GUARDARE LA BELLEZZA DELLA NATURA E' IL PRIMO PASSO PER PURIFICARE LA MENTE

Ahahahahahahahahahah ambientalisti (g)retini, cosa farete ora ?


Contrordine compagni d’Europa, sul nucleare ci eravamo sbagliati.


“Sapevamo fin dall’inizio che l’energia nucleare è qualcosa che gli Stati membri scelgono.

Sosterremo ogni Stato membro che deciderà di procedere con il nucleare.

È nostro compito, è previsto dai trattati”.


E’ quanto dichiarato dal commissario Ue al Green deal, Frans Timmermans, a La Stampa e ad altri quotidiani europei.

Parole che in realtà il vicepresidente della Commissione europea non avrebbe usato soltanto un anno fa, quando si diceva spaventato dal nucleare.




Ora, con tutta evidenza, anche a Bruxelles si accorgono dell’importanza del nucleare
non solo per raggiungere la decarbonizzazione ma anche per arrivare alla totale indipendenza energetica.

D’altronde l’Unione europea è il più grande importatore di energia al mondo,
dunque al momento ha un grosso vulnus di autonomia.

Va detto che Timmermans ha sottolineato pure la necessità di muoversi
“in direzione di energie che non producano rifiuti” e in questo senso a suo avviso “il nucleare non è proprio verde”.

Oltre a presentare sempre “i rischi” in cado di incidenti.

Appunti piuttosto discutibili e che mostrano la scarsa conoscenza sulle centrali di ultima generazione da parte del commissario Ue.


Sta di fatto che – come puntualmente segnalato da Europa Today
diverse nazioni europee hanno già messo in cantiere la costruzione di nuovi reattori nucleari.

In primis la Francia, che spinta dalla rete elettrica nazionale Rte punta alla realizzazione di 14 reattori di nuova generazione (EPR) e di altri piccoli reattori.

Ma se l’ambizione transalpina è cosa nota, a muoversi sono anche Stati dell’est e del nord Europa.

Ad esempio la Romania, con il senato di Bucarest che ha ratificato un accordo con gli Stati Uniti per modernizzare ed estendere il nucleare.


Mentre in Finlandia stanno già costruendo un terzo reattore nella centrale dell’isola di Olkiluoto.



La Bulgaria invece sta procedendo spedita alla costruzione di un altro reattore nell’impianto di Kozloduy,
grazie alle apparecchiature messe a disposizione dalla Russia.
Un progetto, quello bulgaro, che ha peraltro ricevuto l’approvazione Ue.


E ancora: in Ungheria si sta programmando la realizzazione di un altro reattore a Paks.


Infine, sponda mitteleuropea, c’è la Slovacchia: il governo di Bratislava ha deciso di far costruire altri reattori a Mochovce.
 
Pronti per l'ennesimo tuffo con avvitamento carpiato buffonato.


E se fosse la volta buona?

Parliamo del Quirinale e di un eterno aspirante presidente della Repubblica come Giuliano Amato.

«Presidente mi chiamano tutti – ironizzò una volta lui -, ma si riferiscono al Circolo del Tennis».

Il nome dell’ex-premier di radice craxiana e ora giudice costituzionale
comincia a far capolino nei conciliaboli degli addetti ai lavori.

Un retroscena della Stampa sostiene che di lui abbiano parlato anche Luigi Di Maio e Giancarlo Giorgetti,
attanagliati davanti ad una pizza in un ristorante di Roma.

Fosse per loro, supplicherebbero Mattarella ad autorizzare il proprio bis.


In mancanza, hanno già predisposto un “piano B“: Amato, appunto.

Consentirebbe alla legislatura di durare – come desidera il grillino
e al centrodestra di non restare alla finestra, come vuole il leghista.

E sì, perché se c’è uno dell'”altra parte” a cui Berlusconi non sbatterebbe la porta in faccia è proprio «l’amico Giuliano».

