GUARDARE LA BELLEZZA DELLA NATURA E' IL PRIMO PASSO PER PURIFICARE LA MENTE

Siamo un gruppo non legato ai partiti, ma ad altri gruppi di persone di molte città italiane che,
come noi, di fronte alla insorgenza ed alla diffusione dell'epidemia da Sars Cov 2,
hanno cominciato ad avere dubbi, a porsi delle domande ed a cercare le ragioni
delle tante mancanze ed incompetenze nel gestire l'epidemia.

ATTENTI ALLE LIBERTA' che ci stanno togliendo
ed alla Costituzione che ogni giorno viene erosa
con la continua proclamazione dello stato di emergenza
e con l'emanazione di DPCM prima e di DL oggi.


Persone che hanno dei dubbi, che si sentono ingannate da chi ci governa,

INFORMATEVI CON CURIOSITA' - CON CONSAPEVOLEZZA - CON PASSIONE

ma non più sulle Tv nazionali o sui quotidiani carichi di falsità e di omissioni.

Cercate quelle fonti di informazioni ancora LIBERE DI DIRE LA VERITA'
in termini di fatti, numeri, statistiche e sane opinioni.

Lì si potranno trovare informazioni comprensibili per conoscere le ragioni
di cosa sta succedendo in Italia e nel mondo ed individuare - con la propria testa -
il modo di mantenerci "liberi nel pensiero" e nelle scelte che la vita ci presenta.

Saremo preparati a contrastare civilmente e legalmente
UN PREMIER ED UN GOVERNO NON VOTATO
che sempre di più mostra di aver trovato nei proprio cittadini il nemico da combattere.
 
All'estero la democrazia esiste ancora.......nonostante il covid.


Elezioni anticipate in Portogallo, si voterà il prossimo 30 gennaio 2022.
 
OCCHIO

In Cina è corsa all'accaparramento del cibo




Lunedì il governo ha emesso un ordine per le autorità locale che, apparentemente, è di routine:

si parlava di aumentare le scorte di cibo nei depositi pubblici in vista dell’inverno,
di controllare le forniture e di tenere sotto controllo i prezzi.


Un ordine che, in altri momenti, sarebbe passato sottotraccia, ma che ora, per motivi da chiarire,
è stato notato da tutti ed ha portato a un mutamento delle abitudini di acquisto:

le famiglie hanno incominciato ad accaparrare beni di prima necessità.


La cosa si è fatta talmente grave che il governo è poi intervenuto cercando di calmare le acque,
affermando che non c’è nessun problema nella fornitura di cereali e riso,
ma si tratta di messaggi che rischiano di suscitare ancora più allarme.


Da dove nasce questa paura?
  • Il messaggio è stato insolitamente preciso, parlando di accumulare scorte di quanto strettamente necessario per vivere.
  • Un invito all’accaparramento.
  • Inoltre è stato accompagnato da messaggi altamente bellicosi e aggressivi nei confronti di Taiwan
Tra l’altro il Partito in Cina ha parlato spesso di una “Taiwan che accaparra il cibo in vista della guerra”
e la gente quindi ha fatto due più due e si è messa ad accaparrare.

Come nota anche Bloomberg è un classico della comunicazione cinese:
il governo parla della possibilità di una guerra, queste minacce sono amplificate per cento sui social media e poi il governo deve intervenire a calmare gli animi.

Chinese government: We might go to war
Chinese internet: YAY WAR YAY WAR YAY WARRRR
Chinese government: Uhh, actually, that's not what we meant…China Moves to Quash Online Rumors That Taiwan War Looms
— Noah Smith
1f407.svg
(@Noahpinion) November 4, 2021

Nel frattempo, timori di guerra o meno, ci sono state segnalazioni sparse di corse su riso, noodles e olio da cucina in alcune città cinesi.
Il governo si è mosso rapidamente per cercare di reprimere i timori con l’assicurazione di forniture sufficienti.
Un cartello giallo brillante in una corsia di un supermercato di Pechino chiedeva ai clienti di acquistare in modo ragionevole e di non ascoltare le voci o fare scorte di merce.
 
Alberto Bagnai e Alessandro Rivera, il famoso direttore generale del Ministero dell’Economia e Finanze
e gran manovratore della politica economica italiana.

Il dott. Rivera è la plastica dimostrazione di quanto sia inutile un ministro, dal punto di vista politico,
quando tutto l’apparato è nelle mani di una burocrazia che, alla fine, non risponde a nessuno, se non a se stessa.

