GUARDARE LA BELLEZZA DELLA NATURA E' IL PRIMO PASSO PER PURIFICARE LA MENTE

E' giunta l'ora di dire BASTA. Ma dove sono quei partiti di sinistra
che a parole dicevano di difendere "la libertà di manifestazione " ?



Tempi difficili per i diritti costituzionali:

se organizzi le manifestazioni, ti interdicono l’accesso alle piazze;

se non dai il preavviso, ti becchi un Daspo.


Così, almeno, è successo a
Stefano Puzzer, il leader dei portuali triestini,
che ieri aveva allestito un banchetto in Piazza del Popolo a Roma,
chiedendo “risposte” al governo e attirando una folla di qualche centinaio di persone.


Il giorno prima, il prefetto di Trieste, Valerio Valenti, aveva deciso di vietare le riunioni
in Piazza Unità d’Italia almeno fino al 31 dicembre, data in cui dovrebbe cessare lo stato di emergenza.

La motivazione è quella dei 93 casi in più di persone risultate positive alla Covid

- vorrei far notare che Trieste ha 200.000 abitanti e 93 casi in più corrispondono allo 0,000465% degli abitanti -

che avevano partecipato nei giorni scorsi alle manifestazioni dei portuali.

“Nel bilanciamento degli interessi per me prevale il diritto alla salute sul diritto a manifestare”,
una affermazione alquanto discutibile quella del prefetto,
anche perché il bilanciamento tra diritti costituzionali lo può fare solo il Parlamento e la Corte costituzionale, e semmai il Governo
ma solo quando – per Costituzione – è legittimato ad esercitare la funzione legislativa ovvero quella di attuazione delle leggi.

Il prefetto dice poi che non vuole “reprimere”, ma “comprimere” i diritti di libertà.

Insomma, niente manganelli, semplicemente nessuno manifesta. punto.


Siamo proprio così sicuri che una libertà fondamentale – sancita dall’art. 17 della Costituzione –

possa essere limitata con provvedimento prefettizio senza cadere in “eccesso di potere” o addirittura in “abuso di potere”?


Conte ci aveva abituato ai Dpcm, atti amministrativi del governo,

poi Draghi ai decreti-legge matrioska,

adesso discendiamo agli inferi dei provvedimenti prefettizi.

Domani toccherà ai vigili urbani bilanciare i diritti costituzionali con verbale di contestazione di una multa?

Non ci meraviglieremmo se ciò accadesse.



Tanto è vero che il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti,
è arrivato ad etichettare come “disertori” quelli che non intendono vaccinarsi
(nonostante non vi sia alcun obbligo vaccinale), spingendosi addirittura ad affermare che

“se questa è una guerra, in una guerra c’è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato”.

A questo siamo arrivati, ma nessuno ci fa caso.

Oramai si può anche ipotizzare liberamente, seppur nei limiti di una battuta di cattivo gusto,
di fucilare la gente che manifesta pacificamente.


E tutto questo odio, e tutta questa intolleranza viene accettata come una cosa ovvia

proprio da quelli che dicono di voler combattere odio e intolleranza.



Nel merito.

Chi lo dice che il diritto alla salute prevale sul diritto a manifestare?

Se così fosse, basterebbe che il Governo sostituisse una emergenza con un’altra per limitare a vita le libertà costituzionali.


Non è un caso che i Padri costituenti rubricarono le principali libertà fondamentali dall’art. 13 al 21 e il diritto alla salute al 32.


Non può esistere il diritto alla salute senza la libertà
.


Neanche durante gli “anni di piombo” si arrivò a questi estremi.


Oggi si vuole limitare il diritto di riunione a inermi cittadini,

talvolta con passeggini e bambini a seguito,

perché c’è un virus che circola ormai da due anni con circa l’85% della popolazione over 12 che ha completato il ciclo vaccinale.


