VOLEVO DIRE A TIZIANO FERRO CHE SPESSO NON ME LO SO SPIEGARE NEMMENO IO

Dichiarazioni 2024, ok all’invio.

I modelli precompilati, disponibili in sola consultazione dallo scorso 30 aprile,
possono adesso essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate, con o senza modifiche.

Debutta quest’anno la nuova modalità di compilazione semplificata
per aiutare i cittadini a orientarsi con più facilità tra i dati del 730 e fare click in autonomia.

Un video sul canale YouTube dell’Agenzia illustra le novità,
mentre una nuova guida spiega come accedere, eventualmente integrare i dati e procedere fino all’invio.

La scadenza è fissata al 30 settembre per chi presenta il 730

e al 15 ottobre 2024 per chi, invece, utilizza il modello Redditi.


Per visualizzare e inviare la dichiarazione occorre entrare nella propria area riservata con Spid, Cie o Cns.

In alternativa, è sempre possibile delegare un familiare o una persona di fiducia.


Info e scadenze, come orientarsi online.

Tutte le informazioni utili per i cittadini sono raccolte in una guida online sul sito dell’Agenzia,
mentre un nuovo video pubblicato sul canale istituzionale YouTube illustra in pillole le modalità per accedere e le date da ricordare.

Sempre aggiornato, inoltre, il sito dedicato "Info e assistenza"
dove sono raccolti tutti i contenuti sulla stagione dichiarativa 2024 e le risposte alle domande più frequenti.

Anche quest’anno chi preferisce può delegare un familiare
o un’altra persona di sua fiducia a operare online nel suo interesse:
è possibile richiedere l’abilitazione in videochiamata con un funzionario del Fisco
o facendo click nell’apposita funzionalità disponibile nella propria area riservata.

In alternativa, è possibile inviare una pec o presentare la richiesta di abilitazione presso un qualunque ufficio dell’Agenzia.
 
Pubblicata la circolare con cui l’Agenzia delle Entrate risponde
alle domande formulate dagli operatori sulla dichiarazione dei redditi.

Il documento di prassi n. 12/E - pdf di oggi contiene, in particolare,
alcune precisazioni sulle principali novità di quest’anno.

Vengono fornite istruzioni sull’utilizzo del modello 730 semplificato
e sulla compilazione del Quadro W relativamente ai redditi di capitale di fonte estera.

Alcuni quesiti riguardano, inoltre, i versamenti minimi delle imposte sostitutive e il visto di conformità.

La circolare, tra l’altro, scioglie i dubbi sull’ammissibilità del ravvedimento operoso
in caso di certificazioni uniche trasmesse oltre i termini ordinariamente previsti
e sulla fruibilità di alcuni casi specifici del credito d’imposta “prima casa under 36”.
 
Via alla rottamazione.


La scadenza prevista al 31 luglio 2024 sarà preceduta dagli alert di avviso.​

Inoltre, in base a quanto previsto dai piani della definizione agevolata (Art.1 commi 231-252 della legge n. 197/2022),​

il versamento in questione si potrà effettuare anche 5 giorni dopo​

rispetto alla data di scadenza, ovvero entro il 5 agosto 2024.​

La data del 5 agosto è la deadline ultima oltre la quale,​

nel caso in cui non fosse pervenuto il pagamento,​

si verificherà automaticamente la perdita dei benefici della definizione agevolata.​


Per fare fronte al periodo estivo​

e alle possibili mancanze in occasione della pausa,​

si sta pensando a uno slittamento del versamento.​

In questo contesto, è in fase di approvazione​

una posticipazione per il pagamento della rata​

estendendo la scadenza ai primi giorni di settembre.​

Questo rinvio considera anche la sospensione delle operazioni tributarie

nel mese di agosto, garantendo una pausa appropriata per i contribuenti.​

 

Proroga al 15 settembre della quinta rata della rottamazione.​


Per essere in regola dovrà essere pagata entro VENERDI' 20 SETTEMBRE.
 
Correzione scadenza.

Spostata la quinta rata della Rottamazione quater dal 31 luglio scorso al 15 settembre.

Che però è domenica, quindi si slitta al 16.

Con i cinque giorni di tolleranza si arriva al 21 (che è sabato)

quindi si passa a lunedì 23 settembre.
 
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Devono compilare il modello RED:


  • i pensionati che non sono tenuti ad inviare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi con modello 730 o con modello Redditi PF e che siano percettori di redditi ulteriori alla pensione (es. redditi immobiliari);

  • i pensionati che abbiano presentato la dichiarazione dei redditi ma che non erano tenuti a indicarvi determinati redditi, ulteriori alla pensione (es. interessi bancari), che invece influiscono sul riconoscimento o meno delle prestazioni economiche erogate dall’Inps;

  • i pensionati che percepiscono redditi che vanno dichiarati in modo diverso all’Agenzia delle Entrate (es. redditi da lavoro autonomo: al riguardo, vedi il nostro approfondimento sul Divieto di cumulo pensione con redditi da lavoro autonomo);

  • sono, inoltre, tenuti alla compilazione del modello RED i pensionati che hanno il coniuge o un altro familiare percettori di redditi che influiscono sulla determinazione del diritto a prestazioni erogate dall’Inps.

Chi non deve inviare il Modello Red​


Di converso, non sono tenuti all’invio del modello RED i pensionati che hanno inviato all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi (o che non sono tenuti all’invio della stessa) e che non percepiscono ulteriori redditi, oltre a quelli dichiarati.

L’Inps ha già comunicato, con il messaggio n. 3301 dello scorso 4 ottobre,
che la scadenza per il Modello RED 2024, relativo ai redditi percepiti nel 2023,

è fissata al 28 febbraio 2025.
 
Agenzia delle entrate-Riscossione comunica che il 30 novembre 2024
scade la sesta rata del piano di definizione agevolata
(art. 1 commi 231-252 della Legge n. 197/2022, c.d. Rottamazione-quater).

Nel caso non sia stato ancora eseguito il pagamento,
si ricorda che saranno considerati tempestivi anche i versamenti effettuati entro i cinque giorni successivi alla data di scadenza;
tenuto conto che il termine coincide con giornate festive,
il versamento della rata potrà essere effettuato

entro il 9 dicembre 2024.


Come previsto dalla legge,
in caso di mancato o tardivo pagamento di una rata del piano si perdono i benefici della definizione agevolata.
 

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