Il tema del contendere è quello di MPS, il cui futuro è incerto dopo la fine delle trattative con Unicredit e che, comunque, dovrà essere ceduta.

Eppure, come ammette lo stesso Rivera, la banca ora sta avendo degli utili, dopo aver tosato fortemente i rischi , e gli investimenti, aziendali.

La banca non diventerà mai, secondo Rivera, la “Banca di stato” degli interventi pubblici,
ma è destinata in ogni modo a essere ceduta a qualche gruppo, probabilmente estero, e sarà integrata nelle strutture altrui.


Se i politici vogliono diversamente, si arrangeranno.


Alla fine comandano lui e Bruxelles.
 
La FED ha comunicato che uscirà dal tunnel degli acquisti dei titoli di stato, anche se non in modo secco,
ma piuttosto graduale con un processo che si protrarrà per lo meno sino a giugno 2022.

Ecco una carta che mostra questi passaggi.

1636107388800.png


Tutto questo c’è da sperare che non porti a uno shock troppo secco sui prezzi dei titoli di stato ed in generale, sul mercato dei bond.

Con un’economia che sta rallentando una stretta creditizia sarebbe la cosa meno utile.

Ora parliamo un po’ in modo tecnico.

La Federal Reserve ha preso le seguenti decisioni per attuare la posizione di politica monetaria
annunciata dal Federal Open Market Committee nella sua dichiarazione del 3 novembre 2021:
  • Il Consiglio dei governatori del Federal Reserve System ha votato all’unanimità per mantenere il tasso d’interesse pagato sui saldi di riserva depositati presso la FED allo 0,15%.
  • Come parte della sua decisione politica, Open Market Desk, il braccio operativo presso la Federal Reserve Bank di New York agli ordini del il Federal Open Market Committee, da ora seguirà queste indicazioni:
    – Intraprendere operazioni di mercato aperto, se necessario, per mantenere il tasso sui fondi federali in un intervallo target compreso tra 0 e 0,25 percento, cioè prosegue la guida sui tassi.
    – Completare l’incremento delle disponibilità di System Open Market Account (SOMA) di titoli del Tesoro di 80 miliardi di dollari e di titoli garantiti da ipoteca (MBS) di agenzie di 40 miliardi di dollari, come indicato nei piani di acquisto mensili rilasciati a metà ottobre.
    – Aumentare le disponibilità SOMA di titoli del Tesoro di $70 miliardi e di MBS di agenzia di $35 miliardi, durante il periodo di acquisto mensile che inizia a metà novembre.
    – Aumentare le disponibilità SOMA di titoli del Tesoro di $ 60 miliardi e di MBS di agenzia di $ 30 miliardi, durante il periodo di acquisto mensile che inizia a metà dicembre.
    – Aumentare le disponibilità di titoli del Tesoro e MBS di agenzia di importi aggiuntivi, se necessario, per sostenere il regolare funzionamento dei mercati per questi titoli.
    – Condurre operazioni di pronti contro termine overnight con un tasso di offerta minimo dello 0,25 percento e con un limite operativo aggregato, modificabile, di $ 500 miliardi;
    – Condurre operazioni di pronti contro termine inversi overnight a un tasso di offerta dello 0,05 percento e con un limite per controparte di $ 160 miliardi al giorno (cioè operazioni di finanziamento delle banche);
    – Rinnovare all’asta tutti i pagamenti di capitale dalle partecipazioni della Federal Reserve in titoli del Tesoro e reinvestire tutti i pagamenti di capitale dalle partecipazioni della Federal Reserve di debito di agenzia e MBS di agenzia in MBS di agenzia (cioè come nella BCE si reivestono gli interessi da titoli di stato in titoli di stato).
    – Consentire modeste deviazioni dagli importi dichiarati per acquisti e reinvestimenti, se necessario per motivi operativi.
    – Impegnarsi in operazioni di cambio di dollari e coupon se necessario per facilitare il regolamento delle transazioni MBS dell’agenzia della Federal Reserve”.
In un’azione correlata, il Consiglio dei governatori del Federal Reserve System ha votato all’unanimità per approvare la fissazione del tasso di credito primario al livello esistente dello 0,25 per cento.


Tante parole, per dire che, alla fine, c’è solo in tapering come vero cambiamento della politica della FED.

Il che comunque non è poco.

Vedremo se, anche se in modo più graduale, accadrà come in Australia, con un più che raddoppio dei tassi attivi.
 
1636107578721.png


Poi dite che il ministro Lamorgese non sa fare il suo lavoro?

In pochissime ore Puzzer, il pericoloso sobillatore, l’arruffapopoli sovversivo,
il terrore dei greenpass è stato individuato, impacchettato e rispedito a casa.