Del resto, il patto del Nazareno con Matteo Renzi il Cavaliere lo strinse proprio sul nome di Amato.

Se quel fiore non sbocciò, fu solo perché l’attuale leader di Italia Viva virò improvvisamente su Mattarella.

Oggi Amato ha 83 anni, ma l’età non è mai stata un ostacolo insormontabile per un’istituzione gerontofila come il Quirinale.


In più, l’assenza di particolari spigoli lo rende compatibile praticamente con tutti i soci dell’attuale maggioranza di governo.

Persino per quei grillini che solo ieri lo additavano al pubblico ludibrio come il testimonial delle «pensioni d’oro».


Ma da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e pur di allontanare le urne i 5Stelle ingoierebbero anche pece bollente.


Figuriamoci un peso piuma come Amato che, in compenso, garantendo il prosieguo della legislatura, salverebbe la loro di pensione.

Quando si dice l’ideale…

Neanche per Draghi sarebbe un problema.

Coabitazione perfetta tra i due.


«Ci capivamo al volo», assicura lo stesso Amato nella prefazione al libro di Massimo Cecchini Enigma Draghi.

Insomma, nessun ostacolo.


Forse neanche questa sarà la volta buona, ma di certo che ora c’è un nuovo pretendente al “trono“.


Chissà la faccia di Prodi…
 
Un quotidiano coreano,
una società fondata da Alessandro Benetton,
il ministero delle Finanze dell’Arabia Saudita.

Andando a spulciare la lista di chi paga Matteo Renzi per le sue conferenze,
attività della quale l’ex premier parla da sempre con particolare vanto,
ecco che salta fuori un po’ di tutto, con parecchi nomi conosciuti.

Di sicuro, al leader di Italia Viva la carriera di oratore conviene, forse anche più di quella politica:

dal 2018 al 2020, quindi in soli 2 anni, tra consulenze, libri e via dicendo

il guadagno è stato addirittura di 2,6 milioni di euro secondo il Fatto Quotidiano,

un vero e proprio tesoro. Al quale hanno contribuito, via via, i soggetti più disparati.



Il Fatto ha pubblicato in queste ore un resoconto dei ricchi incassi fatti da Renzi grazie alla sua attività di consulente.

Soldi sui quali il leader di Italia Viva paga regolarmente le tasse, sia chiaro.

Ma a catturare l’attenzione è la provenienza di questi ingentissimi guadagni.

Oltre 653mila euro “arrivano in questi due anni dalla società Arcobaleno Tre srl,
di cui è amministratore unico Niccolò Presta, figlio di Lucio, agente di molti volti noti della tv”.

Un legame sul quale sta cercando di vedere chiaro la Procura di Roma, scrive il Fatto,
secondo la quale dietro questi “rapporti contrattuali fittizi” si nasconderebbero, in realtà, finanziamenti alla politica.

Ma questa è un’altra storia.

A portare soldi in tasca a Renzi è anche la Celebrity Speakers Ltd,
“società global speaker del Regno Unito” che avrebbe versato all’ex premier
oltre mezzo milione di euro in cambio di una lunga serie di consulenze.


E ancora: spulciando tra le tante società che hanno contribuito alle fortune del leader di Italia Viva,
ecco aprirsi anche il capitolo Arabia Saudita, Paese particolarmente caro a Renzi
che l’ha pubblicamente dipinto come “culla del nuovo Rinascimento”,
finendo più volte sulla graticola per gli stretti rapporti con il principe ereditario Mohammad bin Salaman
(indicato dalla Cia come mandante dell’omicidio del giornalista Khashoggi).

Non solo, come già noto, l’ex premier vanta una partecipazione nel board del Future Initiative Investment,
fondazione saudita creata nel 2020 dallo stesso principe, ma sul conto di Renzi
“sono anche arrivati pagamenti direttamente dal Ministry of Finance Arabia Saudita”
per un totale di poco meno di 45mila euro, mentre “altri 39,930 euro provengono
dal Saudi commission for Tourism Arabia Saudita”.

