Val
Torniamo alla LIRA
Il petrolio fa ancora e lo farà sempre, girare il mondo e l'economia.
Nessuno ve l'ha detto.
I media - beoti - ben si guardano di informare il cittadino italiano.
Almeno a Voi lo dico io.
In Italia - in provincia di Siracusa - ha sede la Società Isab,
una delle più grandi raffinerie italiane.
Dà lavoro a 1000 persone
Per non parlere poi dell'indotto.
Altre migliaia di lavoratori. In SICILIA
Lavora 14.000.000 milioni di litri di petrolio raffinato.
Fornisce il 13,6% dell'intera produzione italiana.
Sapete chi è il proprietario della ISAB ? la LUKOIL
E sapete che è il proprietario della Lukoil ? i RUSSI.
Per il noto embargo sul petrolio approvato dai GENI,
la raffineria chiuderà i battenti.
il "migliore" ha colpito ancora.....sì gli Italiani.
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Mimmo Turano,
commenta le decisioni del Consiglio europeo sullo stop al greggio russo via mare che scatterà il prossimo febbraio.
“Risulta francamente incomprensibile la mancata richiesta da parte del governo italiano
di inserire la raffineria di Priolo tra le deroghe previste nel nuovo pacchetto di sanzioni sul petrolio russo.
Siamo davanti ad una abnorme disparità di trattamento che danneggia la Sicilia”, afferma.
L’assessore Turano, che ha seguito il dossier sul petrolchimico siracusano per conto del governo Musumeci, sottolinea che
“le raffinerie di Priolo come quelle di Burgas in Bulgaria vengono approvvigionate con greggio russo,
ma soltanto quest’ultima ha ottenuto il permesso di continuare ad acquistare petrolio dalla Russia fino al 2024”.
“È evidente – continua l’assessore – la disparità di trattamento nei confronti della Sicilia,
soprattutto se consideriamo che in sede di Consiglio europeo sono state concesse deroghe
anche a Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia con l’esclusione dell’oleodotto Druzhba dal sesto pacchetto di sanzioni Ue”.
“La raffineria di Priolo si approvvigiona al 100 per cento di petrolio russo da quando il sistema creditizio le ha voltato le spalle.
Mi aspetto, a meno che il governo non riesca a strappare una deroga in extremis – conclude Turano –
che l’esecutivo nazionale individui un percorso per salvare il petrolchimico siracusano e i suoi oltre diecimila lavoratori”.
Nessuno ve l'ha detto.
I media - beoti - ben si guardano di informare il cittadino italiano.
Almeno a Voi lo dico io.
In Italia - in provincia di Siracusa - ha sede la Società Isab,
una delle più grandi raffinerie italiane.
Dà lavoro a 1000 persone
Per non parlere poi dell'indotto.
Altre migliaia di lavoratori. In SICILIA
Lavora 14.000.000 milioni di litri di petrolio raffinato.
Fornisce il 13,6% dell'intera produzione italiana.
Sapete chi è il proprietario della ISAB ? la LUKOIL
E sapete che è il proprietario della Lukoil ? i RUSSI.
Per il noto embargo sul petrolio approvato dai GENI,
la raffineria chiuderà i battenti.
il "migliore" ha colpito ancora.....sì gli Italiani.
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Mimmo Turano,
commenta le decisioni del Consiglio europeo sullo stop al greggio russo via mare che scatterà il prossimo febbraio.
“Risulta francamente incomprensibile la mancata richiesta da parte del governo italiano
di inserire la raffineria di Priolo tra le deroghe previste nel nuovo pacchetto di sanzioni sul petrolio russo.
Siamo davanti ad una abnorme disparità di trattamento che danneggia la Sicilia”, afferma.
L’assessore Turano, che ha seguito il dossier sul petrolchimico siracusano per conto del governo Musumeci, sottolinea che
“le raffinerie di Priolo come quelle di Burgas in Bulgaria vengono approvvigionate con greggio russo,
ma soltanto quest’ultima ha ottenuto il permesso di continuare ad acquistare petrolio dalla Russia fino al 2024”.
“È evidente – continua l’assessore – la disparità di trattamento nei confronti della Sicilia,
soprattutto se consideriamo che in sede di Consiglio europeo sono state concesse deroghe
anche a Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia con l’esclusione dell’oleodotto Druzhba dal sesto pacchetto di sanzioni Ue”.
“La raffineria di Priolo si approvvigiona al 100 per cento di petrolio russo da quando il sistema creditizio le ha voltato le spalle.
Mi aspetto, a meno che il governo non riesca a strappare una deroga in extremis – conclude Turano –
che l’esecutivo nazionale individui un percorso per salvare il petrolchimico siracusano e i suoi oltre diecimila lavoratori”.