Per un anno non potrà più mettere piede nell’urbe.



1636107650572.png


PUZZER LA BELVA UMANA





Non è stato facile compiere questa delicata operazione di intelligence.

Puzzer è un tipo furbo, astuto, scaltro, oltre che spietato:
se ne stava nascosto dietro un tavolino di plastica con tre seggioline davanti
fingendo di raccogliere firme per la riabilitazione presso l’opininione pubblica dei pangolini cinesi.

Poi ha repentinamente cambiato strategia:
per non essere agguantato dagli uomini della Lamorgese ha finto di essere uno spacciatore nigeriano.

E per un paio d’ore gli è andata bene.

Quando la copertura ha rischiato di saltare ha tentato di far credere di essere un ritardatario del gay pride,

poi un amico di Carola, che stava aspettando per andare con lei a speronare una vedetta della guardia di finanza.

Quasi ci stavano cascando e lo stavano lasciando a piede libero.

Dopo un ennesimo controllo ha tentato di far credere di essere l’organizzatore di un rave party in piazza,
e come prova ha mostrato le casse, sia quelle acustiche che quelle di birra.

Poi ha raccontato di essere a favore della legge Zan e che stava aspettando gente per la giusta protesta.

Nel frattempo ha chiesto se poteva testare la forza ondulatoria della camionetta dei suoi inquisitori, giusto per fingere di essere amichevole.

Ha giurato di essere un brigatista, amico di Battisti, ma anche cugino di Castellino,
e ha detto di essere già d’accordo con la Digos per andare a distruggere la sede della CGIL.

Sempre più subdolamente ha detto ai poliziotti che se lo lasciavano in pace
gli poteva fare uno sconto su accendini, collanine, bombe a mano che stava vendendo in piazza.

Ha spergiurato di essere dell’Isis.

Quando finalmente i poliziotti si son convinti che il tipo non poteva essere pericoloso,
passa un bambino con un palloncino in mano che urla: “Mamma, guarda Puzzer! Quello di Trieste!!!”.

“Maledizione, ci stava fregando!”.

Lo hanno subito annaffiato con degli idranti, accecato con i fumogeni,
gli han mostrato lo sfollagente e lo han caricato sul furgone:


“Lo sai che la Lamorgese è troppo abile, persino per te. Ti abbiamo beccato, bastardo”.
 
Martedì, durante la conferenza COP26 di Glasgow, oltre 100 paesi, inclusi gli Stati Uniti,
si sono impegnati a ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030.

Peccato che i paesi che sono fra i maggiori emettitori, cioè Cina, Russia e India,

non hanno firmato il “Patto globale sul metano”, che vede invece in prima fila, invece, USA e UE.

Non include neppure l’Australia, le cui miniere di carbone sono fra le maggiori fonti di emissioni non controllate di metano.

1636107986748.png


A dover essere ridotte sono soprattutto le emissioni dai rifiuti e dall’agricoltura,

derivanti essenzialmente… dalle deiezioni gassose delle mucche e degli altri bovini.



Povere bestie.

Tuttavia, gli Stati Uniti, che hanno contribuito a guidare l’impegno,
hanno aiutato a reclutare dozzine di nuovi paesi dopo che solo una manciata era disposta a firmare a settembre.

Secondo il FT, il numero di paesi che hanno sostenuto l’iniziativa è cresciuto da soli sei membri
quando è stata inizialmente annunciata a settembre, a 105 al suo lancio ufficiale ai colloqui dei leader mondiali di Glasgow martedì.

Sarà interessante capire come verrà misurata la minore emissione di metano, quale sarà il sistema scientifico utilizzato…

Il presidente Joe Biden ha descritto il piano per il metano come un “punto di svolta”,
che ha introdotto insieme a un nuovo piano separato che delinea le regole sulle emissioni degli Stati Uniti.

“Una delle cose più importanti che possiamo fare in questo decennio decisivo per mantenere 1,5 gradi [il riscaldamento globale]
a portata di mano è ridurre le nostre emissioni di metano il più rapidamente possibile”.

Secondo il FT, il metano ha 80 volte il potenziale di riscaldamento dell’anidride carbonica in un periodo di 20 anni,
il che lo rende fondamentale per gli sforzi per affrontare il riscaldamento globale.

L’iniziativa ha stimato che un calo del 30% delle emissioni di metano entro il 2030
ridurrebbe il riscaldamento globale di almeno 0,2 °C entro il 2050.

