di tradire:

«Sicuramente, produrrebbe un cortocircuito all’interno della relazione, non escludo la possibilità.
Ma raramente dopo un tradimento i partner si riavvicinano, anzi».
 
Et Voilà. Ha trovato la soluzione.


In un discorso fiume alla nazione,
Putin ha accusato la Nato di aver rafforzato i propri contingenti sul fianco est perché "l’obiettivo siamo noi",
ed ha previsto che quelle forze "potrebbero aumentare" ancora.

A Kiev ha imputato di "cercare di entrare in conflitto con Mosca", descrivendola come "un burattino" in mano altrui,
un Paese creato dalla Russia, "parte integrante della storia e della cultura russa", svendutosi a una tradizione che non è la sua.


"La Russia è aperta alla diplomazia ma non permetterà un nuovo bagno di sangue nel Donbass"
ha detto l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia all’Onu, parlando al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Nebezia ha esortato gli Stati Uniti e le altre nazioni occidentali a "non peggiorare la situazione".


Il Segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken , intanto,
non ha annullato il suo incontro di giovedì con il ministro degli Esteri russo Lavrov.
 
A noi presero l'Istria e la Savoia
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Ancora un anniversario dopo l’altro in un’Italia come questa,
che tende a dimenticare piuttosto che a ricordare.

Ma anche la stampa ha i suoi vuoti di memoria.

Intanto anche Gherardo Colombo parla, soprattutto perché lui è parte di quegli anniversari.

Il fatto, un fatto e non solo un’opinione, è che nel doppio manipulitismo
(il primo contro Bettino Craxi, il secondo Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio)
è entrato non soltanto nel grande comparto mediatico giudiziario
ma anche nella stessa storia oltre che cultura italiana, permeandole con i cattivi miasmi.

E che dire della politica, se è vero come è vero che la sua ispirazione squisitamente giustizialista
ha dato vita, forma, contenuto e rappresentanza al Movimento Cinque Stelle.


Ne abbiamo parlato e riparlato.
Ma l’occasione odierna è offerta da un’intervista di Gherardo Colombo su “Il Giornale” del 21 febbraio,
commentando il lancio delle monetine su Craxi.

Curioso se non stupefacente, ma non inatteso, lo svolgimento del ragionamento dell’ex pm del Pool,
uno dei più lucidi, accusando i cittadini “lanciatori”, se non addirittura la cittadinanza,
di comportamenti scorretti sull’onda di una tendenza attualmente garantista,
benché orientata soltanto su quel settore alto e non su paradigmi bassi.


Ma il nodo centrale, la matrice di tutte le conseguenze future, insomma la ragione politica
viene lasciata per dir così sospesa anche se Colombo mette le mani avanti sulle accuse al Pool di Francesco Saverio Borrelli
di voler fare una rivoluzione mentre, a sentire lo stesso Colombo, si trattava di far rispettare la legge,
magari desueta e lasciata nel cassetto per decenni.

Che poi questa applicazione abbia condotto alla fine della Prima Repubblica è un tema quasi trascurato.
Et pour cause, vorremmo dire.


In realtà, non si può non rilevare che la famosa inchiesta fu condotta ai limiti, molto spesso superati,
delle garanzie e delle stesse norme legislative per gli imputati,
valga per tutte la carcerazione preventiva allo scopo di ottenere confessioni con nomi e responsabilità.


E che dire degli arresti a grappoli, previa convocazione di televisioni fra cui le stesse berlusconiane,
dove spiccava il leggendario Paolo Brosio all’ora dei suoi tg?


Rivedendolo, si è colti dalle risate.


Ma allora? Il punto di fondo, il passaggio chiamiamolo pure storico e dunque il senso politico,
la consequenzialità di scelte della magistratura e dei risultati di tutta la montante onda giustizialista,
favorita da un vastissimo apparato mediatico, tutto ciò viene a suo modo scavalcato, dando per scontato il finale di partita.


Certo, sono faccende di trent’anni fa.

Ma c’è un ma, vale a dire un momento di riflessione che quello scavalco
si trascina dietro anche e soprattutto perché è doppio, ripetuto, rifatto con la carta carbone come si diceva una volta.

La vicenda analoga si è arricchita di un nuovo personaggio, per di più presidente del Consiglio,
colpito e affondato proprio rivestendo e operando con quella carica.

Si può dire che il Cavaliere fu eliminato con la stessa tecnica usata qualche anno prima contro il leader socialista,
se non fosse che Berlusconi si giovava di un imponente apparato mediatico che, tuttavia,
non gli servì molto per salvarsi dalla caccia all’uomo di
Antonio Di Pietro, Francesco Saverio Borrelli, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo.


Così, le famigerate monetine sono state una sorta di prima parte, di prova generale,
di un film che solo apparentemente si è chiuso nel secondo tempo,
come abbiamo spesso ricordato a proposito della premiata compagnia giustizialista formata da Beppe Grillo and company.


