Servizi pubblici locali, concessioni idroelettriche, Rc auto e rimborso diretto, rafforzamento dei poteri dell’Antitrust:
oggi il
ddl Concorrenza arriva in Cdm.
La bozza della riforma della disciplina sulla concorrenza è il frutto della mediazione voluta dal premier Mario Draghi.
Si tratta di una riforma obbligatoria per ottenere il Pnrr, i soldi Ue.
Ecco perché l’ex numero uno della Bce prima del varo – il Cdm dovrebbe tenersi alle 16 –
ha riunito la cabina di regia per condividere con i partiti di maggioranza le scelte per alleggerire i vincoli e spingere le attività economiche.
Il testo al momento è di
32 articoli ma sarà rivisto e corretto fino all’ultimo, anche perché ci sono ancora questioni aperte.
Nel complesso, il
ddl Concorrenza affronta molti nodi per favorire l’ingresso nel mercato.
Obiettivo (obbligato se si vogliono i soldi Ue) è quello
di promuovere lo sviluppo della concorrenza,
anche al fine di garantire l’accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni.
Il tutto tenendo in adeguata considerazione gli obiettivi di politica sociale
connessi alla tutela dell’occupazione, nel quadro dei principi Ue.
Nonché di contribuire al rafforzamento della giustizia sociale,
di migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici
e di potenziare la tutela dell’ambiente
ed il diritto alla salute dei cittadini.
Per ottenere tutto ciò è
necessario rimuovere gli ostacoli regolatori,
di carattere normativo e amministrativo, all’apertura dei mercati.
Al contempo però garantendo la tutela dei consumatori.
Nello specifico, si va dal regime delle concessioni,
con la delega alla mappatura delle concessioni di beni pubblici, di aree demaniali portuali, di distribuzione del gas naturale, idroelettriche.
Su questo fronte però
restano fuori ambulanti e concessioni balneari, le due questioni più spinose.
Per le concessioni idroelettriche, fino all’ultimo oggetto di discussione,
delega al governo per adottare criteri uniformi a livello nazionale per l’affidamento.
Ma
dovrebbe essere passato il lodo proposto da Giorgetti,
che da sottosegretario a Palazzo Chigi nel Conte I spinse per la regionalizzazione.
Ossia potere sostitutivo dello Stato solo dove le Regioni non hanno già adottato le leggi regionali previste dal Dl 135/2018.
Sembra invece raggiunto l’accordo sulla Rc auto e sul rimborso diretto.
Il
risarcimento diretto prevede che in caso di sinistro
sia possibile ottenere il risarcimento del danno direttamente dalla propria compagnia di assicurazione.
Questa poi potrà rivalersi nei confronti della compagnia del soggetto che ha causato il sinistro o ha contribuito a causarlo.
Il ddl prevede l’estensione obbligatoria del regime del risarcimento diretto anche alle compagnie straniere con una sede legale in uno Stato Ue.
Nella bozza, poi, una sezione è dedicata ai servizi pubblici locali e ai trasporti.
Sono previste procedure alternative di risoluzione delle controversie tra operatori economici che gestiscono reti,
infrastrutture e servizi di trasporto e utenti o consumatori.
Ma soprattutto ci sono nuove norme per
tassisti e
noleggio con conducente.
Il settore sarà adeguato alle esigenze di mobilità dei clienti e alle piattaforme tecnologiche (app)
che permettono una “interconnessione” tra passeggero e conducente.
Il
governo “promuoverà la concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze,
per stimolare standard qualitativi più elevati”.
Nello stesso tempo, saranno inasprite le sanzioni per chi esercita abusivamente questa attività.
Cambia anche la gestione del ciclo dei rifiuti.
Recupero e smaltimento entrano nel libero mercato, per evitare che un solo imprenditore monopolizzi il ciclo.
Via libera, poi, a impianti avanzati per lo smaltimento dei rifiuti.
Se l’autorità competente non garantirà i permessi – se non licenzierà la “autorizzazione integrata ambientale” e il “procedimento unico” –
allora il governo subentrerà nei poteri attraverso un commissario.
All’articolo 9, la bozza prevede un passaggio molto importante:
la modifica della disciplina dei controlli sulle società partecipate.
Tra i contenuti, l’energia e la sostenibilità ambientale, comprese le colonnine di ricarica,
i servizi di gestione dei rifiuti e le procedure per le autorizzazioni per gli impianti di smaltimento dei rifiuti.
Una sezione inoltre è dedicata alla tutela della salute:
prevista la revisione e trasparenza dell’accreditamento e del convenzionamento delle strutture private.
Ma anche la disciplina su distribuzione dei farmaci, rimborsabilità dei farmaci equivalenti,
disciplina dei farmaci in attesa di definizione del prezzo.
Focus anche sul sistema di produzione dei medicinali emoderivati da plasma italiano.
Nuove regole anche per la selezione della dirigenza medica.
La sezione VI della bozza tratta concorrenza e sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di telecomunicazione.
Si parla dunque di infrastrutture di nuova generazione, di interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica,
di
blocco dei servizi di telefonia premium senza consenso.
Nonché delle norme in materia di servizi postali.
Per quanto riguarda la fibra ottica, fondamentale anche per la
digitalizzazione della Pa, ci sarà l’obbligo di coordinare i lavori di scavo.
La sezione VIII del ddl Concorrenza si occupa del rafforzamento dei poteri di Antitrust.
Focus sulle concentrazioni, sul rafforzamento del contrasto all’abuso di dipendenza economica,
sulla procedura di transazione e sui poteri istruttori.
Il
Garante potrà imporre alle aziende sotto indagine di consegnare qualsiasi documento sia in suo possesso.
Nonché forti sanzioni nel caso l’azienda non collabori oppure condivida informazioni false.
Infine, la sezione IX si occupa delle nomine nelle Autorità indipendenti,
con nuove procedure di selezione dei presidenti e dei componenti.