Monitor bond Utilities (gruppo di lavoro: Alobar, I98mark).
AVVERTENZE
Peggiora la situazione già segnalata sul fronte della liquidità su questi bond. Se si escludono i bond italiani reperibili sull'EuroTLX, continua la netta spaccatura fra bond di emittenti tedeschi (liquidi) e bond di emittenti non tedeschi (tendenzialmente quasi tutti illiquidi, con spread bid ask in ampiamento ed ask molto più elevati che sui mercati professionali).
Anche perché stavolta l'illiquidità si è estesa ai bond lunghi delle utility tedesche (tornerò sull'argomento, molto importante).
Devo dire che, a conti fatti, il numero di bond il cui prezzo è risultato da reperire o da verificare manualmente si è attestato attorno all'80% del totale, il che, nelle condizioni attuali di mercato, vanifica il disporre di strumenti semiautomatici di rilevamento dei prezzi.
I ringraziamenti vanno sempre a Massimo S. che rende disponibili, per i bond illiquidi, i prezzi realizzati sui mercati professionali: fra i prezzi in tabella, sono di fonte ICMA quelli dei seguenti titoli (i prezzi sono quelli di venerdì 8 maggio).
EDF 10/2010, 12/2010, 2014, 2016; Vattenfall 2011 e 2018; National Grid 03/2013, 2018, 2020, 2022; Veolia 2022, 2018; Suez Belgelec 2010; International Endesa 2013; Iberdrola 02/2013, 05/2013, 2015, 2018; Nederlandese Gasunie 2016; Hera 2016; Dong perpetual; Fortum 2010 e 2013;
Per i bond RWE 2033; EnBW 2025; Vattenfall 2024; Gie Suez 2012 GDF Suez 2013, Suez Belgelec 2015; National Grid 05/2013 e Nederlandese Gasunie 2021 si è reso necessario riprendere il prezzo Bloomberg (BBML) (i prezzi sono sempre quelli della chiusura di venerdì).
------------------------------
Il periodo monitorato
Prezzi in tenuta sulle durate brevi e medie, in calo drastico ed insieme in crisi di liquidità sui mercati retail (ma anche sull'ICMA in più di un caso) per quelli lunghi. Almeno per ora, è un movimento da esaurimento del flight to quality, ed insieme da constatazione che i tassi, cosa più cosa meno, sono arriviati al capolinea.
Le durate lunghe e medio-lunghe dunque si vendono, su quelle corte e medie si ritaglia qualcosa in termini di rendimento dove si può (i titoli "rimasti indietro", gli emittenti a rating più basso della categoria, che resta tuttavia attorno al BBB+), ma per il mercato è forte la tentazione di cercare extrarendimento su altre categorie merceologiche e su bond a rating ancora più basso ed insieme a scadenza più ravvicinata.
Se questa fosse una crisi normale, direi che saremmo alla prova del 9 che segna l'inversione del flight to quality ed il ritorno del risk appetite. Già da fine febbraio, la tenuta dei bond HY di un comparto difensivo come quello delle telecom aveva fatto da precursore ad un sentiment di minore avversione al rischio, che aveva trovato una serie di conferme in seguito, in parallelo con la risalita dell'equity.
Questa "voglia di normalità" di un mercato che tende a comportarsi come se questa fosse una crisi ordinaria - per cui con i tassi all'1% o sotto questa soglia, questi sono i comportamenti da tenere - rischia tuttavia di scontrarsi con una sua anormalità, con la difficoltà di rimettere in moto un meccanismo che per decenni ha visto il cittadino USA spendere ed indebitarsi ed il resto del mondo (sovra)produrre per soddisfare il suo pantagruelico bisogno di consumare, accettando in pagamento per le proprie merci una valuta sempre più debole e titoli che esprimevano l'impegno a pagare la mole di debito che veniva contratta.
Vedremo come andrà, ma se questa è una crisi sistemica, che si protrarrà per alcuni anni, aspettiamoci di vedere ancora episodi che metteranno alla prova questa voglia di normalità, e sarà interessante verificare allora se le utilities torneranno ad essere comprate o se saranno vendute come altri comparti meno difensivi del corporate.
Tovate il file allegato qui oltre che, come sempre, sul sito ventimaggio gestito da Maino ...
http://digilander.libero.it/ventimaggio/Finanza/Pagina dei files.html
La tabella dei prezzi, divisa in tre parti. Parte prima: