OGNUNO DI NOI HA VISSUTO QUALCOSA CHE L'HA CAMBIATO PER SEMPRE

Ed eccolo ancora qui il "potere" che interviene.
Ma se è solo una "raccomandazione" perchè
quasi nessun medico "CURA" i malati ?


Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del TAR di primo grado,
affermando che il decreto ministeriale che disponeva la vigile attesa
con la somministrazione della Tachipirina era solo una raccomandazione.


La vigile attesa viola tutti i principi deontologici ed etici del medico, in particolare l’art 13 e 14.


Inoltre, non è stata data la possibilità di scelta a coloro che si ammalavano
in merito a se seguire questo tipo di terapia o altre più idonee.



Ci sono dati scientifici incontrovertibili che provano il fatto che con l’utilizzo di altre terapie ordinarie,
già usate anche a livello internazionale, avremmo evitato una situazione di crescenza di casi.

Attraverso questa sentenza del Consiglio di Stato bisognerebbe ricorrere alla Cassazione.


Sarebbe stato ancora meglio ricorrere direttamente alla Corte di Giustizia dell’UE

perché c’è una lesione di tutte le normative e le convenzioni internazionali

di come dovrebbe essere trattata la malattia del Sars Covid 19.


avv. Erika Sottocasa
 
Risparmiamoci le interminabili elucubrazioni che si potrebbero fare come introduzione alla celebre frase:

dalla Lettera ai Romani di Paolo di Tarso, al bel motto che ne fece Giorgio La Pira "Osiamo l'inosabile!"

ed al senso scelto da Marco Panella "essere speranza, piuttosto che avere speranza",

che andrebbe anche ottimamente ai giorni nostri:

meglio essere noi, i non fuori di testa, la speranza, pitttosto che avere a che fare con Speranza!

Ma l'immane tragedia che stiamo vivendo, a causa del Covid
e, sempre più chiaramente per colpe dei nostri governanti,
ci spinge alla più facile traduzione delle storiche tre parole.

Una traduzione alla lettera:

Speranza contro Speranza!


Ovvero: solo Speranza, può liberarci da Speranza!



Solo se Speranza imitasse Mattarella II contro Mattarella I, si potrebbe interrompere questa insensata guerra civile, sempre più incivile, facilmente prevedibile e prevista (vedi Persecuzione vaccinale: verso una guerra civile...incivile).


Facile fare la guerra, sicuri di vincerla, in nome della Scienza, quella Vera,
perché Rivelata dagli Oracoli autodefinitisi Infallibili.

Sicuri di vincerla per legge, tramite, usiamo una terminologia forte, ma vera,
l'introduzione della pena di morte civile?


Esagerata l'espressione?

Chi la considera tale,
pensi allora a un figlio o a sé stesso, magari appena sopra i 50 anni,
vincitore d'un concorso statale dopo anni di studi, sacrifici e di gavetta.

Messa su famiglia,
sano più d'un pesce,
alle prese con un governo che, affidandosi a Infallibili come Burioni, argomenta:

"E finitela!
Dice la vera Scienza,
che la probabilità di effetto mortale del vaccino,
è pari a quella d'essere colpito da un fulmine!"


Bella logica che segue la Vera Scienza!

Il fulmine non me lo vado a cercare, a differenza del vaccino che potrebbe fulminarmi!


Il punto comunque, non sono questi esempi, botta e risposta, da ragazzini.


Aveva o no, una certa importanza quello che fu definito "terremoto nella FDA",
ovvero l'incredibile atto di irresponsabilità e inammissibile prepotenza di Joe Biden,
nel dare il via alla dose di richiamo del vaccino anti-covid,
giudicata senza basi scientifiche e con sperimentazione incompleta (fine prevista, dicembre 2022)
quindi, contro il parere della tanto sbandierata Scienza?

Ciò comportò le immediate dimissioni della Dott.ssa Marion Gruber e del Dr Philip Krause Direttore e Vice
del famoso organo americano predisposto alla sperimentazione di nuovi farmaci.

