VOLEVO DIRE A TIZIANO FERRO CHE SPESSO NON ME LO SO SPIEGARE NEMMENO IO

Il vicepresidente della vigilanza della Federal Reserve, Michael Barr,
ha affermato che il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB)
è stato un esempio di cattiva gestione e di scarsa supervisione
da parte dei supervisori della Federal Reserve che

“non hanno avvertito appieno la portata delle vulnerabilità
man mano che la Silicon Valley Bank cresceva in dimensioni e complessità
e non hanno preso misure sufficienti per garantire che la Silicon Valley Bank risolvesse rapidamente quei problemi”.

"Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank dobbiamo rafforzare la supervisione
e la regolamentazione della Federal Reserve sulla base di quanto abbiamo appreso”.


Tutto quasi perfetto per bloccare la crisi delle banche medie americane che hanno fatto tremare le Borse
e costretto il Presidente Joe Biden ha confermare un super aiuto per gli istituti di credito e soprattutto per i clienti.
 
Tutto finito?

Nemmeno per sogno, l’onda della crisi bancaria sembra continuare
.

La californiana Pacific Western Bank
( 70 filiali, principalmente in California, e circa 44 miliardi di dollari di asset, secondo sue info)
infatti è considerata da molti analisti la prossima vittima sacrificale, dopo Silicon Valley Bank e First Republic Bank.



Che sta succedendo alla banca che ha sede nella fantasmagorica e ricca Beverly Hills?

Innanzitutto ha perso il 30% in Borsa e successivamente quasi la metà del proprio valore.

Il tutto accellerato dai rumours “pesanti” dell'agenzia finanziaria Bloomberg
che hanno sostenuto come la banca stesse valutando operazioni strategiche.

Un’indicazione per addetti che hanno subito fatto mente locale alle operazioni, molte simili,
fatte da First Republic Bank prima che venisse rilevata,
ripulita dal fondo di garanzia dei depositi e venduta a JPMorgan.
 
Tra le opzioni ipotizzate:

la cessione totale, un frazionamento o un possibile aumento di capitale.

Al momento di concreto ci sono solo le voci di una volontà di vendita
anche se non è stata aperta nessuna asta ufficiale.

PacWest è crollato del 56% a 2,86 dollari per azione e ha perso quasi il 90% del suo valore dall'inizio di marzo.

E il secondo tsunami si si sta allargando ad altre realtà regionali
come Western Alliance di Phoenix (sceso di oltre il 30%)in Arizona,
Metropolitan Bank, una piccola banca che ha perso il 20%
e Zions Bancorp, del valore di borsa di 3.600 milioni di dollari (-12%).


Per contro il presidente della Fed Jerome Powell dopo l’annuncio del decimo aumento di tassi
ha dovuto raffreddare le preoccupazioni del mondo finanziario dicendo che

"le condizioni in questo settore sono ampiamente migliorate dall'inizio di marzo,
e il sistema bancario americano è solido e resistente.
Però cercheremo di fare tesoro delle carenze impegnandoci a che non accadano più”.

Al contempo però non ha potuto evitare di dire che

“Le tensioni del comparto bancario dall'inizio di marzo
portano ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di credito per famiglie e imprese.
Queste condizioni di credito più restrittive possono riflettersi sull'attività economica,
sulle assunzioni e sull'inflazione e la portata di questi effetti rimane incerta".


E se è incerta per Powell, qualche preoccupazione pare inevitabile.
 
E la "gallina" cosa poteva fare ? Cococococodèèè


Imitando l'analoga decisione adottata ieri dalla Federal Reserve,
anche la Bce rallenta sul percorso di rialzo dei tassi:
dopo il ritocco da 50 punti deciso a marzo,
infatti, nella riunione del Comitato esecutivo che si è appena conclusa
è stato deciso un rialzo di 25 punti per i tre tassi di interesse di riferimento.
Pertanto, dal 10 maggio i tassi di interesse
sulle operazioni di rifinanziamento principali,
sulle operazioni di rifinanziamento marginale
e sui depositi presso la banca centrale
saranno innalzati rispettivamente al 3,75%, al 4,00% e al 3,25%.


Alla base della decisione, si spiega, una
inflazione che continua a rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”.

Nella dichiarazione finale tuttavia si inficia come le informazioni in arrivo
sostengono la valutazione sulle prospettive di medio termine
per l’inflazione elaborata dalla Bce nella riunione di marzo del Consiglio direttivo.