Alla base, come sempre, la retribuzione di consulenze.


Infine, scorrendo la lunghissima lista di società da cui Renzi
ha ricevuto soldi in cambio dei suoi autorevoli interventi,
fa capolino anche 21 Investimenti Sgr,
società fondata da Alessandro Benetton e che a Renzi ha dato 19mila euro.


Tanto per non farsi mancare niente, ecco poi “29mila euro circa”
provenienti “da una conferenza pagata da Chosun Ilbo, il principale quotidiano coreano”.
 
Blitzkrieg, questa è la definizione di Wikipedia
che secondo me è perfettamente calzante con l’attacco in stile che stiamo subendo su più fronti :

La guerra lampo (in tedesco Blitzkrieg /ˈblɪt͡sˌkʀiːk/ ) è una tattica basata militare sulla meccanizzazione,

militare potere aereo e telecomunicazioni, volta allo sviluppo di manovre rapide e travolgenti
destinati a sfondare le linee nemiche nei loro punti più deboli per poi procedere all’accerchiamento
ed alla loro distruzione delle unità isolate, senza dar la possibilità di pagare, dato il costante stato di movimento delle unità attaccanti.


Dedicherò questa newsletter a portare l’attenzione su alcuni dei fronti sui quali siamo attaccati;
fronti di tipo, tentando quindi di prevedere le mosse e le strategie dei nostri avversari,
per cercare di migliorare la nostra vita.

Come abbiamo visto nelle mie precedenti newsletter e come ho approfondito nel mio libro,

siamo in un momento in cui il cambio di paradigma monetario punta alla cancellazione del ceto medio,

attraverso la distruzione della piccola-media imprenditoria privata e del risparmio privato dei cittadini,

confiscato con premio e vili manovre di sottrazione, agendo sul leve del controllo totale della moneta.



Come nelle guerre lampo, gli attacchi colpiscono all’improvviso e le bordate di artiglieria arrivano con il fuoco incrociato.


Vediamo adesso alcuni dei punti nevralgici che sono oggetto degli attacchi
verso la nostra prosperità e la nostra serenità economica che, ripeto,
trattarsi di una serenità economica che non è più prevista nei piani degli oligarchi di Davos.


BORDATA N.1 – FONDI PENSIONISTICI:

I fondi pensionistici sono una bomba ad orologeria destinata ad esplodere.
In questa breve clip, Max Keizer spiega come funziona.

Come fa lui a saperlo?
Perché se ne è occupato dall’interno e ci racconta come i soldi che versiamo per la pensione
vengono sottratti e distribuiti tra gli avvoltoi sciacalli di Wall Street:


Molto semplicemente, i fondi pensione a gestione passiva
finiscono col perdere soldi ereditando o oggetto di un rischio massiccio, un rischio tossico.

Grazie a Larry Summers e alle leggi che ha cambiato e alle nuove leggi che ha emanato.

Io ho lavorato a Wall Street per molti anni e ho osservato questo per molto tempo.

Molto semplicemente: un trader di una banca di Wall Street piazza un’operazione finanziaria altamente speculativa,
ma lo fa senza comunicare il numero di conto di quell’operazione.

È un’operazione fatta con “un nome della strada”.

Poi il commerciante aspetta uno, due o tre giorni.

Se l’operazione genera un profitto,
allora viene fornito il numero di conto su cui appoggiarla
ed è il numero di conto di uno degli amici del trader.

Se invece l’operazione è in perdita,
viene fornito il numero di conto di un fondo pensione.

Successivamente, controllando l’operazione,
si fa apparire che il numero di conto sia stato fornito al momento dell’esecuzione dell’ordine, ma non è ciò che è successo.

In gergo si chiama “parcheggio a mestiere”.

È illegale, ma grazie a Larry Summers, la meccanica della supervisione regolatoria è resa opaca fino al punto di divenire impotente.