I virologi da talk-show ci hanno sempre detto che l’immunità di gregge

si sarebbe raggiunta col 70% della popolazione vaccinata (di età superiore ai 12 anni),

poi l’80% perché ci sono le varianti, adesso si parla del 90%.


Insomma, dell’immunità di gregge ci sta rimanendo soltanto il gregge.


Avevamo detto che prima o poi dal green pass per spingere a vaccinarsi
si sarebbe passati alla diretta contrazione di altre libertà.

E così sta avvenendo.

Tant’è vero che, accampando la scusa dei nuovi contagi, si sospende la libertà di manifestare.

Dopo aver ignorato le richieste dei portuali, si passa ora alle maniere forti.

Una via per le proteste noi l’avevamo indicata in un nostro precedente articolo, lo “sciopero bianco”, ora Puzzer parla di nuove sorprese.

Vedremo cosa tirerà fuori dal cilindro, ma i giorni passano
e il vero rischio è che le proteste dei portuali facciano la fine che hanno fatto i gilet gialli in Francia.


Resta amaramente da constatare che si può manifestare contro la bocciatura del ddl Zan,

contro il fascismo, ma non contro il green pass, che lascia i lavoratori senza lavoro e senza retribuzione.


A questo siamo arrivati.


Intanto mentre nel palazzo ci si occupa di chi succederà a Mattarella, nelle piazze la libertà tradita non rinuncerà a trovare il modo di esprimersi.
 
Vi ricordate che si sia parlato del fatto che sulla faccenda "terza dose" i vertici dei vaccini a FDA se ne sono andati, dimettendosi ?
(https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/09/maretta-fda.html)
e pure sbattendo la porta
(https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/non-andartene-doci…)?

Ma del resto erano notizie di nessun interesse e di nessun conto.


L'avete sentito dire da qualche parte che non è solo questione di anticorpi, ma anche di linfociti T e memoria immunitaria?


Che diavolo, quattro anni fa veniva fuori ogni tre per due, ma ormai è passata di moda.


Polemicona sull'ultima puntata di Report.

Ma ormai è evidente che di questi tempi o ti allinei o fai scandalo.


E forse più della faccenda "terza dose" è altro che provoca i pubblici travasi di bile che abbiamo visto.


Per esempio questo:

"Due dirigenti della sanità con i volti oscurati,

uno dei quali indicato come presente alla riunione del Cts in cui è stato deciso il prolungamento,

spiegano che la decisione è stata presa per ragioni politiche e burocratiche."



La cosa non dovrebbe stupire più di tanto,
(qualcuno fa notare da un qualche tempo che la faccenda è politica dal principio alla fine)
ma se viene fuori sulla RAI poi ci sono i soliti a cui viene la bava alla bocca...


Poi - se preferite - continuate pure a prendere per buona la versione di quello

o quella che a turno veste i panni della simpatica voce del governo,

una voce apolitica, aconfessionale, apartitica etc..........
 
Servizi pubblici locali, concessioni idroelettriche, Rc auto e rimborso diretto, rafforzamento dei poteri dell’Antitrust:
oggi il ddl Concorrenza arriva in Cdm.

La bozza della riforma della disciplina sulla concorrenza è il frutto della mediazione voluta dal premier Mario Draghi.

Si tratta di una riforma obbligatoria per ottenere il Pnrr, i soldi Ue.

Ecco perché l’ex numero uno della Bce prima del varo – il Cdm dovrebbe tenersi alle 16 –

ha riunito la cabina di regia per condividere con i partiti di maggioranza le scelte per alleggerire i vincoli e spingere le attività economiche.



Il testo al momento è di 32 articoli ma sarà rivisto e corretto fino all’ultimo, anche perché ci sono ancora questioni aperte.

Nel complesso, il ddl Concorrenza affronta molti nodi per favorire l’ingresso nel mercato.


Obiettivo (obbligato se si vogliono i soldi Ue) è quello

di promuovere lo sviluppo della concorrenza,

anche al fine di garantire l’accesso ai mercati di imprese di minori dimensioni
.


