OGNUNO DI NOI HA VISSUTO QUALCOSA CHE L'HA CAMBIATO PER SEMPRE

Che povera gente. Che basssssssezzzzzaaaaaaaa.


L'emergenza Coronavirus in Italia sembra giungere al termine,
stando ai numeri sui ricoveri in ospedale sia nei reparti ordinari che in terapia intensiva.

Ma dall'Aifa arriva un segnale d'allarme forse un po' trascurato fin qui.

L'agenzia italiana del farmaco sta per dare il via libera alla quarta dose di vaccino.



La novità - si legge su Repubblica - non riguarderà la popolazione generale,
visto che anche Ema ha detto che al momento non ci sono prove
sulla necessità di fare a tutti una nuova somministrazione dopo la terza,
ma solo gli immunodepressi.

Cioè coloro che hanno subito trapianti o soffrono di determinate patologie che abbassano le difese
o ancora che, come ad esempio i malati oncologici, prendono farmaci che riducono l’azione del sistema immunitario.

Si tratta - prosegue Repubblica - di un numero di cittadini compreso tra 500 mila e un milione.

È presto per dire se la quarta dose servirà per tutti.

«Se mai ne avremo bisogno, credo che sia comunque dopo l’estate,
visto che la protezione della terza dose è molto buona»
,
spiega Andrea Cossarizza, immunologo dell’Università di Modena e Reggio Emilia.


In questo momento i dubbi sono molti, tra l’altro adesso è impossibile dire quali vaccini serviranno.

«Sicuramente avremo bisogno di prodotti che coprano più varianti,
stimolando anche un meccanismo di risposta cellulo-mediata, non solo quello degli anticorpi.
E dobbiamo capire se serviranno solo per certe categorie di cittadini,
cioè per anziani e fragili, per cui è sempre raccomandato quello dell’influenza".
 
Su Twitter sono comparsi diversi post ed estratti di interviste
che mettono in collegamente diretto il primo ministro canadese, JustinTrudeau,
o meglio la sua fondazione di famiglia la Pierre Elliott Trudeau Fundation,
e una società di Vancouver, la Acuitas Therapeutics, che produce lipidi necessari alla realizzazione dei vaccini mRNA.


Ad esempio Robert Malone ha lasciato capire che il 40% di Acuitas
sarebbe riconducibile, in modo diretto o indiretto, alla Fondazione Trudeau



Trudeau’s family owns 40% of acuitas therapeutics.
Pfizer Enters into Agreement with Acuitas Therapeutics for Lipid Nanoparticle Delivery System for Use in mRNA Vaccines and Therapeutics#Trudeau #Acuitas pic.twitter.com/7IMP8vpSpp
— Quebec2030 (@Quebec20301) February 17, 2022




Ma il professore americano non è l’unico a suggerire questo collegamento diretto


Trudeau’s #Foundation May Hold 40% Ownership of #Acuitas, Which Makes Mechanic Lipids for #Pfizer
Between Acuitas, money laundering scandal, #Trudeau for Racketeering SHTF TV The Real News From Around The World Between Acuitas, money laundering scandal, Trudeau for Racketeering SHTF.tv

— Minikap #GETTR @minikap2012 (@minikap2012) February 17, 2022




Ovviamente sono usciti fuori i soliti “Fact Checker”, che però in questo caso,
fanno poco più che citare le parole del CEO della società che sono le seguenti:


Acuitas Therapeutics è una società privata e né il Primo Ministro Trudeau né la Trudeau Foundation
possiedono o hanno posseduto azioni o parti o percentuali della società”.

“Non c’è alcun collegamento tra il Primo Ministro e/o la Fondazione Trudeau e Acuitas Therapeutic
s.”


Di per se questo non vuol dire nulla:
esistono le società fiduciarie apposta per mantenere riservate le partecipazioni societarie.

Inoltre l’altra accusa è che
“Non hanno presentato prove a favore delle loro affermazioni”,
come del resto il Fact Checker non è in grado di provare il contrario.



Quindi facciamo alcuni valutazioni:


PREMESSA:


Non avendo accesso alla lista degli azionisti di Acuitas Therapeutics
nessuno può affermare, senz’ombra di dubbio, che abbia ragione una parte o un’altra.

Se qualcuno dei nostri lettori in Canada può fare una visura presso al locale Camera di Commercio (Vancouver) gliene saremo grati.

La società è privata, cioè non quotata, quindi ha minimi obblighi d’informazione al pubblico.