Questo è il sistema con cui JPMorgan, l’anno scorso,
ha conseguito 90 o 100 giorni di fila di operazioni tutte chiuse con profitto, senza un giorno negativo.

Questo è un chiaro esempio di quello che si chiama “look back trade” ,
per usare il vernacolo tipico dei terroristi finanziari di Wall Street.



BORDATA N.2 – INFLAZIONE

Anche se ho già parlato in modo molto diffuso su questo argomento,
vorrei fissare nuovamente alcuni punti per capire bene cosa sia opportuno fare.

Dall’inizio della cosiddetta Grande Recessione,
le banche centrali di tutto il mondo hanno intrapreso la più folle manovra monetaria della storia dell’umanità.

Sono state create dal nulla cifre astronomiche di denaro a debito.

Ogni nuovo $ che entra in circolazione diluisce il valore di quelli precedenti.


Inoltre, attraverso il meccanismo del moltiplicatore della riserva frazionaria,

la creazione monetaria si amplifica in modo esponenziale,

rendendo le banche sempre più instabili, ma potenti e la gente sempre più debole e povera.


Il moltiplicatore della riserva frazionaria vuol dire: i debiti nostri moltiplicati alla terza.

Il fatto è che una banca ha una sola preoccupazione: che quei soldi verranno restituiti con gli interessi

fino all’ultimo centesimo, pena la proverbiale “Libbra Di Carne” di Shylock del Mercante di Venezia,
e farà qualsiasi cosa, a costo di distruggere tutto e tutti pur di arrivare all'obiettivo finale,
ovvero diventare padroni del mondo comprando tutto quello che esiste con soldi creati dal niente.

Questa accelerazione finale e ultimativa di un processo di creazione monetaria esponenziale
si sta manifestando in modo estremamente preoccupante per chi invece vorrebbe stare tranquillo
ed accontentarsi di una qualità della vita accettabile.

La distorsione monetaria in atto, è talmente ingestibile che la “bestia” si contorce da tutti i lati
in grado di sopravvivere all’inevitabile fiammata iperinflattiva finale, mettendo in atto soluzioni inutili,
perché qualsiasi tentativo di rimediare al disastro causato da milioni di miliardi di finanza iperspeculativa,
non può far altro che condurre all’inevitabile catastrofe.


1) Alzare i tassi = catastrofe

2) Abbassare i tassi = catastrofe

3) Non fare niente = catastrofe.

Siamo in un momento che fu descritto molto bene da Charles Dickens nel Romanzo Racconto Di Due Città:

Era il migliore di tutti i tempi , era il peggiore di tutti i tempi” !


Il migliore dei tempi per il ceto ultra ricco, e il peggiore dei tempi per tutto il resto dell’umanità,

che quotidianamente trasferisce ricchezza, libertà, serenità e forza produttiva

a quel ristretto gruppo di personaggi che sono dalla parte ricevente di questa enorme manovra di trasferimento di ricchezza globale.



È quel momento storico che anche Marx aveva previsto
considerando le debolezze dei limiti del sistema capitalistico partendo da questo ragionamento:

il capitale è rappresentato dalla moneta M.

Con M si compra una materia prima, una commodity C.

Poi si aggiunge valore a quella materia prima usando i mezzi di produzione (la fabbrica).

Finito il processo produttivo, la materia prima viene valorizzata dal valore aggiunto dalla produzione: C+.

Dopo la vendita, la M iniziale si maggiora quindi del profitto.

Qui la cosa è così evidente che è impossibile non vederla.

Da dove viene fuori la maggiorazione monetaria derivante dall’accrescimento di valore successivo alla lavorazione della materia prima?


La moneta mancante viene fuori creando nuovo debito .


Quindi, l’attuale sistema capitalistico si fonda su basi insostenibili
perché la moneta in cui è espresso è di natura debitoria.

Occorre crearne sempre di nuova sia per far fronte agli interessi che maturano
sia per poter aggiungere la parte mancante al valore aggiunto alla produzione.

Questo porta verso un’unica direzione: l’inflazione.

Qui occorre ragionare un attimo :

se aumentano i prezzi, aumenta il valore espresso in termini monetari dei ricavi aziendali e di tutto ll valore economico transato;
quindi aumenta il prodotto interno lordo.

La sostenibilità è espressa, per accordi internazionali, in percentuale di PIL su debito pubblico.


Se aumenta il Pil (anche se è artificialmente pompato dall’aumento)
aumenta la possibilità di uno di indebitarsi a beneficio delle banche
che possono così espandere il loro giro d’affari e il loro potere.

Anche lo Stato adora quando questo avviene
perché può indebitarsi di più
e distribuire mazzette in qua e là, per poi poter tassare di più i cittadini
e perpetua più a lungo un sistema che dovrebbe essere fermato perché assurdo e anti umano.

Questo sistema rende tutti felici gli oligarchi e stritola I poveri cittadini.

Come diceva Lenin: stritolare la borghesia con la macina dell’inflazione e delle tasse.


Quindi l’inflazione è inevitabile .

Chi ha dei risparmi deve tener conto di questo.

I soldi servono:

· per essere spesi

· per essere investiti

· per speculare

Non servono per essere risparmiati! No!


Quella è una perdita certa.

Una perdita pari al tasso annuale d’inflazione.

All’inizio non ce ne accorgiamo, ma poi finisce sempre nello stesso modo.

Non esiste nella storia dell’umanità una moneta cartacea che non sia andata a zero.

La fine è sempre questa, come per il Bolivar:



BORDATA N. 3 – LA CINA

Il sistema capitalistico basato sul debito,
la cui instabilità e fragilità si sta manifestando sotto i nostri occhi,
doveva fallire già da diversi anni,
ma bisogna ammettere che le élite oligarchiche sono state molto brave
a trovare sempre nuovi puntelli e stratagemmi per rimandare sempre più in là il giorno del giudizio.

Uno degli elementi che ha concesso altro tempo
è stato l’ingresso della Cina come partner nel mondo economico capitalistico,
fungendo da contenitore deflazionistico per i dollari in eccesso che sono stati stampati con enorme accelerazione dal 1971 in poi.

Fornendo forza lavoro e prodotti industriali a costo ribassato,
la vampata iper inflazionistica che si sarebbe dovuto manifestare dalla creazione di miliardi di dollari
è stata tamponata con questo gioco di squadra tra Cina e USA:

gli USA esportano dollari

e la Cina esporta manufatti a basso costo .

Anche questo sotterfugio pare abbia trovato ormai il suo epilogo
con il caso dello scoppio della bolla immobiliare cinese rappresentato dal caso Evergrande.


Il mercato immobiliare cinese è per valutazione il più grande mercato esistente al mondo,
con un controvalore stimato di 70 trilioni di dollari.


Come funziona il mercato immobiliare cinese?

Lo spiega Michael Every in questo ottimo video da cui ho tratto il filo conduttore di tutta la presente newsletter:

Praticamente vediamo che sia Capitalismo che Comunismo sono sistemi che non bene
e l’emblema principale che si è manifestato è proprio rappresentato dal caso Evergrande:
un glomerato immobiliare, enormemente indebitato, che ha costruito troppi immobili per un mercato di fascia alta
dominato da operatori che comprano molte proprietà alla volta pagandole 40/50 volte i propri redditi.

Il mercato immobiliare cinese, valutato a $70 trilioni è quasi tutto aria calda,
considerando la qualità effettiva di quello che c’è dentro.

Chi al di fuori della Cina pagherebbe quelle cifre per comprare proprietà immobiliari cinesi?

Non è possibile acquistare proprietà immobiliari in Cina, ma si fanno contratti di Leasing a 70 anni.

È un opzione con scadenza a 70 anni, fatta su di una scatola in cielo appoggiata su un pezzo di terra di proprietà del Governo Cinese,
che costa di più di una proprietà a Manhattan.

Calcolando che negli anni a venire, da proiezioni demografiche, non ci sarà più nessuno a cui vendere e più nessuno a cui affittare,
visto il drastico calo delle nascite in tutta la Cina, come affronterà la Cina il collasso di Evergrande?

Con un progetto di case sociali, che saranno distribuite alla popolazione.

Un modello molto più etico della polarizzazione della ricchezza che invece affligge l’Occidente,
ma con gravissime ripercussioni economiche perché viene meno tutta la componente fiscale e di crescita di valore.

Una perdita che la Cina intende compensare con un ancora più aggressivo surplus commerciale
a discapito proprio delle economie occidentali e qui la faccenda, da economica, diventa geopolitica!



BORDATA N.4 – VALUTE CRIPTO E DIGITALI

È ormai di dominio pubblico il fatto che il futuro del denaro sarà totalmente digitale.

Il sentiero è tracciato e le cripto valute con Bitcoin al primo posto
per avere un ruolo determinante per gli anni e venire.

Ignorare questa realtà è assai sciocco.


Sempre l’ottimo Michael Every, nel video sopra linkato ci racconta come recentemente
abbiamo assistito ad un asset digitale che ha raggiunto una valore uguale a quello dell’azienda automobilistica Ford.

Ci sono persone che stanno diventando le più ricche di sempre senza praticamente muovere un dito.

Abbiamo la copia di un’altcoin di un’altra valuta digitale che all’improvviso vale $30 miliardi.

Molte persone stanno guadagnando un sacco di soldi con questi schemi,
ma tutta questa apparente ricchezza non sfamerà neanche una persona
perché non c’è niente di reale prodotto in questo sistema digitale,
perché quello che manca è la connessione tra economia reale e produttiva
con quella finanziaria e virtuale rappresentata da questo mondo digitale.

Se questa ricchezza che è fissata e cristallizzata dentro un sistema che si auto pompa e si accresce, ma che rimane virtuale,
non finirà anche nelle tasche di chi sarà molto lavorare e sudare nei campi e sul posto di lavoro, la società non durerà a lungo.

Questo sistema potrà durare solo per un po’ finché si schianterà e finirà molto, molto male.

Perché una persona vorrebbe lavorare e sudare può trascorrere la giornata sul divano, facendo trading su Dogecoin?

O creare una nuova criptovaluta con i propri amici e guadagnare il doppio che con un lavoro normale?

Facciamo così: ognuno smetta di lavorare e si dedichi solo a fare trading di valute digitali.

Facciamo vedere ai ricchi quanto è ridicola la farsa di un sistema basato su questi presupposti!



Investopedia ci informa che al settembre di quest’anno esistono già 6500 tipi di Criptovalute:
The 10 Most Important Cryptocurrencies Other Than Bitcoin


Calcolando anche le altcoin e le shitcoin, il numero sale di altre migliaia.


Il sistema assurdo in cui viviamo, porterà al moltiplicarsi della follia.

Non c’è limite alla quantità di bolle che si possono creare.

Si passa di bolla in bolla.

Di trucco in trucco.

La prossima vedrà anche l’utilizzo di Bitcoin e cripto valute come collaterale su cui indebitarsi.

Una volta strutturato il sistema, si potrà fare debiti,

ricevendo valute virtuali mettendo a garanzie altre valute virtuali.

Qui si capisce l’essenziale necessità di aver creato questo sistema.

Il moltiplicatore monetario deve trovare il sistema di perpetrarsi all’infinito,

trasformandosi come un Hydra in un mostro sempre più potente e invincibile.



Ma come ci ammonisce Michael Every, viviamo ancora in un mondo analogico
in cui il cibo che introduciamo nei nostri corpi, fatti ancora di carne e sangue mortali,
deve essere cibo fisico e reale che necessita di essere prodotto lavorando.

Anche se le opportunità di guadagno offerte dal mondo delle cripto valute sono altamente seducenti,
bisogna ricordarsi che il mondo ancora funziona con delle regole fisiche dalle quali è imprescindibile distaccarsi.