Questi due ricercatori, ammirevoli per serietà e onestà,
protestarono per le continue sollecitazioni ricevute da politici o loro ramificazioni,
affinché dessero anzitempo la risposta e addirittura per le pressioni continue per orientarla in senso positivo!

(Vedi The Lancet, VOLUME 398, ISSUE 10308, P1377-1380, OCTOBER 09, 2021ti,
Firmato dai Direttori dimissionari Marion e Krause e da altri 16 ricercatori)


Un episodio simile
(inutile chiedere cosa sarebbe successo se avesse agito Trump in modo così prepotente, diciamo da gangster!),
completamente ignorato dai condottieri sicuri ormai d'aver vinto la guerra civile
e che reagiscono sempre più violentemente quando sentono dire da qualche coraggioso "vaccino sperimentale",
un episodio simile, anche da solo, per la sua gravità, dovrebbe far diventare chiunque, se non no-vax, di sicuro no- questi vax.
 
E fa un certo effetto, confrontare il "quarantotto" che fecero i giovani nel '68,

con la rassegnazione della stragrande maggioranza dei giovani d'oggi
.


Partita negli Usa la ribellione inizialmente contro la guerra in Vietnam,
in Italia sfumò quella caratterizzazione
ed i vari Capanna, i fortunati studenti benestanti,
si annoiavano nello stare abbastanza bene e facevano allora barricate, tiravano sassi,
facevano a botte contro i proletari carabinieri,
poliziotti, difesi invece, coraggiosamente, da Pasolini.


Quasi tutti zitti e buoni, anche ora,
di fronte all'incredibile introduzione in Italia, della pena di morte civile!


Perché, dopo tutte le esclusioni dalla vita sociale, dei non vaccinati o vaccinati non in regola col super green paz,

esclusioni che superano il ridicolo col divieto di prendere un caffè seduti a un tavolo fuori del locale

(chissà se qualcuno ha scritto nel cartello "Ingresso vietato a quadrupedi e bipedi senza green paz"),

dopo aver vietato l'ingresso agli uffici, alle poste, togliendo anche lo stipendio,

non li si condanna, intanto alla morte civile?


A proposito di poste, visto il casino messo su dal giurista Ugo Mattei, perché non poteva ritirare una raccomandata?

Incrollabile quest'uomo, continuamente oggetto d'insulti e derisioni.

Il peggiore trattamento, l'ha subito da un irriconoscibile e stupidamente provocatore tipo iena ridens, Gianni Riotta.

Un signore educato, il giurista.

Un cafone dozzinale a cui il giuista ha detto infine
"Con queste risatine imbarazzanti, sta dando la misura di sé."

Bravo, sempre con classe e calma!


Oggi la stampa riportava la notizia d'un appello a Draghi contro il green-paz, firmato da più di mille universitari.

C'è la mia firma, come in quello ai Rettori di cui ho parlato recentemente.

Il massimo sforzo per questo secondo appello l'ha sostenuto il matematico di cultura enciclopedica Marco Mamone Capria,
autore di studi su questa pandemia, tra i più completi e documentati.

Anche lui, ovviamente, è pronto a continuare la battaglia culturale e civilissima,
contro chi gli risponde togliendogli "democraticamente" i viveri, pronto a presentarsi come il vinvitore che urlava dall'inizio VAE VICTIS.


L'Italia non è la patria del famoso Cesare Beccaria, autore del celebre Dei delitti e delle pene (1764)?

Non è la terra dove è nata la splendida espressione "Né pena di morte, né morti per pena"? (Palermo, Nessuno tocchi Caino, Spes contra Spem, 4/12/21)


E, sbaglio, o nel caso di studiosi ultrapacifici come il Prof. Marco Mamone Capria,
che ringraziano Speranza per la sua eccessiva preoccupazione nel caso non sapessero farsi curare,
ora che il protocollo cure domiciliari è stato accettato ed
ora che trivaccinati e non vaccinati possono essere infettati ed infettare ed
ora che le statistiche dicono che il guarito naturalmente dal Covid o varianti,
ha una copertura dieci volte più durevole di quella dei vaccini,

sbaglio a dire che queste persone pacifiche e razionali,

al contrario della bella affermazione "né pena di morte, né morti per pena",

sono condannati alla pena di morte civile e anche alla morte per pena?



E che dire dei motivi per cui Cesare Beccaria credo sia noto, ai più,
come un sensibile settecentesco contrario alla brutalità della pena di morte?

Niente di tutto così romantico.


Il nostro catastrofico Speranza, Asino d'Oro 2020 e quindi ignorante come la citatissima capra di Sgarbi,
farebbe bene a farsi spiegare, proprio da Sgarbi,
perché Beccaria ammettesse la pena di morte solo nel caso in cui uno,
anche se in carcere, poteva costituire un pericolo contro la società.

Speranza, volendolo imitare Beccaria, essendo coerente con Speranza,
dovrebbe condannare a morte tutti quanti e, sempre per coerenza, suicidarsi.

In tutti gli altri casi, Beccaria era contro la pena di morte, solo perché la riteneva inutile!


Conclusione:

l'introduzione in Italia, di fatto, della pena di morte civile
(tipo ergastolo) in attesa della soluzione finale,
la storia insegna che si sa da dove si parte e non si sa dove si finisce, ci rispinge a riconcludere,
fino a quando assisteremo all'impotenza del governo a modificare il solco tracciato dallo stratega Speranza nel 2020,
che solo speranza contro Speranza, potrebbe fermare la corsa verso il baratro in cui economicamente, civilmente, moralmente stiamo precipitando.


I possibili vincitori di una delle guerre più incivili, squilibrate e assurde, dovrebbero però,
nel gloriarsi, cosa che hanno iniziato a fare, tenere ben presente,
che i tempi del Vae victis ed in cui la storia la facevano i vincitori con metodi collaudati, non ci sono più.

Ora i tempi sono profondamente cambiati:

troppi documenti di ogni tipo,
collezionati e custoditi dai vinti,
col senno del poi che prima o dopo arriva,
faranno vedere da quale parte stava la Verità e la Scienza.


Parola, questa, perennemente in bocca a Mattarella e Speranza,
facendo accapponare la pelle per effetto della freddura o ridere a crepapelle,
a seconda dell'umore del momento.
 
Torino 12 Febbraio 2022, ieri presso l’Ufficio Postale di Corso Moncalieri 19, un altro improprio :

impediscono il ritiro di una raccomandata personale.


Il Professor Davide Tutino ed il Professor Ugo Mattei, hanno sollevato l’ennesimo improprio.

Ebbene al Prof. Ugo Mattei è stato impedito il ritiro della sua raccomandata personale
perché non intendeva esibire il fantomatico Green Pass.


La sottrazione della posta costituisce ipotesi di reato.


L’appropriazione indebita della posta ai danni del destinatario,
ha costretto il Professor Ugo Mattei a fare intervenire Polizia e Carabinieri.

Naturalmente l’accaduto è verbalizzato.


Per tale operazione relativa alla posta,
inspiegabilmente è intervenuta anche la Digos,
che dovrebbe essere impegnata invece, per contrastare il terrorismo.

Stentiamo a credere che per tale operazione Polizia ed i Carabinieri,
non fossero sufficienti, e soprattutto più che idonei.

Questo forse dovrebbe confortarci,
le azioni criminali terroristiche devono essere esponenzialmente calate
tanto da indurre il personale della Digos,
ad avere del tempo libero, per occuparsi anche di queste cose.



Il Professore Mattei, ha contestato l’appropriazione indebita da parte dell’ufficio postale, riservandosi di fare tutte le denunce del caso.


Questo fatto però desta molta perplessità,
e dovrebbe invitare i cittadini a preoccuparsi anche per i loro risparmi,
che come la posta potrebbero subire lo stesso iter.


----------------------------

Il Professore Davide Tutino, si è recato al “Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi”,
per consegnare una lettera aperta a sostegno del personale sospeso.

Personale che non si è macchiato di alcun crimine attenzione,
il nodo del problema è sempre il fantomatico green pass.


La lettera letta in presenza dei docenti e dei studenti, ha trovato accoglimento nell’ascolto da parte dei presenti.


