LA MENTE E' UN OTTIMO SERVITORE... E UN PESSIMO PADRONE!

Eh già....il popolo bue......accetta tutto e china il capo.



Quegli ignoranti dei Free Vax per il 23,9% hanno un dottorato.

I soliti yankee fissati con le statistiche che rovinano la narrazione italiana.

Lo studio della Carnegie Mellon che ha rilevato le variabili “esitazione a vaccinarsi” e “livello di istruzione”
su un campione di americani nel periodo che va da gennaio a maggio.

Quello che è possibile evincere dalla raccolta dati del suddetto studio
può lasciare perplessi gli opinionisti più accaniti e contrari a coloro i quali si dichiarano Free Vax.


Lo studio evidenzia chiaramente che la percentuale più alta di coloro i quali mostrano “esitazione a vaccinarsi”
(vaccine hesitancy) è tra chi ha un dottorato (PHD), dunque, un livello di istruzione superiore.



Insomma, a parte il fatto che nonostante il dottorato continuano a credere che la terra è piatta,
che gli alieni son tra noi e che le scie chimiche ci uccideranno
(che sono le argomentazioni preferite dai virologi televisi per screditare i Free Vax),
vi preghiamo di trattare i pericolosi untori con riguardo.

Potrebbero nascondersi dietro professioni insospettabili.

Potrebbero essere il vostro cardiochirurgo,
l’ingegnere che vi sta progettando la casa,
il vostro professore universitario
o, peggio, il vostro commercialista.


 
Ieri non è stata una buona giornata per le società nate dal nulla per produrre auto elettriche.

Iniziamo con una di cui abbiamo parlato poco, Lucid Motors,
che, con soli 2000 dipendenti e un fatturato di meno di 30 milioni nel 2019,
viene a valere praticamente come la Ford:


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Ieri ha perso un sostanzioso 5%, contenendo i guadagni sui 5 giorni, nell’onda della crescita di Rivian, al 28%.


Però c’è anche la stessa Rivian che ieri ha perso un sostanziale 15% in una sola seduta

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Certo, l’aumento del valore della società nei 5 gg precedenti è ancora impressionante,
nell’ordine del 28%, ma, comunque, gli investitori più avidi o scaltri hanno deciso
che era tempo di iniziare a fare su i fagotti e hanno alleggerito le posizioni.

Vuol dire che il valore, anche in prospettiva, non era proprio allineato con quanto diceva la borsa,
cioè, per dirla in modo più semplice, c’era tanta speculazione ed un effetto bolla.



Non è detto che questo effetto compaia completamente o subito:

Tesla ieri ha guadagnato un 3%, anche se è ancora molto lontana dai massimi raggiunti prima della svendita di Elon Musk e famiglia.


Comunque qualcuno ha, evidentemente, già ben guadagnato
ed ha deciso che è ora di prendere cappello e salutare i presenti.


Le bolle sono un momento eccezionale per chi ama la speculazione,
ma, ovviamente, il trucco è quello di uscire per tempo.


Altrimenti si rischia di dover aspettare che le rosee prospettive si avverino, cioè, magari, anni.


Se si avverano.

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Il campanello d’allarme è suonato forte, alle orecchie di Mario Draghi:

il Senato ha infatti sì approvato il dl Capienze relativo alle attività culturali, sportive e ricreative
(174 voti favorevoli e 20 contrari) ma le tensioni sono esplose nel momento in cui il governo è stato battuto su due emendamenti,
passati nonostante il parere contrario dell’esecutivo.


Nello specifico, una proposta di Forza Italia e Lega per riempire gli autobus turistici al 100% nel rispetto delle norme anti-Covid

e una seconda, proposta da Giuseppe Cucca di Italia Viva, per l’estensione del limite d’età dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e ospedaliere fino a 68 anni.


Due forti cigolii che sono stati uditi nitidamente da tutti,
tanto che Maria Domenica Castellone, capogruppo del M5S,
ha chiesto di sospendere i lavori dell’Aula per confrontarsi con il proprio gruppo “alla luce di quanto è successo”.

Il tutto mentre il Pd partiva invece subito all’attacco, con Simona Malpezzi
a chiedere chiarezza al centrodestra e Italia Viva circa il sostegno al governo.


Una brutta sorpresa, per gli ultras di Draghi, che rischia di aprire una crepa profonda all’interno dell’esecutivo.


Il doppio scivolone è stato riassunto dal senatore Gianluigi Paragone, fondatore e leader di ItalExit,
che ha spiegato come il governo abbia finito per andare sotto sugli emendamenti perché non fa gli interessi degli italiani.

