Il tanto atteso taglio è finalmente arrivato.
La
Banca Centrale Europea ha annunciato, per la prima volta in otto anni,
la riduzione dei tassi d'interesse di 25 punti base.
A oggi, dunque, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali,
sulle operazioni di rifinanziamento marginale
e sui depositi presso la banca centrale scendono rispettivamente
al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%, con effetto dal 12 giugno 2024.
Ma quali saranno le conseguenze di questa mossa per l'economia, i mercati e i risparmiatori?
Gli effetti saranno diversi, ma è necessario dire che questa riduzione dei tassi avviene in un momento anomalo a livello macroeconomico.
I tagli, solitamente, avvengono quando l’economia è in recessione.
Certo, l’Europa in questo momento non sta vivendo la crescita, ad esempio, degli Stati Uniti,
ma sta comunque rimanendo bene a galla.
Questa riduzione, dunque, arriva per dare una spinta alle imprese.
Riguardo i Btp, la riduzione del costo del denaro farà muovere al rialzo il prezzo dei titoli già in circolazione
e al ribasso il rendimento dei titoli di Stato,
soprattutto per le prossime emissioni che, teoricamente, diventeranno meno appetibili rispetto al passato.
Solitamente, quando i tassi cominciano a scendere
i mercati azionari diventano più volatili e virano al ribasso.
Per i mercati, infatti, vale molto la regola del “
buy on rumors sell on news”, salvo poi riprendersi entro breve.
E sui rumors della riduzione dei tassi i mercati sono ampiamente saliti.
Vedremo se anche questa volta seguirà il sell on news una volta annunciato il taglio.
I mutui (che in realtà si sono alleggeriti già da qualche mese) dovrebbero scendere ancora.
Naturalmente, questo vale soprattutto per i mutui a tasso variabile, ma anche per quelli a tasso fisso.
Rimane da dire che, in ogni caso, un calo di 25 punti base non basta per portare particolari stravolgimenti.
Ma non è tutto.
Con il taglio dei tassi, con grande probabilità
l’euro andrà a perdere valore in confronto al dollaro.
Essenzialmente, siccome i tassi negli Usa saranno più alti
(la Fed vuole aspettare ancora del tempo prima di ridurre i propri),
questi attireranno più capitale straniero rispetto all’Europa perché avranno conseguentemente più rendimento.
Anche
l’oro, infine, potrebbe subire forti riduzioni di prezzo,
in quanto viene scambiato a livello globale in dollari americani.
Dunque, quando il dollaro si rafforza rispetto ad altre valute,
l'oro diventa relativamente più costoso per gli acquirenti che utilizzano queste altre valute.
Di conseguenza, la domanda di oro potrebbe diminuire, portando a una riduzione del prezzo.
Ci sono buone possibilità che, dopo quello di oggi,
la Bce decida di tagliare nuovamente i tassi d’interesse,
sempre di 25 punti base, già tra agosto e settembre.