Ciò nonostante nell’atrio del Conservatorio,
sono sopraggiunte le forze dell’ordine,
perché il Professore, si sarebbe macchiato di un grave crimine :

Semplicemente entrare dentro il Conservatorio senza green pass.


Il Professore addirittura veniva rilasciato dalle forze dell’ordine solo alle ore 14:20,
deve aver commesso davvero un crimine gravissimo, per ricevere tale trattamento.

In seguito il Professore Tutino insieme agli studenti, è accorso ad un incontro di fronte al Politecnico di Torino.

Durante il suo discorso il Professore ha dichiarato : “avrò bisogno di un sacco a pelo per la notte”.

La motivazione : impeditogli di usufruire di una stanza prenotata in hotel, perché senza green pass.

Nonostante la segnalazione inoltrata alla Polizia,
il Professore ha dormito forzatamente nella hall dell’albergo,
un pò per terra, ed un pò sul divanetto.


A questo punto ci auguriamo che non gli sia stato chiesto denaro come pagamento per un servizio così scadente.


Il Professore Tutino però ci invita a riflettere, usando il discernimento che dovrebbe essere insito negli uomini di buona volontà, dichiarando :

“Ci ricorda la nostra condizione di uomini e di disobbedienti”, egli afferma.


E cita una frase estrapolata dal Vangelo di Matteo:

“Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo.”


“Uno spettro si aggira per Torino e per il mondo :

lo spettro del diritto, lo spettro della resistenza a un potere disumano e fuorilegge”.


“Disobbedendo mostriamo il volto violento del lasciapassare di Stato,

per cui in Italia, senza alcuna motivazione sanitaria, un cittadino sano non può esercitare i propri diritti umani e costituzionali”.



Io non sono Davide Tutino,
sono un cittadino italiano costretto a dormire senza un tetto, senza sicurezza, senza dignità”


“Un cittadino, non un suddito.”



Ecco la Lettera aperta letta presso il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino dal Professore Tutino :

Pregiatissimo Direttore, Maestro Francesco Pennarola,
ricordando che la parola “pregiatissimo” significa di notevole valore,
ci rivolgiamo a Lei, coltivando la concreta speranza che Lei Voglia
e possa tornare a rendere grande il valore dell’insegnamento, dell’educazione, della musica, del diritto.

Alcuni docenti di questo Conservatorio, come tanti docenti e studenti di tutta Italia,
sono sospesi non solo dal lavoro, ma dall’esercizio dei propri diritti umani e costituzionali.

In questo luogo di armonia risuona il silenzio della loro assenza,
risuona il peana della non violenza, della disobbedienza, della dignità umana,
senza le quali nessuna musica può veramente essere udita.

Invitiamo Lei e tutti i docenti del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino a sostenere,
accogliere e rivendicare il ritorno in tutte le aule scolastiche di coloro che sono discriminati e puniti senza né colpa né reato.

Per questo siamo qui a disobbedire, presentandoci a Lei con questa lettera d’amore per il diritto e la verità,
privi del lasciapassare dell’odio e della menzogna, il cosiddetto Green Pass.

Sperando che Voglia riceverci e accogliere questa istanza,
rivendicando la nostra disobbedienza quale restituzione della sacralità violata a questi luoghi,

Le rivolgiamo i più rispettosi saluti.
 
Finiscono le esercitazioni in Bielorussia,
e le truppe russe, invece di attaccare l’Ucraina, se ne tornano a casa.

Il personale militare russo tornerà nei luoghi di schieramento permanente
dopo la fine delle esercitazioni Allied Resolve-2022, ha affermato il portavoce del ministero della Difesa Igor Konashenkov.


Quando le attività di addestramento al combattimento saranno completate,
le truppe, come sempre, marceranno in modo combinato verso i punti di schieramento permanente
“, ha detto Konashenkov.

Allo stesso tempo, parte delle unità dei distretti militari meridionali e occidentali
hanno già iniziato a rientrare nelle loro guarnigioni.