Il tutto tenendo in adeguata considerazione gli obiettivi di politica sociale
connessi alla tutela dell’occupazione, nel quadro dei principi Ue.

Nonché di contribuire al rafforzamento della giustizia sociale,
di migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici
e di potenziare la tutela dell’ambiente
ed il diritto alla salute dei cittadini.


Per ottenere tutto ciò è necessario rimuovere gli ostacoli regolatori,
di carattere normativo e amministrativo, all’apertura dei mercati.

Al contempo però garantendo la tutela dei consumatori
.


Nello specifico, si va dal regime delle concessioni,
con la delega alla mappatura delle concessioni di beni pubblici, di aree demaniali portuali, di distribuzione del gas naturale, idroelettriche.

Su questo fronte però restano fuori ambulanti e concessioni balneari, le due questioni più spinose.

Per le concessioni idroelettriche, fino all’ultimo oggetto di discussione,
delega al governo per adottare criteri uniformi a livello nazionale per l’affidamento.

Ma dovrebbe essere passato il lodo proposto da Giorgetti,
che da sottosegretario a Palazzo Chigi nel Conte I spinse per la regionalizzazione.

Ossia potere sostitutivo dello Stato solo dove le Regioni non hanno già adottato le leggi regionali previste dal Dl 135/2018.



Sembra invece raggiunto l’accordo sulla Rc auto e sul rimborso diretto.

Il risarcimento diretto prevede che in caso di sinistro
sia possibile ottenere il risarcimento del danno direttamente dalla propria compagnia di assicurazione
.

Questa poi potrà rivalersi nei confronti della compagnia del soggetto che ha causato il sinistro o ha contribuito a causarlo.

Il ddl prevede l’estensione obbligatoria del regime del risarcimento diretto anche alle compagnie straniere con una sede legale in uno Stato Ue.


Nella bozza, poi, una sezione è dedicata ai servizi pubblici locali e ai trasporti.

Sono previste procedure alternative di risoluzione delle controversie tra operatori economici che gestiscono reti,
infrastrutture e servizi di trasporto e utenti o consumatori.

Ma soprattutto ci sono nuove norme per tassisti e noleggio con conducente.

Il settore sarà adeguato alle esigenze di mobilità dei clienti e alle piattaforme tecnologiche (app)
che permettono una “interconnessione” tra passeggero e conducente.

Il governo “promuoverà la concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze,
per stimolare standard qualitativi più elevati”
.

Nello stesso tempo, saranno inasprite le sanzioni per chi esercita abusivamente questa attività.


Cambia anche la gestione del ciclo dei rifiuti.

Recupero e smaltimento entrano nel libero mercato, per evitare che un solo imprenditore monopolizzi il ciclo.

Via libera, poi, a impianti avanzati per lo smaltimento dei rifiuti.

Se l’autorità competente non garantirà i permessi – se non licenzierà la “autorizzazione integrata ambientale” e il “procedimento unico” –
allora il governo subentrerà nei poteri attraverso un commissario.


All’articolo 9, la bozza prevede un passaggio molto importante:
la modifica della disciplina dei controlli sulle società partecipate.

Tra i contenuti, l’energia e la sostenibilità ambientale, comprese le colonnine di ricarica,
i servizi di gestione dei rifiuti e le procedure per le autorizzazioni per gli impianti di smaltimento dei rifiuti.


Una sezione inoltre è dedicata alla tutela della salute:

prevista la revisione e trasparenza dell’accreditamento e del convenzionamento delle strutture private.

Ma anche la disciplina su distribuzione dei farmaci, rimborsabilità dei farmaci equivalenti,
disciplina dei farmaci in attesa di definizione del prezzo.

Focus anche sul sistema di produzione dei medicinali emoderivati da plasma italiano.

Nuove regole anche per la selezione della dirigenza medica.


La sezione VI della bozza tratta concorrenza e sviluppo delle infrastrutture digitali e servizi di telecomunicazione.