Dove non arriva la fiducia a scavalcare il Parlamento, ecco saltar fuori così tutte le spaccature interne:

“Questa confusione nella maggioranza è lo specchio della confusione del decreto Capienze,
all’interno del quale sono finite, tutte insieme, norme tra le più disparate:
riorganizzazione del ministero della Salute,
rafforzamento dell’ufficio centrale per i referendum presso la Corte di Cassazione,
abilitazione all’esercizio della professione di avvocato.

Per la prima volta abbiamo assistitito a un sussulto di dignità del Parlamento che, umiliato costantemente dal voto di fiducia, si è riappropriato del suo ruolo”.


Mentre il governo,

con il pretesto dell’emergenza,

cerca di tenere tutti buoni e obbedienti,

fuori c’è “un Paese che attende risposte”.



“Per questo abbiamo votato favorevolmente alcuni emendamenti,
ma nel suo impianto questo decreto è fuori sincro rispetto alle esigenze degli italiani.
Ho sentito dire che ci è stata riconosciuta la libertà di vaccinarsi o meno.
Peccato che poi, se un cittadino se ne avvale, c’è un prezzo da pagare.
Non capisco perché, nei fatti, ci vogliate togliere anche solo un milligrammo di questa libertà.
Questo è il tema politico di fondo”.
 
Nello scenario sempre più svilente cui larga parte di noi assistono increduli,

e di cui altri invece sembrano incredibilmente inconsapevoli,

serpeggia una menzogna che, a parere di chi scrive, è ancora più invisa delle altre per la meschinità.

Una bugia che pervade il sentire collettivo senza nemmeno una blanda parvenza di verità,

e che sta spaccando non solo il nostro paese

ma bensì il dialogo internazionale in due fazioni contrapposte, con avvisaglie ben chiare di una pronta guerra civile.



La fandonia cui mi riferisco è la fantastoria secondo la quale chi si vaccina lo fa per il bene altrui.




Ma su, Signori, siamo seri, ma da quando in qua il mondo è questo posto idilliaco
in cui noi ponderiamo le nostre necessità in base al prossimo?

Su uno che lo fa, quanti nemmeno sanno che “l’altro oltre a se’” esiste.

E comunque, per smentire questa panzana che gronda falsità e perbenismo da ogni dove,
sarebbe sufficiente osservare i dati relativi ai cd “picchi vaccinali” che si sono verificati -guarda un po’-
a ridosso delle vacanze e all’indomani delle (ingiuste e giuridicamente illegali) intimazioni di licenziamento
a chi non si fosse sottoposto alla terapia volgarmente definita "vaccino".

Con che coraggio si può sostenere che chi si è vaccinato per andare in vacanza
(perché le interviste a questi individui o le cronache dei giornali certo non hanno taciuto il tema,
noto peraltro anche a livello nazional popolare perché l’amico/a che ci ha detto
“Mi sono vaccinato/a per andare in vacanza” ce lo abbiamo tutti) lo ha fatto pensando al prossimo?

Un atto -per carità, legittimo- ma dettato dal proprio personale egoismo
del non rinunciare alla vacanza è stato spacciato per “eroico altruismo”,
questa è la narrazione che è riuscita a costruire il mainstream!


O chi lo ha fatto obtorto collo minacciato da una sanzione illegittima che lo avrebbe privato del posto di lavoro
in quel momento pensava al suo vicino di casa o al nonno cagionevole
o piuttosto a sottomettersi ad un trattamento sanitario per poter esercitare il PROPRIO (sacrosanto) diritto al lavoro,
costituzionalmente garantito solo ante covid datum?!



E allora, se è vero come è vero
(che qualcuno si faccia un esame di coscienza e abbia il coraggio di ammetterlo almeno a se’ stesso è il fine ultimo di questo scritto),
si può comprendere una volta di più lo sconcerto di coloro che -questi sì-

esercitando il proprio diritto di autodeterminazione

hanno deciso di rinunciare alle agognate vacanze o financo al posto di lavoro lottando

(chi in maniera palese e chi invece in maniera silenziosa)

affinché a tutti fosse data la libertà di scelta a non accettare un obbligo camuffato

da uno stato che – anche in “piena pandemia” (almeno così come da narrazione)-

anziché potenziare le strutture sanitarie e investire in medici che potessero garantire le terapie domiciliari

(le stesse che hanno permesso alla sottoscritta di battere la summenzionata patologia senza andare ad intasare le strutture pubbliche)

ha investito in banchi a rotelle e altre idiozie di questo genere,

continuando a parlare di “Tachipirina e vigile attesa”.




Se davvero nella nostra comunità, la cd “culla del diritto” di tutti i paesi di area mediterranea,
a qualcuno stesse veramente a cuore il bene del prossimo, beh questo sarebbe davvero il momento di dimostrarlo,
Governo in testa, ed agire con coerenza e chiarezza anziché continuare ad alimentare il gioco del divide et impera
per perpetrare governi e governicoli di non eletti che comprimono le libertà senza alcun fondamento scientifico,
e in barba ai dettami europei e costituzionali sfaldando una società ed una democrazia a suon di norme punitive anziché cautelative.
 
Si respira aria di Capra Orobica a Casargo.
Quest’anno la tradizionale mostra che nel 2020 ha subito il fermo a causa della pandemia si farà.
E sarà l'edizione numero 30. Non si può, quindi, fare a meno di parlare di chi tre decenni fa ideò la manifestazione.


Tra questi il signor Fermo Maffei: insieme ad altri conoscenti nel lontano 1990,
quando si cominciava a parlare di presidio Slow Food Capra orobica per la valorizzazione della filiera di questa razza autoctona
e dei formaggi prodotti con il suo latte, decise di dare la giusta importanza agli ovicaprini
che ancora "in quegli anni riempivano ogni stalla di Casargo.

"Io - racconta l'anziano - ne possedevo una cinquantina, i miei amici che con me hanno pensato alla mostra pure. Tutti qui avevamo delle capre.
Il fieno veniva portato con il gerlo e la mungitura era fatta a mano.
Il latte delle mucche era conferito alla latteria e quello di capra o era venduto in bassa Valsassina oppure ognuno nella propria abitazione lo trasformava in caprino”.

Ha sempre fatto l’allevatore?
“Si, sempre. Fino al 2007 quando è morta mia moglie, avevo 20 mucche e 50 capre, poi pian piano ho diminuito gli animali.
Un tempo in estate con gli animali andavamo in alpeggio e in inverno ci spostavamo come i bergamini verso la Brianza. Oggi possiedo ancora 7 capre”.

Partecipa anche a questa edizione della mostra?
“No, l’ultima volta ho partecipato nel 2019, quest’anno non mi sono iscritto. Ho 94 anni, è giusto che partecipino i giovani”.


E proprio gli allevatori più "freschi" spesso chiedono consiglio a Fermo se i loro animali hanno problemi di salute.
Del resto l'uomo a Casargo e in alta Valsassina è conosciuto da tutti e si è meritato l'affettuoso appellativo di "nonno" .

Con orgoglio l'ultranovantenne si mette in posa con il suo becco di nome Draghi. Un nome che dice già tutto.
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“E’ nato quest’anno, è un bell’esemplare”, commenta il casarghese.
Nella stalla con il caprone ci sono altre 4 capre e altre due
“vado a prenderle da un amico che le ha portate a Casargo dall’alpeggio, erano rimaste lì”.


Fermo indica il suo apecar rosso.
“A luglio del 2022 mi scade la patente, speriamo nel rinnovo” dice.

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Saluta, sale a bordo del motocarro e si dirige a recuperare i suoi animali.
 
Ultima modifica:
Ecco spiegata la demenza dei giovani. Incapaci di relazionarsi.

Si accentua la crisi ormai storica dei media e stampa, a cominciare dai quotidiani venduti in edicola,
che nel 2007 erano letti dal 67 per cento degli italiani, ridotti al 29,1 per cento nel 2021 (-8,2 per cento rispetto al 2019).

Lo stesso vale per i settimanali (-6,5 per cento nel biennio) e i mensili (-7,8 per cento).

Tra i giovani (14-29 anni) c’è stato un ulteriore passo in avanti nell’impiego delle piattaforme online, in particolare.

Il 92,3 per cento utilizza WhatsApp,
l’82,7 per cento YouTube,
il 76,5 per cento Instagram,
il 65,7 per cento Facebook,
il 53,5 per cento Amazon,
il 41,8 per cento le piattaforme per le videoconferenze (rispetto al 23,4 per cento riferito alla popolazione complessiva),
il 36,8 per cento Spotify,
il 34,5 per cento TikTok,
il 32,9 per cento Telegram,
il 24,2 per cento Twitter.


(poichè la somma fa 540 per cento, per me significa che un giovane utilizza più piattaforme, invece che avere un contatto diretto.)


