Val
Torniamo alla LIRA
Joe Biden ieri si è fatta scappare la verità sui prezzi esorbitanti dei carburanti,
affermando davanti ai giornalisti riuniti in una conferenza stampa a Tokyo
che i prezzi inaccessibili del gas negli Stati Uniti fanno parte di una deliberata “transizione” verso l’energia verde.
Per chi volesse ascoltare direttamente le parole del Presidente ecco il breve video.
Faticando a parlare in modo coerente, Biden ha detto:
“Per quanto riguarda i prezzi del gas, stiamo attraversando un’incredibile transizione
che, se Dio vuole, quando sarà finita saremo più forti, quando sarà finità”
Quindi, improvvisamente, Vladimir Putin non è più da biasimare per gli alti prezzi del carburante e del petrolio nel mondo,
ma la responsabilità, come facilmente prevedibile, è della transizione ecologica.
Tutto questo però va controcorrente con l’attività di un Presidente
che poi libera 180 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche, sempre più scarse,
per cercare di controllare i prezzi dei carburanti.
In realtà quella che impera è una grande, contraddittoria, confusione:
si puniscono le società petrolifere, ma , per un banale errore, non si danno nuove concessioni di estrazione.
Quindi la crisi non è dovuta a Putin, ma è causata direttamente dai governi occidentali.
Non è un caso.
affermando davanti ai giornalisti riuniti in una conferenza stampa a Tokyo
che i prezzi inaccessibili del gas negli Stati Uniti fanno parte di una deliberata “transizione” verso l’energia verde.
Per chi volesse ascoltare direttamente le parole del Presidente ecco il breve video.
Joe Biden: "When it comes to the gas prices, we're going through an INCREDIBLE transition" pic.twitter.com/8TGnc7vFa8
— RNC Research (@RNCResearch) May 23, 2022
Faticando a parlare in modo coerente, Biden ha detto:
“Per quanto riguarda i prezzi del gas, stiamo attraversando un’incredibile transizione
che, se Dio vuole, quando sarà finita saremo più forti, quando sarà finità”
Quindi, improvvisamente, Vladimir Putin non è più da biasimare per gli alti prezzi del carburante e del petrolio nel mondo,
ma la responsabilità, come facilmente prevedibile, è della transizione ecologica.
Tutto questo però va controcorrente con l’attività di un Presidente
che poi libera 180 milioni di barili di petrolio dalle riserve strategiche, sempre più scarse,
per cercare di controllare i prezzi dei carburanti.
In realtà quella che impera è una grande, contraddittoria, confusione:
si puniscono le società petrolifere, ma , per un banale errore, non si danno nuove concessioni di estrazione.
Quindi la crisi non è dovuta a Putin, ma è causata direttamente dai governi occidentali.
Non è un caso.