COSA SI PUO’ DIRE:

  • Acuitas ha effettivamente un contratto con Biontech-Pfizer per la fornitura dei lipidi necessari alla produzione dei vaccini mRNA.

  • Lo afferma la società stessa;

  • Il Co- fondatore di Acuitas è stato recentissimamente (gennaio 2022)
  • nominato membro dell’ordine cavalleresco del Canada per meriti scientifici e imprenditoriali.

  • Anche questo è affermato dalla stessa società.

  • Una carica del genere non si acquisisce senza un’introduzione governativa;

  • La fondazione Pierre Elliott Trudeau, intitolata al padre di Justin Trudeau,
  • ha visto triplicare i propri profitti nel 2021 rispetto a quanto conseguito ante epidemia, nel 2019

    trudeau-revenue-2021.png
    revenue-2019.png

Anzi più che triplicate, soprattutto per l’incremento di valore delle partecipazioni azionarie in possesso della stessa.

Si passa da 6 milioni di dollari canadesi a 20 milioni di dollari.

Complimenti ai gestori, molto bravi o molto fortunati o con qualche informazione in più rispetto agli altri.



QUELLO CHE NON SI PUO’ DIRE


In questo momento non si può dire che la fondazione Trudeau abbia il 40% di Acuitas.

Però, se fossimo i gestori della fondazione renderemmo pubblica la lista delle partecipazioni.

Comunque è interessante che ai media canadesi non interessi fare qualche ricerca,
se non altro per dire quanto sono bravi i gestori della fondazione…
 
A scuola si insegnerà IL VALORE DELLA VACCINAZIONE.
E quale sarebbe? Ve lo diciamo noi…



“L’accordo – spiega una nota del MI – prevede un percorso di conoscenza e di formazione
da promuovere all’interno delle istituzioni scolastiche.

Studentesse e studenti saranno accompagnati in attività articolate secondo specifiche aree tematiche:

dalla conoscenza del valore delle vaccinazioni,

all’educazione alimentare,

dalla mobilità sostenibile,

all’inclusione scolastica di bambini,

alunni e studenti con disabilità,

fino alla prevenzione del fenomeno del cyberbullismo.

Il tutto, attraverso iniziative condivise di sensibilizzazione e di informazione alle famiglie, con il coinvolgimento delle associazioni.

Saranno favoriti il coordinamento tra le istituzioni scolastiche, la formazione del personale e la costituzione di reti di scuole.

Il Protocollo ha la durata di tre anni e prevede la costituzione di un comitato
e la formazione di gruppi di lavoro specifici ai quali potranno partecipare esperti del mondo della scuola, dell’università, della sanità e delle associazioni”.


A scuola si insegnerà il valore della vaccinazione. Bianchi e Speranza firmano Protocollo d’intesa per la tutela dei diritti alla salute, allo studio e all’inclusione - Orizzonte Scuola Notizie


Iniziativa ovviamente lodevole, se non fosse che tra le righe di azioni assolutamente necessarie e civili
come l’inclusione scolastica di bambini e studenti con disabilità, ci sia, prima della lista delle NECESSITA’
“per la tutela e la promozione della salute e del benessere psicofisico di studentesse e studenti, famiglie e insegnanti”,

LA CONOSCENZA DEL VALORE DELLE VACCINAZIONI.



Le vaccinazioni ci sono da sempre, sono sempre state serenamente fatte
e nessuno prima d’ora aveva sentito necessario dispiegare queste forze economiche e politiche per spiegarne il valore.

A meno che non si parli SOLO delle vaccinazioni contro il Covid.

Ebbene, è ormai chiaro e certificato da fior di medici e scienziati, e dai dati, che i giovani corrano un rischio bassissimo:
i dati forniti dall’Iss nel rapporto epidemiologico evidenzia come dall’inizio dell’epidemia fino al 24 novembre 2021,

nella popolazione 0-19 anni ci sono stati

826.774 casi confermati di infezione,

con 8.632 ricoveri ospedalieri,

251 ricorsi alla terapia intensiva

e 35 decessi distribuiti nelle diverse fasce di età.

Qundi che senso ha questa manipolazione a livello scolastico per indurre gli under 19 a vaccinarsi?

Cosa sarebbe questo VALORE DELLE VACCINAZIONI?

E’ lecito supporre che l’unico VALORE evidente, che salta all’occhio anche ai meno attenti, sia soprattutto questo?