I nuovi piani della Casa Bianca, proposti dall’EPA, vanno oltre qualsiasi precedente regolamentazione del metano negli Stati Uniti,
che potrebbe costringere gli operatori di infrastrutture nuove ed esistenti a prestare particolare attenzione al monitoraggio delle fughe di gas.


Secondo quanto riferito, le temperature globali sono aumentate di circa 1,1 gradi Celsius dai tempi preindustriali.

Il fatto che gli Stati Uniti siano stati in grado di convincere più di 100 nazioni ad aderire al piano per il metano
significa che il presidente Biden può dichiarare almeno una vittoria per la sua presidenza
mentre la sua agenda interna crolla a casa, specialmente quando W.Va. Sen. Joe Manchin
si è opposto ad alcuni aspetti del pezzo sul clima del disegno di legge di spesa di Biden.


Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, l’industria del petrolio e del gas è stata a lungo divisa sulla sua posizione sul metano.

Molti grandi produttori di energia, sotto la pressione degli investitori per migliorare le prestazioni ambientali,
hanno sostenuto limitazioni sul metano, mentre alcuni produttori più piccoli si sono opposti a nuove regole
(soprattutto perché producono più metano).


La Texas Alliance of Energy Producers ha affermato che le piccole imprese energetiche sopporteranno il peso delle nuove regole negli Stati Uniti.

Il metano è spesso un co-prodotto dell’estrazione di petrolio, ma di difficile uso, sia per i volumi variabili,
sia perché magari i pozzi petroliferi sono lontane dalle infrastrutture come i gasdotti.


Comunque a pagare il conto maggiore saranno le mucche
 
Sul mercato azionario USA ormai si muove sulla base d’illusioni e di sogni.

E' circolata la notizia che, dopo Hertz, anche l’altro colosso del noleggio auto, Avis (NASDAQ CAR)
ha preso l’impegno ad acquistare una grande flotta di auto elettriche, attraverso l’impegno a tagliare del 30% le emissioni di CO2.

Un impegno molto meno preciso rispetto a Hertz, ma accompagnato da ottime notizie sugli utili,
che superano il miliardo di dollari, e che hanno mandato il titolo alle stelle.

1636108363906.png



Il titolo è più che raddoppiato nell’arco di minuti, per poi stabilizzarsi intorno ai 360 dollari, cioè il 90% al di sopra del valore iniziale.

Ora gli utili sono importanti, ma la vera spinta è venuta dalla notizia di acquisti delle auto elettriche.

Alla fine basta veramente poco, l’illusione di un cambiamento, per far succedere un miracolo.


Il tutto è frutto di un mercato drogato.


Qualcosa di sicuro è successo: quello che in inglese è lo “Short squeeze”, cioè le forti perdite per chi aveva venduto allo scoperto.

1636108425168.png



Come possiamo vedere il numero di posizioni short era alle stelle dalla primavera.

Le azioni erano piuttosto stabili, fino al boom per cui possiamo immaginare che i prezzi a termine siano stati simili.

Insomma molti gestori di Hedge Fund andranno a dormire più leggeri.


Al contrario il fondo SRS, che detiene una forte partecipazione in Avis, il 43%, va a casa con quasi cinque miliardi in più in tasca.


Intanto Tesla ha comunicato che, allo stato attuale, non c’è nessun contratto ufficiale con Hertz.

L’annuncio, che ha mandato alle stelle il titolo del car rental fallito e del produttore di auto elettriche non c’è proprio.

Anche questa erano solo fumi e specchi.
 
Meditate gente, meditate ......


Il problema della storia è che è noiosa e molti non vogliono fare la fatica di leggerla,

perché, se lo facessero, vedrebbero crollare tante delle proprie certezze sulla “Scienza” e su come questa operi.


Si può fare un trial farmaceutico in mezzo a un’epidemia mettendo a rischio la vita dei pazienti? Si!



Nel 1996 una forte epidemia di meningite colpisce la Nigeria, facendo ammalare soprattutto i bambini.

Al termine questa ondata di morte causerà circa 12 mila vittime.

Intervengono le organizzazioni internazionali fra cui Medici senza Frontiere,
ma la situazione è grave per la malattie e per le pessime situazioni operative.

La meningite batterica può però essere curata con degli antibiotici noti.

Nello stesso periodo la Pfizer stava sviluppando un nuovo antibiotico, la Trovafloxacina, commercializzata come Trovan.


Quale miglior occasione che testare sulle persone un prodotto che si temeva potesse avere dei forti effetti collaterali.


