VOLEVO DIRE A TIZIANO FERRO CHE SPESSO NON ME LO SO SPIEGARE NEMMENO IO

L’oro sta affrontando un rally incredibile da diverse settimane, battendo un record dopo l’altro.

Il pericolo di una recessione non è scampato
e la FED è tornata a parlare di un’economia in difficoltà, dopo la crisi bancaria di marzo.

In questo contesto l’oro torna a mostrare i muscoli come bene rifugio
a fronte di crisi economiche, finanziarie e inflazione.
 
Che il loro cervello sia bacato, lo si sapeva.
Il problema vero è capire cosa c'è sotto.
Chi spinge e perchè spinge.
Perchè l'inflazione è una scusa.


La Banca centrale europea dovrà alzare ancora il costo del denaro nelle prossime riunioni.

«Una significativa parte del viaggio è già stata percorsa,
c’è ancora una parte di strada da fare,
ma probabilmente la parte che ci aspetta è più corta.
Non so però quale sarà il punto finale».

ha detto il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, parlando da Madrid.
 
A partire dal 1° gennaio 2023,
il limite all’utilizzo dei contanti è salito da 2.000 euro a 5.000 euro.

Questo significa che chi vuol utilizzare i contanti può farlo solo fino a 4.999,99 euro.
Quanti soldi si possono prelevare dal bancomat o allo sportello?
Il Fisco può fare dei controlli?
Se l’Agenzia delle Entrate dovesse rilevare un prelievo di contanti dal conto corrente
superiore a 1.000 euro potrebbe avviare un accertamento?

Per quanto riguarda i conti correnti intestati a soggetti diversi da società ed imprenditori,
non esiste alcun limite al prelievo di contanti dal conto.

Contrariamente a quanto si ritiene, un disoccupato, uno studente, un pensionato,
un lavoratore dipendente, un artigiano, un professionista
può prelevare quanto vuole dal proprio conto corrente
senza violare alcuna norma
e senza che ciò possa essere considerato una violazione della normativa sull’antiriciclaggio.

Da ciò discende che, sotto un profilo esclusivamente fiscale,
mai l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare un accertamento
nei confronti di chi svuota il proprio conto corrente richiedendo banconote contanti.
 
I controlli fiscali scattano solo sui versamenti di contanti sul conto corrente,
sia esso bancario o postale.

Questo perché l’articolo 32 del Testo Unico sulle Imposte sui redditi
stabilisce che tutti i movimenti in entrata sul conto
– appunto i versamenti di contanti e i bonifici ricevuti –
si presumono redditi salvo prova scritta contraria.

Il contribuente quindi si trova dinanzi a una scelta tutte le volte in cui versa dei contanti o riceve un bonifico:

o “denuncia” tale somma nella propria dichiarazione dei redditi,
andandoci così a pagare le tasse ma non rischiando nulla,

oppure deve essere pronto a difendersi da un’eventuale richiesta di chiarimenti.

Questa difesa deve essere rivolta a dimostrare che la somma versata o incassata
è il frutto di redditi esentasse (come una donazione o un risarcimento)
o già tassata alla fonte (come una vincita al gioco).

Di tanto bisogna fornire una prova scritta con data certificata da pubblico ufficiale,
cosa che si può fare ad esempio registrando l’atto di donazione o il prestito.
 
È chiaro che se si prelevano più di cinquemila euro (in un unico prelevamento)
la banca chieda chiarimenti al proprio cliente circa la destinazione del denaro.

Questi dovrà autocertificare, compilando un apposito modulo, per quali spese verranno utilizzati i contanti.

È prevista una segnalazione obbligatoria alla Uif (l’Unità di informazione finanziaria) da parte della banca
quando i prelievi, nell’arco dello stesso mese, complessivamente considerati superano 10.000 euro.

E ciò vale anche se si tratta di prelievi frazionati in più operazioni di importo inferiore
(ad esempio, 10 prelievi da mille euro).

La segnalazione viene fatta non per una questione fiscale ma per un controllo sulle attività illecite.

Non scatteranno quindi dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.


La Uif valuta se sussistono sospetti di reati e in caso ne informa la Procura della Repubblica.

Si tratta di «controlli» e non di «divieti»:
siamo fuori dal perimetro delle segnalazioni per operazioni sospette (Sos)
ma comunque, secondo la Guardia di Finanza e la Direzione investigativa antimafia,
in un ambito che deve essere monitorato per incrociare informazioni
su chi è troppo appassionato al contante, «strumento anonimo e non tracciabile».
 
I controlli sui prelievi sono invece previsti per imprenditori e società.

Per questi ultimi esiste il tetto di 1.000 euro giornalieri e comunque di 5.000 euro mensili.


Al di sotto di questi importi non si rischia nulla;

superato invece tale tetto,

l’Agenzia delle Entrate pretende la dimostrazione della destinazione della somma

e, in caso di assenza di prove,

avvia il recupero a tassazione del denaro che si presume destinato a investimenti in nero.
 
I parenti hanno regalato per la comunione di mio figlio 3000 euro in contanti, adesso stando così le cose versandoli sul conto corrente si rischia un accertamento?
 
Accertamento. Non credo proprio.

Se qualcuno dell'Agenzia dovesse verificare proprio il tuo conto,
tu devi essere pronto a dare spiegazione del perchè e del percome.

Ma trattandosi del compleanno del figlio. Auspico proprio non ci siano problemi.

......quanti di noi hanno ricevuto una richiesta di chiarimento ?
 

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