Si parla dunque di infrastrutture di nuova generazione, di interventi di realizzazione delle reti in fibra ottica,
di blocco dei servizi di telefonia premium senza consenso.

Nonché delle norme in materia di servizi postali.

Per quanto riguarda la fibra ottica, fondamentale anche per la digitalizzazione della Pa, ci sarà l’obbligo di coordinare i lavori di scavo.


La sezione VIII del ddl Concorrenza si occupa del rafforzamento dei poteri di Antitrust.

Focus sulle concentrazioni, sul rafforzamento del contrasto all’abuso di dipendenza economica,
sulla procedura di transazione e sui poteri istruttori.

Il Garante potrà imporre alle aziende sotto indagine di consegnare qualsiasi documento sia in suo possesso.

Nonché forti sanzioni nel caso l’azienda non collabori oppure condivida informazioni false
.


Infine, la sezione IX si occupa delle nomine nelle Autorità indipendenti,

con nuove procedure di selezione dei presidenti e dei componenti.
 
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Questa è arrivata.......ed il freddo porta l'influenza........e l'influenza porta la sars cov 2
 
È giusto limitare le manifestazioni come ha fatto il sindaco di Trieste? @claudiafusani: “Assolutamente sì, c’è una crescita dei contagi perchè le persone si ritrovano in piazza senza mascherina per ore” #StaseraItalia pic.twitter.com/nr6blB5fiB
— Stasera Italia (@StaseraItalia) November 1, 2021



“Di fronte alla salute non c’è diritto a manifestare che tenga”.

Così si è espressa la giornalista di sinistra Claudia Fusani,
ospite della puntata di lunedì scorso di Stasera Italia,
commentando i divieti imposti a Trieste dal sindaco e dal prefetto.


Si tratta di una dichiarazione piuttosto semplice e di grande impatto presso il grande pubblico,

in linea con quanto i fautori delle misure liberticide sostengono da quasi due anni,

la quale sintetizza il micidiale meccanismo mentale che ha fatto accettare ai più,

a volte quasi con entusiasmo, anche le misure più insensate.



In realtà il concetto di salute va bene al di là della vergognosa semplificazione che se ne sta facendo a proposito del Covid-19.


A tale proposito vale la pena ricordare per l’ennesima volta che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute

“uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non una semplice assenza di malattia”.



Da qui si evince che restringere questo assai complesso ed esteso concetto ad una sola patologia,
la quale peraltro anche senza i vaccini rappresenterebbe un rischio grave solo per una ristretta fascia della popolazione,
costituisce una truffa intellettuale bella e buona, stimolando oltre ogni misura l’istinto di conservazione degli individui.


Pertanto, dopo aver usato questo assai ristretto diritto alla salute come un manganello per limitare molte delle nostre libertà costituzionali,
si è creato il presupposto per isolare, stigmatizzare e poi discriminare chiunque volesse dissociarsi da tutto ciò,
o intendesse semplicemente esprimere dubbi e perplessità.


Quindi chi protesta contro l’obbligo surrettizio a vaccinarsi insito nel green pass,

considerandolo un ignobile ricatto indegno di un Paese evoluto,

viene considerato un untore, un pericoloso soggetto da tenere segregato in casa o peggio.



E il fatto che sulla linea delle leggi speciali, giustificata per l’appunto da una strumentale tutela della salute,
vi sia una tendenza talebana all’unanimismo non fa ben sperare in un prossimo ritorno alla normalità.


Semmai, ma spero francamente di sbagliare, si ha la sensazione che una volta strutturatosi

uno stato d’emergenza senza precedenti in quanto a durata e a restrizioni,

in un sistema in cui notoriamente non c’è più nulla di definitivo del provvisorio,

il presunto diritto alla salute, piuttosto che qualche altro diritto interpretato in via esclusiva,

possa continuare per molto tempo a limitare la nostra già complicata esistenza.
 

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