Le esercitazioni “Allied resolve 2022” si devono tenere dal 10 al 20 febbrio 2022, quindi sono ancora in corso,
ma, man mano che si concluderanno, secondo il ministero della difesa russo, le truppe impegnate torneranno a casa.

Il comunicato è stato immediatamente seguito da una scossa sui mercati dei cambi.

Si può vedere letteralmente l’ora della pubblicazione


Ecco il cambio rublo-dollaro


rubl-usd.png


E, di riflesso, anche la Hryvnia, la moneta ucraina, ha avuto un sussulto, rivalutandosi rapidamente nei confronti del dollaro:
hrv-dollaro.png


Adesso ci vuole una exit strategy, ma non tanto per ucraini e russi, ma per americani e inglesi.

Oggi e domani dovrebbero essere i giorni dell’invasione,

se non ha luogo,

che potranno dire i governi anglofoni?


L’Idea che pare trapelare è che l’invasione non avrebbe luogo solo per l’intimidazione delle sanzioni occidentali.


Se son convinti loro…
 
In Cina la piccola città di Hegang, nella provincia di Heilongjiang,
sta facendo notizia per le sue “Cabbage house” “Case dei cavoli”.

Si tratta di abitazioni di dimensione media per gli standard cinesi, circa 55mq,
che vengono vendute “Usate” a prezzi stracciati.

Una famiglia della classe media cinese può comprare un appartamento del genere
con tre mesi di stipendio, 30 mila yuan, poco più di 4.100 euro.

Un prezzo realmente stracciato per le “Case cavolo” perfino per i metri cinesi.


Questo fenomeno del calo del prezzo delle abitazioni
si sta ripetendo in altre medie città del delta dello Yang-Tse e del Fiume delle Perle,
cioè le aree fortemente popolate a monte di Hong Kong e di Shanghai.

Zone che erano state al centro dell’esplosione immobiliare degli anni passati.

Le “Case cavolo” sono case “Usate”, concetto che per noi,
abituati a vendere immobili di pregio con centinaia di anni di storia, ha poco senso,
ma che mostra la dicotomia illogica del mercato cinese:

in oriente il valore immobiliare è nelle case “Nuove”, mai abitate,

mentre crolla per le case “Usate”, che sono già state abitate.


Questo fa si che il valore immobiliare sia posto in case sostanzialmente inutili,
perché non destinate ad essere abitate.

Quando lo fossero vedrebbero cadere il proprio valore.


Il fenomeno pare non sia limitato a Hegang,
ma si stia diffondendo un po’ in tutte le citta di medie dimensioni del sud.

Il PCC ha investito molto nello sviluppo economico nel nord-ovest,
ed a pagarne lo scotto è stato soprattutto il sud, a partire dalle citta medio piccole.

Quelle grandi, infatti, riescono a godere del vantaggio di un sistema creditizio più benevolo.

Le città di terza fila invece sentono direttamente l’impatto della crisi immobiliare in modo diretto.


questo fenomeno si accompagna al fallimento della politica monetaria della PBOC nel rilancio dei valori del mercato immobiliare.

La People’s Bank of China ha recentemente ridotto più volte RRR e tassi di interesse
ed ha allentato la politica monetaria, ma l’effetto vi è stato solo sul mercato azionario.

Un nuovo rapporto di ricerca sul mercato immobiliare
mostra che a gennaio di quest’anno il volume complessivo delle transazioni di edifici residenziali
in 29 città chiave della Cina è diminuito di quasi il 50% rispetto al periodo equivalente dello scorso anno.


Secondo un rapporto pubblicato dal Crane Real Estate Research Center
il primo giorno del primo mese lunare (1 febbraio),
il volume complessivo delle transazioni di 29 città chiave in Cina è stato di 14,29 milioni di metri quadrati,
una diminuzione anno su anno di 46%.

Il volume totale delle transazioni nelle quattro città di Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen
è stato di 2,85 milioni di metri quadrati, in calo rispettivamente del 38% e del 21%.

Solo Shanghai è un caso speciale, con 1,3 milioni di metri quadrati di transazioni in un solo mese,
in crescita del 43% su base mensile, toccando un nuovo massimo da febbraio dello scorso anno.