Anche tra i più anziani (65 anni e oltre) qualcosa si muove,
visto che l’impiego di internet sale notevolmente (dal 42,0 per cento al 51,4 per cento)

e gli utenti dei social media aumentano dal 36,5 per cento al 47,7 per cento.


Il bisogno di mantenere un contatto, almeno virtuale, con i propri cari
deve aver giocato un ruolo non indifferente nella confidenza acquisita con la rete dagli ultrasessantacinquenni
 
Oltre 3 ore e mezza per osservare la Luna piena immersa nella luce rosso-sangue.

Purtroppo in Italia non sarà chiaramente visibile.

L’eclissi lunare che si verificherà il 19 novembre sarà molto particolare, la più lunga in 580 anni.

Il momento in cui la Luna entrerà nel cono d’ombra della Terra avrà una durata record, di oltre tre ore e mezza,
ma purtroppo in Italia non sarà chiaramente visibile anche perché sarà giorno fatto
visto che l’eclissi avverrà dalle 7 alle 10 di mattina:
secondo gli astronomi, al Nord sarà possibile scorgerla, e probabilmente anche in alcune regioni del Centro, ma al Sud no.


Lo spettacolo invece sarà visibile in tutto il Nord America, compresa l’Alaska e le Hawai e anche in Russia.

Si tratta di un’eclissi parziale in quanto il nostro satellite risulterà oscurato “solo” al 97 per cento
ma è comunque molto suggestivo immaginare la Luna piena immersa nella luce rosso sangue proiettata dall’ombra della Terra.

Solo una scheggia in basso a sinistra della Luna rimarrà debolmente illuminata.


Al momento dell’eclissi, la Luna sarà piena.

La Luna piena di novembre, peraltro, viene chiamata anche “Luna dei castori”,
un nome assegnato dai nativi americani quando i castori erano particolarmente attivi in preparazione per l’inverno
ed era tempo di mettere le trappole, oppure “Luna di gelo”, per le condizioni invernali che iniziano in questo periodo dell’anno.


Una volta eclissata, la Luna viene chiamata “Luna di sangue” a causa del suo tono rossastro o ruggine.

Durante le eclissi lunari totali e quasi totali, la maggior parte della faccia della Luna è occupata da quell’ombra, a alcuni raggi solari che passano attraverso l’atmosfera terrestre possono tingersi di rosso e bagnare la Luna di un’inquietante tonalità ambrata.


Un’eclissi solare totale si profila il 4 dicembre, ma solo chi si trova nell’Oceano meridionale o in Antartide potrà godere della totalità.
 
Sul tema della "vaccinazione" come strumento unico di difesa

da una pandemia come quella che ci è piombata addosso, c’è da porre qualche riflessione.



E soprattutto bisogna inquadrare il mondo da un’altra prospettiva, forse provocatoria.

E se fossimo tutti No Vax?

E se il concetto di vaccinazione obbligatoria o quasi come strumento di tutela della salute avesse qualche falla di base ?



Quello che è poco chiaro - tra le altre cose - è quanto duri veramente la copertura tramite gli anticorpi.

E qui il Governo non è stato certamente chiaro,

impostando prima la durata del Green pass a nove mesi,

poi a dodici, forse anche per spingere parte della popolazione a vaccinarsi.

Oggi si parla di ritornare nuovamente a una durata di nove mesi, o addirittura di sei mesi.


E quello che appare inaccettabile è che una singola parte sottoscrittrice di un contratto,

peraltro la più forte,

decida deliberatamente e senza confronto di cambiare alcune righe di quel contratto.


Perché il Green pass questo è, un contratto tra Stato e cittadino,

che conferisce a quest’ultimo libertà che in una situazione normale dovrebbe avere di diritto.


E un altro punto è questo, quanto può durare un’emergenza prima di essere considerata nuova normalità?




Torniamo al punto centrale della questione, ossia alla seguente riflessione: e se fossimo tutti No Vax?

Bisogna inquadrare la questione da un punto di vista più ampio, e considerando tutte le differenze del caso,
ritenendo che il Covid sia una malattia certamente più grave di una influenza, c’è da porsi la seguente domanda:


quanti sono i morti necessari affinché un popolo debba e si senta in dovere di vaccinarsi?


Ogni anno muoiono migliaia e migliaia di persone di influenza.

Soprattutto persone anziane o debilitate per gravi malattie.


Seguendo il ragionamento mainstream, tutto vaccini e tracciamento,
per diminuire i morti si può e si deve ricorrere a una vaccinazione di massa.