Certo, adesso vince il garantismo e lo ammette anche Gherardo Colombo, facendo i conti con Mani Pulite.

Sembra che la malapianta del giustizialismo sia stata strappata.


Oggi… ma domani?
 
Ne saremmo dovuti uscire migliori.

Ne stiamo uscendo (pare) ma peggiori di prima.

Avevamo cominciato questo incubo pandemico con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi
mentre adesso ci ritroviamo con il Governo dell’assembramento partitico
e con un branco di attempati signori – o nonni prestati alla politica, per dirla con qualcuno –
che ci vogliono insegnare il futuro.

Passi per i Comitati di scienziati che non ne hanno azzeccata una,
dalla tachipirina alla vigile attesa passando per le interpretazioni dei dati.

Adesso i migliori al Governo ci dicono che il futuro è arrivato,
che ne siamo fuori e che bisogna tornare alla vita di prima.

Quindi, secondo i nonni prestati alla politica, il futuro è un ritorno al passato.


I nonni prestati alla politica.

Hanno passato quaranta degli ultimi settant’anni chini su una scrivania.

E con sguardo ammiccante invitano a fidarti, perché restituiranno presto la tua splendida esistenza.

Sono orgogliosi di ciò che stanno facendo,
perché lo stanno facendo per il tuo bene e cioè per fare in modo che i capi controllino di persona.


Recentemente i nonni al potere, quelli che sul futuro ne sanno una più del diavolo,
hanno cambiato anche l’articolo 41 della Costituzione,
stabilendo che l’attività economica sia esercitata a fini sociali e ambientali.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Tremano le vene ai polsi quando impiegheranno i fondi del Pnrr per progettare l’Italia di domani.
 
Stop allo stato di emergenza e stop al Green pass il 31 marzo.

Giancarlo Giorgetti
, ministro dello Sviluppo economico, ha detto la sua.

Sul primo punto, ha spiegato in sostanza che non ci sono le condizioni per un proseguimento.

Sul secondo, ha manifestato la speranza di un cambio di passo, quindi di un tanti saluti alla certificazione verde.


“Lo stato di emergenza è eccezionale, un’ulteriore proroga richiederebbe una situazione eccezionalissima che francamente non vedo
– ha affermato il ministro in una nota – non ci sono né le condizioni sanitarie né costituzionali per una ipotesi di questo genere”.


Intervenuto a “24 Mattino” su Radio 24, Giorgetti – sullo stop al Green pass il 31 marzo – ha risposto “lo spero.
Se nei prossimi 40 giorni la situazione migliora, si supera lo stato d’emergenza e dal nostro punto di vista si superano anche tante restrizioni.
Riparliamone il 21 marzo, quando mancheranno pochi giorni.
Oggi mi sembra che la situazione sia fortunatamente sotto controllo”.

“Se tra 40 giorni arriviamo con gli ospedali vuoti, (e già lo sono)

gli italiani iper-vaccinati, (e già lo sono)

i bimbi tranquilli a scuola (e già lo sono)


non si vede perché complicare la vita a chi lavora”.
 
L’ “emergenza” sembra finita.

Il tasso di positività è sceso intorno al 10%, mentre a fine dicembre aveva sfiorato il 22%,

le terapie intensive si stanno gradualmente svuotando (ormai ben al di sotto dei mille posti letto occupati),

mentre resta ancora apparentemente alto il numero dei morti, sui trecento al giorno.


Questo alimenta il sospetto che la gente muoia per altre patologie ma, fatto il tampone, risulta positiva alla Covid.

In altre parole, viene solo certificata la positività al virus di persone che muoiono di altre patologie.


Era un tabù dirlo in passato, ma ora qualcuno se ne sta accorgendo.

Persino Draghi nella sua ultima conferenza stampa ha omesso di citare il numero di morti,
segno che non crede neppure lui ai dati trasmessi alla stampa dal suo amatissimo Ministro della salute.
 
Campagna vaccinale.

La popolazione over 12 vaccinata è pari all’89%, con oltre l’84% di persone che ha già fatto la terza dose.

Dati ai quali bisogna aggiungere quasi il 37% di bambini dai 5 agli 11 anni che hanno completato il ciclo vaccinale,
più oltre 10 milioni di italiani (tra adulti e bambini) che hanno preso la Covid e sono guariti,
ma purtroppo – se senza vaccino – considerati di serie B, con diritti a tempo determinato.

Il vaccino è diventato un atto di fede
: se non lo fai ma sei guarito, la tua immunità naturale quasi non conta.

La vaccinazione di massa ha avuto come effetto
– anche se non lo si vuole riconoscere –
una pandemia di vaccinati, ma anche questa ormai si sta esaurendo.

Nessuna pandemia dura in eterno
, anche se alcuni governi – tra cui il nostro –
tentano per finalità politiche di prolungarla il più a lungo possibile.
 

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