Per quanto riguarda le città di secondo e terzo livello,
il volume totale delle transazioni è stato di 11,43 milioni di metri quadrati,
in calo del 41% su base mensile e del 47% su base annua, e il volume delle transazioni è stato dimezzato.

Questo non fa che confermare quello che abbiamo scritto poco sopra:

la crisi del mercato immobiliare cinese è partita,

ma per ora è strisciante e quasi invisibile,

perché colpisce soprattutto le piccole città.







Chinese-invest-in-things-besides-stocks.png




Considerando come le famiglie cinesi hanno investito in passato la propria ricchezza, soprattutto negli immobili,

è un elemento non indifferenze per l’economia di Pechino
 
Secondo quanto riportato da Reuters,

il governo saudita ha trasferito una partecipazione del 4% in Aramco

al Fondo per gli investimenti pubblici (PIF, Public Investment fund) del Regno,

per aumentare il suo rating creditizio e la sua posizione finanziaria.


Il Financial Times ricorda che il trasferimento arriva una settimana dopo

che il Fondo di investimento pubblico ha ricevuto il suo primo rating creditizio da Fitch e Moody’s

prima dell’emissione di nuovo debito per finanziare la spinta alla diversificazione economica del Regno.


Fitch ha emesso un rating A per il PIF con outlook stabile
e Moody’s gli ha assegnato un rating A1
prima dell’emissione di un green bond e dell’estensione di circa $ 15 miliardi di debito bancario, ha riferito in precedenza il FT.


L’iniezione di azioni fa parte degli sforzi per aumentare le attività in gestione del Fondo di investimento pubblico
da $ 500 miliardi a oltre $ 1000 miliardi entro la fine del 2025.

La quota trasferita vale circa $ 80 miliardi e sarà la base per un miglioramento della solidità del fondo.

In quest’accordo però Aramco, la società petrolifera di stato saudita, è solo parte passiva.


“La società non è parte del trasferimento e non ha stipulato alcun accordo
né pagato o ricevuto alcun ricavo da tale trasferimento”, ha affermato il gigante petrolifero.


Il Fondo di investimento pubblico prevede di spendere più di 266 miliardi di Dollari (1000 miliardi di Riyal)
in progetti di investimenti interni entro il 2025, ha riferito il FT, che costituirebbero un quarto delle sue attività in gestione entro lo stesso anno.


Nel frattempo, all’inizio di questo mese,
i media hanno riferito che Aramco aveva in programma di cedere sul mercato ulteriori azioni,
per un importo di $ 50 miliardi, sulla borsa valori locale Tadawul.

Aramco ha debuttato a Tadawul nel dicembre 2019 in quella che è diventata la più grande quotazione della storia.


Con questa azione il principe Mohammed bin Salman
vuole massimizzare la possibilità di investimento del Regno anche in campi diversi da quello petrolifero,
rendendo l’enorme ricchezza petrolifera del paese come uno strumento per allontanarsi dalla dipendenza dell’oro nero
e prepararsi ad un futuro in cui questa risorsa sarà esaurita.
 
Vi proponiamo un’intervista concessa da Mons. Viganò al trimestrale cattolico Civitas
e pubblicata sabato scorso, sul tema

“In che modo il Great Reset è un’espressione dello spirito del male?”

Buona Lettura!



Il Grande Reset è lo strumento tramite il quale l’élite globalista

intende modificare sostanzialmente le dinamiche economiche, lavorative, sociali e religiose degli Stati.



Esso costituisce un atto di interferenza invasiva di potentati finanziari
facenti capo ad un ristretto gruppo di famiglie – Rotschild, Rockefeller, ecc. –
nella vita dei cittadini del pianeta, e per il modo con cui questo progetto è perseguito
rappresenta un vero e proprio attacco eversivo.