“La lotta alla pandemia inevitabilmente si intreccia con interessi politici ed economici:
nulla di scandaloso, così funziona il mondo, ma proprio per questo sarebbe ipocrita negarlo.

Ed i profitti delle Big Pharma, da Pfizer a Moderna, da Astrazeneca a Novavax, sono lì a dimostrarlo.

Tra l’altro, a ulteriore conferma, c’è anche il rovescio della medaglia:

le case farmaceutiche che non si sono agganciate al ‘treno del Covid’,
o lo hanno fatto solo marginalmente, non sono state premiate dal mercato”.



Spiegate questo ai bambini, ma nell’ora di matematica.

Scommettiamo che capiscono il VALORE, le percentuali e le moltiplicazioni miracolose?


Covid, boom in Borsa della case farmaceutiche: ecco quanto hanno guadagnato in due anni - Il Giorno
 
Quindi siamo arrivati alla minaccia finale,

espressa attraverso i megafoni dei Grandi Giornalisti:

se non obbedite,

se non trasformate definitivamente il Parlamento in docile cagnolino obbediente,

allora io pesto i piedi e saboto anche il PNRR , il Piano legato al recovery Fund

e che abbiamo propagandato come il salvatore dell’Italia.

Vi rompo il giocattolo e ve lo faccio ridurre.

L’Italia sarà una Mini – dotata di PNRR.




Mi vengono in mente alcuni rapidi pensieri che vorrei condividere con voi:
  • il PNRR non sono soldi gratis,
  • ma sono debiti o soldi comunque pagati dalle nostre tasse europee (tasse al carbonio, dazi etc).

  • Sono soldi che NON posso essere investiti in attività che riteniamo utili,
  • ma per pagare investimenti che Bruxelles ritiene utili, con i nostri soldi;

  • il PNRR non ci rende percettori netti di fondi UE.

  • Siamo ancora pagatori netti.
  • Abbiamo pagato 18,2 miliardi alla UE ricevendone 11,66.

  • Abbiamo pagato 6,54 miliardi di euro in più nel 2020.

  • Ecco, questi sono proprio soldi nostri andati in Europa;

  • c’è qualcuno di voi che abbia avuto un vantaggio dal PNRR?

  • Che possa dire di aver visto una bolletta ridotta, o di aver visto un servizio migliorato?


  • Escludiamo quel pugno di consulenti che di PNRR vive e che è, prevalentemente, di una parte politica.

Quindi all’italiano, che importa se viene “Ridotto” il PNRR?

Niente.

Potrà interessare ad un pugno di burocrati che gestisce questi soldi per interessi tutti da definire,

ma al comune cittadino non viene nulla in tasca.


Anzi è molto più probabile che qualcosa se ne vada.



Quindi, caro Presidente del Consiglio, e carissimo Marcello Sorgi,
la minaccia del PNRR va bene se rivolta a un giornalista o a un uomo di potere.

Agli italiani non interessa.

Se Draghi proprio ci tiene a questi ultimi mesi di governo

perché non minaccia i deputati sull’unica cosa che li mantiene in parlamento,

la maturazione della pensione?


Ecco, quella sarebbe una minaccia efficace.
 
La situazione a Ottawa è peggiorata per il Freedom Convoy, con l’arresto dei principali organizzatori Chris Barber e Tamara Lich.


Ecco l’arresto di Barber


Here is video of the arrest of convoy organizer Chris Barber #cdnpoli #ottnews pic.twitter.com/WrQTDHCAQb

— Mackenzie Gray (@Gray_Mackenzie) February 17, 2022




Ed ecco l’arresto della Lich


BREAKING— #FreedomConvoy organizer Tamara Lich has been arrested by ⁦@OttawaPolicepic.twitter.com/cK9CadOPaR
— Joe Warmington (@joe_warmington) February 18, 2022





La Canadian Civil Liberties Association ha annunciato la sua intenzione di citare in giudizio il governo federale
per aver attivato l’Emergencies Act in risposta alle proteste e ai blocchi in corso, riferisce la CBC.


I poteri di emergenza non possono e non devono essere normalizzati”,
ha affermato il direttore esecutivo del CCLA Noa Mendelsohn,
che ha aggiunto che l’uso della legge “viola gravemente i diritti della Carta dei canadesi“.


L’Emergencies Act è stato invocato lunedì dal primo ministro Justin Trudeau
in risposta alle manifestazioni in corso contro le restrizioni COVID-19 e i mandati sui vaccini.