Se tutti noi ci vaccinassimo per l’influenza
sicuramente il nonno di qualcuno camperebbe qualche mese o anno in più.



Possiamo renderci conto di come per buona parte della popolazione esista, comunque,
un limite di morti per cui non si è disposti a vaccinarsi.


Se gli attuali No Vax raccontati dai media
credono che il numero di morti che ha provocato il Covid non sia tale per cui loro debbano vaccinarsi,
c’è da dire che anche i vaccinati più convinti contro il Covid
hanno una sensibilità tale per cui i morti annuali di influenza per loro non sono tali da ricorrere alla vaccinazione antinfluenzale.



Ovviamente qualcuno si fa il vaccino anche contro l’influenza,
ma chi lo fa quasi sempre è un soggetto a rischio a cui viene consigliato per la propria incolumità personale.


In quello non c’è lo spirito collettivo di fratellanza che tanto vediamo invece per la tematica Covid.


Quando si prova a fare questo discorso, un’altra possibile risposta è la seguente:
l’influenza non ferma l’economia mondiale.

E questo è sicuramente esatto, però implica che alla gente non interessi realmente la salute dei propri concittadini,
ma più che altro che la macchina del capitalismo continui a macinare ettari.


E allora in questo ragionamento, si può dire che non importa quante persone muoiano,

ma l’importante è che lo facciano in silenzio e non rompano troppo le scatole.



.
 
Da vaccinato devo dire che non si possono accusare i “renitenti al vaccino” di mancanza di responsabilità

quando le autorità stesse non si vogliono prendere l’onere di imporre un obbligo.


Dico questo perché sembra comodo avere come capro espiatorio una ridottissima minoranza di cittadini No Vax

per coprire carenze e fallimenti della gestione dell’emergenza.


Né si possono bollare i No Vax di ignoranza e complottismo

quando, da quasi due anni, il pubblico è sottoposto alla narrazione opaca, contradditoria e falsa, di autorità e media.



Per chi non ha memoria:


1) Il vaccino prima proteggeva dai contagi;

poi solo dai casi gravi e morte;


2) servivano due dosi dello stesso preparato a rigorosa distanza di un certo numero di giorni;

poi, a seguito di rallentamenti nella catena vaccinale, ci hanno comunicato che dosi più distanziate funzionavano anche meglio.

Oggi si raccomandano i richiami con vaccino eterologo;


3) promettevano l’agognata immunità di gregge con il 70-80 per cento di vaccinati;

oggi si narra che per colpa della Delta servirà più del 90 per cento,

anzi no, che con questo virus dovremo convivere per anni e anni.


4) bisognava immunizzarsi per impedire le varianti ;

invece, il virus muta ogni volta che infetta e replica. Con o senza vaccino;


5) la ripresa invernale dei contagi era attribuita ai vacanzieri dello spritz estivo;

poi hanno dovuto ammettere che il Covid-19 è un malanno stagionale;


6) ricordate la sceneggiata dei camion frigoriferi scortati dall’esercito?

I vaccini a mRna dovevano essere conservati a temperature siderali ;

oggi ci dicono che Pfizer può essere conservato per un mese in un comune frigo domestico.

A temperature da scomparto latticini e ortaggi;


7) giuravano che non c’era relazione tra vaccini e manifestazioni trombotiche o miocarditi;

poi, invece, anche l’Ema è stata costretta a includerle tra i possibili effetti collaterali;


8) dicono che contagi, casi, ricoveri e decessi siano in aumento tra i vaccinati a causa della riduzione degli anticorpi

o della diminuita difesa verso la variante Delta ;

ma ripropongono, per i richiami, i vaccini preparati per i ceppi precedenti.

Non dovevano bastare poche settimane per “aggiornare” i vaccini alle nuove varianti?


9) Le statistiche non giustificano la necessità di immunizzazioni in età pediatrica;

ora da più parti preannunciano l’intenzione di vaccinare già da 5 anni,

inseguendo la chimerica immunità di gregge

e si avventurano a dichiarare che non servirebbe, nemmeno, il via libera dell’Ema.


E così via…


Se si vuole convincere i più diffidenti e sfiduciati, il messaggio deve essere onesto e realistico.


Spiegare, argomentare,

non dileggiare o trattare con condiscendenza

chi è, legittimamente, impaurito o scettico,

in modo che ciascuno possa decidere in scienza e coscienza.



Perché soprattutto i più fragili proteggano se stessi,

rinunciando a narrazione terroristica e messianiche promesse di eradicazione della pandemia.


È difficile?
 

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