Scopo di questo Grande Reset, per stessa ammissione dei suoi artefici, è

la trasformazione della società globale

in una massa di persone alle quali vengono negati o razionati col ricatto i diritti naturali, civili e religiosi,

per costringerle ad accettare ciò che normalmente non approverebbero mai:

il controllo totale sulle loro azioni tramite app di tracciamento ;

l’obbligo della moneta elettronica e del voto elettronico;

la drastica riduzione del costo del lavoro tramite la cancellazione della piccola e media impresa ;

l’impoverimento delle classi più deboli;

l’imposizione di un’economia pretestuosamente basata sul green,
che si traduce in un ricorso forzato alle auto elettriche,
all’uso di risorse energetiche alternative a fronte dell’aumento vertiginoso dei prezzi del petrolio;

la privatizzazione della sanità pubblica,
ottenuta tramite la patologizzazione della popolazione
e la conseguente insostenibilità della spesa pubblica,
l’assenza di investimenti nel settore a causa dei tagli imposti dall’Unione Europea
e l’imposizione dell’inoculazione del siero genico;

infine, la Quarta Rivoluzione Industriale attuata dal Grande Reset
ha come scopo la diminuzione della popolazione mondiale, ottenuta

con politiche di controllo delle nascite,

incentivazione dell’aborto,

dell’eutanasia,

del cambio di sesso,

omosessualizzazione dei giovani

sterminio programmato tramite l’uso di farmaci e di alimenti dannosi per la salute.



A tutto questo si aggiungono i finanziamenti stanziati agli Stati dall’Unione Europea,
tutti ideologicamente orientati (per la parità di genere l’Europa stanzia più che per la Sanità)
e che vincolano gli Stati sotto la minaccia dell’intervento della Commissione Europea e della BCE.


Questo progetto si avvale della collaborazione delle istituzioni pubbliche nazionali e sovranazionali.

Al loro fianco, la campagna martellante dei media lancia

l’allarme pandemico,

l’emergenza climatica,

la minaccia terroristica o di un’invasione aliena (non sto scherzando),

il rischio di un collasso della rete internet,

con lo scopo di forzare le masse ad accettare come ineluttabili

dei provvedimenti che rappresentano una forzatura finalizzata al profitto

di un numero ridottissimo di miliardari ai danni della maggioranza della popolazione.



Ricordo inoltre che lo scorso 17 Settembre il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia
ha pubblicamente elogiato il green pass dicendo che esso
«non fa altro che rafforzare l’intreccio storico che vi è sempre stato tra vaccinazioni e logge massoniche:
molti sono infatti i medici che negli ultimi due secoli hanno spinto per le inoculazioni di massa
e nello stesso tempo hanno fatto parte di questo ambiente
»,
ricordando che l’Ospedale Luigi Sacco di Milano è intitolato ad un medico massone che – guarda caso –
«convinse numerosi parroci cattolici ad inserire i benefici dei sieri nei sermoni domenicali» (qui).


Il Grande Reset è espressione del male

Non possiamo fingere di non sapere

che tutti i protagonisti di questo piano globale

sono accomunati dall’appartenenza alla Massoneria,

alla Commissione Trilaterale,

al Gruppo Bilderberg:

questi gruppi di potere hanno in odio il Cristianesimo.


D’altra parte, anche senza indagare sulle radici esoteriche di costoro, è sufficiente vedere cosa fanno:

la loro è una cultura di morte, di paura, di menzogna, di spietato calcolo economico.

Sono il male, i servi del demonio, gli operatori di iniquità che preparano l’avvento dell’Anticristo.
 
“Il Green pass ha esaurito il suo compito di strumento per far vaccinare gli italiani

Mantenerlo oltre il 31 marzo non porterà a far immunizzare di più di quanto fatto fino ad oggi”,

ha ribadito il professor Bassetti.


Questo perché c’è “uno zoccolo duro che non si convince”.


Il Green pass

“rimane uno strumento politico,

e se il Governo riterrà opportuno estenderlo oltre il 31 marzo

sarà solo una decisione politica e non sanitaria.

Non di dica il contrario”.


“Andare oltre il 31 marzo è mostrare i muscoli per un gioco che non vale la candela”
,

rispondendo all’ipotesi formulata da Walter Ricciardi riguardo l’estensione del certificato verde per tutto il 2022.
 

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