La protesta del convoglio a Ottawa ha bloccato il centro della città per più di 20 giorni,
mentre altre manifestazioni hanno bloccato i valichi di frontiera internazionali a Windsor, Ontario. e Coutts, Alta. -CBC


Mendelsohn ha affermato che le notizie di “atti violenti, razzisti e omofobici”
non sono tali da giustificare l’attivazione di misure che il CCLA considera una violazione della Carta dei diritti e delle libertà.


La protesta è il modo in cui le persone in una democrazia condividono i loro messaggi politici di ogni tipo,

siano essi attivisti ambientali,

studenti che scendono in strada,

difensori della terra indigeni,

lavoratori in sciopero,

persone che sanno che le vite dei neri contano

e altri che si oppongono alle misure del governo di tutti i tipi
“,

ha detto Mendelsohn.

Non tutte le persone possono essere d’accordo con il contenuto di ogni movimento“.

Parole di buon senso democratico che però, ormai, sono inutili in mezzo alla spinta repressiva di Trudeau.


I suoi funzionari hanno:
  • sequestrato conti bancari e fondi raccolti dai manifestanti;

  • minacciato di sequestrare mezzi e cancellare licenze di trasporto;

  • vietato alle istituzioni finanziarie di avere contatti con 35 wallet di criptovalute che hanno raccolto somme per il Freedom Convoy ;

  • minacciato i possessori di animali che, in caso di arresto o sequestro dei mezzi,
  • i loro cuccioli saranno tenuti in canile per otto giorni e poi considerati senza proprietario, con la possibilità di essere anche soppressi;

quest’ultima notizia ha colpito anche Elon Musk, da sempre un supporter del Freedom Convoy


— Elon Musk (@elonmusk) February 18, 2022




Il Canada quindi sta prendendo un aspetto sempre più cinese,
sarà difficile ora per Trudeau contestare paesi autoritari,
dopo averne assunto in pieno i metodi.


Ricordiamo che il Freedom Convoy è composto da manifestanti sempre molto attenti a evitare ogni azione violenta o vandalismi
e che si sono finora comportati in modo corretto.


La repressione violenta non è giustificata, ma la cosa non sembra di particolare interesse per Trudeau.
 
La crisi energetica europea potrebbe non finire con l’inverno, a causa della Francia.

La bassa produzione di energia nucleare in Francia,
uno dei principali produttori ed esportatori di elettricità nucleare in Europa,
potrebbe far salire i prezzi dell’energia nel continente in primavera.


La Francia ottiene oltre il 70% della sua elettricità totale dalla produzione di energia nucleare
ed è uno dei principali esportatori di elettricità, compreso il Regno Unito.


L’EDF francese ha fermato due centrali nucleari alla fine dello scorso anno
dopo aver riscontrato un guasto in una durante la manutenzione ordinaria.

Ciò ha portato il numero totale di centrali nucleari fuori servizio a dicembre a quattro,
che rappresentavano il 13% dell’attuale disponibilità di energia in Francia.


La scorsa settimana, EDF ha rivisto al ribasso le stime sulla produzione nucleare del 2022 e del 2023.

Come parte del suo programma di controllo sulla flotta nucleare francese,
EDF ha corretto la sua stima della produzione nucleare del 2022 da 300 – 330 TWh a 295 – 315 TWh,
ha affermato la società il 7 febbraio.

Giorni dopo
, EDF ha rivisto la sua stima della produzione nucleare francese del 2023 da 340 – 370 TWh a 300-330 TWh,

per riflettere un pesante programma industriale con 44 interruzioni del reattore per manutenzione e ispezione,
comprese 6 ispezioni decennali, più 2 interruzioni programmate a partire dal 2022 che proseguiranno nel 2023.


Un altro motivo per il nucleare il downgrade dell’output è
“la continuazione del programma di controllo e riparazione sui tubi potenzialmente interessati dal fenomeno della tensocorrosione, che è ancora in corso”, ha affermato EDF.


“L’ultimo aggiornamento è particolarmente preoccupante per il mercato,
poiché la riduzione della produzione nucleare estenderà e aggraverà la crisi energetica europea
e continuerà a esercitare pressioni sulla già difficile situazione della fornitura di elettricità in Francia”,
Fabian Ronningen, analista di Rystad Energy, ha detto a Bloomberg questa settimana.



