Val
Torniamo alla LIRA
Presentiamo due ottimi grafici che mettono in correlazione la produzione industriale italiana e quella tedesca,
e quindi il costo del lavoro per unità di prodotto italiano e tedesco,
e che sono utili per spiegare un certo, leggero, riposizionamento industriale fra Germania ed Italia
Eccovi i dati: il primo grafico parte dal 1996, dato a 100 e indica il rapporto relativo fra produzione industriale tedesca ed italiana.
Questo secondo, dato 100 il valore sempre nel 1996,
mette invece in correlazione il costo del lavoro per unità di prodotto italiano e tedesco.
Appare evidente come la crisi successiva al 2008 abbia segnato potentemente
la componente costo del lavoro per unità di prodotto nell’industria italiana, soprattutto se comparata a quella tedesca.
Questo è stato dovuto al combinarsi di deflazione salariale
(calo delle remunerazioni reali italiane rispetto a quelle germaniche)
e a procedure di automazione.
L’effetto si è fatto sentire in modo evidente sulla produzione comparata fra Italia e Germania,
con una ripresa, per la verità molto lenta, ma presente della nostra produzione rispetto a quella d’Oltralpe.
Chi ha pagato questo processo?
Ovviamente i lavoratori, che hanno visto compresse le proprie remunerazioni
anche per la politica di austerità iniziata con il governo Monti.
Il processo inoltre, nonostante la crisi del 2020, procede,
anzi probabilmente si verrà perfino ad accelerare in futuro,
soprattutto per i sensibili differenziali inflazionistici fra Italia e Germania
e l’esplosione dei prezzi immobiliari tedeschi con una forte ricaduta sui costi delle famiglie.
La riconversione verde e il nuovo governo”Semaforo” potrebbero perfino peggiorare la situazione.
e quindi il costo del lavoro per unità di prodotto italiano e tedesco,
e che sono utili per spiegare un certo, leggero, riposizionamento industriale fra Germania ed Italia
Eccovi i dati: il primo grafico parte dal 1996, dato a 100 e indica il rapporto relativo fra produzione industriale tedesca ed italiana.
Questo secondo, dato 100 il valore sempre nel 1996,
mette invece in correlazione il costo del lavoro per unità di prodotto italiano e tedesco.
Appare evidente come la crisi successiva al 2008 abbia segnato potentemente
la componente costo del lavoro per unità di prodotto nell’industria italiana, soprattutto se comparata a quella tedesca.
Questo è stato dovuto al combinarsi di deflazione salariale
(calo delle remunerazioni reali italiane rispetto a quelle germaniche)
e a procedure di automazione.
L’effetto si è fatto sentire in modo evidente sulla produzione comparata fra Italia e Germania,
con una ripresa, per la verità molto lenta, ma presente della nostra produzione rispetto a quella d’Oltralpe.
Chi ha pagato questo processo?
Ovviamente i lavoratori, che hanno visto compresse le proprie remunerazioni
anche per la politica di austerità iniziata con il governo Monti.
Il processo inoltre, nonostante la crisi del 2020, procede,
anzi probabilmente si verrà perfino ad accelerare in futuro,
soprattutto per i sensibili differenziali inflazionistici fra Italia e Germania
e l’esplosione dei prezzi immobiliari tedeschi con una forte ricaduta sui costi delle famiglie.
La riconversione verde e il nuovo governo”Semaforo” potrebbero perfino peggiorare la situazione.