Il mondo delle cripto valute è altamente speculativo.

Bitcoin nasce nel 2008, proprio all’indomani della crisi dei mutui subprime,
e arriva adesso sui cellulari di tutto il mondo,
in un momento in cui è stato deciso che l’umanità si deve separare dal contatto fisico con il proprio denaro.

Per capire la differenza tra economia reale e economia digitale.


Tra Oro e Bitcoin, per spiegarsi meglio racconterò questo aneddoto:

giorni fa ero a pranzo da degli amici e decidiamo di fare un piatto di pasta.

La signora accende il fornello elettrico a induzione sotto la pentola piena d’acqua.

Pochi minuti dopo, un black out improvviso, fa mancare l’elettricità a tutto il quartiere.

Fortunatamente, la casa aveva il giardino con la griglia all’esterno
e il marito della signora è andato a cucinare per noi una bella grigliata di carne all’aperto.


Ecco: il fornello elettrico a induzione è la cripto valuta,

mentre la grigliata, con l’elemento fuoco, è l’economia reale.


Grazie al mondo reale abbiamo potuto mangiare.


Bisogna tener presente questa cosa, quando tutto sarà affidato alla tecnologia.

Per questo, anche se stiamo andando in un mondo esponenzialmente sempre più tecnologico
è prudente avere sempre sotto il proprio controllo qualcosa di reale.

In termini monetari ed economici occorre capire che le bordate sopra sono tutte rivolte verso il nostro impoverimento
e verso la creazione di una società che si deve plasmare per meglio assecondare le distorsioni del sistema stesso.


Non sarà il sistema a servire meglio noi,

ma siamo noi destinati ad essere spalmati e stritolati

per meglio assecondare le scelte economiche verticistiche messe in campo

per rendere il potere sempre più saldo e sempre dalla parte ricevente del trasferimento della ricchezza, quindi da noi verso di essi.



Come difendersi l’abbiamo già visto.

Bisogna cercare di togliere i propri soldi dal sistema che loro controllano.

Michael Every consiglia di comprare cose reali e tangibili

e giustamente anche di comprare terreni con alberi da frutta.

Ottima scelta, ma non tutti sono capaci o hanno il vigore fisico di coltivare.
 
L’oro rappresenta da sempre un pratico strumento anti inflattivo eccezionale.

In poco spazio racchiude moltissimo valore e nella storia ha sempre salvato chi lo aveva.

In ogni momento drammatico della storia, chi aveva oro se l’è sempre cavata meglio di chi non ne aveva.

Purtroppo molta gente l’ha venduto.

Lo hanno comprato e lo stanno comprando quasi tutto le banche centrali,

specialmente Cina e Russia, ma anche molte altre banche

come da questa tabella che mostra i dati dall’inizio di quest’anno.


Una vera e propria impennata!


Le banche centrali non comprano oro per rivenderlo,

ma perché sapranno che sarà il valore di riferimento del prossimo equilibrio monetario globale.

Chi ha oro potrà partecipare, chi non ne ha andrà alla malora.


Non tutti capiscono l’oro.

Non tutti ce la faremo.

Anche questa volta, chi ne avrà preso se la caverà meglio di chi invece non ne ha.

Ancora si può comprare e costa poco ed è un grande vantaggio.

Quando lo vorranno tutti potrà non essere più possibile farlo,

oppure i tempi di attesa per la consegna diventeranno molto lunghi.


La storia si ripete.

Basta imparare dalle lezioni del passato e non commettere gli stessi errori.

La guerra lampo iniziata dai nostri dominatori nell’inverno del 2020,

ha lo scopo di creare una nuova umanità, numericamente inferiore,

non pensante e non economicamente libera e indipendente.



Una moneta d’oro, è una unità di valore che può essere scambiata in forma anonima

senza passare da un App, da un impulso elettronico o da un PC



Ce ne sarà bisogno, per restare umani.
 

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