La cosa divertente di tutto questo è che l’annuncio

arriva all’indomani dell’annuncio del cosiddetto “Rinascimento nucleare” da parte di Macron,

che dovrebbe risolvere i problemi energetici della Francia in modo verde con la costruzione di 13 nuovi reattori.


Ma fino a quando quei reattori non inizieranno a generare elettricità,
una produzione di energia nucleare francese inferiore al previsto
potrebbe rafforzare ulteriormente il mercato energetico europeo
e spingere i prezzi più alti nel breve termine.



Quindi pagheremo la crisi anche noi…
 
Abbiamo parlato delle difficoltà di Biden nel giardino di casa, il Centro America.

Ora passiamo a considerare i problemi nei rapporti con un paese che, sotto la presidenza Trump,
era un ottimo alleato USA e che ora invece, con i Dem, inizia a distaccarsi.


L’incontro Putin - Bolsonaro ha portato alla conclusione di importanti accordi.

Bolsonaro ha richiesto che l’agenzia nucleare russa Rosatom fornisca e costruisca nuovi piccoli reattori in Brasile,
comprese centrali nucleari a bassa capacità, sia a terra che in versione galleggiante
.

Rosatoom ha precedenti esperienze in Brasile,
firmando un accordo con l’Eletronuclear di proprietà statale del Brasile nel settembre dello scorso anno
per gestire i due reattori esistenti nel paese, cooperare alla costruzione e manutenzione di nuove centrali nucleari
ed assistere con il trattamento di materiali nucleari e radioattivi. gestione dei rifiuti.

La versione galleggiante dei reattori, già utilizzata in Russia per alimentare una città siberiana di calore e elettricità
permetterebbe al Brasile di portare energia nelle località più remote.

Inoltre sarebbe ottimale per lo sviluppo dei sottomarini nucleari brasiliani,
fatto che farebbe fare un grosso passo avanti strategico al paese.


Oltre agli accordi nucleari si sono conclusi accordi nel settore agricolo.

Il Brasile è un membro del gruppo BRICS e ha interessi comuni con la Russia in agricoltura.

Il paese ha una lobby agroalimentare politicamente forte,
con il presidente del Brasile che discute l’acquisto dei fertilizzanti tanto necessari per l’agricoltura di Mosca.

L’accordo ha un impatto anche sull’Ucraina, un altro grande produttore di fertilizzanti,
poiché lega Brasilia a Mosca e non a Kiev.

Gran parte dei 5 miliardi di dollari che il Brasile ha importato dalla Russia nel 2021
erano costituiti da prodotti fertilizzanti, che ora sono destinati ad aumentare in modo significativo.
 
Altro che "mistero". Le cavie siamo noi.



Pfizer ha ritirato una domanda di autorizzazione all’uso di emergenza del suo vaccino COVID-19 in India,

dopo non aver soddisfatto la richiesta dell’autorità di regolamentazione dei farmaci

per uno studio locale di sicurezza e immunogenicità.


La notizia è di Reuters


La decisione significa che il vaccino non sarà disponibile per la vendita

nei due paesi più popolosi del mondo, India e Cina, nel prossimo futuro.


Entrambi i paesi stanno conducendo le loro campagne di immunizzazione utilizzando altri prodotti.



A differenza di altre società che conducono piccoli studi in India per vaccini sviluppati all’estero,
Pfizer aveva cercato un’eccezione citando le approvazioni che aveva ricevuto altrove
sulla base di prove condotte in paesi come gli Stati Uniti e la Germania.

Praticamente si è rifiutata di fare uno studio sotto il controllo dell’autorità locale.

Eppure dubitiamo che in India si paghino i volontari di più rispetto agli USA o alla Germania.


La società statunitense, che è stata la prima casa farmaceutica a chiedere l’approvazione di emergenza in India
per il suo vaccino sviluppato con la tedesca BioNTech (22UAy.DE),
ha preso la decisione di ritirarsi dopo un incontro con la Central Drugs Standard Control Organization (CDSCO) dell’India mercoledì.


L’autorità di regolamentazione dei farmaci ha affermato sul suo sito Web
che i suoi esperti non hanno raccomandato il vaccino a causa degli effetti collaterali segnalati all’estero che sono ancora oggetto di indagine.


Ha anche affermato che Pfizer non aveva proposto alcun piano per generare dati sulla sicurezza e sull’immunogenicità in India.

L’India richiede delle ricerche “Ponte”
che confermino i dati esteri.


