Potrebbe essere un valido motivo per realizzare una parte dei guadagni.
Con lo scoppio della guerra in Medioriente e il fronte ucraino, sebbene in ombra, comunque sempre caldo,
con l’Iran che minaccia una risposta, Putin che viaggia mostrando la valigetta nucleare
e gli Stati Uniti che si dicono pronti a tutto, l’oro resta l’unica certezza.
A inizio ottobre il metallo giallo accusava un po’ di stanchezza, attestandosi poco sopra i 1.800$ l’oncia.
Dopo l’attacco di Hamas a Israele,
l’oro ha messo a punto un forte rialzo
che ha portato le quotazioni da 1.830 a 1.980 dollari l’oncia,
e aver sfiorato la soglia dei duemila dollari, con un progresso di oltre l’8% in due settimane.