Nel documento si spiega che
l'inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti”.

Allo stesso tempo, la Bce segnala come
“i precedenti aumenti dei tassi sono trasmessi con decisione sulle condizioni finanziarie e monetarie dell'area dell'euro”,
laddove l’impatto “della trasmissione all'economia reale rimane incerto”.

In questo contesto
“le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli
sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell'inflazione all'obiettivo di medio termine del 2%
e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”.
 
Guardando alle aspettative di mercato
(Futures sugli Euribor aggiornate al 26 aprile 2023)
emerge come gli aumenti potrebbero continuare ancora;

gli esperti prevedono che l’Euribor a 3 mesi non smetterà di salire
raggiungendo il suo picco a settembre 2023 con un valore intorno al 3,76%;


Da qui in poi, sempre secondo le aspettative,
la tendenza dovrebbe invertirsi e i tassi iniziare a calare
tanto è vero che le quotazioni di giugno 2024 stimano l’Euribor a 3 mesi intorno al 3,22%.
 
Arriva al capolinea la società di medtech lanciata più di quattro anni fa da Fabrizio Bonotti
e che ha imbarcato soci eccellenti, da Corrado Passera a Marco Tronchetti Provera.

Qualche settimana fa, infatti, a Roma davanti al notaio Andrea Panno
s’è presentato lo stesso Bonotti quale amministratore unico della Bhohb srl
(acronimo di Biometrical Holistic Of Human Body) costituita nel 2019
per guidare un’assemblea straordinaria dei soci, presenti per il 77,5% del capitale.

Gli azionisti dopo aver sentito da Bonotti
che la situazione patrimoniale a fine del 2022 ha evidenziato
“una perdita complessiva di 1,93 milioni di euro a fronte di un capitale di 100mila euro, versato per 69mila 250 euro”
hanno deciso “di non provvedere alla ricostituzione del capitale”,
decretando quindi la liquidazione e la nomina dello stesso Bonotti come liquidatore.

Erano presenti quali soci Bonotti che ha il 50%,
la Domus Perusia Augusta srl che fa capo a Andrea, Alessandro e Annalisa Marchini (figli di Alfio, noto costruttore romano) col 26,5%
e la Rheginnan srl degli stessi Marchini con l’1%.


Non hanno partecipato gli altri azionisti:

la Collection srl
che fa capo a Passera, alla moglie Giovanna Salza e a Luca Arnaboldi
(managing partner dello studio legale Carnelutti) titolare del 10%,

la Sedi Services srl di Paolo Di Benedetto (ex commissario Consob) e della moglie ed ex ministro Paola Severino (5%),

Federico Oliva (2,5%)

e con una quota analoga la Marco Tronchetti Provera & C. spa
cassaforte dell’omonimo imprenditore vicepresidente esecutivo
ed amministratore delegato di Pirelli

e la Gb&Co srl di Giorgio Luca Bruno, amministratore delegato designato della stessa società degli pneumatici.


Bhohb, che detiene fra l’altro il 50% di Bhohb Russia srl,
presieduta da Marco Tronchetti Provera fino a giugno 2022, che ne ha il restante 50%,
era attiva nella produzione di apparati e software diagnostici medicali
destinati alla misurazione, screening, mappatura e refertazione dell’apparato scheletrico e muscolare del corpo umano.
 
Avanti....c'è posto.

A seguito del più classico degli effetti a cascata,
a Wall Street hanno registrato pessime sedute anche altri istituti regionali:

Zions Bank (-18%),

Keycorp (-14%) e

First Horizon (-32%).

Quest’ultima, in particolare, è stata penalizzata dall’ufficialità della mancata fusione con il colosso canadese Toronto Dominion.

Nonostante le rassicurazioni, dunque,
la crisi bancaria iniziata con il crollo della Silicon Valley Bank continua a diffondersi.

Tra i timori degli investitori c’è quello che gli istituti non siano più in grado di rimanere in piedi
con il continuo rialzo dei tassi di interesse, che a sua volta scoraggia i debitori.

E non manca chi sottolinea come, prima o poi,
l’emergenza potrebbe espandersi anche al di fuori dei confini degli Stati Uniti.


GRAZIE LAGARDE. GRAZIE
 

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