“Sulla base delle deliberazioni della riunione
e della nostra comprensione di ulteriori informazioni di cui l’autorità di regolamentazione potrebbe aver bisogno,
la società ha deciso di ritirare la sua domanda in questo momento”, ha affermato Pfizer in una nota.


“Pfizer continuerà a impegnarsi con l’autorità e a ripresentare la sua richiesta di approvazione
con ulteriori informazioni non appena saranno disponibili nel prossimo futuro”.



Perché Pfizer ha rinunciato a un mercato enorme come quello indiano

per non fare uno studio con un migliaio di volontari sugli effetti collaterali,

proprio loro che dovrebbero aver condotto studi enormi negli USA?




Ah, mistero…
 
Smentendo ricerche precedenti

una recente iniziativa tedesca ha scoperto che non è vero quello che si pensava prima,

cioè che la capacità di elaborare dati peggiorasse dopo i venti anni.


Al contrario, studiando bel 1,2 milioni di casi si è scoperto che la capacità di elaborare i dati

si mantiene ben elevata sino ai 50 anni, per poi calare solo nei sessanta.


La rivincita dei cinquantenni, quelli che il governo vorrebbe punire.



Ecco il grafico sulla velocità di risposta, il tempo prima di emettere una decisione che rimane quasi constante sino ai sessanta





mental-speed.png







Al contrario la quantità di informazioni necessaria a prendere le decisioni stesse viene a crescere con il tempo.

Dopo i 20 lentamente aumentano le informazioni necessarie per prendere una decisione


tempo-di-decisione.png







Chissà se questo è un lato negativo o positivo.

Forse essere più cauti è un lato positivo.

Comunque questi dati rivelano che non è necessario essere giovani per essere efficienti.

La capacità di elaborare i dati non cala puntualmente nel tempo.

Senza considerare che i cinquantenni hanno una cosa che ai giovani manca: l’esperienza.

Un fatto che sta diventando giorno per giorno più importante.




La ricerca anche mette in evidenza che sia importante mantenersi in forma e fare esercizio almeno tre volte alla settimana.


Quindi siate maturi, ma attivi!!
 
C’è una data:

è fissata per il prossimo 25 febbraio una riunione straordinaria della commissione tecnico scientifica dell’Aifa

che, secondo quanto apprende Rai News, in quella occasione

“dovrebbe esaminare la possibilità di autorizzare la quarta dose del vaccino anti Covid ai soggetti fragili.

L’esame dei dati sarà avviato in seguito alla richiesta del Ministero della Salute.

Alcune regioni, come il Piemonte, avevano già posto la questione al Ministero”.


Solo qualche giorno fa, il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, nel corso della sua partecipazione al programma di Rai3, Elisir,
aveva manifestato la sua idea della quarta dose, sostenendo che il quarto vaccino,

“non sarà una quarta dose, ma un richiamo, speriamo annuale”

e “dovremo fraternizzare anche quello”.


La questione però resta più che mai spinosa,
e gli italiani – non solo i no vax della prima ora –
ormai stanno perdendo ogni tipo di fiducia nel vaccino e nelle decisioni del governo.

Gli stessi virologi ormai predicano cautela.

Somministrare una quarta dose di vaccino anti-Covid ai pazienti immunodepressi “può avere una sua logica”,
ma “non vorrei che poi si tendesse a estendere ad altre categorie” denuncia all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo,
direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.

Su una quarta dose alla popolazione generale, dunque, l’esperta ribadisce le sue perplessità:

“Non è mai stato seguito uno schema di somministrazione di vaccini cosi ravvicinata”, osserva.

“Peraltro – ricorda, sottolineando quanto evidenziato da più parti – ci sono studi che dimostrano
che una quarta dose potrebbe addirittura negativa per il nostro sistema immunologico”.


In Italia prosegue la discesa dei nuovi casi giornalieri di Covid-19, ma il numero di decessi continua a restare alto.

Perché?

“I morti caleranno quando impareremo a contarli”, risponde laconica Gismondo,
che più volte ha puntato il dito contro “l’errata codificazione dei decessi Covid, evidenziata peraltro da molti”.

Vale a dire il conteggio, nel bilancio delle vittime – rimarcano diversi esperti – non solo dei pazienti che muoiono ‘per Covid’,
ma anche di quelli ‘con Covid’ che perdono la vita per patologie diverse dall’infezione da coronavirus.
 

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