Quindi, come apparente aiuto agli sforzi di Medici Senza Frontiere,
si organizza un trial farmaceutico che si svolge nello stesso immobile dove MSF cura con le medicine già testate.


Peccato che il Trial abbia un paio di problemi:
  • ai pazienti non viene fatto firmare nessun consenso informato, ammesso che fossero in grado di capire cosa fosse, in quelle drammatiche condizioni;
  • viene organizzato il gruppo clinico a cui viene somministrato il Trovan, e un gruppo di controllo a cui vengono somministrato 30 mg/kg dell’antibiotico ceftriaxone.
  • Peccato che la dose che veniva somministrata dal MSF a poche stanze di distanza fosse pari a 50-100 mg/kg di ceftriaxone.
  • Quindi i dati del gruppo di controllo erano falsati, sulla pelle dei partecipanti.
Cinque bambini che ricevettero il Trovan morirono, come sei del gruppo di controllo.

La Pfizer ha sempre asserito che le morti non furono dovute alla sperimentazione, ma alla meningite,
però l’accaduto portò a una serie di cause legali negli USA e in Nigeria.

Quelle USA vennero tutte archiviate sulla base di questioni procedurali,
essenzialmente perché il foro USA non era competente su un trial africano.


In Nigeria il caso fu chiuso con il pagamento extra giudiziale di 75 milioni di dollari da parte di Pfizer,
ma il governo nigeriano non è mai stato in grado d’identificare chiaramente chi venne identificato dal trial.


Nello stesso tempo le clausole dell’accordo sono state segretate per richiesta di Pfizer.

Quindi non stupitevi più di tanto se c’è il sospetto che in Texas qualche dato sia stato addomesticato…
 
In molti ospedali si stanno sempre più riempiendo pronti soccorsi e rianimazioni,
ma la causa non è il covid, che è, tutto sommato, sotto controllo.

Le cause sono ben altre e questo fenomeno è tanto più preoccupante quanto avviene dopo una primavera molto tranquilla,
con pronto soccorso vuoti, e una popolazione che negli USA è sempre più vaccinata.

Però il covid non c’entra nulla.


Vediamo cosa dice KHN, un sito specializzato nel settore:

“Stiamo ascoltando i membri in ogni parte del paese”, afferma la dott.ssa Lisa Moreno,
presidente dell’American Academy of Emergency Medicine (AAEM). “Il Midwest,
il Sud, il Nordest, l’Ovest… stanno assistendo allo stesso identico fenomeno”.

Sebbene il numero di visite al pronto soccorso sia tornato ai livelli pre-coronavirus la scorsa estate,
i tassi di ricovero, dal pronto soccorso ai piani di degenza dell’ospedale, sono ancora superiori di quasi il 20%.

Questo è secondo l’analisi più recente dell’Epic Health Research Network, che raccoglie dati da oltre 120 milioni di pazienti in tutto il paese.


“È un primo indicatore del fatto che ciò che sta accadendo nel pronto soccorso
è che stiamo assistendo a casi più acuti di quanto non fossimo abituati prima della pandemia”,
afferma Caleb Cox, uno scienziato dei dati di Epic.


Casi meno acuti, come le persone che soffrono di problemi di salute
come eruzioni cutanee o congiuntivite, vanno meno al pronto soccorso di prima.

Invece, potrebbero optare per un centro di cure urgenti o per il loro medico di base, spiega Cox.


Nel frattempo, c’è stato un aumento delle persone che vengono al pronto soccorso con condizioni più gravi, come ictus e infarti.

“Anche se stiamo vedendo che i volumi complessivi tornano alla normalità durante l’estate
qui, vediamo che le condizioni più acute rimangono ancora superiori alle normali pre-pandemia,
mentre le condizioni di minore acuità rimangono ancora al di sotto dei normali pre-pandemia, ” dice Cox.

Quindi, anche se il numero totale di pazienti che arrivano al pronto soccorso è più o meno lo stesso di prima della pandemia,
“sembrerà assolutamente [se sono un medico o un’infermiera del pronto soccorso] che vedrò più pazienti e ne vedrò di più pazienti acuti».



Perchè accade questo? Ci sono diverse cause:
  • minori attività preventive, per cui i malati vanno in ospedali per patologie più gravi, scoppiate durante la pandemia;
  • patologie particolari sorte durante il covid-19.
Quest’ultimo punto meriterebbe di essere indagato:
quali patologie possono essere, in qualche modo diretto o indiretto, legate al covid-19?

Magari legate a effetti indiretti, a lungo termine, della malattia,
oppure alle cure, o ad effetti non segnalati agli organi competenti, delle vaccinazioni?
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto