Se lo chiedi, ti rispondo (in verità, per capire), premettendo che sono completamente digiuno di cicli, quindi il io ragionamento prendilo come quello di un ignorante.
Svolgimento:
dal poco che ho capito, il ciclista cerca di ipotizzare il futuro quando ancora sta lavorando su ipotesi di cicli rappresentativi del passato; insomma, non si riesce ad essere certi in che ciclo siamo e siamo stati, quindi facciamo un'ipotesi per il futuro: in pratica un'ipotesi su un'ipotesi!
Per terminare: ma con i calcolatori che abbiamo oggi, se i cicli avessero una loro valenza, non riuscirebbero ad individuarli almeno per "descrivere" i movimenti passati?
PS: Elico, come detto, la mia non è una critica al tuo lavoro (ci mancherebbe: ognuno fa come vuole): semmai l'occasione per chiarirmi certi aspetti.